"Io voglio fare come gli altri". Ci voleva proprio la splendida sintesi di un alunno disabile per racchiudere, come in un cristallo, i molteplici sensi della "normalità". Voglio fare come gli altri, prima di tutto perché valgo come gli altri (ho gli stessi diritti); voglio fare come gli altri anche perché è un mio bisogno profondo. Bisogno di normalità, dunque, come affermazione del possesso degli stessi diritti di tutti gli altri, dell'essere soggetto di valore pari a quello di tutti gli altri e di avere pari opportunità. Anzi, diritto a compensazioni e aiuti se qualcosa ostacola la realizzazione del proprio potenziale: si pensi alla lezione di Don Milani "dare di più a chi ha di meno", non solo garantire a tutti le stesse possibilità. |
Le famiglie che, più di quaranta anni fa, rivendicavano l'integrazione scolastica per i propri figli disabili, negavano la diversità o il deficit dei bambini stessi, ed allo stesso tempo si battevano per concedere loro la possibilità di sentirsi normali in un contesto normale. Solo 25% degli utenti ha risposto correttamente |
Risposta tratta da : Brani lunghi Ospedale dei ColliQuiz 8 collaboratori amministrativi 2020Concorso pubblico, per titoli ed esami, per 8 Collaboratori Amministrativi Professionali, categoria D - 2020 - Banca dati UFFICIALE |
di seguito le risposte errate:
 Normalità significa poter condividere le stesse esperienze che possono fare gli altri.
 Normalità significa poter frequentare i luoghi "normali", ossia quelli che frequentano tutti.
 Le famiglie che, negli anni '70, iniziarono a lottare per l'integrazione scolastica dei propri figli disabili miravano ad ottenere l'inserimento degli stessi all'interno delle medesime scuole frequentate dagli altri bambini.

Solo 25% degli utenti ha risposto correttamente