Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbaletratto da:Comune di Napoli Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI  Esercitati su questo Quiz  |
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RISPOSTA   C'è' acqua sulla Luna. O meglio, sotto. Lo ha rivelato oggi la Nasa rendendo note le prime risultanze dell'impattodel razzo Centaur sulla superficie lunare lo scorso 9 ottobre. "La storia che la Luna sia un posto arido edesolato non regge più", dichiara l'agenzia in un comunicato. "Stiamo svelando segreti che sono rimastinascosti per miliardi di anni". L'entusiasmo della Nasa si fonda sui dati trasmessi dal Lunar Crater Observationand Sensing Satellite (Lcross). Il mese scorso, il satellite ha lanciato Centaur come un proiettile contro il cratereCabeus, nella zona perennemente in ombra della Luna. Il team di Lcross ha poi osservato i getti prodotti dallacollisione. I dati degli spettrometri, strumenti che esaminano la luce emessa o assorbita da un materiale percapirne la composizione, non lasciano dubbi: "Numerose prove ci dicono che l'acqua è presente nei getti creatidall'impatto", spiega Anthony Colaprete, scienziato coinvolto nel progetto Lcross. "Ci vorranno ulteriori analisi,ma possiamo dire con sicurezza che Cabeus contiene acqua". La comunità scientifica si è interrogata a lungosulla presenza di acqua sulla Luna. Si riteneva che le grandi quantità di idrogeno osservate ai poli del nostrosatellite potessero esserne un indizio. Ora, le osservazioni di Lcross, secondo la Nasa, indicano che l'acquapotrebbe essere diffusa in quantità molto maggiore rispetto a quanto si sospettasse finora. L'acqua sulla Lunasarebbe una risorsa di valore inestimabile per il futuro dell'esplorazione spaziale. Inoltre, proprio come icampioni prelevati dai ghiacciai artici contengono indizi sul passato remoto della Terra, l'analisi dei materialinascosti nelle zone perennemente in ombra della Luna possono raccontare i segreti dell'evoluzione dell'interosistema solare. Lcross: |
RISPOSTA   C'è' acqua sulla Luna. O meglio, sotto. Lo ha rivelato oggi la Nasa rendendo note le prime risultanze dell'impattodel razzo Centaur sulla superficie lunare lo scorso 9 ottobre. "La storia che la Luna sia un posto arido edesolato non regge più", dichiara l'agenzia in un comunicato. "Stiamo svelando segreti che sono rimastinascosti per miliardi di anni". L'entusiasmo della Nasa si fonda sui dati trasmessi dal Lunar Crater Observationand Sensing Satellite (Lcross). Il mese scorso, il satellite ha lanciato Centaur come un proiettile contro il cratereCabeus, nella zona perennemente in ombra della Luna. Il team di Lcross ha poi osservato i getti prodotti dallacollisione. I dati degli spettrometri, strumenti che esaminano la luce emessa o assorbita da un materiale percapirne la composizione, non lasciano dubbi: "Numerose prove ci dicono che l'acqua è presente nei getti creatidall'impatto", spiega Anthony Colaprete, scienziato coinvolto nel progetto Lcross. "Ci vorranno ulteriori analisi,ma possiamo dire con sicurezza che Cabeus contiene acqua". La comunità scientifica si è interrogata a lungosulla presenza di acqua sulla Luna. Si riteneva che le grandi quantità di idrogeno osservate ai poli del nostrosatellite potessero esserne un indizio. Ora, le osservazioni di Lcross, secondo la Nasa, indicano che l'acquapotrebbe essere diffusa in quantità molto maggiore rispetto a quanto si sospettasse finora. L'acqua sulla Lunasarebbe una risorsa di valore inestimabile per il futuro dell'esplorazione spaziale. Inoltre, proprio come icampioni prelevati dai ghiacciai artici contengono indizi sul passato remoto della Terra, l'analisi dei materialinascosti nelle zone perennemente in ombra della Luna possono raccontare i segreti dell'evoluzione dell'interosistema solare. La presenza di acqua sulla luna: |
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RISPOSTA   C'è' acqua sulla Luna. O meglio, sotto. Lo ha rivelato oggi la Nasa rendendo note le prime risultanze dell'impattodel razzo Centaur sulla superficie lunare lo scorso 9 ottobre. "La storia che la Luna sia un posto arido edesolato non regge più", dichiara l'agenzia in un comunicato. "Stiamo svelando segreti che sono rimastinascosti per miliardi di anni". L'entusiasmo della Nasa si fonda sui dati trasmessi dal Lunar Crater Observationand Sensing Satellite (Lcross). Il mese scorso, il satellite ha lanciato Centaur come un proiettile contro il cratereCabeus, nella zona perennemente in ombra della Luna. Il team di Lcross ha poi osservato i getti prodotti dallacollisione. I dati degli spettrometri, strumenti che esaminano la luce emessa o assorbita da un materiale percapirne la composizione, non lasciano dubbi: "Numerose prove ci dicono che l'acqua è presente nei getti creatidall'impatto", spiega Anthony Colaprete, scienziato coinvolto nel progetto Lcross. "Ci vorranno ulteriori analisi,ma possiamo dire con sicurezza che Cabeus contiene acqua". La comunità scientifica si è interrogata a lungosulla presenza di acqua sulla Luna. Si riteneva che le grandi quantità di idrogeno osservate ai poli del nostrosatellite potessero esserne un indizio. Ora, le osservazioni di Lcross, secondo la Nasa, indicano che l'acquapotrebbe essere diffusa in quantità molto maggiore rispetto a quanto si sospettasse finora. L'acqua sulla Lunasarebbe una risorsa di valore inestimabile per il futuro dell'esplorazione spaziale. Inoltre, proprio come icampioni prelevati dai ghiacciai artici contengono indizi sul passato remoto della Terra, l'analisi dei materialinascosti nelle zone perennemente in ombra della Luna possono raccontare i segreti dell'evoluzione dell'interosistema solare. Anthony Colaprete: |
RISPOSTA   C'è' acqua sulla Luna. O meglio, sotto. Lo ha rivelato oggi la Nasa rendendo note le prime risultanze dell'impattodel razzo Centaur sulla superficie lunare lo scorso 9 ottobre. "La storia che la Luna sia un posto arido edesolato non regge più", dichiara l'agenzia in un comunicato. "Stiamo svelando segreti che sono rimastinascosti per miliardi di anni". L'entusiasmo della Nasa si fonda sui dati trasmessi dal Lunar Crater Observationand Sensing Satellite (Lcross). Il mese scorso, il satellite ha lanciato Centaur come un proiettile contro il cratereCabeus, nella zona perennemente in ombra della Luna. Il team di Lcross ha poi osservato i getti prodotti dallacollisione. I dati degli spettrometri, strumenti che esaminano la luce emessa o assorbita da un materiale percapirne la composizione, non lasciano dubbi: "Numerose prove ci dicono che l'acqua è presente nei getti creatidall'impatto", spiega Anthony Colaprete, scienziato coinvolto nel progetto Lcross. "Ci vorranno ulteriori analisi,ma possiamo dire con sicurezza che Cabeus contiene acqua". La comunità scientifica si è interrogata a lungosulla presenza di acqua sulla Luna. Si riteneva che le grandi quantità di idrogeno osservate ai poli del nostrosatellite potessero esserne un indizio. Ora, le osservazioni di Lcross, secondo la Nasa, indicano che l'acquapotrebbe essere diffusa in quantità molto maggiore rispetto a quanto si sospettasse finora. L'acqua sulla Lunasarebbe una risorsa di valore inestimabile per il futuro dell'esplorazione spaziale. Inoltre, proprio come icampioni prelevati dai ghiacciai artici contengono indizi sul passato remoto della Terra, l'analisi dei materialinascosti nelle zone perennemente in ombra della Luna possono raccontare i segreti dell'evoluzione dell'interosistema solare. La Nasa: |
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RISPOSTA   C'è' acqua sulla Luna. O meglio, sotto. Lo ha rivelato oggi la Nasa rendendo note le prime risultanze dell'impattodel razzo Centaur sulla superficie lunare lo scorso 9 ottobre. "La storia che la Luna sia un posto arido edesolato non regge più", dichiara l'agenzia in un comunicato. "Stiamo svelando segreti che sono rimastinascosti per miliardi di anni". L'entusiasmo della Nasa si fonda sui dati trasmessi dal Lunar Crater Observationand Sensing Satellite (Lcross). Il mese scorso, il satellite ha lanciato Centaur come un proiettile contro il cratereCabeus, nella zona perennemente in ombra della Luna. Il team di Lcross ha poi osservato i getti prodotti dallacollisione. I dati degli spettrometri, strumenti che esaminano la luce emessa o assorbita da un materiale percapirne la composizione, non lasciano dubbi: "Numerose prove ci dicono che l'acqua è presente nei getti creatidall'impatto", spiega Anthony Colaprete, scienziato coinvolto nel progetto Lcross. "Ci vorranno ulteriori analisi,ma possiamo dire con sicurezza che Cabeus contiene acqua". La comunità scientifica si è interrogata a lungosulla presenza di acqua sulla Luna. Si riteneva che le grandi quantità di idrogeno osservate ai poli del nostrosatellite potessero esserne un indizio. Ora, le osservazioni di Lcross, secondo la Nasa, indicano che l'acquapotrebbe essere diffusa in quantità molto maggiore rispetto a quanto si sospettasse finora. L'acqua sulla Lunasarebbe una risorsa di valore inestimabile per il futuro dell'esplorazione spaziale. Inoltre, proprio come icampioni prelevati dai ghiacciai artici contengono indizi sul passato remoto della Terra, l'analisi dei materialinascosti nelle zone perennemente in ombra della Luna possono raccontare i segreti dell'evoluzione dell'interosistema solare. Il lancio di Centaur: |
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RISPOSTA   C'è' acqua sulla Luna. O meglio, sotto. Lo ha rivelato oggi la Nasa rendendo note le prime risultanze dell'impattodel razzo Centaur sulla superficie lunare lo scorso 9 ottobre. "La storia che la Luna sia un posto arido edesolato non regge più", dichiara l'agenzia in un comunicato. "Stiamo svelando segreti che sono rimastinascosti per miliardi di anni". L'entusiasmo della Nasa si fonda sui dati trasmessi dal Lunar Crater Observationand Sensing Satellite (Lcross). Il mese scorso, il satellite ha lanciato Centaur come un proiettile contro il cratereCabeus, nella zona perennemente in ombra della Luna. Il team di Lcross ha poi osservato i getti prodotti dallacollisione. I dati degli spettrometri, strumenti che esaminano la luce emessa o assorbita da un materiale percapirne la composizione, non lasciano dubbi: "Numerose prove ci dicono che l'acqua è presente nei getti creatidall'impatto", spiega Anthony Colaprete, scienziato coinvolto nel progetto Lcross. "Ci vorranno ulteriori analisi,ma possiamo dire con sicurezza che Cabeus contiene acqua". La comunità scientifica si è interrogata a lungosulla presenza di acqua sulla Luna. Si riteneva che le grandi quantità di idrogeno osservate ai poli del nostrosatellite potessero esserne un indizio. Ora, le osservazioni di Lcross, secondo la Nasa, indicano che l'acquapotrebbe essere diffusa in quantità molto maggiore rispetto a quanto si sospettasse finora. L'acqua sulla Lunasarebbe una risorsa di valore inestimabile per il futuro dell'esplorazione spaziale. Inoltre, proprio come icampioni prelevati dai ghiacciai artici contengono indizi sul passato remoto della Terra, l'analisi dei materialinascosti nelle zone perennemente in ombra della Luna possono raccontare i segreti dell'evoluzione dell'interosistema solare. La quantità di acqua sulla Luna: |
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RISPOSTA   Che il mestiere del dj sia stato completamente stravolto nel corso degli anni lo dimostra il fatto che persino illoro appellativo sia cambiato. Già, perché chi siede davanti al microfono di una radio oggi si chiama"conduttore". E non si tratta di una banale pignoleria linguistica; la differenza è sostanziale. L'immagine del disc-jockey che decide autonomamente quali brani trasmettere in base ai propri gusti musicali appartiene ormai alpassato. Nei principali network radiofonici e nella maggior parte delle emittenti minori il conduttore si limita adannunciare canzoni la cui presenza nelle playlist è stata decisa dall'alto delle direzioni artistiche. Un tale quadrodella situazione è solo una visione parziale del mutato assetto di equilibri tra le radio e le major, che sarà il filoconduttore della seconda parte dell'inchiesta presentata nella trasmissione "Fendinebbia" - dedicata al mondodella musica. E' lungo l'elenco delle differenze che intercorrono tra le cosiddette "radio libere" della metà deglianni '70 e i moderni network, partendo dal tipo di conduzione delle trasmissioni e passando per la scelta dimandare in rotazione per 24 ore un numero limitato di pezzi che si ripetono anche diverse volte nell'arco dellagiornata. Non si può poi ignorare il complicato meccanismo del Music Control, che, con la diffusione dellaclassifica dei brani più trasmessi dalle radio, ha contribuito a cambiare il senso di "canzone di successo"rendendo pressoché inutile la consultazione della classifica delle vendite. Resterà da chiarire nella terza puntatadella trasmissione il particolare rapporto tra la musica e Internet e la spinosa questione dei diritti d'autore. Il successo di una canzone: |
RISPOSTA   Che il mestiere del dj sia stato completamente stravolto nel corso degli anni lo dimostra il fatto che persino illoro appellativo sia cambiato. Già, perché chi siede davanti al microfono di una radio oggi si chiama"conduttore". E non si tratta di una banale pignoleria linguistica; la differenza è sostanziale. L'immagine del disc-jockey che decide autonomamente quali brani trasmettere in base ai propri gusti musicali appartiene ormai alpassato. Nei principali network radiofonici e nella maggior parte delle emittenti minori il conduttore si limita adannunciare canzoni la cui presenza nelle playlist è stata decisa dall'alto delle direzioni artistiche. Un tale quadrodella situazione è solo una visione parziale del mutato assetto di equilibri tra le radio e le major, che sarà il filoconduttore della seconda parte dell'inchiesta presentata nella trasmissione "Fendinebbia" - dedicata al mondodella musica. E' lungo l'elenco delle differenze che intercorrono tra le cosiddette "radio libere" della metà deglianni '70 e i moderni network, partendo dal tipo di conduzione delle trasmissioni e passando per la scelta dimandare in rotazione per 24 ore un numero limitato di pezzi che si ripetono anche diverse volte nell'arco dellagiornata. Non si può poi ignorare il complicato meccanismo del Music Control, che, con la diffusione dellaclassifica dei brani più trasmessi dalle radio, ha contribuito a cambiare il senso di "canzone di successo"rendendo pressoché inutile la consultazione della classifica delle vendite. Resterà da chiarire nella terza puntatadella trasmissione il particolare rapporto tra la musica e Internet e la spinosa questione dei diritti d'autore. La figura del disc-jockey: |
RISPOSTA   Che il mestiere del dj sia stato completamente stravolto nel corso degli anni lo dimostra il fatto che persino illoro appellativo sia cambiato. Già, perché chi siede davanti al microfono di una radio oggi si chiama"conduttore". E non si tratta di una banale pignoleria linguistica; la differenza è sostanziale. L'immagine del disc-jockey che decide autonomamente quali brani trasmettere in base ai propri gusti musicali appartiene ormai alpassato. Nei principali network radiofonici e nella maggior parte delle emittenti minori il conduttore si limita adannunciare canzoni la cui presenza nelle playlist è stata decisa dall'alto delle direzioni artistiche. Un tale quadrodella situazione è solo una visione parziale del mutato assetto di equilibri tra le radio e le major, che sarà il filoconduttore della seconda parte dell'inchiesta presentata nella trasmissione "Fendinebbia" - dedicata al mondodella musica. E' lungo l'elenco delle differenze che intercorrono tra le cosiddette "radio libere" della metà deglianni '70 e i moderni network, partendo dal tipo di conduzione delle trasmissioni e passando per la scelta dimandare in rotazione per 24 ore un numero limitato di pezzi che si ripetono anche diverse volte nell'arco dellagiornata. Non si può poi ignorare il complicato meccanismo del Music Control, che, con la diffusione dellaclassifica dei brani più trasmessi dalle radio, ha contribuito a cambiare il senso di "canzone di successo"rendendo pressoché inutile la consultazione della classifica delle vendite. Resterà da chiarire nella terza puntatadella trasmissione il particolare rapporto tra la musica e Internet e la spinosa questione dei diritti d'autore. Le direzioni artistiche delle radio: |
RISPOSTA   Che il mestiere del dj sia stato completamente stravolto nel corso degli anni lo dimostra il fatto che persino illoro appellativo sia cambiato. Già, perché chi siede davanti al microfono di una radio oggi si chiama"conduttore". E non si tratta di una banale pignoleria linguistica; la differenza è sostanziale. L'immagine del disc-jockey che decide autonomamente quali brani trasmettere in base ai propri gusti musicali appartiene ormai alpassato. Nei principali network radiofonici e nella maggior parte delle emittenti minori il conduttore si limita adannunciare canzoni la cui presenza nelle playlist è stata decisa dall'alto delle direzioni artistiche. Un tale quadrodella situazione è solo una visione parziale del mutato assetto di equilibri tra le radio e le major, che sarà il filoconduttore della seconda parte dell'inchiesta presentata nella trasmissione "Fendinebbia" - dedicata al mondodella musica. E' lungo l'elenco delle differenze che intercorrono tra le cosiddette "radio libere" della metà deglianni '70 e i moderni network, partendo dal tipo di conduzione delle trasmissioni e passando per la scelta dimandare in rotazione per 24 ore un numero limitato di pezzi che si ripetono anche diverse volte nell'arco dellagiornata. Non si può poi ignorare il complicato meccanismo del Music Control, che, con la diffusione dellaclassifica dei brani più trasmessi dalle radio, ha contribuito a cambiare il senso di "canzone di successo"rendendo pressoché inutile la consultazione della classifica delle vendite. Resterà da chiarire nella terza puntatadella trasmissione il particolare rapporto tra la musica e Internet e la spinosa questione dei diritti d'autore. In passato: |
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RISPOSTA   Che il mestiere del dj sia stato completamente stravolto nel corso degli anni lo dimostra il fatto che persino illoro appellativo sia cambiato. Già, perché chi siede davanti al microfono di una radio oggi si chiama"conduttore". E non si tratta di una banale pignoleria linguistica; la differenza è sostanziale. L'immagine del disc-jockey che decide autonomamente quali brani trasmettere in base ai propri gusti musicali appartiene ormai alpassato. Nei principali network radiofonici e nella maggior parte delle emittenti minori il conduttore si limita adannunciare canzoni la cui presenza nelle playlist è stata decisa dall'alto delle direzioni artistiche. Un tale quadrodella situazione è solo una visione parziale del mutato assetto di equilibri tra le radio e le major, che sarà il filoconduttore della seconda parte dell'inchiesta presentata nella trasmissione "Fendinebbia" - dedicata al mondodella musica. E' lungo l'elenco delle differenze che intercorrono tra le cosiddette "radio libere" della metà deglianni '70 e i moderni network, partendo dal tipo di conduzione delle trasmissioni e passando per la scelta dimandare in rotazione per 24 ore un numero limitato di pezzi che si ripetono anche diverse volte nell'arco dellagiornata. Non si può poi ignorare il complicato meccanismo del Music Control, che, con la diffusione dellaclassifica dei brani più trasmessi dalle radio, ha contribuito a cambiare il senso di "canzone di successo"rendendo pressoché inutile la consultazione della classifica delle vendite. Resterà da chiarire nella terza puntatadella trasmissione il particolare rapporto tra la musica e Internet e la spinosa questione dei diritti d'autore. Una playlist: |
RISPOSTA   Che il mestiere del dj sia stato completamente stravolto nel corso degli anni lo dimostra il fatto che persino illoro appellativo sia cambiato. Già, perché chi siede davanti al microfono di una radio oggi si chiama"conduttore". E non si tratta di una banale pignoleria linguistica; la differenza è sostanziale. L'immagine del disc-jockey che decide autonomamente quali brani trasmettere in base ai propri gusti musicali appartiene ormai alpassato. Nei principali network radiofonici e nella maggior parte delle emittenti minori il conduttore si limita adannunciare canzoni la cui presenza nelle playlist è stata decisa dall'alto delle direzioni artistiche. Un tale quadrodella situazione è solo una visione parziale del mutato assetto di equilibri tra le radio e le major, che sarà il filoconduttore della seconda parte dell'inchiesta presentata nella trasmissione "Fendinebbia" - dedicata al mondodella musica. E' lungo l'elenco delle differenze che intercorrono tra le cosiddette "radio libere" della metà deglianni '70 e i moderni network, partendo dal tipo di conduzione delle trasmissioni e passando per la scelta dimandare in rotazione per 24 ore un numero limitato di pezzi che si ripetono anche diverse volte nell'arco dellagiornata. Non si può poi ignorare il complicato meccanismo del Music Control, che, con la diffusione dellaclassifica dei brani più trasmessi dalle radio, ha contribuito a cambiare il senso di "canzone di successo"rendendo pressoché inutile la consultazione della classifica delle vendite. Resterà da chiarire nella terza puntatadella trasmissione il particolare rapporto tra la musica e Internet e la spinosa questione dei diritti d'autore. Il conduttore di un network radiofonico: |
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