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Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbale

tratto da:
Comune di Napoli
Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI



 Esercitati su questo Quiz 

RISPOSTA    L'Unione Europea e la Commissione Europea, in particolare, si sono attivate nel senso della piena applicabilitàdella vigente disciplina IVA nelle transazioni del commercio elettronico. Il primo passo in tale direzione è statoquello di distinguere le transazioni di commercio elettronico diretto da quelle di commercio elettronico indiretto,indicando quest'ultime come quelle dove la consegna del bene avviene in forma tradizionale o comunque off-line. Il commercio elettronico diretto, che individua invece tutte le transazioni on-line, ovvero quelle transazioniaventi a oggetto prodotti digitali o comunque servizi virtuali, si qualifica ai fini dell'Imposta sul Valore Aggiuntocome prestazione di servizio, anche se la corrispondente transazione in termini reali venga considerata comecessione di beni. Se quindi l'acquisto di un libro (sia in libreria che attraverso Internet) in formato cartaceo siqualifica ai fini IVA come cessione di un bene, l'acquisto dello stesso in formato elettronico mediantedownloading dal sito dell'editore rappresenta invece una prestazione di servizi. Quindi solo nel primo caso(acquisto in forma cartacea) si applicherà l'aliquota IVA ridotta (4%) anziché quella ordinaria (20%). Un servizio virtuale:
RISPOSTA    L'Unione Europea e la Commissione Europea, in particolare, si sono attivate nel senso della piena applicabilitàdella vigente disciplina IVA nelle transazioni del commercio elettronico. Il primo passo in tale direzione è statoquello di distinguere le transazioni di commercio elettronico diretto da quelle di commercio elettronico indiretto,indicando quest'ultime come quelle dove la consegna del bene avviene in forma tradizionale o comunque off-line. Il commercio elettronico diretto, che individua invece tutte le transazioni on-line, ovvero quelle transazioniaventi a oggetto prodotti digitali o comunque servizi virtuali, si qualifica ai fini dell'Imposta sul Valore Aggiuntocome prestazione di servizio, anche se la corrispondente transazione in termini reali venga considerata comecessione di beni. Se quindi l'acquisto di un libro (sia in libreria che attraverso Internet) in formato cartaceo siqualifica ai fini IVA come cessione di un bene, l'acquisto dello stesso in formato elettronico mediantedownloading dal sito dell'editore rappresenta invece una prestazione di servizi. Quindi solo nel primo caso(acquisto in forma cartacea) si applicherà l'aliquota IVA ridotta (4%) anziché quella ordinaria (20%). Le transazioni del commercio elettronico:
RISPOSTA    L'Unione Europea e la Commissione Europea, in particolare, si sono attivate nel senso della piena applicabilitàdella vigente disciplina IVA nelle transazioni del commercio elettronico. Il primo passo in tale direzione è statoquello di distinguere le transazioni di commercio elettronico diretto da quelle di commercio elettronico indiretto,indicando quest'ultime come quelle dove la consegna del bene avviene in forma tradizionale o comunque off-line. Il commercio elettronico diretto, che individua invece tutte le transazioni on-line, ovvero quelle transazioniaventi a oggetto prodotti digitali o comunque servizi virtuali, si qualifica ai fini dell'Imposta sul Valore Aggiuntocome prestazione di servizio, anche se la corrispondente transazione in termini reali venga considerata comecessione di beni. Se quindi l'acquisto di un libro (sia in libreria che attraverso Internet) in formato cartaceo siqualifica ai fini IVA come cessione di un bene, l'acquisto dello stesso in formato elettronico mediantedownloading dal sito dell'editore rappresenta invece una prestazione di servizi. Quindi solo nel primo caso(acquisto in forma cartacea) si applicherà l'aliquota IVA ridotta (4%) anziché quella ordinaria (20%). La transazione corrispondente alla prestazione di servizi:
RISPOSTA   Domanda difficile L'Unione Europea e la Commissione Europea, in particolare, si sono attivate nel senso della piena applicabilitàdella vigente disciplina IVA nelle transazioni del commercio elettronico. Il primo passo in tale direzione è statoquello di distinguere le transazioni di commercio elettronico diretto da quelle di commercio elettronico indiretto,indicando quest'ultime come quelle dove la consegna del bene avviene in forma tradizionale o comunque off-line. Il commercio elettronico diretto, che individua invece tutte le transazioni on-line, ovvero quelle transazioniaventi a oggetto prodotti digitali o comunque servizi virtuali, si qualifica ai fini dell'Imposta sul Valore Aggiuntocome prestazione di servizio, anche se la corrispondente transazione in termini reali venga considerata comecessione di beni. Se quindi l'acquisto di un libro (sia in libreria che attraverso Internet) in formato cartaceo siqualifica ai fini IVA come cessione di un bene, l'acquisto dello stesso in formato elettronico mediantedownloading dal sito dell'editore rappresenta invece una prestazione di servizi. Quindi solo nel primo caso(acquisto in forma cartacea) si applicherà l'aliquota IVA ridotta (4%) anziché quella ordinaria (20%). Acquistando un libro, si applica:
RISPOSTA   Domanda difficile L'Unione Europea e la Commissione Europea, in particolare, si sono attivate nel senso della piena applicabilitàdella vigente disciplina IVA nelle transazioni del commercio elettronico. Il primo passo in tale direzione è statoquello di distinguere le transazioni di commercio elettronico diretto da quelle di commercio elettronico indiretto,indicando quest'ultime come quelle dove la consegna del bene avviene in forma tradizionale o comunque off-line. Il commercio elettronico diretto, che individua invece tutte le transazioni on-line, ovvero quelle transazioniaventi a oggetto prodotti digitali o comunque servizi virtuali, si qualifica ai fini dell'Imposta sul Valore Aggiuntocome prestazione di servizio, anche se la corrispondente transazione in termini reali venga considerata comecessione di beni. Se quindi l'acquisto di un libro (sia in libreria che attraverso Internet) in formato cartaceo siqualifica ai fini IVA come cessione di un bene, l'acquisto dello stesso in formato elettronico mediantedownloading dal sito dell'editore rappresenta invece una prestazione di servizi. Quindi solo nel primo caso(acquisto in forma cartacea) si applicherà l'aliquota IVA ridotta (4%) anziché quella ordinaria (20%). Il downloding di un libro dal sito dell'editore:
RISPOSTA    L'Unione Europea e la Commissione Europea, in particolare, si sono attivate nel senso della piena applicabilitàdella vigente disciplina IVA nelle transazioni del commercio elettronico. Il primo passo in tale direzione è statoquello di distinguere le transazioni di commercio elettronico diretto da quelle di commercio elettronico indiretto,indicando quest'ultime come quelle dove la consegna del bene avviene in forma tradizionale o comunque off-line. Il commercio elettronico diretto, che individua invece tutte le transazioni on-line, ovvero quelle transazioniaventi a oggetto prodotti digitali o comunque servizi virtuali, si qualifica ai fini dell'Imposta sul Valore Aggiuntocome prestazione di servizio, anche se la corrispondente transazione in termini reali venga considerata comecessione di beni. Se quindi l'acquisto di un libro (sia in libreria che attraverso Internet) in formato cartaceo siqualifica ai fini IVA come cessione di un bene, l'acquisto dello stesso in formato elettronico mediantedownloading dal sito dell'editore rappresenta invece una prestazione di servizi. Quindi solo nel primo caso(acquisto in forma cartacea) si applicherà l'aliquota IVA ridotta (4%) anziché quella ordinaria (20%). La distinzione tra forme di commercio elettronico diretto e indiretto:
RISPOSTA    La Banca mondiale raccoglie più istituzioni tra le quali, quelle deputate alla fornitura di aiuti, sonol'Associazione internazionale per lo sviluppo, che fornisce supporto finanziario grazie ai contributi triennali deigoverni donatori, e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, che raccoglie i suoi depositi suimercati finanziari mondiali per aprire crediti a basso interesse e a lunga scadenza ai paesi in via di sviluppo.Agli inizi la Banca mondiale accordava prestiti soprattutto a nazioni europee per finanziare la ricostruzione delleindustrie danneggiate o distrutte durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine degli anni Sessanta, tuttavia, lamaggior parte dei prestiti è andata a paesi in via di sviluppo: Africa, Asia e America Latina. In seguitoall'aumento del costo del petrolio e alla flessione delle esportazioni di materie prime, nel corso degli anniSettanta e Ottanta molti paesi in via di sviluppo dovettero aumentare le spese energetiche, contraendo ingentidebiti con le Banche commerciali. La successiva recessione economica nei paesi occidentali diminuìulteriormente i ricavi delle esportazioni dei paesi poveri, aumentando invece i tassi di interesse sui loro debiti.Divenne dunque sempre più difficile ottenere altri crediti dalle Banche commerciali, e la Banca mondiale decisel'attuazione di riforme economiche per la riduzione delle importazioni e la promozione del libero mercato. I Governi che hanno scelto di contribuire con donazioni all'Associazione internazionale per lo sviluppo, hanno reso possibile:
RISPOSTA    La Banca mondiale raccoglie più istituzioni tra le quali, quelle deputate alla fornitura di aiuti, sonol'Associazione internazionale per lo sviluppo, che fornisce supporto finanziario grazie ai contributi triennali deigoverni donatori, e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, che raccoglie i suoi depositi suimercati finanziari mondiali per aprire crediti a basso interesse e a lunga scadenza ai paesi in via di sviluppo.Agli inizi la Banca mondiale accordava prestiti soprattutto a nazioni europee per finanziare la ricostruzione delleindustrie danneggiate o distrutte durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine degli anni Sessanta, tuttavia, lamaggior parte dei prestiti è andata a paesi in via di sviluppo: Africa, Asia e America Latina. In seguitoall'aumento del costo del petrolio e alla flessione delle esportazioni di materie prime, nel corso degli anniSettanta e Ottanta molti paesi in via di sviluppo dovettero aumentare le spese energetiche, contraendo ingentidebiti con le Banche commerciali. La successiva recessione economica nei paesi occidentali diminuìulteriormente i ricavi delle esportazioni dei paesi poveri, aumentando invece i tassi di interesse sui loro debiti.Divenne dunque sempre più difficile ottenere altri crediti dalle Banche commerciali, e la Banca mondiale decisel'attuazione di riforme economiche per la riduzione delle importazioni e la promozione del libero mercato. L'aumento delle spese energetiche dei paesi in via di sviluppo è stato determinato anche:
RISPOSTA    La Banca mondiale raccoglie più istituzioni tra le quali, quelle deputate alla fornitura di aiuti, sonol'Associazione internazionale per lo sviluppo, che fornisce supporto finanziario grazie ai contributi triennali deigoverni donatori, e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, che raccoglie i suoi depositi suimercati finanziari mondiali per aprire crediti a basso interesse e a lunga scadenza ai paesi in via di sviluppo.Agli inizi la Banca mondiale accordava prestiti soprattutto a nazioni europee per finanziare la ricostruzione delleindustrie danneggiate o distrutte durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine degli anni Sessanta, tuttavia, lamaggior parte dei prestiti è andata a paesi in via di sviluppo: Africa, Asia e America Latina. In seguitoall'aumento del costo del petrolio e alla flessione delle esportazioni di materie prime, nel corso degli anniSettanta e Ottanta molti paesi in via di sviluppo dovettero aumentare le spese energetiche, contraendo ingentidebiti con le Banche commerciali. La successiva recessione economica nei paesi occidentali diminuìulteriormente i ricavi delle esportazioni dei paesi poveri, aumentando invece i tassi di interesse sui loro debiti.Divenne dunque sempre più difficile ottenere altri crediti dalle Banche commerciali, e la Banca mondiale decisel'attuazione di riforme economiche per la riduzione delle importazioni e la promozione del libero mercato. L'aumento del costo del petrolio contribuì ad aggravare la situazione dei paesi in via di sviluppo:
RISPOSTA    La Banca mondiale raccoglie più istituzioni tra le quali, quelle deputate alla fornitura di aiuti, sonol'Associazione internazionale per lo sviluppo, che fornisce supporto finanziario grazie ai contributi triennali deigoverni donatori, e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, che raccoglie i suoi depositi suimercati finanziari mondiali per aprire crediti a basso interesse e a lunga scadenza ai paesi in via di sviluppo.Agli inizi la Banca mondiale accordava prestiti soprattutto a nazioni europee per finanziare la ricostruzione delleindustrie danneggiate o distrutte durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine degli anni Sessanta, tuttavia, lamaggior parte dei prestiti è andata a paesi in via di sviluppo: Africa, Asia e America Latina. In seguitoall'aumento del costo del petrolio e alla flessione delle esportazioni di materie prime, nel corso degli anniSettanta e Ottanta molti paesi in via di sviluppo dovettero aumentare le spese energetiche, contraendo ingentidebiti con le Banche commerciali. La successiva recessione economica nei paesi occidentali diminuìulteriormente i ricavi delle esportazioni dei paesi poveri, aumentando invece i tassi di interesse sui loro debiti.Divenne dunque sempre più difficile ottenere altri crediti dalle Banche commerciali, e la Banca mondiale decisel'attuazione di riforme economiche per la riduzione delle importazioni e la promozione del libero mercato. Le esportazioni dei paesi poveri diminuirono sensibilmente a causa della recessione economica nei paesi occidentali che portò, invece, ad un aumento:
RISPOSTA   Domanda difficile La Banca mondiale raccoglie più istituzioni tra le quali, quelle deputate alla fornitura di aiuti, sonol'Associazione internazionale per lo sviluppo, che fornisce supporto finanziario grazie ai contributi triennali deigoverni donatori, e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, che raccoglie i suoi depositi suimercati finanziari mondiali per aprire crediti a basso interesse e a lunga scadenza ai paesi in via di sviluppo.Agli inizi la Banca mondiale accordava prestiti soprattutto a nazioni europee per finanziare la ricostruzione delleindustrie danneggiate o distrutte durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine degli anni Sessanta, tuttavia, lamaggior parte dei prestiti è andata a paesi in via di sviluppo: Africa, Asia e America Latina. In seguitoall'aumento del costo del petrolio e alla flessione delle esportazioni di materie prime, nel corso degli anniSettanta e Ottanta molti paesi in via di sviluppo dovettero aumentare le spese energetiche, contraendo ingentidebiti con le Banche commerciali. La successiva recessione economica nei paesi occidentali diminuìulteriormente i ricavi delle esportazioni dei paesi poveri, aumentando invece i tassi di interesse sui loro debiti.Divenne dunque sempre più difficile ottenere altri crediti dalle Banche commerciali, e la Banca mondiale decisel'attuazione di riforme economiche per la riduzione delle importazioni e la promozione del libero mercato. Quale fu uno dei provvedimenti presi dalla Banca mondiale per affrontare i problemi insorti con il rallentamento dell'economia nei paesi occidentali?
RISPOSTA   Domanda difficile La Banca mondiale raccoglie più istituzioni tra le quali, quelle deputate alla fornitura di aiuti, sonol'Associazione internazionale per lo sviluppo, che fornisce supporto finanziario grazie ai contributi triennali deigoverni donatori, e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, che raccoglie i suoi depositi suimercati finanziari mondiali per aprire crediti a basso interesse e a lunga scadenza ai paesi in via di sviluppo.Agli inizi la Banca mondiale accordava prestiti soprattutto a nazioni europee per finanziare la ricostruzione delleindustrie danneggiate o distrutte durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine degli anni Sessanta, tuttavia, lamaggior parte dei prestiti è andata a paesi in via di sviluppo: Africa, Asia e America Latina. In seguitoall'aumento del costo del petrolio e alla flessione delle esportazioni di materie prime, nel corso degli anniSettanta e Ottanta molti paesi in via di sviluppo dovettero aumentare le spese energetiche, contraendo ingentidebiti con le Banche commerciali. La successiva recessione economica nei paesi occidentali diminuìulteriormente i ricavi delle esportazioni dei paesi poveri, aumentando invece i tassi di interesse sui loro debiti.Divenne dunque sempre più difficile ottenere altri crediti dalle Banche commerciali, e la Banca mondiale decisel'attuazione di riforme economiche per la riduzione delle importazioni e la promozione del libero mercato. La Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo ha fornito aiuto ai paesi meno industrializzati:
RISPOSTA   Domanda difficile La Banca mondiale raccoglie più istituzioni tra le quali, quelle deputate alla fornitura di aiuti, sonol'Associazione internazionale per lo sviluppo, che fornisce supporto finanziario grazie ai contributi triennali deigoverni donatori, e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, che raccoglie i suoi depositi suimercati finanziari mondiali per aprire crediti a basso interesse e a lunga scadenza ai paesi in via di sviluppo.Agli inizi la Banca mondiale accordava prestiti soprattutto a nazioni europee per finanziare la ricostruzione delleindustrie danneggiate o distrutte durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine degli anni Sessanta, tuttavia, lamaggior parte dei prestiti è andata a paesi in via di sviluppo: Africa, Asia e America Latina. In seguitoall'aumento del costo del petrolio e alla flessione delle esportazioni di materie prime, nel corso degli anniSettanta e Ottanta molti paesi in via di sviluppo dovettero aumentare le spese energetiche, contraendo ingentidebiti con le Banche commerciali. La successiva recessione economica nei paesi occidentali diminuìulteriormente i ricavi delle esportazioni dei paesi poveri, aumentando invece i tassi di interesse sui loro debiti.Divenne dunque sempre più difficile ottenere altri crediti dalle Banche commerciali, e la Banca mondiale decisel'attuazione di riforme economiche per la riduzione delle importazioni e la promozione del libero mercato. I prestiti accordati dalla Banca mondiale erano inizialmente rivolti:
RISPOSTA   Domanda difficile La Banca mondiale raccoglie più istituzioni tra le quali, quelle deputate alla fornitura di aiuti, sonol'Associazione internazionale per lo sviluppo, che fornisce supporto finanziario grazie ai contributi triennali deigoverni donatori, e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, che raccoglie i suoi depositi suimercati finanziari mondiali per aprire crediti a basso interesse e a lunga scadenza ai paesi in via di sviluppo.Agli inizi la Banca mondiale accordava prestiti soprattutto a nazioni europee per finanziare la ricostruzione delleindustrie danneggiate o distrutte durante la seconda guerra mondiale. Dalla fine degli anni Sessanta, tuttavia, lamaggior parte dei prestiti è andata a paesi in via di sviluppo: Africa, Asia e America Latina. In seguitoall'aumento del costo del petrolio e alla flessione delle esportazioni di materie prime, nel corso degli anniSettanta e Ottanta molti paesi in via di sviluppo dovettero aumentare le spese energetiche, contraendo ingentidebiti con le Banche commerciali. La successiva recessione economica nei paesi occidentali diminuìulteriormente i ricavi delle esportazioni dei paesi poveri, aumentando invece i tassi di interesse sui loro debiti.Divenne dunque sempre più difficile ottenere altri crediti dalle Banche commerciali, e la Banca mondiale decisel'attuazione di riforme economiche per la riduzione delle importazioni e la promozione del libero mercato. In quale periodo la Banca mondiale cominciò a concedere la maggior parte dei prestiti agli Stati africani?
RISPOSTA   Domanda difficile La Borsa di New York (Nyse) è nata nel 1792 e nel corso dei decenni è diventata il più grande mercato mobiliaredel mondo, dove oggi sono quotate sia le grandi, medie e piccole aziende americane, sia i principali gruppiindustriali e finanziari europei e asiatici. La presenza delle imprese non americane ha fatto registrare unanotevole impennata. Uno dei criteri fondamentali che le imprese devono rispettare per operare nella Borsa diNew York è quello della trasparenza. Le possibilità e la facilità di investimento all'interno del mercato dellaBorsa di New York sono abbastanza agevoli anche per chi opera dall'Europa. La negoziazione dei titoli vienecondotta attraverso un meccanismo d'asta tra i membri della borsa (broker), che operano sul mercato sucommissione da parte di investitori privati o istituzionali, e alcuni operatori specialisti che hanno laresponsabilità di gestire i titoli di una società quotata e che si fanno garanti della transazione (devono cioècoprire eventuali ordini inevasi per evitare forti destabilizzazioni e oscillazioni dei prezzi delle azioni). Questatipologia di mercato garantisce, in linea di massima, una maggiore stabilità e sicurezza per gli investitori ed uncorretto equilibrio tra domanda e offerta. Per aprirsi ulteriormente all'internazionalizzazione il Nyse haannunciato il graduale passaggio dal sistema dei sedicesimi a quello dei decimali per la quotazione dei titoli. Ilsistema dei decimali è adottato da tutte le altre piazze borsistiche mondiali, ma è osteggiato dai brokerstatunitensi che ritengono di avere maggior potere contrattuale (che si traduce in maggiori margini di guadagno)con il sistema dei sedicesimi. Per evitare forti destabilizzazioni ed oscillazioni dei prezzi delle azioni:
RISPOSTA    La Borsa di New York (Nyse) è nata nel 1792 e nel corso dei decenni è diventata il più grande mercato mobiliaredel mondo, dove oggi sono quotate sia le grandi, medie e piccole aziende americane, sia i principali gruppiindustriali e finanziari europei e asiatici. La presenza delle imprese non americane ha fatto registrare unanotevole impennata. Uno dei criteri fondamentali che le imprese devono rispettare per operare nella Borsa diNew York è quello della trasparenza. Le possibilità e la facilità di investimento all'interno del mercato dellaBorsa di New York sono abbastanza agevoli anche per chi opera dall'Europa. La negoziazione dei titoli vienecondotta attraverso un meccanismo d'asta tra i membri della borsa (broker), che operano sul mercato sucommissione da parte di investitori privati o istituzionali, e alcuni operatori specialisti che hanno laresponsabilità di gestire i titoli di una società quotata e che si fanno garanti della transazione (devono cioècoprire eventuali ordini inevasi per evitare forti destabilizzazioni e oscillazioni dei prezzi delle azioni). Questatipologia di mercato garantisce, in linea di massima, una maggiore stabilità e sicurezza per gli investitori ed uncorretto equilibrio tra domanda e offerta. Per aprirsi ulteriormente all'internazionalizzazione il Nyse haannunciato il graduale passaggio dal sistema dei sedicesimi a quello dei decimali per la quotazione dei titoli. Ilsistema dei decimali è adottato da tutte le altre piazze borsistiche mondiali, ma è osteggiato dai brokerstatunitensi che ritengono di avere maggior potere contrattuale (che si traduce in maggiori margini di guadagno)con il sistema dei sedicesimi. Le negoziazioni dei titoli vengono condotte:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà La Borsa di New York (Nyse) è nata nel 1792 e nel corso dei decenni è diventata il più grande mercato mobiliaredel mondo, dove oggi sono quotate sia le grandi, medie e piccole aziende americane, sia i principali gruppiindustriali e finanziari europei e asiatici. La presenza delle imprese non americane ha fatto registrare unanotevole impennata. Uno dei criteri fondamentali che le imprese devono rispettare per operare nella Borsa diNew York è quello della trasparenza. Le possibilità e la facilità di investimento all'interno del mercato dellaBorsa di New York sono abbastanza agevoli anche per chi opera dall'Europa. La negoziazione dei titoli vienecondotta attraverso un meccanismo d'asta tra i membri della borsa (broker), che operano sul mercato sucommissione da parte di investitori privati o istituzionali, e alcuni operatori specialisti che hanno laresponsabilità di gestire i titoli di una società quotata e che si fanno garanti della transazione (devono cioècoprire eventuali ordini inevasi per evitare forti destabilizzazioni e oscillazioni dei prezzi delle azioni). Questatipologia di mercato garantisce, in linea di massima, una maggiore stabilità e sicurezza per gli investitori ed uncorretto equilibrio tra domanda e offerta. Per aprirsi ulteriormente all'internazionalizzazione il Nyse haannunciato il graduale passaggio dal sistema dei sedicesimi a quello dei decimali per la quotazione dei titoli. Ilsistema dei decimali è adottato da tutte le altre piazze borsistiche mondiali, ma è osteggiato dai brokerstatunitensi che ritengono di avere maggior potere contrattuale (che si traduce in maggiori margini di guadagno)con il sistema dei sedicesimi. Alla Borsa di New York sono attualmente quotate:
RISPOSTA    La Borsa di New York (Nyse) è nata nel 1792 e nel corso dei decenni è diventata il più grande mercato mobiliaredel mondo, dove oggi sono quotate sia le grandi, medie e piccole aziende americane, sia i principali gruppiindustriali e finanziari europei e asiatici. La presenza delle imprese non americane ha fatto registrare unanotevole impennata. Uno dei criteri fondamentali che le imprese devono rispettare per operare nella Borsa diNew York è quello della trasparenza. Le possibilità e la facilità di investimento all'interno del mercato dellaBorsa di New York sono abbastanza agevoli anche per chi opera dall'Europa. La negoziazione dei titoli vienecondotta attraverso un meccanismo d'asta tra i membri della borsa (broker), che operano sul mercato sucommissione da parte di investitori privati o istituzionali, e alcuni operatori specialisti che hanno laresponsabilità di gestire i titoli di una società quotata e che si fanno garanti della transazione (devono cioècoprire eventuali ordini inevasi per evitare forti destabilizzazioni e oscillazioni dei prezzi delle azioni). Questatipologia di mercato garantisce, in linea di massima, una maggiore stabilità e sicurezza per gli investitori ed uncorretto equilibrio tra domanda e offerta. Per aprirsi ulteriormente all'internazionalizzazione il Nyse haannunciato il graduale passaggio dal sistema dei sedicesimi a quello dei decimali per la quotazione dei titoli. Ilsistema dei decimali è adottato da tutte le altre piazze borsistiche mondiali, ma è osteggiato dai brokerstatunitensi che ritengono di avere maggior potere contrattuale (che si traduce in maggiori margini di guadagno)con il sistema dei sedicesimi. Grazie alla presenza delle imprese non americane:
RISPOSTA    La Borsa di New York (Nyse) è nata nel 1792 e nel corso dei decenni è diventata il più grande mercato mobiliaredel mondo, dove oggi sono quotate sia le grandi, medie e piccole aziende americane, sia i principali gruppiindustriali e finanziari europei e asiatici. La presenza delle imprese non americane ha fatto registrare unanotevole impennata. Uno dei criteri fondamentali che le imprese devono rispettare per operare nella Borsa diNew York è quello della trasparenza. Le possibilità e la facilità di investimento all'interno del mercato dellaBorsa di New York sono abbastanza agevoli anche per chi opera dall'Europa. La negoziazione dei titoli vienecondotta attraverso un meccanismo d'asta tra i membri della borsa (broker), che operano sul mercato sucommissione da parte di investitori privati o istituzionali, e alcuni operatori specialisti che hanno laresponsabilità di gestire i titoli di una società quotata e che si fanno garanti della transazione (devono cioècoprire eventuali ordini inevasi per evitare forti destabilizzazioni e oscillazioni dei prezzi delle azioni). Questatipologia di mercato garantisce, in linea di massima, una maggiore stabilità e sicurezza per gli investitori ed uncorretto equilibrio tra domanda e offerta. Per aprirsi ulteriormente all'internazionalizzazione il Nyse haannunciato il graduale passaggio dal sistema dei sedicesimi a quello dei decimali per la quotazione dei titoli. Ilsistema dei decimali è adottato da tutte le altre piazze borsistiche mondiali, ma è osteggiato dai brokerstatunitensi che ritengono di avere maggior potere contrattuale (che si traduce in maggiori margini di guadagno)con il sistema dei sedicesimi. La strategia di mercato adottata dal Nyse tende anche a garantire:
RISPOSTA   Domanda difficile La Borsa di New York (Nyse) è nata nel 1792 e nel corso dei decenni è diventata il più grande mercato mobiliaredel mondo, dove oggi sono quotate sia le grandi, medie e piccole aziende americane, sia i principali gruppiindustriali e finanziari europei e asiatici. La presenza delle imprese non americane ha fatto registrare unanotevole impennata. Uno dei criteri fondamentali che le imprese devono rispettare per operare nella Borsa diNew York è quello della trasparenza. Le possibilità e la facilità di investimento all'interno del mercato dellaBorsa di New York sono abbastanza agevoli anche per chi opera dall'Europa. La negoziazione dei titoli vienecondotta attraverso un meccanismo d'asta tra i membri della borsa (broker), che operano sul mercato sucommissione da parte di investitori privati o istituzionali, e alcuni operatori specialisti che hanno laresponsabilità di gestire i titoli di una società quotata e che si fanno garanti della transazione (devono cioècoprire eventuali ordini inevasi per evitare forti destabilizzazioni e oscillazioni dei prezzi delle azioni). Questatipologia di mercato garantisce, in linea di massima, una maggiore stabilità e sicurezza per gli investitori ed uncorretto equilibrio tra domanda e offerta. Per aprirsi ulteriormente all'internazionalizzazione il Nyse haannunciato il graduale passaggio dal sistema dei sedicesimi a quello dei decimali per la quotazione dei titoli. Ilsistema dei decimali è adottato da tutte le altre piazze borsistiche mondiali, ma è osteggiato dai brokerstatunitensi che ritengono di avere maggior potere contrattuale (che si traduce in maggiori margini di guadagno)con il sistema dei sedicesimi. Con l'intento di aprirsi ancora di più all'internazionalizzazione, il Nyse ha annunciato che:

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