Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbaletratto da:Comune di Napoli Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI  Esercitati su questo Quiz  |
| RISPOSTA   Lo strato che si trova al di sotto degli strati rocciosi sul fondo dell'oceano potrebbe costituire il più grandeserbatoio biologico esistente, potendo teoricamente ospitare più organismi di quanto non facciano tutti glihabitat marini messi insieme. Per cercare prove a sostegno di questa suggestiva ipotesi, è stata allestita unanave da ricerca, la G. Thompson, equipaggiata con un robot sommergibile, Jason, sospeso a un fascio di cavielettrici e fibre ottiche. Jason è in grado di compiere molte delicate operazioni sul fondo dell'oceano, grazie alsuo braccio in alluminio dotato di una «mano» a quattro artigli. Tutte le operazioni sono visualizzate per mezzodi una telecamera. Finora, forme di vita come batteri solforiduttori, vermi tubuliformi o granchi predatori eranostate rinvenute sul fondo oceanico in corrispondenza di sorgenti calde emesse da una sorta di camini rocciosichiamati «fumatori neri». Questa spedizione è invece alla ricerca di forme di vita in sorgenti calde prodotteartificialmente, in punti dove il calore proveniente dal basso fa fuoriuscire acqua da fratture della roccia. Sidovrebbe così riuscire a campionare l'acqua che si trova nelle fessure interne alla crosta oceanica. A questoscopo, nel 1998 alcune colonne di plastica contenenti speciali filtri destinati a intrappolare cellule, DNA o altretracce di vita, sono state collocate sul fondo dell'Oceano Pacifico. Le colonne sono dotate di sensori elettroniciper misurare la temperatura e il flusso dell'acqua, parametri utili a determinare se sussistano o meno lecondizioni idonee alla vita. Una delle caratteristiche del robot Jason: |
RISPOSTA   Lo strato che si trova al di sotto degli strati rocciosi sul fondo dell'oceano potrebbe costituire il più grandeserbatoio biologico esistente, potendo teoricamente ospitare più organismi di quanto non facciano tutti glihabitat marini messi insieme. Per cercare prove a sostegno di questa suggestiva ipotesi, è stata allestita unanave da ricerca, la G. Thompson, equipaggiata con un robot sommergibile, Jason, sospeso a un fascio di cavielettrici e fibre ottiche. Jason è in grado di compiere molte delicate operazioni sul fondo dell'oceano, grazie alsuo braccio in alluminio dotato di una «mano» a quattro artigli. Tutte le operazioni sono visualizzate per mezzodi una telecamera. Finora, forme di vita come batteri solforiduttori, vermi tubuliformi o granchi predatori eranostate rinvenute sul fondo oceanico in corrispondenza di sorgenti calde emesse da una sorta di camini rocciosichiamati «fumatori neri». Questa spedizione è invece alla ricerca di forme di vita in sorgenti calde prodotteartificialmente, in punti dove il calore proveniente dal basso fa fuoriuscire acqua da fratture della roccia. Sidovrebbe così riuscire a campionare l'acqua che si trova nelle fessure interne alla crosta oceanica. A questoscopo, nel 1998 alcune colonne di plastica contenenti speciali filtri destinati a intrappolare cellule, DNA o altretracce di vita, sono state collocate sul fondo dell'Oceano Pacifico. Le colonne sono dotate di sensori elettroniciper misurare la temperatura e il flusso dell'acqua, parametri utili a determinare se sussistano o meno lecondizioni idonee alla vita. Uno degli obiettivi della missione della G. Thompson: |
RISPOSTA   Lo strato che si trova al di sotto degli strati rocciosi sul fondo dell'oceano potrebbe costituire il più grandeserbatoio biologico esistente, potendo teoricamente ospitare più organismi di quanto non facciano tutti glihabitat marini messi insieme. Per cercare prove a sostegno di questa suggestiva ipotesi, è stata allestita unanave da ricerca, la G. Thompson, equipaggiata con un robot sommergibile, Jason, sospeso a un fascio di cavielettrici e fibre ottiche. Jason è in grado di compiere molte delicate operazioni sul fondo dell'oceano, grazie alsuo braccio in alluminio dotato di una «mano» a quattro artigli. Tutte le operazioni sono visualizzate per mezzodi una telecamera. Finora, forme di vita come batteri solforiduttori, vermi tubuliformi o granchi predatori eranostate rinvenute sul fondo oceanico in corrispondenza di sorgenti calde emesse da una sorta di camini rocciosichiamati «fumatori neri». Questa spedizione è invece alla ricerca di forme di vita in sorgenti calde prodotteartificialmente, in punti dove il calore proveniente dal basso fa fuoriuscire acqua da fratture della roccia. Sidovrebbe così riuscire a campionare l'acqua che si trova nelle fessure interne alla crosta oceanica. A questoscopo, nel 1998 alcune colonne di plastica contenenti speciali filtri destinati a intrappolare cellule, DNA o altretracce di vita, sono state collocate sul fondo dell'Oceano Pacifico. Le colonne sono dotate di sensori elettroniciper misurare la temperatura e il flusso dell'acqua, parametri utili a determinare se sussistano o meno lecondizioni idonee alla vita. Il robot Jason: |
| RISPOSTA   Lo strato che si trova al di sotto degli strati rocciosi sul fondo dell'oceano potrebbe costituire il più grandeserbatoio biologico esistente, potendo teoricamente ospitare più organismi di quanto non facciano tutti glihabitat marini messi insieme. Per cercare prove a sostegno di questa suggestiva ipotesi, è stata allestita unanave da ricerca, la G. Thompson, equipaggiata con un robot sommergibile, Jason, sospeso a un fascio di cavielettrici e fibre ottiche. Jason è in grado di compiere molte delicate operazioni sul fondo dell'oceano, grazie alsuo braccio in alluminio dotato di una «mano» a quattro artigli. Tutte le operazioni sono visualizzate per mezzodi una telecamera. Finora, forme di vita come batteri solforiduttori, vermi tubuliformi o granchi predatori eranostate rinvenute sul fondo oceanico in corrispondenza di sorgenti calde emesse da una sorta di camini rocciosichiamati «fumatori neri». Questa spedizione è invece alla ricerca di forme di vita in sorgenti calde prodotteartificialmente, in punti dove il calore proveniente dal basso fa fuoriuscire acqua da fratture della roccia. Sidovrebbe così riuscire a campionare l'acqua che si trova nelle fessure interne alla crosta oceanica. A questoscopo, nel 1998 alcune colonne di plastica contenenti speciali filtri destinati a intrappolare cellule, DNA o altretracce di vita, sono state collocate sul fondo dell'Oceano Pacifico. Le colonne sono dotate di sensori elettroniciper misurare la temperatura e il flusso dell'acqua, parametri utili a determinare se sussistano o meno lecondizioni idonee alla vita. In un periodo precedente alla spedizione della G. Thompson: |
RISPOSTA   Lo strato che si trova al di sotto degli strati rocciosi sul fondo dell'oceano potrebbe costituire il più grandeserbatoio biologico esistente, potendo teoricamente ospitare più organismi di quanto non facciano tutti glihabitat marini messi insieme. Per cercare prove a sostegno di questa suggestiva ipotesi, è stata allestita unanave da ricerca, la G. Thompson, equipaggiata con un robot sommergibile, Jason, sospeso a un fascio di cavielettrici e fibre ottiche. Jason è in grado di compiere molte delicate operazioni sul fondo dell'oceano, grazie alsuo braccio in alluminio dotato di una «mano» a quattro artigli. Tutte le operazioni sono visualizzate per mezzodi una telecamera. Finora, forme di vita come batteri solforiduttori, vermi tubuliformi o granchi predatori eranostate rinvenute sul fondo oceanico in corrispondenza di sorgenti calde emesse da una sorta di camini rocciosichiamati «fumatori neri». Questa spedizione è invece alla ricerca di forme di vita in sorgenti calde prodotteartificialmente, in punti dove il calore proveniente dal basso fa fuoriuscire acqua da fratture della roccia. Sidovrebbe così riuscire a campionare l'acqua che si trova nelle fessure interne alla crosta oceanica. A questoscopo, nel 1998 alcune colonne di plastica contenenti speciali filtri destinati a intrappolare cellule, DNA o altretracce di vita, sono state collocate sul fondo dell'Oceano Pacifico. Le colonne sono dotate di sensori elettroniciper misurare la temperatura e il flusso dell'acqua, parametri utili a determinare se sussistano o meno lecondizioni idonee alla vita. Le sorgenti calde prodotte artificialmente: |
| RISPOSTA   Lo strato che si trova al di sotto degli strati rocciosi sul fondo dell'oceano potrebbe costituire il più grandeserbatoio biologico esistente, potendo teoricamente ospitare più organismi di quanto non facciano tutti glihabitat marini messi insieme. Per cercare prove a sostegno di questa suggestiva ipotesi, è stata allestita unanave da ricerca, la G. Thompson, equipaggiata con un robot sommergibile, Jason, sospeso a un fascio di cavielettrici e fibre ottiche. Jason è in grado di compiere molte delicate operazioni sul fondo dell'oceano, grazie alsuo braccio in alluminio dotato di una «mano» a quattro artigli. Tutte le operazioni sono visualizzate per mezzodi una telecamera. Finora, forme di vita come batteri solforiduttori, vermi tubuliformi o granchi predatori eranostate rinvenute sul fondo oceanico in corrispondenza di sorgenti calde emesse da una sorta di camini rocciosichiamati «fumatori neri». Questa spedizione è invece alla ricerca di forme di vita in sorgenti calde prodotteartificialmente, in punti dove il calore proveniente dal basso fa fuoriuscire acqua da fratture della roccia. Sidovrebbe così riuscire a campionare l'acqua che si trova nelle fessure interne alla crosta oceanica. A questoscopo, nel 1998 alcune colonne di plastica contenenti speciali filtri destinati a intrappolare cellule, DNA o altretracce di vita, sono state collocate sul fondo dell'Oceano Pacifico. Le colonne sono dotate di sensori elettroniciper misurare la temperatura e il flusso dell'acqua, parametri utili a determinare se sussistano o meno lecondizioni idonee alla vita. Nei pressi dei cosiddetti "fumatori neri": |
| RISPOSTA   Molti pediatri sono talmente convinti nel promuovere l'allattamento, che spesso sono riluttanti ad ammettereche il latte materno non è così buono come si crede, o almeno non lo è più. Negli ultimi 25-30 anni i medicihanno scoperto nel latte la presenza di elementi tossici come DDT, solventi e metalli pesanti. Le personeassorbono queste sostanze dall'aria inquinata e dai cibi contaminati, il pesce e i prodotti animali soprattutto.Alcuni agenti chimici sono solubili nel grasso, quindi non vengono prontamente escreti dal corpo, al contrario,si attaccano alle cellule grasse e vi possono restare per sempre. Quando, però, una donna allatta il propriobambino, queste cellule si attivano per produrre latte, in tal modo gli agenti contaminanti vanno direttamente nellatte. Nei primi sei mesi di allattamento, una madre può trasferire al proprio figlio il 20% dei contaminanti. I pochistudi relativi agli effetti a lungo termine degli inquinanti nel latte materno hanno mostrato risultati tra lorodiscordanti. Gli esperti sono d'accordo sulla necessità di continuare le ricerche in questo ambito. Una notapositiva viene dal fatto che un ricercatore ha constatato che, in Occidente, i livelli di DDT e diossina nel lattematerno sono diminuiti soprattutto grazie alla loro messa al bando o a controlli più severi sul loro utilizzo. Negli ultimi 25-30 anni: |
| RISPOSTA   Molti pediatri sono talmente convinti nel promuovere l'allattamento, che spesso sono riluttanti ad ammettereche il latte materno non è così buono come si crede, o almeno non lo è più. Negli ultimi 25-30 anni i medicihanno scoperto nel latte la presenza di elementi tossici come DDT, solventi e metalli pesanti. Le personeassorbono queste sostanze dall'aria inquinata e dai cibi contaminati, il pesce e i prodotti animali soprattutto.Alcuni agenti chimici sono solubili nel grasso, quindi non vengono prontamente escreti dal corpo, al contrario,si attaccano alle cellule grasse e vi possono restare per sempre. Quando, però, una donna allatta il propriobambino, queste cellule si attivano per produrre latte, in tal modo gli agenti contaminanti vanno direttamente nellatte. Nei primi sei mesi di allattamento, una madre può trasferire al proprio figlio il 20% dei contaminanti. I pochistudi relativi agli effetti a lungo termine degli inquinanti nel latte materno hanno mostrato risultati tra lorodiscordanti. Gli esperti sono d'accordo sulla necessità di continuare le ricerche in questo ambito. Una notapositiva viene dal fatto che un ricercatore ha constatato che, in Occidente, i livelli di DDT e diossina nel lattematerno sono diminuiti soprattutto grazie alla loro messa al bando o a controlli più severi sul loro utilizzo. Quando alcuni agenti chimici vengono assorbiti dal corpo: |
RISPOSTA   Molti pediatri sono talmente convinti nel promuovere l'allattamento, che spesso sono riluttanti ad ammettereche il latte materno non è così buono come si crede, o almeno non lo è più. Negli ultimi 25-30 anni i medicihanno scoperto nel latte la presenza di elementi tossici come DDT, solventi e metalli pesanti. Le personeassorbono queste sostanze dall'aria inquinata e dai cibi contaminati, il pesce e i prodotti animali soprattutto.Alcuni agenti chimici sono solubili nel grasso, quindi non vengono prontamente escreti dal corpo, al contrario,si attaccano alle cellule grasse e vi possono restare per sempre. Quando, però, una donna allatta il propriobambino, queste cellule si attivano per produrre latte, in tal modo gli agenti contaminanti vanno direttamente nellatte. Nei primi sei mesi di allattamento, una madre può trasferire al proprio figlio il 20% dei contaminanti. I pochistudi relativi agli effetti a lungo termine degli inquinanti nel latte materno hanno mostrato risultati tra lorodiscordanti. Gli esperti sono d'accordo sulla necessità di continuare le ricerche in questo ambito. Una notapositiva viene dal fatto che un ricercatore ha constatato che, in Occidente, i livelli di DDT e diossina nel lattematerno sono diminuiti soprattutto grazie alla loro messa al bando o a controlli più severi sul loro utilizzo. I livelli di DDT nel latte materno: |
| RISPOSTA   Molti pediatri sono talmente convinti nel promuovere l'allattamento, che spesso sono riluttanti ad ammettereche il latte materno non è così buono come si crede, o almeno non lo è più. Negli ultimi 25-30 anni i medicihanno scoperto nel latte la presenza di elementi tossici come DDT, solventi e metalli pesanti. Le personeassorbono queste sostanze dall'aria inquinata e dai cibi contaminati, il pesce e i prodotti animali soprattutto.Alcuni agenti chimici sono solubili nel grasso, quindi non vengono prontamente escreti dal corpo, al contrario,si attaccano alle cellule grasse e vi possono restare per sempre. Quando, però, una donna allatta il propriobambino, queste cellule si attivano per produrre latte, in tal modo gli agenti contaminanti vanno direttamente nellatte. Nei primi sei mesi di allattamento, una madre può trasferire al proprio figlio il 20% dei contaminanti. I pochistudi relativi agli effetti a lungo termine degli inquinanti nel latte materno hanno mostrato risultati tra lorodiscordanti. Gli esperti sono d'accordo sulla necessità di continuare le ricerche in questo ambito. Una notapositiva viene dal fatto che un ricercatore ha constatato che, in Occidente, i livelli di DDT e diossina nel lattematerno sono diminuiti soprattutto grazie alla loro messa al bando o a controlli più severi sul loro utilizzo. Gli esperti affermano che le ricerche hanno dimostrato: |
| RISPOSTA   Molti pediatri sono talmente convinti nel promuovere l'allattamento, che spesso sono riluttanti ad ammettereche il latte materno non è così buono come si crede, o almeno non lo è più. Negli ultimi 25-30 anni i medicihanno scoperto nel latte la presenza di elementi tossici come DDT, solventi e metalli pesanti. Le personeassorbono queste sostanze dall'aria inquinata e dai cibi contaminati, il pesce e i prodotti animali soprattutto.Alcuni agenti chimici sono solubili nel grasso, quindi non vengono prontamente escreti dal corpo, al contrario,si attaccano alle cellule grasse e vi possono restare per sempre. Quando, però, una donna allatta il propriobambino, queste cellule si attivano per produrre latte, in tal modo gli agenti contaminanti vanno direttamente nellatte. Nei primi sei mesi di allattamento, una madre può trasferire al proprio figlio il 20% dei contaminanti. I pochistudi relativi agli effetti a lungo termine degli inquinanti nel latte materno hanno mostrato risultati tra lorodiscordanti. Gli esperti sono d'accordo sulla necessità di continuare le ricerche in questo ambito. Una notapositiva viene dal fatto che un ricercatore ha constatato che, in Occidente, i livelli di DDT e diossina nel lattematerno sono diminuiti soprattutto grazie alla loro messa al bando o a controlli più severi sul loro utilizzo. I pesci e i prodotti animali: |
| RISPOSTA   Molti pediatri sono talmente convinti nel promuovere l'allattamento, che spesso sono riluttanti ad ammettereche il latte materno non è così buono come si crede, o almeno non lo è più. Negli ultimi 25-30 anni i medicihanno scoperto nel latte la presenza di elementi tossici come DDT, solventi e metalli pesanti. Le personeassorbono queste sostanze dall'aria inquinata e dai cibi contaminati, il pesce e i prodotti animali soprattutto.Alcuni agenti chimici sono solubili nel grasso, quindi non vengono prontamente escreti dal corpo, al contrario,si attaccano alle cellule grasse e vi possono restare per sempre. Quando, però, una donna allatta il propriobambino, queste cellule si attivano per produrre latte, in tal modo gli agenti contaminanti vanno direttamente nellatte. Nei primi sei mesi di allattamento, una madre può trasferire al proprio figlio il 20% dei contaminanti. I pochistudi relativi agli effetti a lungo termine degli inquinanti nel latte materno hanno mostrato risultati tra lorodiscordanti. Gli esperti sono d'accordo sulla necessità di continuare le ricerche in questo ambito. Una notapositiva viene dal fatto che un ricercatore ha constatato che, in Occidente, i livelli di DDT e diossina nel lattematerno sono diminuiti soprattutto grazie alla loro messa al bando o a controlli più severi sul loro utilizzo. Le cellule grasse: |
| RISPOSTA   Molti pediatri sono talmente convinti nel promuovere l'allattamento, che spesso sono riluttanti ad ammettereche il latte materno non è così buono come si crede, o almeno non lo è più. Negli ultimi 25-30 anni i medicihanno scoperto nel latte la presenza di elementi tossici come DDT, solventi e metalli pesanti. Le personeassorbono queste sostanze dall'aria inquinata e dai cibi contaminati, il pesce e i prodotti animali soprattutto.Alcuni agenti chimici sono solubili nel grasso, quindi non vengono prontamente escreti dal corpo, al contrario,si attaccano alle cellule grasse e vi possono restare per sempre. Quando, però, una donna allatta il propriobambino, queste cellule si attivano per produrre latte, in tal modo gli agenti contaminanti vanno direttamente nellatte. Nei primi sei mesi di allattamento, una madre può trasferire al proprio figlio il 20% dei contaminanti. I pochistudi relativi agli effetti a lungo termine degli inquinanti nel latte materno hanno mostrato risultati tra lorodiscordanti. Gli esperti sono d'accordo sulla necessità di continuare le ricerche in questo ambito. Una notapositiva viene dal fatto che un ricercatore ha constatato che, in Occidente, i livelli di DDT e diossina nel lattematerno sono diminuiti soprattutto grazie alla loro messa al bando o a controlli più severi sul loro utilizzo. I pediatri: |
RISPOSTA   Molti pediatri sono talmente convinti nel promuovere l'allattamento, che spesso sono riluttanti ad ammettereche il latte materno non è così buono come si crede, o almeno non lo è più. Negli ultimi 25-30 anni i medicihanno scoperto nel latte la presenza di elementi tossici come DDT, solventi e metalli pesanti. Le personeassorbono queste sostanze dall'aria inquinata e dai cibi contaminati, il pesce e i prodotti animali soprattutto.Alcuni agenti chimici sono solubili nel grasso, quindi non vengono prontamente escreti dal corpo, al contrario,si attaccano alle cellule grasse e vi possono restare per sempre. Quando, però, una donna allatta il propriobambino, queste cellule si attivano per produrre latte, in tal modo gli agenti contaminanti vanno direttamente nellatte. Nei primi sei mesi di allattamento, una madre può trasferire al proprio figlio il 20% dei contaminanti. I pochistudi relativi agli effetti a lungo termine degli inquinanti nel latte materno hanno mostrato risultati tra lorodiscordanti. Gli esperti sono d'accordo sulla necessità di continuare le ricerche in questo ambito. Una notapositiva viene dal fatto che un ricercatore ha constatato che, in Occidente, i livelli di DDT e diossina nel lattematerno sono diminuiti soprattutto grazie alla loro messa al bando o a controlli più severi sul loro utilizzo. Il 20% dei contaminanti: |
RISPOSTA   Nel 2000 la politica delle due Banche centrali più importanti del mondo (Stati Uniti ed Europa) ha avuto un trattocomune (anche se l'intensità era diversa): la crescita del costo del denaro. Questo per cercare di frenare unaripresa economica troppo impetuosa in America ed un'inflazione che stava rialzando la testa in Europa. Il rialzodel costo del denaro ha provocato, insieme ad altri fattori, il crollo di Wall Street, e cioè del Nasdaq. Il 2001 sipresenta tutto di segno opposto. In America la discesa del costo del denaro è già cominciata ed andrà avanti, inEuropa dovrebbe cominciare tra poco. Questo, tra l'altro, renderà assai poco interessante l'investimento inobbligazioni e titoli di Stato. E sarà, quindi, di nuovo inevitabile investire denaro in azioni se si vorrà tentare diguadagnare qualcosa. Ma, se si parla di investimenti in azioni, è d'obbligo fare i conti con i titoli tecnologici. Gliesperti, per esempio, sostengono che, dopo le batoste prese nel corso dell'ultimo anno, adesso i tecnologicisono tornati ad essere interessanti e prevedono una loro crescita almeno di 3-4 volte rispetto alla crescitaipotizzata dei titoli della old economy. Naturalmente, l'esperienza dell'anno scorso non è stata vissuta invano equindi si consiglia di non perdere tempo in titoli e titolini sconosciuti o quasi, e di puntare invece su titoli forti esolidi che sono presenti in Borsa. Gli esperti si spingono anche un po' più avanti e dicono che chi vuoleinvestire in tecnologici è meglio che scelga i suoi titoli in America, dentro il Nasdaq, dove ci sono le società piùserie. La new economy europea, invece, è ancora un po' troppo sperimentale. Se invece si vuole, come è giusto,mettere in portafoglio anche qualche sano titolo old economy, allora è meglio guardare all'Europa dove ci sonobanche, assicurazioni e aziende alimentari in grado di fornire ancora qualche discreta soddisfazione agliinvestitori. I titoli tecnologici sono tornati ad essere interessanti ed è consigliabile puntare: |
RISPOSTA   Nel 2000 la politica delle due Banche centrali più importanti del mondo (Stati Uniti ed Europa) ha avuto un trattocomune (anche se l'intensità era diversa): la crescita del costo del denaro. Questo per cercare di frenare unaripresa economica troppo impetuosa in America ed un'inflazione che stava rialzando la testa in Europa. Il rialzodel costo del denaro ha provocato, insieme ad altri fattori, il crollo di Wall Street, e cioè del Nasdaq. Il 2001 sipresenta tutto di segno opposto. In America la discesa del costo del denaro è già cominciata ed andrà avanti, inEuropa dovrebbe cominciare tra poco. Questo, tra l'altro, renderà assai poco interessante l'investimento inobbligazioni e titoli di Stato. E sarà, quindi, di nuovo inevitabile investire denaro in azioni se si vorrà tentare diguadagnare qualcosa. Ma, se si parla di investimenti in azioni, è d'obbligo fare i conti con i titoli tecnologici. Gliesperti, per esempio, sostengono che, dopo le batoste prese nel corso dell'ultimo anno, adesso i tecnologicisono tornati ad essere interessanti e prevedono una loro crescita almeno di 3-4 volte rispetto alla crescitaipotizzata dei titoli della old economy. Naturalmente, l'esperienza dell'anno scorso non è stata vissuta invano equindi si consiglia di non perdere tempo in titoli e titolini sconosciuti o quasi, e di puntare invece su titoli forti esolidi che sono presenti in Borsa. Gli esperti si spingono anche un po' più avanti e dicono che chi vuoleinvestire in tecnologici è meglio che scelga i suoi titoli in America, dentro il Nasdaq, dove ci sono le società piùserie. La new economy europea, invece, è ancora un po' troppo sperimentale. Se invece si vuole, come è giusto,mettere in portafoglio anche qualche sano titolo old economy, allora è meglio guardare all'Europa dove ci sonobanche, assicurazioni e aziende alimentari in grado di fornire ancora qualche discreta soddisfazione agliinvestitori. Nel 2000 le Banche centrali americane ed europee hanno adottato delle politiche volte: |
| RISPOSTA   Nel 2000 la politica delle due Banche centrali più importanti del mondo (Stati Uniti ed Europa) ha avuto un trattocomune (anche se l'intensità era diversa): la crescita del costo del denaro. Questo per cercare di frenare unaripresa economica troppo impetuosa in America ed un'inflazione che stava rialzando la testa in Europa. Il rialzodel costo del denaro ha provocato, insieme ad altri fattori, il crollo di Wall Street, e cioè del Nasdaq. Il 2001 sipresenta tutto di segno opposto. In America la discesa del costo del denaro è già cominciata ed andrà avanti, inEuropa dovrebbe cominciare tra poco. Questo, tra l'altro, renderà assai poco interessante l'investimento inobbligazioni e titoli di Stato. E sarà, quindi, di nuovo inevitabile investire denaro in azioni se si vorrà tentare diguadagnare qualcosa. Ma, se si parla di investimenti in azioni, è d'obbligo fare i conti con i titoli tecnologici. Gliesperti, per esempio, sostengono che, dopo le batoste prese nel corso dell'ultimo anno, adesso i tecnologicisono tornati ad essere interessanti e prevedono una loro crescita almeno di 3-4 volte rispetto alla crescitaipotizzata dei titoli della old economy. Naturalmente, l'esperienza dell'anno scorso non è stata vissuta invano equindi si consiglia di non perdere tempo in titoli e titolini sconosciuti o quasi, e di puntare invece su titoli forti esolidi che sono presenti in Borsa. Gli esperti si spingono anche un po' più avanti e dicono che chi vuoleinvestire in tecnologici è meglio che scelga i suoi titoli in America, dentro il Nasdaq, dove ci sono le società piùserie. La new economy europea, invece, è ancora un po' troppo sperimentale. Se invece si vuole, come è giusto,mettere in portafoglio anche qualche sano titolo old economy, allora è meglio guardare all'Europa dove ci sonobanche, assicurazioni e aziende alimentari in grado di fornire ancora qualche discreta soddisfazione agliinvestitori. Dove dovrebbe agire chi volesse investire in titoli della old economy? |
| RISPOSTA   Nel 2000 la politica delle due Banche centrali più importanti del mondo (Stati Uniti ed Europa) ha avuto un trattocomune (anche se l'intensità era diversa): la crescita del costo del denaro. Questo per cercare di frenare unaripresa economica troppo impetuosa in America ed un'inflazione che stava rialzando la testa in Europa. Il rialzodel costo del denaro ha provocato, insieme ad altri fattori, il crollo di Wall Street, e cioè del Nasdaq. Il 2001 sipresenta tutto di segno opposto. In America la discesa del costo del denaro è già cominciata ed andrà avanti, inEuropa dovrebbe cominciare tra poco. Questo, tra l'altro, renderà assai poco interessante l'investimento inobbligazioni e titoli di Stato. E sarà, quindi, di nuovo inevitabile investire denaro in azioni se si vorrà tentare diguadagnare qualcosa. Ma, se si parla di investimenti in azioni, è d'obbligo fare i conti con i titoli tecnologici. Gliesperti, per esempio, sostengono che, dopo le batoste prese nel corso dell'ultimo anno, adesso i tecnologicisono tornati ad essere interessanti e prevedono una loro crescita almeno di 3-4 volte rispetto alla crescitaipotizzata dei titoli della old economy. Naturalmente, l'esperienza dell'anno scorso non è stata vissuta invano equindi si consiglia di non perdere tempo in titoli e titolini sconosciuti o quasi, e di puntare invece su titoli forti esolidi che sono presenti in Borsa. Gli esperti si spingono anche un po' più avanti e dicono che chi vuoleinvestire in tecnologici è meglio che scelga i suoi titoli in America, dentro il Nasdaq, dove ci sono le società piùserie. La new economy europea, invece, è ancora un po' troppo sperimentale. Se invece si vuole, come è giusto,mettere in portafoglio anche qualche sano titolo old economy, allora è meglio guardare all'Europa dove ci sonobanche, assicurazioni e aziende alimentari in grado di fornire ancora qualche discreta soddisfazione agliinvestitori. In America, nel 2000, sono stati presi provvedimenti per: |
| RISPOSTA   Nel 2000 la politica delle due Banche centrali più importanti del mondo (Stati Uniti ed Europa) ha avuto un trattocomune (anche se l'intensità era diversa): la crescita del costo del denaro. Questo per cercare di frenare unaripresa economica troppo impetuosa in America ed un'inflazione che stava rialzando la testa in Europa. Il rialzodel costo del denaro ha provocato, insieme ad altri fattori, il crollo di Wall Street, e cioè del Nasdaq. Il 2001 sipresenta tutto di segno opposto. In America la discesa del costo del denaro è già cominciata ed andrà avanti, inEuropa dovrebbe cominciare tra poco. Questo, tra l'altro, renderà assai poco interessante l'investimento inobbligazioni e titoli di Stato. E sarà, quindi, di nuovo inevitabile investire denaro in azioni se si vorrà tentare diguadagnare qualcosa. Ma, se si parla di investimenti in azioni, è d'obbligo fare i conti con i titoli tecnologici. Gliesperti, per esempio, sostengono che, dopo le batoste prese nel corso dell'ultimo anno, adesso i tecnologicisono tornati ad essere interessanti e prevedono una loro crescita almeno di 3-4 volte rispetto alla crescitaipotizzata dei titoli della old economy. Naturalmente, l'esperienza dell'anno scorso non è stata vissuta invano equindi si consiglia di non perdere tempo in titoli e titolini sconosciuti o quasi, e di puntare invece su titoli forti esolidi che sono presenti in Borsa. Gli esperti si spingono anche un po' più avanti e dicono che chi vuoleinvestire in tecnologici è meglio che scelga i suoi titoli in America, dentro il Nasdaq, dove ci sono le società piùserie. La new economy europea, invece, è ancora un po' troppo sperimentale. Se invece si vuole, come è giusto,mettere in portafoglio anche qualche sano titolo old economy, allora è meglio guardare all'Europa dove ci sonobanche, assicurazioni e aziende alimentari in grado di fornire ancora qualche discreta soddisfazione agliinvestitori. La new economy europea è consigliata agli investitori? |
| RISPOSTA   Nel 2000 la politica delle due Banche centrali più importanti del mondo (Stati Uniti ed Europa) ha avuto un trattocomune (anche se l'intensità era diversa): la crescita del costo del denaro. Questo per cercare di frenare unaripresa economica troppo impetuosa in America ed un'inflazione che stava rialzando la testa in Europa. Il rialzodel costo del denaro ha provocato, insieme ad altri fattori, il crollo di Wall Street, e cioè del Nasdaq. Il 2001 sipresenta tutto di segno opposto. In America la discesa del costo del denaro è già cominciata ed andrà avanti, inEuropa dovrebbe cominciare tra poco. Questo, tra l'altro, renderà assai poco interessante l'investimento inobbligazioni e titoli di Stato. E sarà, quindi, di nuovo inevitabile investire denaro in azioni se si vorrà tentare diguadagnare qualcosa. Ma, se si parla di investimenti in azioni, è d'obbligo fare i conti con i titoli tecnologici. Gliesperti, per esempio, sostengono che, dopo le batoste prese nel corso dell'ultimo anno, adesso i tecnologicisono tornati ad essere interessanti e prevedono una loro crescita almeno di 3-4 volte rispetto alla crescitaipotizzata dei titoli della old economy. Naturalmente, l'esperienza dell'anno scorso non è stata vissuta invano equindi si consiglia di non perdere tempo in titoli e titolini sconosciuti o quasi, e di puntare invece su titoli forti esolidi che sono presenti in Borsa. Gli esperti si spingono anche un po' più avanti e dicono che chi vuoleinvestire in tecnologici è meglio che scelga i suoi titoli in America, dentro il Nasdaq, dove ci sono le società piùserie. La new economy europea, invece, è ancora un po' troppo sperimentale. Se invece si vuole, come è giusto,mettere in portafoglio anche qualche sano titolo old economy, allora è meglio guardare all'Europa dove ci sonobanche, assicurazioni e aziende alimentari in grado di fornire ancora qualche discreta soddisfazione agliinvestitori. Il 2001 si è aperto con: |
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Lo strato che si trova al di sotto degli strati rocciosi sul fondo dell'oceano potrebbe costituire il più grandeserbatoio biologico esistente, potendo teoricamente ospitare più organismi di quanto non facciano tutti glihabitat marini messi insieme. Per cercare prove a sostegno di questa suggestiva ipotesi, è stata allestita unanave da ricerca, la G. Thompson, equipaggiata con un robot sommergibile, Jason, sospeso a un fascio di cavielettrici e fibre ottiche. Jason è in grado di compiere molte delicate operazioni sul fondo dell'oceano, grazie alsuo braccio in alluminio dotato di una «mano» a quattro artigli. Tutte le operazioni sono visualizzate per mezzodi una telecamera. Finora, forme di vita come batteri solforiduttori, vermi tubuliformi o granchi predatori eranostate rinvenute sul fondo oceanico in corrispondenza di sorgenti calde emesse da una sorta di camini rocciosichiamati «fumatori neri». Questa spedizione è invece alla ricerca di forme di vita in sorgenti calde prodotteartificialmente, in punti dove il calore proveniente dal basso fa fuoriuscire acqua da fratture della roccia. Sidovrebbe così riuscire a campionare l'acqua che si trova nelle fessure interne alla crosta oceanica. A questoscopo, nel 1998 alcune colonne di plastica contenenti speciali filtri destinati a intrappolare cellule, DNA o altretracce di vita, sono state collocate sul fondo dell'Oceano Pacifico. Le colonne sono dotate di sensori elettroniciper misurare la temperatura e il flusso dell'acqua, parametri utili a determinare se sussistano o meno lecondizioni idonee alla vita. Uno degli obiettivi della missione della G. Thompson: