Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbaletratto da:Comune di Napoli / RIPAM Quiz - Concorso pubblico per il reclutamento di 11 maestre (categoria C, posizione economica C1, codice concorso DSI/NAE)  Esercitati su questo Quiz  |
RISPOSTA   A partire dagli anni '70 la piccola dimensione di impresa e i sistemi locali hanno contrassegnato alcuni dei fenomeni di maggiore dinamismo economico e sociale. In Italia, in particolare, hanno sollecitato la crescita e la visibilità delle regioni del Centro-Nordest, caratterizzate storicamente da una diffusa struttura di piccole aziende. La stessa impresa di grandi dimensioni, peraltro, per fare fronte alla crisi, ha cambiato logica organizzativa e, con il contributo delle nuove tecnologie, ha imparato a "farsi piccola" restando grande. Gli studiosi economici e sociali, pur tra molteplici incertezze, a partire dagli anni '80, hanno scoperto questi processi, giungendo a ridiscutere gli stessi paradigmi interpretativi cui, a lungo, si erano ispirati. Le imprese di grandi dimensioni hanno cambiato logica organizzativa: |
RISPOSTA   A partire dagli anni '70 la piccola dimensione di impresa e i sistemi locali hanno contrassegnato alcuni dei fenomeni di maggiore dinamismo economico e sociale. In Italia, in particolare, hanno sollecitato la crescita e la visibilità delle regioni del Centro-Nordest, caratterizzate storicamente da una diffusa struttura di piccole aziende. La stessa impresa di grandi dimensioni, peraltro, per fare fronte alla crisi, ha cambiato logica organizzativa e, con il contributo delle nuove tecnologie, ha imparato a "farsi piccola" restando grande. Gli studiosi economici e sociali, pur tra molteplici incertezze, a partire dagli anni '80, hanno scoperto questi processi, giungendo a ridiscutere gli stessi paradigmi interpretativi cui, a lungo, si erano ispirati. Per fare fronte alla crisi, le imprese di grandi dimensioni: |
RISPOSTA   A partire dagli anni '70 la piccola dimensione di impresa e i sistemi locali hanno contrassegnato alcuni dei fenomeni di maggiore dinamismo economico e sociale. In Italia, in particolare, hanno sollecitato la crescita e la visibilità delle regioni del Centro-Nordest, caratterizzate storicamente da una diffusa struttura di piccole aziende. La stessa impresa di grandi dimensioni, peraltro, per fare fronte alla crisi, ha cambiato logica organizzativa e, con il contributo delle nuove tecnologie, ha imparato a "farsi piccola" restando grande. Gli studiosi economici e sociali, pur tra molteplici incertezze, a partire dagli anni '80, hanno scoperto questi processi, giungendo a ridiscutere gli stessi paradigmi interpretativi cui, a lungo, si erano ispirati. Uno dei fenomeni di maggiore dinamismo economico e sociale: |
RISPOSTA   A partire dagli anni '70 la piccola dimensione di impresa e i sistemi locali hanno contrassegnato alcuni dei fenomeni di maggiore dinamismo economico e sociale. In Italia, in particolare, hanno sollecitato la crescita e la visibilità delle regioni del Centro-Nordest, caratterizzate storicamente da una diffusa struttura di piccole aziende. La stessa impresa di grandi dimensioni, peraltro, per fare fronte alla crisi, ha cambiato logica organizzativa e, con il contributo delle nuove tecnologie, ha imparato a "farsi piccola" restando grande. Gli studiosi economici e sociali, pur tra molteplici incertezze, a partire dagli anni '80, hanno scoperto questi processi, giungendo a ridiscutere gli stessi paradigmi interpretativi cui, a lungo, si erano ispirati. Le regioni del Centro-Nordest d'Italia: |
RISPOSTA   A partire dagli anni '70 la piccola dimensione di impresa e i sistemi locali hanno contrassegnato alcuni dei fenomeni di maggiore dinamismo economico e sociale. In Italia, in particolare, hanno sollecitato la crescita e la visibilità delle regioni del Centro-Nordest, caratterizzate storicamente da una diffusa struttura di piccole aziende. La stessa impresa di grandi dimensioni, peraltro, per fare fronte alla crisi, ha cambiato logica organizzativa e, con il contributo delle nuove tecnologie, ha imparato a "farsi piccola" restando grande. Gli studiosi economici e sociali, pur tra molteplici incertezze, a partire dagli anni '80, hanno scoperto questi processi, giungendo a ridiscutere gli stessi paradigmi interpretativi cui, a lungo, si erano ispirati. Con l'apporto delle nuove tecnologie: |
RISPOSTA   Bipedi dalle sofisticate abilità intellettive. Questa definizione potrebbe in futuro non venire di necessità riferita all'uomo, ma anche, fatte salve le dovute proporzioni, alla gallina e agli uccelli in generale. In passato, infatti, le capacità intellettive degli uccelli sarebbero state grossolanamente sottostimate. Basti considerare solo alcune tra le sorprendenti imprese che un pulcino può compiere non appena uscito dall'uovo. Esso è in grado di emettere per lo meno 15 diversi tipi di richiamo e costantemente impara e memorizza informazioni riguardanti il mondo circostante, per potersene avvalere come guida al proprio comportamento. Il pulcino è in grado di memorizzare gli eventi esterni mentre si trova ancora all'interno dell'uovo. Non appena uscito dall'uovo, apprende con sorprendente rapidità anche le caratteristiche visive della chioccia. Il fenomeno, noto come imprinting filiale, determina lo sviluppo di un attaccamento affettivo al primo oggetto cospicuo presente nel campo visivo dopo la schiusa. Grazie all'imprinting, il pulcino impara anche a riconoscere i propri fratelli. Nell'italiano corrente, cervello di gallina è un insulto, eppure gli studiosi di psicologia comparata hanno osservato che gli uccelli esibiscono comportamenti complessi. Nei laboratori hanno condotto esperimenti che dimostrerebbero che pulcini di pochi giorni di vita sono in grado di svolgere attività più complesse di un neonato. Il neonato umano è, da questo punto di vista, molto meno abile del pulcino, perché il pulcino ha a disposizione, immediatamente dopo la schiusa, un repertorio comportamentale che lo mette in grado di sopravvivere, nutrirsi e spostarsi nel suo mondo in modo quasi completamente autonomo. Il neonato umano, invece, non trarrebbe alcun vantaggio dalla maturazione troppo precoce di abilità quali il riconoscimento di oggetti parzialmente occultati. Uno dei risultati ottenuti dagli studi di psicologia comparata: |
RISPOSTA   Bipedi dalle sofisticate abilità intellettive. Questa definizione potrebbe in futuro non venire di necessità riferita all'uomo, ma anche, fatte salve le dovute proporzioni, alla gallina e agli uccelli in generale. In passato, infatti, le capacità intellettive degli uccelli sarebbero state grossolanamente sottostimate. Basti considerare solo alcune tra le sorprendenti imprese che un pulcino può compiere non appena uscito dall'uovo. Esso è in grado di emettere per lo meno 15 diversi tipi di richiamo e costantemente impara e memorizza informazioni riguardanti il mondo circostante, per potersene avvalere come guida al proprio comportamento. Il pulcino è in grado di memorizzare gli eventi esterni mentre si trova ancora all'interno dell'uovo. Non appena uscito dall'uovo, apprende con sorprendente rapidità anche le caratteristiche visive della chioccia. Il fenomeno, noto come imprinting filiale, determina lo sviluppo di un attaccamento affettivo al primo oggetto cospicuo presente nel campo visivo dopo la schiusa. Grazie all'imprinting, il pulcino impara anche a riconoscere i propri fratelli. Nell'italiano corrente, cervello di gallina è un insulto, eppure gli studiosi di psicologia comparata hanno osservato che gli uccelli esibiscono comportamenti complessi. Nei laboratori hanno condotto esperimenti che dimostrerebbero che pulcini di pochi giorni di vita sono in grado di svolgere attività più complesse di un neonato. Il neonato umano è, da questo punto di vista, molto meno abile del pulcino, perché il pulcino ha a disposizione, immediatamente dopo la schiusa, un repertorio comportamentale che lo mette in grado di sopravvivere, nutrirsi e spostarsi nel suo mondo in modo quasi completamente autonomo. Il neonato umano, invece, non trarrebbe alcun vantaggio dalla maturazione troppo precoce di abilità quali il riconoscimento di oggetti parzialmente occultati. Il pulcino è in grado di guidare il proprio comportamento: |
RISPOSTA   Bipedi dalle sofisticate abilità intellettive. Questa definizione potrebbe in futuro non venire di necessità riferita all'uomo, ma anche, fatte salve le dovute proporzioni, alla gallina e agli uccelli in generale. In passato, infatti, le capacità intellettive degli uccelli sarebbero state grossolanamente sottostimate. Basti considerare solo alcune tra le sorprendenti imprese che un pulcino può compiere non appena uscito dall'uovo. Esso è in grado di emettere per lo meno 15 diversi tipi di richiamo e costantemente impara e memorizza informazioni riguardanti il mondo circostante, per potersene avvalere come guida al proprio comportamento. Il pulcino è in grado di memorizzare gli eventi esterni mentre si trova ancora all'interno dell'uovo. Non appena uscito dall'uovo, apprende con sorprendente rapidità anche le caratteristiche visive della chioccia. Il fenomeno, noto come imprinting filiale, determina lo sviluppo di un attaccamento affettivo al primo oggetto cospicuo presente nel campo visivo dopo la schiusa. Grazie all'imprinting, il pulcino impara anche a riconoscere i propri fratelli. Nell'italiano corrente, cervello di gallina è un insulto, eppure gli studiosi di psicologia comparata hanno osservato che gli uccelli esibiscono comportamenti complessi. Nei laboratori hanno condotto esperimenti che dimostrerebbero che pulcini di pochi giorni di vita sono in grado di svolgere attività più complesse di un neonato. Il neonato umano è, da questo punto di vista, molto meno abile del pulcino, perché il pulcino ha a disposizione, immediatamente dopo la schiusa, un repertorio comportamentale che lo mette in grado di sopravvivere, nutrirsi e spostarsi nel suo mondo in modo quasi completamente autonomo. Il neonato umano, invece, non trarrebbe alcun vantaggio dalla maturazione troppo precoce di abilità quali il riconoscimento di oggetti parzialmente occultati. Una delle caratteristiche del pulcino: |
RISPOSTA   Bipedi dalle sofisticate abilità intellettive. Questa definizione potrebbe in futuro non venire di necessità riferita all'uomo, ma anche, fatte salve le dovute proporzioni, alla gallina e agli uccelli in generale. In passato, infatti, le capacità intellettive degli uccelli sarebbero state grossolanamente sottostimate. Basti considerare solo alcune tra le sorprendenti imprese che un pulcino può compiere non appena uscito dall'uovo. Esso è in grado di emettere per lo meno 15 diversi tipi di richiamo e costantemente impara e memorizza informazioni riguardanti il mondo circostante, per potersene avvalere come guida al proprio comportamento. Il pulcino è in grado di memorizzare gli eventi esterni mentre si trova ancora all'interno dell'uovo. Non appena uscito dall'uovo, apprende con sorprendente rapidità anche le caratteristiche visive della chioccia. Il fenomeno, noto come imprinting filiale, determina lo sviluppo di un attaccamento affettivo al primo oggetto cospicuo presente nel campo visivo dopo la schiusa. Grazie all'imprinting, il pulcino impara anche a riconoscere i propri fratelli. Nell'italiano corrente, cervello di gallina è un insulto, eppure gli studiosi di psicologia comparata hanno osservato che gli uccelli esibiscono comportamenti complessi. Nei laboratori hanno condotto esperimenti che dimostrerebbero che pulcini di pochi giorni di vita sono in grado di svolgere attività più complesse di un neonato. Il neonato umano è, da questo punto di vista, molto meno abile del pulcino, perché il pulcino ha a disposizione, immediatamente dopo la schiusa, un repertorio comportamentale che lo mette in grado di sopravvivere, nutrirsi e spostarsi nel suo mondo in modo quasi completamente autonomo. Il neonato umano, invece, non trarrebbe alcun vantaggio dalla maturazione troppo precoce di abilità quali il riconoscimento di oggetti parzialmente occultati. Un bambino appena nato: |
RISPOSTA   Bipedi dalle sofisticate abilità intellettive. Questa definizione potrebbe in futuro non venire di necessità riferita all'uomo, ma anche, fatte salve le dovute proporzioni, alla gallina e agli uccelli in generale. In passato, infatti, le capacità intellettive degli uccelli sarebbero state grossolanamente sottostimate. Basti considerare solo alcune tra le sorprendenti imprese che un pulcino può compiere non appena uscito dall'uovo. Esso è in grado di emettere per lo meno 15 diversi tipi di richiamo e costantemente impara e memorizza informazioni riguardanti il mondo circostante, per potersene avvalere come guida al proprio comportamento. Il pulcino è in grado di memorizzare gli eventi esterni mentre si trova ancora all'interno dell'uovo. Non appena uscito dall'uovo, apprende con sorprendente rapidità anche le caratteristiche visive della chioccia. Il fenomeno, noto come imprinting filiale, determina lo sviluppo di un attaccamento affettivo al primo oggetto cospicuo presente nel campo visivo dopo la schiusa. Grazie all'imprinting, il pulcino impara anche a riconoscere i propri fratelli. Nell'italiano corrente, cervello di gallina è un insulto, eppure gli studiosi di psicologia comparata hanno osservato che gli uccelli esibiscono comportamenti complessi. Nei laboratori hanno condotto esperimenti che dimostrerebbero che pulcini di pochi giorni di vita sono in grado di svolgere attività più complesse di un neonato. Il neonato umano è, da questo punto di vista, molto meno abile del pulcino, perché il pulcino ha a disposizione, immediatamente dopo la schiusa, un repertorio comportamentale che lo mette in grado di sopravvivere, nutrirsi e spostarsi nel suo mondo in modo quasi completamente autonomo. Il neonato umano, invece, non trarrebbe alcun vantaggio dalla maturazione troppo precoce di abilità quali il riconoscimento di oggetti parzialmente occultati. Il pulcino appena uscito dall'uovo è caratterizzato da una modalità di attaccamento: |
RISPOSTA   Boom economico e fiasco terapeutico. E' il paradosso della nuova moda alimentare importata dagli Stati Uniti: il "cibo funzionale". Si tratta di alimenti che, arricchiti di alcune sostanze ritenute benefiche oppure privati di composti potenzialmente tossici, migliorerebbero, secondo le case produttrici, le funzioni dell'organismo e in particolare il tono dell'umore e i sintomi ansioso-depressivi. E' la logica del fast food applicata alla medicina e, anche in questo caso, gli effetti suscitano preoccupazione per la salute. Le associazioni dei consumatori, sulla scorta delle ricerche scientifiche sui prodotti già in vendita, esprimono grande timore. Anche la British Dietetic Society invita alla prudenza: "Non abbiamo prove dell'efficacia di tali prodotti". Intanto il mercato, grazie all'assenza in Europa di leggi specifiche, dilaga sempre più, vendendo illusioni, per altro, molto costose. Il mercato dei cibi funzionali è in piena espansione: l'anno scorso nel mondo sono stati venduti "alimenti per la salute" (esclusi integratori alimentari, prodotti biologici e fitoterapici) per 24 miliardi di dollari. Il Giappone è in testa, seguito da USA, Francia, Gran Bretagna e Italia. E i sondaggi incoraggiano ancora di più le vendite: il 77% dei francesi è disposto a pagare, e anche parecchio, per un cibo che fornisca un beneficio aggiuntivo. All'apice del progresso, il cibo "normale" sembra non bastare più. Allarmante! Il "cibo funzionale" migliorerebbe le funzioni dell'organismo: |
RISPOSTA   Boom economico e fiasco terapeutico. E' il paradosso della nuova moda alimentare importata dagli Stati Uniti: il "cibo funzionale". Si tratta di alimenti che, arricchiti di alcune sostanze ritenute benefiche oppure privati di composti potenzialmente tossici, migliorerebbero, secondo le case produttrici, le funzioni dell'organismo e in particolare il tono dell'umore e i sintomi ansioso-depressivi. E' la logica del fast food applicata alla medicina e, anche in questo caso, gli effetti suscitano preoccupazione per la salute. Le associazioni dei consumatori, sulla scorta delle ricerche scientifiche sui prodotti già in vendita, esprimono grande timore. Anche la British Dietetic Society invita alla prudenza: "Non abbiamo prove dell'efficacia di tali prodotti". Intanto il mercato, grazie all'assenza in Europa di leggi specifiche, dilaga sempre più, vendendo illusioni, per altro, molto costose. Il mercato dei cibi funzionali è in piena espansione: l'anno scorso nel mondo sono stati venduti "alimenti per la salute" (esclusi integratori alimentari, prodotti biologici e fitoterapici) per 24 miliardi di dollari. Il Giappone è in testa, seguito da USA, Francia, Gran Bretagna e Italia. E i sondaggi incoraggiano ancora di più le vendite: il 77% dei francesi è disposto a pagare, e anche parecchio, per un cibo che fornisca un beneficio aggiuntivo. All'apice del progresso, il cibo "normale" sembra non bastare più. Allarmante! Il "cibo funzionale": |
RISPOSTA   Boom economico e fiasco terapeutico. E' il paradosso della nuova moda alimentare importata dagli Stati Uniti: il "cibo funzionale". Si tratta di alimenti che, arricchiti di alcune sostanze ritenute benefiche oppure privati di composti potenzialmente tossici, migliorerebbero, secondo le case produttrici, le funzioni dell'organismo e in particolare il tono dell'umore e i sintomi ansioso-depressivi. E' la logica del fast food applicata alla medicina e, anche in questo caso, gli effetti suscitano preoccupazione per la salute. Le associazioni dei consumatori, sulla scorta delle ricerche scientifiche sui prodotti già in vendita, esprimono grande timore. Anche la British Dietetic Society invita alla prudenza: "Non abbiamo prove dell'efficacia di tali prodotti". Intanto il mercato, grazie all'assenza in Europa di leggi specifiche, dilaga sempre più, vendendo illusioni, per altro, molto costose. Il mercato dei cibi funzionali è in piena espansione: l'anno scorso nel mondo sono stati venduti "alimenti per la salute" (esclusi integratori alimentari, prodotti biologici e fitoterapici) per 24 miliardi di dollari. Il Giappone è in testa, seguito da USA, Francia, Gran Bretagna e Italia. E i sondaggi incoraggiano ancora di più le vendite: il 77% dei francesi è disposto a pagare, e anche parecchio, per un cibo che fornisca un beneficio aggiuntivo. All'apice del progresso, il cibo "normale" sembra non bastare più. Allarmante! Secondo le case produttrici: |
RISPOSTA   Boom economico e fiasco terapeutico. E' il paradosso della nuova moda alimentare importata dagli Stati Uniti: il "cibo funzionale". Si tratta di alimenti che, arricchiti di alcune sostanze ritenute benefiche oppure privati di composti potenzialmente tossici, migliorerebbero, secondo le case produttrici, le funzioni dell'organismo e in particolare il tono dell'umore e i sintomi ansioso-depressivi. E' la logica del fast food applicata alla medicina e, anche in questo caso, gli effetti suscitano preoccupazione per la salute. Le associazioni dei consumatori, sulla scorta delle ricerche scientifiche sui prodotti già in vendita, esprimono grande timore. Anche la British Dietetic Society invita alla prudenza: "Non abbiamo prove dell'efficacia di tali prodotti". Intanto il mercato, grazie all'assenza in Europa di leggi specifiche, dilaga sempre più, vendendo illusioni, per altro, molto costose. Il mercato dei cibi funzionali è in piena espansione: l'anno scorso nel mondo sono stati venduti "alimenti per la salute" (esclusi integratori alimentari, prodotti biologici e fitoterapici) per 24 miliardi di dollari. Il Giappone è in testa, seguito da USA, Francia, Gran Bretagna e Italia. E i sondaggi incoraggiano ancora di più le vendite: il 77% dei francesi è disposto a pagare, e anche parecchio, per un cibo che fornisca un beneficio aggiuntivo. All'apice del progresso, il cibo "normale" sembra non bastare più. Allarmante! Le associazioni dei consumatori: |
RISPOSTA   Boom economico e fiasco terapeutico. E' il paradosso della nuova moda alimentare importata dagli Stati Uniti: il "cibo funzionale". Si tratta di alimenti che, arricchiti di alcune sostanze ritenute benefiche oppure privati di composti potenzialmente tossici, migliorerebbero, secondo le case produttrici, le funzioni dell'organismo e in particolare il tono dell'umore e i sintomi ansioso-depressivi. E' la logica del fast food applicata alla medicina e, anche in questo caso, gli effetti suscitano preoccupazione per la salute. Le associazioni dei consumatori, sulla scorta delle ricerche scientifiche sui prodotti già in vendita, esprimono grande timore. Anche la British Dietetic Society invita alla prudenza: "Non abbiamo prove dell'efficacia di tali prodotti". Intanto il mercato, grazie all'assenza in Europa di leggi specifiche, dilaga sempre più, vendendo illusioni, per altro, molto costose. Il mercato dei cibi funzionali è in piena espansione: l'anno scorso nel mondo sono stati venduti "alimenti per la salute" (esclusi integratori alimentari, prodotti biologici e fitoterapici) per 24 miliardi di dollari. Il Giappone è in testa, seguito da USA, Francia, Gran Bretagna e Italia. E i sondaggi incoraggiano ancora di più le vendite: il 77% dei francesi è disposto a pagare, e anche parecchio, per un cibo che fornisca un beneficio aggiuntivo. All'apice del progresso, il cibo "normale" sembra non bastare più. Allarmante! Secondo il parere della British Dietetic Society: |
RISPOSTA   Cinquecento metri di lunghezza e cinquanta di altezza: tanto misura un iceberg che sta navigando nel mare tra il Circolo polare antartico e l'Australia, al largo dell'isola di Macquarie, un'area dove i "giganti di ghiaccio" si vedono molto raramente. I primi ad avvistarlo sono stati gli esploratori della Australian Antarctic Division. «Non avevo mai visto niente del genere: abbiamo lanciato uno sguardo all'orizzonte e ci siamo trovati davanti questa enorme isola ghiacciata - dice Dean Miller, studioso di foche e membro della spedizione antartica -. Per me è stato un grande momento, non avevo mai visto un iceberg prima d'ora». Secondo il glaciologo Neal Young il gigante si sarebbe staccato 8 o 9 anni fa dall'area del Ross Ice Shelf, la più vasta piattaforma di ghiaccio dell'Antartide (487mila km quadrati). «È la prima volta che vedo un iceberg al largo dell'isola Macquarie da molti, molti anni - spiega Young -. Ora potrebbe dirigersi verso la Nuova Zelanda o potrebbe ruotare attorno a se stesso». Al momento si muove lentamente verso nord e non rappresenta un pericolo per la navigazione, ma potrebbe diventarlo se dovesse rompersi in più pezzi nei prossimi mesi o anni. «Fatti come questi saranno sempre più comuni se il cambiamento climatico continuerà a procedere alla velocità attuale» mette in guardia il glaciologo. L'isola di Macquarie è un sito protetto dall'Unesco e ospita un'enorme colonia di pinguini reali dal ciuffo dorato (o Eudipte della Nuova Zelanda), insieme a pinguini Re ed elefanti marini. L'iceberg alla deriva: |
RISPOSTA   Cinquecento metri di lunghezza e cinquanta di altezza: tanto misura un iceberg che sta navigando nel mare tra il Circolo polare antartico e l'Australia, al largo dell'isola di Macquarie, un'area dove i "giganti di ghiaccio" si vedono molto raramente. I primi ad avvistarlo sono stati gli esploratori della Australian Antarctic Division. «Non avevo mai visto niente del genere: abbiamo lanciato uno sguardo all'orizzonte e ci siamo trovati davanti questa enorme isola ghiacciata - dice Dean Miller, studioso di foche e membro della spedizione antartica -. Per me è stato un grande momento, non avevo mai visto un iceberg prima d'ora». Secondo il glaciologo Neal Young il gigante si sarebbe staccato 8 o 9 anni fa dall'area del Ross Ice Shelf, la più vasta piattaforma di ghiaccio dell'Antartide (487mila km quadrati). «È la prima volta che vedo un iceberg al largo dell'isola Macquarie da molti, molti anni - spiega Young -. Ora potrebbe dirigersi verso la Nuova Zelanda o potrebbe ruotare attorno a se stesso». Al momento si muove lentamente verso nord e non rappresenta un pericolo per la navigazione, ma potrebbe diventarlo se dovesse rompersi in più pezzi nei prossimi mesi o anni. «Fatti come questi saranno sempre più comuni se il cambiamento climatico continuerà a procedere alla velocità attuale» mette in guardia il glaciologo. L'isola di Macquarie è un sito protetto dall'Unesco e ospita un'enorme colonia di pinguini reali dal ciuffo dorato (o Eudipte della Nuova Zelanda), insieme a pinguini Re ed elefanti marini. L'Unesco: |
RISPOSTA   Cinquecento metri di lunghezza e cinquanta di altezza: tanto misura un iceberg che sta navigando nel mare tra il Circolo polare antartico e l'Australia, al largo dell'isola di Macquarie, un'area dove i "giganti di ghiaccio" si vedono molto raramente. I primi ad avvistarlo sono stati gli esploratori della Australian Antarctic Division. «Non avevo mai visto niente del genere: abbiamo lanciato uno sguardo all'orizzonte e ci siamo trovati davanti questa enorme isola ghiacciata - dice Dean Miller, studioso di foche e membro della spedizione antartica -. Per me è stato un grande momento, non avevo mai visto un iceberg prima d'ora». Secondo il glaciologo Neal Young il gigante si sarebbe staccato 8 o 9 anni fa dall'area del Ross Ice Shelf, la più vasta piattaforma di ghiaccio dell'Antartide (487mila km quadrati). «È la prima volta che vedo un iceberg al largo dell'isola Macquarie da molti, molti anni - spiega Young -. Ora potrebbe dirigersi verso la Nuova Zelanda o potrebbe ruotare attorno a se stesso». Al momento si muove lentamente verso nord e non rappresenta un pericolo per la navigazione, ma potrebbe diventarlo se dovesse rompersi in più pezzi nei prossimi mesi o anni. «Fatti come questi saranno sempre più comuni se il cambiamento climatico continuerà a procedere alla velocità attuale» mette in guardia il glaciologo. L'isola di Macquarie è un sito protetto dall'Unesco e ospita un'enorme colonia di pinguini reali dal ciuffo dorato (o Eudipte della Nuova Zelanda), insieme a pinguini Re ed elefanti marini. L'iceberg avvistato: |
RISPOSTA   Cinquecento metri di lunghezza e cinquanta di altezza: tanto misura un iceberg che sta navigando nel mare tra il Circolo polare antartico e l'Australia, al largo dell'isola di Macquarie, un'area dove i "giganti di ghiaccio" si vedono molto raramente. I primi ad avvistarlo sono stati gli esploratori della Australian Antarctic Division. «Non avevo mai visto niente del genere: abbiamo lanciato uno sguardo all'orizzonte e ci siamo trovati davanti questa enorme isola ghiacciata - dice Dean Miller, studioso di foche e membro della spedizione antartica -. Per me è stato un grande momento, non avevo mai visto un iceberg prima d'ora». Secondo il glaciologo Neal Young il gigante si sarebbe staccato 8 o 9 anni fa dall'area del Ross Ice Shelf, la più vasta piattaforma di ghiaccio dell'Antartide (487mila km quadrati). «È la prima volta che vedo un iceberg al largo dell'isola Macquarie da molti, molti anni - spiega Young -. Ora potrebbe dirigersi verso la Nuova Zelanda o potrebbe ruotare attorno a se stesso». Al momento si muove lentamente verso nord e non rappresenta un pericolo per la navigazione, ma potrebbe diventarlo se dovesse rompersi in più pezzi nei prossimi mesi o anni. «Fatti come questi saranno sempre più comuni se il cambiamento climatico continuerà a procedere alla velocità attuale» mette in guardia il glaciologo. L'isola di Macquarie è un sito protetto dall'Unesco e ospita un'enorme colonia di pinguini reali dal ciuffo dorato (o Eudipte della Nuova Zelanda), insieme a pinguini Re ed elefanti marini. L'isola di Macquarie: |
RISPOSTA   Cinquecento metri di lunghezza e cinquanta di altezza: tanto misura un iceberg che sta navigando nel mare tra il Circolo polare antartico e l'Australia, al largo dell'isola di Macquarie, un'area dove i "giganti di ghiaccio" si vedono molto raramente. I primi ad avvistarlo sono stati gli esploratori della Australian Antarctic Division. «Non avevo mai visto niente del genere: abbiamo lanciato uno sguardo all'orizzonte e ci siamo trovati davanti questa enorme isola ghiacciata - dice Dean Miller, studioso di foche e membro della spedizione antartica -. Per me è stato un grande momento, non avevo mai visto un iceberg prima d'ora». Secondo il glaciologo Neal Young il gigante si sarebbe staccato 8 o 9 anni fa dall'area del Ross Ice Shelf, la più vasta piattaforma di ghiaccio dell'Antartide (487mila km quadrati). «È la prima volta che vedo un iceberg al largo dell'isola Macquarie da molti, molti anni - spiega Young -. Ora potrebbe dirigersi verso la Nuova Zelanda o potrebbe ruotare attorno a se stesso». Al momento si muove lentamente verso nord e non rappresenta un pericolo per la navigazione, ma potrebbe diventarlo se dovesse rompersi in più pezzi nei prossimi mesi o anni. «Fatti come questi saranno sempre più comuni se il cambiamento climatico continuerà a procedere alla velocità attuale» mette in guardia il glaciologo. L'isola di Macquarie è un sito protetto dall'Unesco e ospita un'enorme colonia di pinguini reali dal ciuffo dorato (o Eudipte della Nuova Zelanda), insieme a pinguini Re ed elefanti marini. L'area del Ross Ice Shelf: |
 Esercitati su questo Quiz  |
Cerca
CONCORSI NELLE PROVINCE
Agrigento Alessandria Ancona Aosta Arezzo Ascoli Piceno Asti Avellino Bari Barletta Andria Trani Belluno Benevento Bergamo Biella Bologna Bolzano Brescia Brindisi Cagliari Caltanissetta Campobasso Carbonia Iglesias Caserta Catania Catanzaro Chieti Como Cosenza Cremona Crotone Cuneo Enna Fermo Ferrara Firenze Foggia Forli Cesena Frosinone Genova Gorizia Grosseto Imperia Isernia La Spezia L'Aquila Latina Lecce Lecco Livorno Lodi Lucca Macerata Mantova Massa Carrara Matera Messina Milano Modena Monza e della Brianza Napoli Novara Nuoro Olbia Tempio Oristano Padova Palermo Parma Pavia Perugia Pesaro e Urbino Pescara Piacenza Pisa Pistoia Pordenone Potenza Prato Ragusa Ravenna Reggio Calabria Reggio Emilia Rieti Rimini Roma Rovigo Salerno Medio Campidano Sassari Savona Siena Siracusa Sondrio Taranto Teramo Terni Torino Ogliastra Trapani Trento Treviso Trieste Udine Varese Venezia Verbano Cusio Ossola Vercelli Verona Vibo Valentia Vicenza Viterbo