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Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbale

tratto da:
Comune di Napoli
Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI



 Esercitati su questo Quiz 

RISPOSTA    Il Ministero dell'Ambiente ha destinato 8 mila milioni per supportare il programma "domeniche ecologiche2001". I fondi sono diretti a cofinanziare, fino a una percentuale del 60% della spesa occorrente, le iniziativefinalizzate alla sensibilizzazione e informazione dei cittadini sulla mobilità sostenibile predisposte dai comuniaderenti al progetto, al fine di garantirne un efficace svolgimento. Il cofinanziamento può essere richiesto dacomuni con più di 40 mila abitanti nonché dai capoluoghi di provincia, e può riguardare la realizzazione dicampagne di sensibilizzazione attraverso i mass media, sportelli informativi e numeri verdi, attivazione di sitiinternet e pagine web, sondaggi di opinione ed altre iniziative dirette a informare i cittadini sul concetto dimobilità sostenibile. I progetti dovranno essere attuati nelle domeniche fissate, ma, in casi straordinari, anche indate diverse, purché dai comuni interessati sia garantita l'organizzazione del blocco del traffico almeno per unadomenica al mese fino al giugno 2001. Sono in attesa della registrazione alla Corte dei Conti altri quattro decreti,nei quali sono impegnate ulteriori risorse per 148 miliardi di lire per i programmi per la mobilità sostenibile. Ilprimo mira ad incentivare la conversione a metano e gpl di autoveicoli non catalizzati; dieci miliardi sarannodestinati a far decollare progetti di car sharing nelle città che vorranno introdurre questa forma innovativa dimobilità urbana. Le iniziative finalizzate alla sensibilizzazione ed informazione dei cittadini sulla mobilità sostenibile:
RISPOSTA    Il Ministero dell'Ambiente ha destinato 8 mila milioni per supportare il programma "domeniche ecologiche2001". I fondi sono diretti a cofinanziare, fino a una percentuale del 60% della spesa occorrente, le iniziativefinalizzate alla sensibilizzazione e informazione dei cittadini sulla mobilità sostenibile predisposte dai comuniaderenti al progetto, al fine di garantirne un efficace svolgimento. Il cofinanziamento può essere richiesto dacomuni con più di 40 mila abitanti nonché dai capoluoghi di provincia, e può riguardare la realizzazione dicampagne di sensibilizzazione attraverso i mass media, sportelli informativi e numeri verdi, attivazione di sitiinternet e pagine web, sondaggi di opinione ed altre iniziative dirette a informare i cittadini sul concetto dimobilità sostenibile. I progetti dovranno essere attuati nelle domeniche fissate, ma, in casi straordinari, anche indate diverse, purché dai comuni interessati sia garantita l'organizzazione del blocco del traffico almeno per unadomenica al mese fino al giugno 2001. Sono in attesa della registrazione alla Corte dei Conti altri quattro decreti,nei quali sono impegnate ulteriori risorse per 148 miliardi di lire per i programmi per la mobilità sostenibile. Ilprimo mira ad incentivare la conversione a metano e gpl di autoveicoli non catalizzati; dieci miliardi sarannodestinati a far decollare progetti di car sharing nelle città che vorranno introdurre questa forma innovativa dimobilità urbana. I progetti relativi al programma "domeniche ecologiche 2001" devono essere attuati:
RISPOSTA    Il Ministero dell'Ambiente ha destinato 8 mila milioni per supportare il programma "domeniche ecologiche2001". I fondi sono diretti a cofinanziare, fino a una percentuale del 60% della spesa occorrente, le iniziativefinalizzate alla sensibilizzazione e informazione dei cittadini sulla mobilità sostenibile predisposte dai comuniaderenti al progetto, al fine di garantirne un efficace svolgimento. Il cofinanziamento può essere richiesto dacomuni con più di 40 mila abitanti nonché dai capoluoghi di provincia, e può riguardare la realizzazione dicampagne di sensibilizzazione attraverso i mass media, sportelli informativi e numeri verdi, attivazione di sitiinternet e pagine web, sondaggi di opinione ed altre iniziative dirette a informare i cittadini sul concetto dimobilità sostenibile. I progetti dovranno essere attuati nelle domeniche fissate, ma, in casi straordinari, anche indate diverse, purché dai comuni interessati sia garantita l'organizzazione del blocco del traffico almeno per unadomenica al mese fino al giugno 2001. Sono in attesa della registrazione alla Corte dei Conti altri quattro decreti,nei quali sono impegnate ulteriori risorse per 148 miliardi di lire per i programmi per la mobilità sostenibile. Ilprimo mira ad incentivare la conversione a metano e gpl di autoveicoli non catalizzati; dieci miliardi sarannodestinati a far decollare progetti di car sharing nelle città che vorranno introdurre questa forma innovativa dimobilità urbana. I progetti di car sharing:
RISPOSTA    Il Ministero dell'Ambiente ha destinato 8 mila milioni per supportare il programma "domeniche ecologiche2001". I fondi sono diretti a cofinanziare, fino a una percentuale del 60% della spesa occorrente, le iniziativefinalizzate alla sensibilizzazione e informazione dei cittadini sulla mobilità sostenibile predisposte dai comuniaderenti al progetto, al fine di garantirne un efficace svolgimento. Il cofinanziamento può essere richiesto dacomuni con più di 40 mila abitanti nonché dai capoluoghi di provincia, e può riguardare la realizzazione dicampagne di sensibilizzazione attraverso i mass media, sportelli informativi e numeri verdi, attivazione di sitiinternet e pagine web, sondaggi di opinione ed altre iniziative dirette a informare i cittadini sul concetto dimobilità sostenibile. I progetti dovranno essere attuati nelle domeniche fissate, ma, in casi straordinari, anche indate diverse, purché dai comuni interessati sia garantita l'organizzazione del blocco del traffico almeno per unadomenica al mese fino al giugno 2001. Sono in attesa della registrazione alla Corte dei Conti altri quattro decreti,nei quali sono impegnate ulteriori risorse per 148 miliardi di lire per i programmi per la mobilità sostenibile. Ilprimo mira ad incentivare la conversione a metano e gpl di autoveicoli non catalizzati; dieci miliardi sarannodestinati a far decollare progetti di car sharing nelle città che vorranno introdurre questa forma innovativa dimobilità urbana. L'adesione al progetto "domeniche ecologiche 2001":
RISPOSTA    Il processo di globalizzazione dei mercati ha un contenuto ben più ampio della semplice integrazione economicafra Paesi e aree. L'unificazione mondiale dei mercati determina una maggiore interdipendenza economica fra idiversi Paesi, la delocalizzazione di attività produttive e la riallocazione delle risorse, nuovi modelli organizzatividella produzione, lo spostamento dei baricentri produttivi, nuove forme di competizione internazionale colrisultato di produrre profondi mutamenti sul piano politico e sociale. Nel campo della finanza, l'assenza di uncentro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici alla instabilità dei cambi e dei tassi di interessecol pericolo di crisi deflazionistiche; i Paesi ricchi potrebbero incontrare crescenti difficoltà nella difesa delbenessere raggiunto e quelli poveri potrebbero restare esclusi o danneggiati. Al fine di dominare questi pericoli,sarà necessaria una collaborazione più forte che in passato, poiché il processo di globalizzazione, se benorientato, può comportare vantaggi per tutti. L'unificazione mondiale dei mercati:
RISPOSTA    Il processo di globalizzazione dei mercati ha un contenuto ben più ampio della semplice integrazione economicafra Paesi e aree. L'unificazione mondiale dei mercati determina una maggiore interdipendenza economica fra idiversi Paesi, la delocalizzazione di attività produttive e la riallocazione delle risorse, nuovi modelli organizzatividella produzione, lo spostamento dei baricentri produttivi, nuove forme di competizione internazionale colrisultato di produrre profondi mutamenti sul piano politico e sociale. Nel campo della finanza, l'assenza di uncentro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici alla instabilità dei cambi e dei tassi di interessecol pericolo di crisi deflazionistiche; i Paesi ricchi potrebbero incontrare crescenti difficoltà nella difesa delbenessere raggiunto e quelli poveri potrebbero restare esclusi o danneggiati. Al fine di dominare questi pericoli,sarà necessaria una collaborazione più forte che in passato, poiché il processo di globalizzazione, se benorientato, può comportare vantaggi per tutti. La mancanza, nel campo della finanza, di un centro di gravità a livello mondiale potrebbe comportare:
RISPOSTA    Il processo di globalizzazione dei mercati ha un contenuto ben più ampio della semplice integrazione economicafra Paesi e aree. L'unificazione mondiale dei mercati determina una maggiore interdipendenza economica fra idiversi Paesi, la delocalizzazione di attività produttive e la riallocazione delle risorse, nuovi modelli organizzatividella produzione, lo spostamento dei baricentri produttivi, nuove forme di competizione internazionale colrisultato di produrre profondi mutamenti sul piano politico e sociale. Nel campo della finanza, l'assenza di uncentro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici alla instabilità dei cambi e dei tassi di interessecol pericolo di crisi deflazionistiche; i Paesi ricchi potrebbero incontrare crescenti difficoltà nella difesa delbenessere raggiunto e quelli poveri potrebbero restare esclusi o danneggiati. Al fine di dominare questi pericoli,sarà necessaria una collaborazione più forte che in passato, poiché il processo di globalizzazione, se benorientato, può comportare vantaggi per tutti. Se il processo di globalizzazione dei mercati sarà ben orientato:
RISPOSTA    Il processo di globalizzazione dei mercati ha un contenuto ben più ampio della semplice integrazione economicafra Paesi e aree. L'unificazione mondiale dei mercati determina una maggiore interdipendenza economica fra idiversi Paesi, la delocalizzazione di attività produttive e la riallocazione delle risorse, nuovi modelli organizzatividella produzione, lo spostamento dei baricentri produttivi, nuove forme di competizione internazionale colrisultato di produrre profondi mutamenti sul piano politico e sociale. Nel campo della finanza, l'assenza di uncentro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici alla instabilità dei cambi e dei tassi di interessecol pericolo di crisi deflazionistiche; i Paesi ricchi potrebbero incontrare crescenti difficoltà nella difesa delbenessere raggiunto e quelli poveri potrebbero restare esclusi o danneggiati. Al fine di dominare questi pericoli,sarà necessaria una collaborazione più forte che in passato, poiché il processo di globalizzazione, se benorientato, può comportare vantaggi per tutti. Il processo di globalizzazione dei mercati:
RISPOSTA    Il processo di globalizzazione dei mercati ha un contenuto ben più ampio della semplice integrazione economicafra Paesi e aree. L'unificazione mondiale dei mercati determina una maggiore interdipendenza economica fra idiversi Paesi, la delocalizzazione di attività produttive e la riallocazione delle risorse, nuovi modelli organizzatividella produzione, lo spostamento dei baricentri produttivi, nuove forme di competizione internazionale colrisultato di produrre profondi mutamenti sul piano politico e sociale. Nel campo della finanza, l'assenza di uncentro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici alla instabilità dei cambi e dei tassi di interessecol pericolo di crisi deflazionistiche; i Paesi ricchi potrebbero incontrare crescenti difficoltà nella difesa delbenessere raggiunto e quelli poveri potrebbero restare esclusi o danneggiati. Al fine di dominare questi pericoli,sarà necessaria una collaborazione più forte che in passato, poiché il processo di globalizzazione, se benorientato, può comportare vantaggi per tutti. Con la globalizzazione:
RISPOSTA    Il processo di globalizzazione dei mercati ha un contenuto ben più ampio della semplice integrazione economicafra Paesi e aree. L'unificazione mondiale dei mercati determina una maggiore interdipendenza economica fra idiversi Paesi, la delocalizzazione di attività produttive e la riallocazione delle risorse, nuovi modelli organizzatividella produzione, lo spostamento dei baricentri produttivi, nuove forme di competizione internazionale colrisultato di produrre profondi mutamenti sul piano politico e sociale. Nel campo della finanza, l'assenza di uncentro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici alla instabilità dei cambi e dei tassi di interessecol pericolo di crisi deflazionistiche; i Paesi ricchi potrebbero incontrare crescenti difficoltà nella difesa delbenessere raggiunto e quelli poveri potrebbero restare esclusi o danneggiati. Al fine di dominare questi pericoli,sarà necessaria una collaborazione più forte che in passato, poiché il processo di globalizzazione, se benorientato, può comportare vantaggi per tutti. Per dominare i pericoli derivanti dall'unificazione mondiale dei mercati:
RISPOSTA    Il processo di globalizzazione dei mercati ha un contenuto ben più ampio della semplice integrazione economicafra Paesi e aree. L'unificazione mondiale dei mercati determina una maggiore interdipendenza economica fra idiversi Paesi, la delocalizzazione di attività produttive e la riallocazione delle risorse, nuovi modelli organizzatividella produzione, lo spostamento dei baricentri produttivi, nuove forme di competizione internazionale colrisultato di produrre profondi mutamenti sul piano politico e sociale. Nel campo della finanza, l'assenza di uncentro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici alla instabilità dei cambi e dei tassi di interessecol pericolo di crisi deflazionistiche; i Paesi ricchi potrebbero incontrare crescenti difficoltà nella difesa delbenessere raggiunto e quelli poveri potrebbero restare esclusi o danneggiati. Al fine di dominare questi pericoli,sarà necessaria una collaborazione più forte che in passato, poiché il processo di globalizzazione, se benorientato, può comportare vantaggi per tutti. Una maggiore interdipendenza economica tra i vari Paesi:
RISPOSTA    Il processo di globalizzazione dei mercati ha un contenuto ben più ampio della semplice integrazione economicafra Paesi e aree. L'unificazione mondiale dei mercati determina una maggiore interdipendenza economica fra idiversi Paesi, la delocalizzazione di attività produttive e la riallocazione delle risorse, nuovi modelli organizzatividella produzione, lo spostamento dei baricentri produttivi, nuove forme di competizione internazionale colrisultato di produrre profondi mutamenti sul piano politico e sociale. Nel campo della finanza, l'assenza di uncentro di gravità a livello mondiale espone i sistemi economici alla instabilità dei cambi e dei tassi di interessecol pericolo di crisi deflazionistiche; i Paesi ricchi potrebbero incontrare crescenti difficoltà nella difesa delbenessere raggiunto e quelli poveri potrebbero restare esclusi o danneggiati. Al fine di dominare questi pericoli,sarà necessaria una collaborazione più forte che in passato, poiché il processo di globalizzazione, se benorientato, può comportare vantaggi per tutti. Definire il processo di globalizzazione come una integrazione economica tra Paesi ed aree:
RISPOSTA    Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo si era già avviato alla fine degli anni '80: ilconsumatore aveva perduto il suo carattere smaccatamente "consumista" e quello di soggetto privo distrumenti, a favore di nuove caratteristiche: dotato di autonomia e di capacità di scelta, pronto ad operareacquisti sulla base della qualità, il nuovo consumatore si è connotato come vero "professionista dell'acquisto".Nell'universo giovanile il consumo ha il ruolo di connotatore di stile e non più la funzione di strumentoostentativo. Il consumatore degli anni '90 (ed anche dell'inizio del nuovo millennio) non si accontenta disoddisfare i propri bisogni attraverso la merce, cerca piuttosto di esaudire i desideri attraverso l'adesioneconsapevole a una sorta di contratto enunciativo proposto dai prodotti. I consumi culturali hanno risentito delmutato scenario sociale. Non più "coerenti", gli atti di acquisto sono diventati complessi e hanno mostrato unostile multiforme e poliedrico. I giovani, in particolare, hanno mostrato una notevole libertà nella scelta delproprio stile di consumo. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale", per esempio, ha accomunato igiovani e gli adulti con percorsi formativi differenziati: la sensibilità laica delle culture "di sinistra" e quella conun forte radicamento religioso, nonché quelle della cosiddetta "destra sociale". Percorsi trasversali dunque, maanche poliprospettici e ricchi di sviluppi notevoli. Alla fine degli anni '80:
RISPOSTA    Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo si era già avviato alla fine degli anni '80: ilconsumatore aveva perduto il suo carattere smaccatamente "consumista" e quello di soggetto privo distrumenti, a favore di nuove caratteristiche: dotato di autonomia e di capacità di scelta, pronto ad operareacquisti sulla base della qualità, il nuovo consumatore si è connotato come vero "professionista dell'acquisto".Nell'universo giovanile il consumo ha il ruolo di connotatore di stile e non più la funzione di strumentoostentativo. Il consumatore degli anni '90 (ed anche dell'inizio del nuovo millennio) non si accontenta disoddisfare i propri bisogni attraverso la merce, cerca piuttosto di esaudire i desideri attraverso l'adesioneconsapevole a una sorta di contratto enunciativo proposto dai prodotti. I consumi culturali hanno risentito delmutato scenario sociale. Non più "coerenti", gli atti di acquisto sono diventati complessi e hanno mostrato unostile multiforme e poliedrico. I giovani, in particolare, hanno mostrato una notevole libertà nella scelta delproprio stile di consumo. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale", per esempio, ha accomunato igiovani e gli adulti con percorsi formativi differenziati: la sensibilità laica delle culture "di sinistra" e quella conun forte radicamento religioso, nonché quelle della cosiddetta "destra sociale". Percorsi trasversali dunque, maanche poliprospettici e ricchi di sviluppi notevoli. Il nuovo consumatore:
RISPOSTA    Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo si era già avviato alla fine degli anni '80: ilconsumatore aveva perduto il suo carattere smaccatamente "consumista" e quello di soggetto privo distrumenti, a favore di nuove caratteristiche: dotato di autonomia e di capacità di scelta, pronto ad operareacquisti sulla base della qualità, il nuovo consumatore si è connotato come vero "professionista dell'acquisto".Nell'universo giovanile il consumo ha il ruolo di connotatore di stile e non più la funzione di strumentoostentativo. Il consumatore degli anni '90 (ed anche dell'inizio del nuovo millennio) non si accontenta disoddisfare i propri bisogni attraverso la merce, cerca piuttosto di esaudire i desideri attraverso l'adesioneconsapevole a una sorta di contratto enunciativo proposto dai prodotti. I consumi culturali hanno risentito delmutato scenario sociale. Non più "coerenti", gli atti di acquisto sono diventati complessi e hanno mostrato unostile multiforme e poliedrico. I giovani, in particolare, hanno mostrato una notevole libertà nella scelta delproprio stile di consumo. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale", per esempio, ha accomunato igiovani e gli adulti con percorsi formativi differenziati: la sensibilità laica delle culture "di sinistra" e quella conun forte radicamento religioso, nonché quelle della cosiddetta "destra sociale". Percorsi trasversali dunque, maanche poliprospettici e ricchi di sviluppi notevoli. Nell'universo giovanile, attualmente:
RISPOSTA    Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo si era già avviato alla fine degli anni '80: ilconsumatore aveva perduto il suo carattere smaccatamente "consumista" e quello di soggetto privo distrumenti, a favore di nuove caratteristiche: dotato di autonomia e di capacità di scelta, pronto ad operareacquisti sulla base della qualità, il nuovo consumatore si è connotato come vero "professionista dell'acquisto".Nell'universo giovanile il consumo ha il ruolo di connotatore di stile e non più la funzione di strumentoostentativo. Il consumatore degli anni '90 (ed anche dell'inizio del nuovo millennio) non si accontenta disoddisfare i propri bisogni attraverso la merce, cerca piuttosto di esaudire i desideri attraverso l'adesioneconsapevole a una sorta di contratto enunciativo proposto dai prodotti. I consumi culturali hanno risentito delmutato scenario sociale. Non più "coerenti", gli atti di acquisto sono diventati complessi e hanno mostrato unostile multiforme e poliedrico. I giovani, in particolare, hanno mostrato una notevole libertà nella scelta delproprio stile di consumo. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale", per esempio, ha accomunato igiovani e gli adulti con percorsi formativi differenziati: la sensibilità laica delle culture "di sinistra" e quella conun forte radicamento religioso, nonché quelle della cosiddetta "destra sociale". Percorsi trasversali dunque, maanche poliprospettici e ricchi di sviluppi notevoli. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale":
RISPOSTA    Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo si era già avviato alla fine degli anni '80: ilconsumatore aveva perduto il suo carattere smaccatamente "consumista" e quello di soggetto privo distrumenti, a favore di nuove caratteristiche: dotato di autonomia e di capacità di scelta, pronto ad operareacquisti sulla base della qualità, il nuovo consumatore si è connotato come vero "professionista dell'acquisto".Nell'universo giovanile il consumo ha il ruolo di connotatore di stile e non più la funzione di strumentoostentativo. Il consumatore degli anni '90 (ed anche dell'inizio del nuovo millennio) non si accontenta disoddisfare i propri bisogni attraverso la merce, cerca piuttosto di esaudire i desideri attraverso l'adesioneconsapevole a una sorta di contratto enunciativo proposto dai prodotti. I consumi culturali hanno risentito delmutato scenario sociale. Non più "coerenti", gli atti di acquisto sono diventati complessi e hanno mostrato unostile multiforme e poliedrico. I giovani, in particolare, hanno mostrato una notevole libertà nella scelta delproprio stile di consumo. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale", per esempio, ha accomunato igiovani e gli adulti con percorsi formativi differenziati: la sensibilità laica delle culture "di sinistra" e quella conun forte radicamento religioso, nonché quelle della cosiddetta "destra sociale". Percorsi trasversali dunque, maanche poliprospettici e ricchi di sviluppi notevoli. Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo ha fatto emergere nuove caratteristiche nel consumatore:
RISPOSTA   Domanda difficile Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo si era già avviato alla fine degli anni '80: ilconsumatore aveva perduto il suo carattere smaccatamente "consumista" e quello di soggetto privo distrumenti, a favore di nuove caratteristiche: dotato di autonomia e di capacità di scelta, pronto ad operareacquisti sulla base della qualità, il nuovo consumatore si è connotato come vero "professionista dell'acquisto".Nell'universo giovanile il consumo ha il ruolo di connotatore di stile e non più la funzione di strumentoostentativo. Il consumatore degli anni '90 (ed anche dell'inizio del nuovo millennio) non si accontenta disoddisfare i propri bisogni attraverso la merce, cerca piuttosto di esaudire i desideri attraverso l'adesioneconsapevole a una sorta di contratto enunciativo proposto dai prodotti. I consumi culturali hanno risentito delmutato scenario sociale. Non più "coerenti", gli atti di acquisto sono diventati complessi e hanno mostrato unostile multiforme e poliedrico. I giovani, in particolare, hanno mostrato una notevole libertà nella scelta delproprio stile di consumo. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale", per esempio, ha accomunato igiovani e gli adulti con percorsi formativi differenziati: la sensibilità laica delle culture "di sinistra" e quella conun forte radicamento religioso, nonché quelle della cosiddetta "destra sociale". Percorsi trasversali dunque, maanche poliprospettici e ricchi di sviluppi notevoli. Oggi gli atti di acquisto:
RISPOSTA    Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo si era già avviato alla fine degli anni '80: ilconsumatore aveva perduto il suo carattere smaccatamente "consumista" e quello di soggetto privo distrumenti, a favore di nuove caratteristiche: dotato di autonomia e di capacità di scelta, pronto ad operareacquisti sulla base della qualità, il nuovo consumatore si è connotato come vero "professionista dell'acquisto".Nell'universo giovanile il consumo ha il ruolo di connotatore di stile e non più la funzione di strumentoostentativo. Il consumatore degli anni '90 (ed anche dell'inizio del nuovo millennio) non si accontenta disoddisfare i propri bisogni attraverso la merce, cerca piuttosto di esaudire i desideri attraverso l'adesioneconsapevole a una sorta di contratto enunciativo proposto dai prodotti. I consumi culturali hanno risentito delmutato scenario sociale. Non più "coerenti", gli atti di acquisto sono diventati complessi e hanno mostrato unostile multiforme e poliedrico. I giovani, in particolare, hanno mostrato una notevole libertà nella scelta delproprio stile di consumo. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale", per esempio, ha accomunato igiovani e gli adulti con percorsi formativi differenziati: la sensibilità laica delle culture "di sinistra" e quella conun forte radicamento religioso, nonché quelle della cosiddetta "destra sociale". Percorsi trasversali dunque, maanche poliprospettici e ricchi di sviluppi notevoli. I consumi culturali:
RISPOSTA    Il processo di modificazione delle dinamiche di consumo si era già avviato alla fine degli anni '80: ilconsumatore aveva perduto il suo carattere smaccatamente "consumista" e quello di soggetto privo distrumenti, a favore di nuove caratteristiche: dotato di autonomia e di capacità di scelta, pronto ad operareacquisti sulla base della qualità, il nuovo consumatore si è connotato come vero "professionista dell'acquisto".Nell'universo giovanile il consumo ha il ruolo di connotatore di stile e non più la funzione di strumentoostentativo. Il consumatore degli anni '90 (ed anche dell'inizio del nuovo millennio) non si accontenta disoddisfare i propri bisogni attraverso la merce, cerca piuttosto di esaudire i desideri attraverso l'adesioneconsapevole a una sorta di contratto enunciativo proposto dai prodotti. I consumi culturali hanno risentito delmutato scenario sociale. Non più "coerenti", gli atti di acquisto sono diventati complessi e hanno mostrato unostile multiforme e poliedrico. I giovani, in particolare, hanno mostrato una notevole libertà nella scelta delproprio stile di consumo. Il successo dei negozi del consumo "equo e solidale", per esempio, ha accomunato igiovani e gli adulti con percorsi formativi differenziati: la sensibilità laica delle culture "di sinistra" e quella conun forte radicamento religioso, nonché quelle della cosiddetta "destra sociale". Percorsi trasversali dunque, maanche poliprospettici e ricchi di sviluppi notevoli. Soddisfare i propri bisogni attraverso la merce:

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