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Tutte le domande del quiz : Brani lunghi

tratto da:
Esercito Italiano
Quiz - Concorso per l'ammissione al 197° corso dell'Accademia Militare dell'Esercito - Anno accademico 2015/2016



 Esercitati su questo Quiz 

RISPOSTA    Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Gambe e braccia d'acciaio nella danza siderale di Wayne McGregor Un uomo e una donna danzano nella penombra della scena illuminata dalle fiaccole tenute in mano da quattro performer che delimitano il perimetro di azione. Simili a primigeni guardiani della notte di un avamposto da difendere, ma anche a guardie di un fantascientifico mondo siderale, uno dopo l'altro usciranno silenziosamente lasciando la coppia nel buio.A rischiararli ulteriormente c'é, per fondale, un pannello bianco puntellato da filiformi lampade al neon che, con effetti cangianti di luci bianche, diventerà universo stellare, monitor digitale di numeri che segnano un tempo sempre più veloce, panorama lunare, display di interferenze tecnologiche. Alzandosi e abbassandosi segnerà, insieme alla musica elettroacustica aggressiva e lirica, violenta e astrale, tellurica e rugiadosa di Ben Frost, l'atmosfera dello spettacolo. “Far” è una prolungata, complessa, imprevedibile sequenza coreografica, che segna un nuovo impulso creativo nella sperimentazione di Wayne McGregor.Rivelatosi al pubblico italiano nel 2008 con “Entità” (spettacolo che ritorna al Ravenna Festival l'11 giugno), il quarantenne coreografo britannico, che vanta collaborazioni internazionali e commissioni dalle più prestigiose istituzioni, appassionato di scienze neurologiche, continua a esplorare il corpo nella sua relazione con la musica, indagandone le molteplici possibilità meccaniche e cerebrali dettate dal movimento interno. Se l'incipit è molto intellettualistico - il titolo “Far”, infatti, è l'acronimo del volume di Roy Porter “Flash in the age of reason", un trattato filosofico su corpo e anima all'epoca dei Lumi - il risultato è un'affascinante composizione ad alto tasso emozionale, che non richiede affatto la conoscenza del libro in questione.McGregor parte da questo studio per avventurarsi in un processo coreografico di percezione e movimento che genera un vocabolario di precisione matematica e, nello stesso tempo, di imprevedibile destrutturazione. Su una solidissima base classica i dieci giovani danzatori della Random Dance Company creano assoli mozzafiato fuoriuscendo dal buio e isolati in quadrati di luce; si stagliano a gruppo scolpiti in controluce; formano coppie, terzetti, quartetti con interscambi che sfumano l'uno dentro l'altro; intrecciano trame gestuali astratte che sbalordiscono per la continua tensione.Braccia e gambe come d'acciaio tirate all'estremo disegnano linee pure continuamente spezzate, che rimandano alla grammatica di William Forsythe; e poi torsioni di busti e squilibri di peso; velocità e rilassamento: materiale gestuale esasperato, fluido, dinamicissimo, che detta nuove configurazioni anatomiche e traiettorie spaziali inedite.Di conseguenza si modellano nuove forme fisiche, dinamiche, armoniche. È come se vista, udito e olfatto, sollecitati internamente, trovassero nuove espressioni e azioni esterne per comunicare. E la comunicazione fra le coppie diventa scontro, irrigidimento, seduzione, fuga, avviluppamento, passione. McGregor ci racconta anche questo, ma liberando gesto e mente da qualsiasi idea di narrazione. Perché la sua danza è astratta evocazione di un mondo interiore dirompente. Che necessita del corpo, e della sua imprevedibile forza, viscerale e istintiva."Far", regia e coreografia Wayne McGregor, musica Ben Frost, costumi Moritz Junge, set design Random International, luci Lucy Carter. All'Auditorium Conciliazione di Roma per la rassegna Tersicore. (di Giuseppe di Stefano, Il Sole 24 Ore) Le coreografie di McGregor si basano:
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Gli spin-off sono le scissioni di rami d'azienda, operazioni poste in essere per massimizzarne il valore. La scissione di una parte dell'attività (magari quella più profittevole e/o a maggiori potenzialità) può infatti essere interpretata positivamente dal mercato, che vede con maggiore chiarezza e focalizzazione un particolare business che altrimenti resterebbe in una situazione di opacità. Tipici esempi di scissioni sono gli spin-off dei rami immobiliari delle aziende (Unim scissa dall'Ina), ma anche delle attività su Internet degli ex monopolisti delle telecomunicazioni (Terra Networks da Telefonica de España oppure T-Online da Deutsche Telekom).Nelle operazioni di spin-off la creazione di valore può essere spettacolare ma talvolta eccessiva: valga per tutti l'esempio di Palm dalla 3Com di marzo.3Com è un'azienda californiana con due linee business: la prima è il computer networking, in cui subisce la durissima concorrenza del numero uno mondiale, Cisco. La seconda è la produzione di Pda (personal digital assistant), computer tascabili senza fili che hanno avuto uno straordinario successo a partire dal 1995: un business nel quale la 3Com è sempre stata leader mondiale con il marchio Palm Pilot.Nel novembre scorso 3Com, quotata al Nasdaq, aveva una capitalizzazione di Borsa di oltre 10,5 miliardi di dollari. L'attesa dello spin-off di Palm ha fatto salire la capitalizzazione fino a 42 miliardi all'inizio di marzo. 3Com effettivamente scorpora la divisione Palm collocandone in borsa il 5% (e rimanendo proprietaria del restante 95%) giovedì 2 marzo, a un prezzo di 38 dollari per azione.Il debutto di Palm al Nasdaq è spettacolare: la matricola apre le contrattazioni toccando un massimo a 165 dollari, per poi ripiegare in chiusura a 95. Un prezzo sufficiente a valutare Palm 53,4 miliardi, più di quanto valesse la "mamma" 3Com. (Marco Liera e Andrea Beltratti, "Capire la borsa. Guida all'investimento", «Il Sole 24 ore») Quale tra le seguenti affermazioni è FALSA, relativamente al brano?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I classici si trasformano con noi, che oggi ci emozioniamo davanti alle statue greche non più coperte di vernice, a Mozart suonato con sonorità da lui forse non previste. E a uno Shakespeare sempre attualizzato (già nel Settecento Garrick recitava Macbeth in parrucca incipriata e calze di seta). Tuttavia il sogno di ricreare il passato è lecito, e nel caso del Bardo è culminato nella costruzione di un nuovo Globe a Londra, ossia di una playhouse simile a quelle elisabettiane distrutte e dimenticate nei secoli. Certo, l'edificio è di cemento e non di legno. Ma lo spettacolo si svolge all'aperto e di giorno, con la luce naturale (all'imbrunire qualche faro viene acceso); non ci sono amplificazioni (ma, purtroppo, arrivano i rumori del traffico); il pubblico della platea è in piedi; la scena è fissa, e per movimentarla si fa uso di suppellettili e del dialogo; qualche volta, anche se non sempre, gli uomini recitano parti da donna. Una visita all'istituzione è dunque un'esperienza istruttiva, raccomandabile alle scolaresche e amata dai turisti - una Disneyland benintenzionata, gestita con passione. Come Bach suonato sugli strumenti antichi: lo si accetta una tantum, ma poi si torna ai Berliner.Non peregrina, comunque, l'idea di invitare un allestimento del Globe, nella fattispecie uno Hamlet, sul palcoscenico dell'Olimpico di Vicenza, ossia di un monumento di solito molto difficile da utilizzare, e che fu inaugurato ai tempi di Shakespeare. Lo spettacolo diretto da Giles Block vi si è adattato con perfetta naturalezza, anche se, avendolo concepito per la luce del sole, il regista lo ha illuminato a giorno, con effetto vagamente sconcertante all'inizio, quando le sentinelle vedono arrivare lo spettro di Amleto padre. Qui lo scrupolo filologico è apparso eccessivo, quando si trasferivano in un luogo chiuso Shakespeare e compagni usavano certamente torce e candele. Per il resto, la recuperata elisabettianità è risultata in energia, ritmo e agilità sfoggiata da tutta la compagnia; in costumi colorati, volutamente anche un po' ridicoli (Amleto in particolare si maschera spesso da puffo); in suoni di cornamuse, trombe e tamburi; in scene di interpreti quasi tutti non giovani e fisicamente non particolarmente attraenti - l'irrequieto, duttile, ironico protagonista Mark Rylance è piccolo e stempiato, più simile a Bing Crosby che a Laurence Olivier.Il testo è esposto con chiarezza e precisione, limando su sfumature e approfondimenti, anche se i monologhi sono indirizzati direttamente agli spettatori. Il meglio arriva con l'eccellente concertato delle scene di massa, particolarmente con i duelli e la strage finale, e con il ballo conclusivo di tutta la compagnia, una Totentanz con teschi al posto della tradizionale giga. Tre ore e venti con due intervalli, buona occasione per ripassare ancora una volta il testo, e alla fine grandi e meritati festeggiamenti agli ospiti. (Archivio Selexi) Chi è il regista dell'allestimento di “Hamlet” di cui si parla nel brano?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I classici si trasformano con noi, che oggi ci emozioniamo davanti alle statue greche non più coperte di vernice, a Mozart suonato con sonorità da lui forse non previste. E a uno Shakespeare sempre attualizzato (già nel Settecento Garrick recitava Macbeth in parrucca incipriata e calze di seta). Tuttavia il sogno di ricreare il passato è lecito, e nel caso del Bardo è culminato nella costruzione di un nuovo Globe a Londra, ossia di una playhouse simile a quelle elisabettiane distrutte e dimenticate nei secoli. Certo, l'edificio è di cemento e non di legno. Ma lo spettacolo si svolge all'aperto e di giorno, con la luce naturale (all'imbrunire qualche faro viene acceso); non ci sono amplificazioni (ma, purtroppo, arrivano i rumori del traffico); il pubblico della platea è in piedi; la scena è fissa, e per movimentarla si fa uso di suppellettili e del dialogo; qualche volta, anche se non sempre, gli uomini recitano parti da donna. Una visita all'istituzione è dunque un'esperienza istruttiva, raccomandabile alle scolaresche e amata dai turisti - una Disneyland benintenzionata, gestita con passione. Come Bach suonato sugli strumenti antichi: lo si accetta una tantum, ma poi si torna ai Berliner.Non peregrina, comunque, l'idea di invitare un allestimento del Globe, nella fattispecie uno Hamlet, sul palcoscenico dell'Olimpico di Vicenza, ossia di un monumento di solito molto difficile da utilizzare, e che fu inaugurato ai tempi di Shakespeare. Lo spettacolo diretto da Giles Block vi si è adattato con perfetta naturalezza, anche se, avendolo concepito per la luce del sole, il regista lo ha illuminato a giorno, con effetto vagamente sconcertante all'inizio, quando le sentinelle vedono arrivare lo spettro di Amleto padre. Qui lo scrupolo filologico è apparso eccessivo, quando si trasferivano in un luogo chiuso Shakespeare e compagni usavano certamente torce e candele. Per il resto, la recuperata elisabettianità è risultata in energia, ritmo e agilità sfoggiata da tutta la compagnia; in costumi colorati, volutamente anche un po' ridicoli (Amleto in particolare si maschera spesso da puffo); in suoni di cornamuse, trombe e tamburi; in scene di interpreti quasi tutti non giovani e fisicamente non particolarmente attraenti - l'irrequieto, duttile, ironico protagonista Mark Rylance è piccolo e stempiato, più simile a Bing Crosby che a Laurence Olivier.Il testo è esposto con chiarezza e precisione, limando su sfumature e approfondimenti, anche se i monologhi sono indirizzati direttamente agli spettatori. Il meglio arriva con l'eccellente concertato delle scene di massa, particolarmente con i duelli e la strage finale, e con il ballo conclusivo di tutta la compagnia, una Totentanz con teschi al posto della tradizionale giga. Tre ore e venti con due intervalli, buona occasione per ripassare ancora una volta il testo, e alla fine grandi e meritati festeggiamenti agli ospiti. (Archivio Selexi) A quale delle seguenti tipologie testuali appartiene il brano?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I classici si trasformano con noi, che oggi ci emozioniamo davanti alle statue greche non più coperte di vernice, a Mozart suonato con sonorità da lui forse non previste. E a uno Shakespeare sempre attualizzato (già nel Settecento Garrick recitava Macbeth in parrucca incipriata e calze di seta). Tuttavia il sogno di ricreare il passato è lecito, e nel caso del Bardo è culminato nella costruzione di un nuovo Globe a Londra, ossia di una playhouse simile a quelle elisabettiane distrutte e dimenticate nei secoli. Certo, l'edificio è di cemento e non di legno. Ma lo spettacolo si svolge all'aperto e di giorno, con la luce naturale (all'imbrunire qualche faro viene acceso); non ci sono amplificazioni (ma, purtroppo, arrivano i rumori del traffico); il pubblico della platea è in piedi; la scena è fissa, e per movimentarla si fa uso di suppellettili e del dialogo; qualche volta, anche se non sempre, gli uomini recitano parti da donna. Una visita all'istituzione è dunque un'esperienza istruttiva, raccomandabile alle scolaresche e amata dai turisti - una Disneyland benintenzionata, gestita con passione. Come Bach suonato sugli strumenti antichi: lo si accetta una tantum, ma poi si torna ai Berliner.Non peregrina, comunque, l'idea di invitare un allestimento del Globe, nella fattispecie uno Hamlet, sul palcoscenico dell'Olimpico di Vicenza, ossia di un monumento di solito molto difficile da utilizzare, e che fu inaugurato ai tempi di Shakespeare. Lo spettacolo diretto da Giles Block vi si è adattato con perfetta naturalezza, anche se, avendolo concepito per la luce del sole, il regista lo ha illuminato a giorno, con effetto vagamente sconcertante all'inizio, quando le sentinelle vedono arrivare lo spettro di Amleto padre. Qui lo scrupolo filologico è apparso eccessivo, quando si trasferivano in un luogo chiuso Shakespeare e compagni usavano certamente torce e candele. Per il resto, la recuperata elisabettianità è risultata in energia, ritmo e agilità sfoggiata da tutta la compagnia; in costumi colorati, volutamente anche un po' ridicoli (Amleto in particolare si maschera spesso da puffo); in suoni di cornamuse, trombe e tamburi; in scene di interpreti quasi tutti non giovani e fisicamente non particolarmente attraenti - l'irrequieto, duttile, ironico protagonista Mark Rylance è piccolo e stempiato, più simile a Bing Crosby che a Laurence Olivier.Il testo è esposto con chiarezza e precisione, limando su sfumature e approfondimenti, anche se i monologhi sono indirizzati direttamente agli spettatori. Il meglio arriva con l'eccellente concertato delle scene di massa, particolarmente con i duelli e la strage finale, e con il ballo conclusivo di tutta la compagnia, una Totentanz con teschi al posto della tradizionale giga. Tre ore e venti con due intervalli, buona occasione per ripassare ancora una volta il testo, e alla fine grandi e meritati festeggiamenti agli ospiti. (Archivio Selexi) Dal brano è possibile dedurre che il giudizio dell'autore sull'allestimento di Hamlet è particolarmente positivo in relazione:
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I Farquar erano sposati da molti anni quando nacque il piccolo Teddy; e furono commossi dal compiacimento dimostrato dai loro domestici, che accorsero a congratularsi portando in dono polli e uova e fiori e contemplarono estasiati la piccola testa coperta di lanugine dorata e gli occhi azzurri del bimbo. Si felicitarono con Mrs Farquar come se avesse compiuto un miracolo e Mrs Farquar, che ne era convinta quanto loro, ringraziò gli indigeni che la circondavano pieni di ammirazione con un sorriso colmo di benevola riconoscenza.[1] Un giorno, quando a Teddy vennero tagliati per la prima volta i capelli, Gideon il cuoco raccolse da terra le morbide ciocche dorate e le tenne in mano quasi con reverenza. Poi sorrise al bimbo ed esclamò: "Piccolo Testagialla!", e da allora quello fu per gli indigeni il nome del bambino. Gideon e Teddy erano diventati subito grandi amici. Quando aveva finito il suo lavoro Gideon si caricava Teddy sulle spalle, lo portava all'ombra di un grande albero e là giocava con lui, costruendogli con erba, foglie e rametti dei piccoli bizzarri giocattoli o modellando degli animali con la terra umida. Quando Teddy cominciò a muovere i primi passi Gideon si accosciava davanti a lui e con dei mormorii di incoraggiamento lo invitava a raggiungerlo, e quando il bimbo stava per cadere lo afferrava e lo lanciava in aria finché entrambi restavano senza fiato per il gran ridere. [2] Mrs Farquar voleva molto bene al vecchio cuoco per via dell'affetto che dimostrava al bambino. (da: "La magia non è in vendita” di Doris Lessing, La biblioteca di Repubblica-L'espresso) Qual è il significato del termine "reverenza" (passaggio [1])?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I telefoni cellulari mettono in comunicazione gli utenti valendosi dell'emissione di microonde. Le stesse che permettono ai forni a microonde di cuocere gli alimenti: da qui il timore che esse possano agire allo stesso modo sull'orecchio e sul cervello dei maniaci del telefonino. La potenza di un forno a microonde è però di parecchie centinaia di watt, quella di un telefonino non supera mai i due watt. Per fare chiarezza sono stati condotti studi scientifici, finanziati in particolare dai costruttori di telefonini e dagli operatori della telefonia mobile, preoccupati di mettere fine alle voci.Anni di ricerche di dosimetria hanno dimostrato che i telefonini non provocano alcun riscaldamento di tessuti. L'assenza di riscaldamento potrebbe però essere una semplice conseguenza dell'attivazione del sistema di termoregolazione del corpo umano: la circolazione sanguigna si intensificherebbe e agirebbe come un circuito di raffreddamento. Questa attivazione sarebbe generatrice di stress e potrebbe, a lungo termine, indurre altri effetti biologici. Ma per il momento nessuno di questi effetti è stato riscontrato.E che ne è dei sospetti di eventuali effetti cancerogeni dei portatili? I vari studi si contraddicono e non sono facili da interpretare. Si dice che le microonde abbiano la capacità di eccitare le molecole. In dosi elevate possono perfino rompere i loro legami atomici. Il dottor Henry Lai, dell'Università di Washington, ha per esempio mostrato che, nel ratto, l'esposizione alle microonde aumentava del 25% il numero di rotture delle molecole di DNA del cervello. Una cifra simile dovrebbe inquietare, dato che queste rotture cromosomiche possono rendere le cellule cancerose.Ma uno studio condotto da un'équipe californiana ha fornito indicazioni opposte, provando che queste radiazioni limitavano la proliferazione di cellule tumorali nei ratti ai quali era stata inoculata una sostanza cancerogena! Ricerche francesi non hanno riscontrato alcun effetto. E se i lavori dell'équipe australiana di Michael Repacholi del Royal Adelaide Hospital hanno rilanciato i sospetti, essi non permettono più degli altri studi di trarre una conclusione netta.Il telefonino è allora esente da rischi? Certamente no. «I telefoni cellulari introdotti nel complesso sanitario devono essere tenuti spenti, perché rischiano di perturbare le apparecchiature mediche funzionanti con sistemi elettronici», recita un avviso all'ingresso degli ospedali francesi. È una circolare della Direzione degli ospedali emessa il 6 ottobre 1995, che raccomanda l'adozione di questo accorgimento per salvaguardare il corretto funzionamento delle pompe a perfusione, delle apparecchiature per la dialisi e dei respiratori, tutti apparati che potrebbero risentire delle interferenze dovute alle microonde dei telefonini. Si tratta di una semplice misura prudenziale, non essendosi verificato in Francia alcun grave incidente. (Archivio Selexi) Secondo quanto riportato nel brano, relativamente alle microonde emesse dai telefonini può essere affermato con certezza che:
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I telefoni cellulari mettono in comunicazione gli utenti valendosi dell'emissione di microonde. Le stesse che permettono ai forni a microonde di cuocere gli alimenti: da qui il timore che esse possano agire allo stesso modo sull'orecchio e sul cervello dei maniaci del telefonino. La potenza di un forno a microonde è però di parecchie centinaia di watt, quella di un telefonino non supera mai i due watt. Per fare chiarezza sono stati condotti studi scientifici, finanziati in particolare dai costruttori di telefonini e dagli operatori della telefonia mobile, preoccupati di mettere fine alle voci.Anni di ricerche di dosimetria hanno dimostrato che i telefonini non provocano alcun riscaldamento di tessuti. L'assenza di riscaldamento potrebbe però essere una semplice conseguenza dell'attivazione del sistema di termoregolazione del corpo umano: la circolazione sanguigna si intensificherebbe e agirebbe come un circuito di raffreddamento. Questa attivazione sarebbe generatrice di stress e potrebbe, a lungo termine, indurre altri effetti biologici. Ma per il momento nessuno di questi effetti è stato riscontrato.E che ne è dei sospetti di eventuali effetti cancerogeni dei portatili? I vari studi si contraddicono e non sono facili da interpretare. Si dice che le microonde abbiano la capacità di eccitare le molecole. In dosi elevate possono perfino rompere i loro legami atomici. Il dottor Henry Lai, dell'Università di Washington, ha per esempio mostrato che, nel ratto, l'esposizione alle microonde aumentava del 25% il numero di rotture delle molecole di DNA del cervello. Una cifra simile dovrebbe inquietare, dato che queste rotture cromosomiche possono rendere le cellule cancerose.Ma uno studio condotto da un'équipe californiana ha fornito indicazioni opposte, provando che queste radiazioni limitavano la proliferazione di cellule tumorali nei ratti ai quali era stata inoculata una sostanza cancerogena! Ricerche francesi non hanno riscontrato alcun effetto. E se i lavori dell'équipe australiana di Michael Repacholi del Royal Adelaide Hospital hanno rilanciato i sospetti, essi non permettono più degli altri studi di trarre una conclusione netta.Il telefonino è allora esente da rischi? Certamente no. «I telefoni cellulari introdotti nel complesso sanitario devono essere tenuti spenti, perché rischiano di perturbare le apparecchiature mediche funzionanti con sistemi elettronici», recita un avviso all'ingresso degli ospedali francesi. È una circolare della Direzione degli ospedali emessa il 6 ottobre 1995, che raccomanda l'adozione di questo accorgimento per salvaguardare il corretto funzionamento delle pompe a perfusione, delle apparecchiature per la dialisi e dei respiratori, tutti apparati che potrebbero risentire delle interferenze dovute alle microonde dei telefonini. Si tratta di una semplice misura prudenziale, non essendosi verificato in Francia alcun grave incidente. (Archivio Selexi) L'autore, nello scrivere il brano, si propone di:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I telefoni cellulari mettono in comunicazione gli utenti valendosi dell'emissione di microonde. Le stesse che permettono ai forni a microonde di cuocere gli alimenti: da qui il timore che esse possano agire allo stesso modo sull'orecchio e sul cervello dei maniaci del telefonino. La potenza di un forno a microonde è però di parecchie centinaia di watt, quella di un telefonino non supera mai i due watt. Per fare chiarezza sono stati condotti studi scientifici, finanziati in particolare dai costruttori di telefonini e dagli operatori della telefonia mobile, preoccupati di mettere fine alle voci.Anni di ricerche di dosimetria hanno dimostrato che i telefonini non provocano alcun riscaldamento di tessuti. L'assenza di riscaldamento potrebbe però essere una semplice conseguenza dell'attivazione del sistema di termoregolazione del corpo umano: la circolazione sanguigna si intensificherebbe e agirebbe come un circuito di raffreddamento. Questa attivazione sarebbe generatrice di stress e potrebbe, a lungo termine, indurre altri effetti biologici. Ma per il momento nessuno di questi effetti è stato riscontrato.E che ne è dei sospetti di eventuali effetti cancerogeni dei portatili? I vari studi si contraddicono e non sono facili da interpretare. Si dice che le microonde abbiano la capacità di eccitare le molecole. In dosi elevate possono perfino rompere i loro legami atomici. Il dottor Henry Lai, dell'Università di Washington, ha per esempio mostrato che, nel ratto, l'esposizione alle microonde aumentava del 25% il numero di rotture delle molecole di DNA del cervello. Una cifra simile dovrebbe inquietare, dato che queste rotture cromosomiche possono rendere le cellule cancerose.Ma uno studio condotto da un'équipe californiana ha fornito indicazioni opposte, provando che queste radiazioni limitavano la proliferazione di cellule tumorali nei ratti ai quali era stata inoculata una sostanza cancerogena! Ricerche francesi non hanno riscontrato alcun effetto. E se i lavori dell'équipe australiana di Michael Repacholi del Royal Adelaide Hospital hanno rilanciato i sospetti, essi non permettono più degli altri studi di trarre una conclusione netta.Il telefonino è allora esente da rischi? Certamente no. «I telefoni cellulari introdotti nel complesso sanitario devono essere tenuti spenti, perché rischiano di perturbare le apparecchiature mediche funzionanti con sistemi elettronici», recita un avviso all'ingresso degli ospedali francesi. È una circolare della Direzione degli ospedali emessa il 6 ottobre 1995, che raccomanda l'adozione di questo accorgimento per salvaguardare il corretto funzionamento delle pompe a perfusione, delle apparecchiature per la dialisi e dei respiratori, tutti apparati che potrebbero risentire delle interferenze dovute alle microonde dei telefonini. Si tratta di una semplice misura prudenziale, non essendosi verificato in Francia alcun grave incidente. (Archivio Selexi) Dal brano si evince che:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I telefoni cellulari mettono in comunicazione gli utenti valendosi dell'emissione di microonde. Le stesse che permettono ai forni a microonde di cuocere gli alimenti: da qui il timore che esse possano agire allo stesso modo sull'orecchio e sul cervello dei maniaci del telefonino. La potenza di un forno a microonde è però di parecchie centinaia di watt, quella di un telefonino non supera mai i due watt. Per fare chiarezza sono stati condotti studi scientifici, finanziati in particolare dai costruttori di telefonini e dagli operatori della telefonia mobile, preoccupati di mettere fine alle voci.Anni di ricerche di dosimetria hanno dimostrato che i telefonini non provocano alcun riscaldamento di tessuti. L'assenza di riscaldamento potrebbe però essere una semplice conseguenza dell'attivazione del sistema di termoregolazione del corpo umano: la circolazione sanguigna si intensificherebbe e agirebbe come un circuito di raffreddamento. Questa attivazione sarebbe generatrice di stress e potrebbe, a lungo termine, indurre altri effetti biologici. Ma per il momento nessuno di questi effetti è stato riscontrato.E che ne è dei sospetti di eventuali effetti cancerogeni dei portatili? I vari studi si contraddicono e non sono facili da interpretare. Si dice che le microonde abbiano la capacità di eccitare le molecole. In dosi elevate possono perfino rompere i loro legami atomici. Il dottor Henry Lai, dell'Università di Washington, ha per esempio mostrato che, nel ratto, l'esposizione alle microonde aumentava del 25% il numero di rotture delle molecole di DNA del cervello. Una cifra simile dovrebbe inquietare, dato che queste rotture cromosomiche possono rendere le cellule cancerose.Ma uno studio condotto da un'équipe californiana ha fornito indicazioni opposte, provando che queste radiazioni limitavano la proliferazione di cellule tumorali nei ratti ai quali era stata inoculata una sostanza cancerogena! Ricerche francesi non hanno riscontrato alcun effetto. E se i lavori dell'équipe australiana di Michael Repacholi del Royal Adelaide Hospital hanno rilanciato i sospetti, essi non permettono più degli altri studi di trarre una conclusione netta.Il telefonino è allora esente da rischi? Certamente no. «I telefoni cellulari introdotti nel complesso sanitario devono essere tenuti spenti, perché rischiano di perturbare le apparecchiature mediche funzionanti con sistemi elettronici», recita un avviso all'ingresso degli ospedali francesi. È una circolare della Direzione degli ospedali emessa il 6 ottobre 1995, che raccomanda l'adozione di questo accorgimento per salvaguardare il corretto funzionamento delle pompe a perfusione, delle apparecchiature per la dialisi e dei respiratori, tutti apparati che potrebbero risentire delle interferenze dovute alle microonde dei telefonini. Si tratta di una semplice misura prudenziale, non essendosi verificato in Francia alcun grave incidente. (Archivio Selexi) Il brano ha carattere:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I telefoni cellulari mettono in comunicazione gli utenti valendosi dell'emissione di microonde. Le stesse che permettono ai forni a microonde di cuocere gli alimenti: da qui il timore che esse possano agire allo stesso modo sull'orecchio e sul cervello dei maniaci del telefonino. La potenza di un forno a microonde è però di parecchie centinaia di watt, quella di un telefonino non supera mai i due watt. Per fare chiarezza sono stati condotti studi scientifici, finanziati in particolare dai costruttori di telefonini e dagli operatori della telefonia mobile, preoccupati di mettere fine alle voci.Anni di ricerche di dosimetria hanno dimostrato che i telefonini non provocano alcun riscaldamento di tessuti. L'assenza di riscaldamento potrebbe però essere una semplice conseguenza dell'attivazione del sistema di termoregolazione del corpo umano: la circolazione sanguigna si intensificherebbe e agirebbe come un circuito di raffreddamento. Questa attivazione sarebbe generatrice di stress e potrebbe, a lungo termine, indurre altri effetti biologici. Ma per il momento nessuno di questi effetti è stato riscontrato.E che ne è dei sospetti di eventuali effetti cancerogeni dei portatili? I vari studi si contraddicono e non sono facili da interpretare. Si dice che le microonde abbiano la capacità di eccitare le molecole. In dosi elevate possono perfino rompere i loro legami atomici. Il dottor Henry Lai, dell'Università di Washington, ha per esempio mostrato che, nel ratto, l'esposizione alle microonde aumentava del 25% il numero di rotture delle molecole di DNA del cervello. Una cifra simile dovrebbe inquietare, dato che queste rotture cromosomiche possono rendere le cellule cancerose.Ma uno studio condotto da un'équipe californiana ha fornito indicazioni opposte, provando che queste radiazioni limitavano la proliferazione di cellule tumorali nei ratti ai quali era stata inoculata una sostanza cancerogena! Ricerche francesi non hanno riscontrato alcun effetto. E se i lavori dell'équipe australiana di Michael Repacholi del Royal Adelaide Hospital hanno rilanciato i sospetti, essi non permettono più degli altri studi di trarre una conclusione netta.Il telefonino è allora esente da rischi? Certamente no. «I telefoni cellulari introdotti nel complesso sanitario devono essere tenuti spenti, perché rischiano di perturbare le apparecchiature mediche funzionanti con sistemi elettronici», recita un avviso all'ingresso degli ospedali francesi. È una circolare della Direzione degli ospedali emessa il 6 ottobre 1995, che raccomanda l'adozione di questo accorgimento per salvaguardare il corretto funzionamento delle pompe a perfusione, delle apparecchiature per la dialisi e dei respiratori, tutti apparati che potrebbero risentire delle interferenze dovute alle microonde dei telefonini. Si tratta di una semplice misura prudenziale, non essendosi verificato in Francia alcun grave incidente. (Archivio Selexi) Qual è il significato del termine “inoculata” utilizzato dall'autore in riferimento a una sostanza cancerogena?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  I telefoni cellulari mettono in comunicazione gli utenti valendosi dell'emissione di microonde. Le stesse che permettono ai forni a microonde di cuocere gli alimenti: da qui il timore che esse possano agire allo stesso modo sull'orecchio e sul cervello dei maniaci del telefonino. La potenza di un forno a microonde è però di parecchie centinaia di watt, quella di un telefonino non supera mai i due watt. Per fare chiarezza sono stati condotti studi scientifici, finanziati in particolare dai costruttori di telefonini e dagli operatori della telefonia mobile, preoccupati di mettere fine alle voci.Anni di ricerche di dosimetria hanno dimostrato che i telefonini non provocano alcun riscaldamento di tessuti. L'assenza di riscaldamento potrebbe però essere una semplice conseguenza dell'attivazione del sistema di termoregolazione del corpo umano: la circolazione sanguigna si intensificherebbe e agirebbe come un circuito di raffreddamento. Questa attivazione sarebbe generatrice di stress e potrebbe, a lungo termine, indurre altri effetti biologici. Ma per il momento nessuno di questi effetti è stato riscontrato.E che ne è dei sospetti di eventuali effetti cancerogeni dei portatili? I vari studi si contraddicono e non sono facili da interpretare. Si dice che le microonde abbiano la capacità di eccitare le molecole. In dosi elevate possono perfino rompere i loro legami atomici. Il dottor Henry Lai, dell'Università di Washington, ha per esempio mostrato che, nel ratto, l'esposizione alle microonde aumentava del 25% il numero di rotture delle molecole di DNA del cervello. Una cifra simile dovrebbe inquietare, dato che queste rotture cromosomiche possono rendere le cellule cancerose.Ma uno studio condotto da un'équipe californiana ha fornito indicazioni opposte, provando che queste radiazioni limitavano la proliferazione di cellule tumorali nei ratti ai quali era stata inoculata una sostanza cancerogena! Ricerche francesi non hanno riscontrato alcun effetto. E se i lavori dell'équipe australiana di Michael Repacholi del Royal Adelaide Hospital hanno rilanciato i sospetti, essi non permettono più degli altri studi di trarre una conclusione netta.Il telefonino è allora esente da rischi? Certamente no. «I telefoni cellulari introdotti nel complesso sanitario devono essere tenuti spenti, perché rischiano di perturbare le apparecchiature mediche funzionanti con sistemi elettronici», recita un avviso all'ingresso degli ospedali francesi. È una circolare della Direzione degli ospedali emessa il 6 ottobre 1995, che raccomanda l'adozione di questo accorgimento per salvaguardare il corretto funzionamento delle pompe a perfusione, delle apparecchiature per la dialisi e dei respiratori, tutti apparati che potrebbero risentire delle interferenze dovute alle microonde dei telefonini. Si tratta di una semplice misura prudenziale, non essendosi verificato in Francia alcun grave incidente. (Archivio Selexi) In che modo l'uso del telefono cellulare potrebbe avere effetti cancerogeni?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Il parlare dello "scopo" dell'attività scientifica può forse suonare un po' ingenuo; è chiaro, infatti, che scienziati differenti si propongono scopi differenti, e che la scienza in se stessa (qualunque cosa ciò possa significare) non ha scopi. Tutto questo lo ammetto. E tuttavia sembra che quando parliamo di scienza ci rendiamo conto più o meno chiaramente che esiste qualcosa che è caratteristico dell'attività scientifica; e poiché l'attività scientifica ha tutto l'aspetto di un'attività razionale e l'attività razionale deve avere qualche scopo, può darsi che il tentativo di descrivere lo scopo della scienza non sia del tutto futile.Secondo ciò che intendo proporre, lo scopo della scienza è quello di trovare spiegazioni soddisfacenti di tutto ciò che ci colpisce come bisognoso di spiegazione. Per spiegazione (o spiegazione causale) si intende un insieme di asserzioni, una delle quali descrive lo stato di cose che si deve spiegare l'explicandum, mentre le altre, le asserzioni esplicative, costituiscono la "spiegazione" nel senso più stretto della parola (l'explicans dell'explicandum).Possiamo ritenere, di regola, che la verità dell'explicandum sia più o meno ben nota o che si assuma che lo sia. Non ha infatti molto senso il chiedere la spiegazione di uno stato di cose che può rivelarsi del tutto immaginario (possiamo illustrare un caso del genere ricorrendo all'esempio dei dischi volanti: ciò di cui abbiamo bisogno non è, forse, la spiegazione dei dischi volanti, ma quella dei resoconti delle apparizioni dei dischi volanti; tuttavia, se i dischi volanti esistessero davvero, non ci sarebbe più bisogno di altre spiegazioni di tali resoconti). D'altra parte l'explicans, che costituisce l'oggetto della nostra ricerca, non sarà, di regola, noto, ma dovrà essere scoperto. Così, la spiegazione scientifica, in tutti i casi in cui costituisca una scoperta, sarà la spiegazione del noto mediante l'ignoto.Per essere soddisfacente (l'essere soddisfacente può essere questione di grado) l'explicans deve soddisfare un certo numero di condizioni. In primo luogo deve implicare logicamente l'explicandum. In secondo luogo l'explicans dev'essere vero, anche se, in generale, la sua verità non è nota; in ogni caso non deve risultare falso, neanche in seguito all'esame critico più serrato. Se non sappiamo che è vero (e di solito accade proprio così), devono esistere prove indipendenti in suo favore; o, in altre parole, l'explicans deve poter essere controllabile indipendentemente: sarà tanto più soddisfacente quanto più indipendenti e quanto più severi saranno i controlli che ha superato.Così, devo ancora chiarire l'uso che io faccio dell'espressione "indipendente" e quello delle espressioni opposte: "ad hoc" e (nei casi estremi) "circolare".Sia a un explicandum che sappiamo vero; poiché, come è evidente, a segue da a stesso, possiamo sempre offrire a come spiegazione di se stesso. Ma ciò sarebbe altamente insoddisfacente, anche se, in questo caso, sapremmo che l'explicans è vero e che l'explicandum segue da esso. Dobbiamo perciò escludere le spiegazioni di questo tipo, a causa della loro circolarità.Ma il tipo di circolarità che ho in mente è questione di grado. Consideriamo il dialogo che segue: "Perché oggi il mare è agitato?" "Perché Nettuno è molto arrabbiato". "Ma quale prova puoi portare a sostegno della tua asserzione che Nettuno è molto arrabbiato?" "Oh, ma non vedi come è agitato il mare? E il mare non è sempre agitato quando Nettuno è arrabbiato?" Troviamo insoddisfacente questa spiegazione, perché (proprio come nel caso della spiegazione pienamente circolare), la sola prova dell'explicans è l'explicandum stesso. (Archivio Selexi) Quale delle spiegazioni contenute nelle frasi seguenti rispecchia meglio il problema della circolarità descritto dall'autore?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Il parlare dello "scopo" dell'attività scientifica può forse suonare un po' ingenuo; è chiaro, infatti, che scienziati differenti si propongono scopi differenti, e che la scienza in se stessa (qualunque cosa ciò possa significare) non ha scopi. Tutto questo lo ammetto. E tuttavia sembra che quando parliamo di scienza ci rendiamo conto più o meno chiaramente che esiste qualcosa che è caratteristico dell'attività scientifica; e poiché l'attività scientifica ha tutto l'aspetto di un'attività razionale e l'attività razionale deve avere qualche scopo, può darsi che il tentativo di descrivere lo scopo della scienza non sia del tutto futile.Secondo ciò che intendo proporre, lo scopo della scienza è quello di trovare spiegazioni soddisfacenti di tutto ciò che ci colpisce come bisognoso di spiegazione. Per spiegazione (o spiegazione causale) si intende un insieme di asserzioni, una delle quali descrive lo stato di cose che si deve spiegare l'explicandum, mentre le altre, le asserzioni esplicative, costituiscono la "spiegazione" nel senso più stretto della parola (l'explicans dell'explicandum).Possiamo ritenere, di regola, che la verità dell'explicandum sia più o meno ben nota o che si assuma che lo sia. Non ha infatti molto senso il chiedere la spiegazione di uno stato di cose che può rivelarsi del tutto immaginario (possiamo illustrare un caso del genere ricorrendo all'esempio dei dischi volanti: ciò di cui abbiamo bisogno non è, forse, la spiegazione dei dischi volanti, ma quella dei resoconti delle apparizioni dei dischi volanti; tuttavia, se i dischi volanti esistessero davvero, non ci sarebbe più bisogno di altre spiegazioni di tali resoconti). D'altra parte l'explicans, che costituisce l'oggetto della nostra ricerca, non sarà, di regola, noto, ma dovrà essere scoperto. Così, la spiegazione scientifica, in tutti i casi in cui costituisca una scoperta, sarà la spiegazione del noto mediante l'ignoto.Per essere soddisfacente (l'essere soddisfacente può essere questione di grado) l'explicans deve soddisfare un certo numero di condizioni. In primo luogo deve implicare logicamente l'explicandum. In secondo luogo l'explicans dev'essere vero, anche se, in generale, la sua verità non è nota; in ogni caso non deve risultare falso, neanche in seguito all'esame critico più serrato. Se non sappiamo che è vero (e di solito accade proprio così), devono esistere prove indipendenti in suo favore; o, in altre parole, l'explicans deve poter essere controllabile indipendentemente: sarà tanto più soddisfacente quanto più indipendenti e quanto più severi saranno i controlli che ha superato.Così, devo ancora chiarire l'uso che io faccio dell'espressione "indipendente" e quello delle espressioni opposte: "ad hoc" e (nei casi estremi) "circolare".Sia a un explicandum che sappiamo vero; poiché, come è evidente, a segue da a stesso, possiamo sempre offrire a come spiegazione di se stesso. Ma ciò sarebbe altamente insoddisfacente, anche se, in questo caso, sapremmo che l'explicans è vero e che l'explicandum segue da esso. Dobbiamo perciò escludere le spiegazioni di questo tipo, a causa della loro circolarità.Ma il tipo di circolarità che ho in mente è questione di grado. Consideriamo il dialogo che segue: "Perché oggi il mare è agitato?" "Perché Nettuno è molto arrabbiato". "Ma quale prova puoi portare a sostegno della tua asserzione che Nettuno è molto arrabbiato?" "Oh, ma non vedi come è agitato il mare? E il mare non è sempre agitato quando Nettuno è arrabbiato?" Troviamo insoddisfacente questa spiegazione, perché (proprio come nel caso della spiegazione pienamente circolare), la sola prova dell'explicans è l'explicandum stesso. (Archivio Selexi) Secondo l'autore del brano, si può parlare di uno “scopo della scienza”?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Il presidente R. Reagan e alcuni dei suoi ministri o consiglieri usano il linguaggio della guerra fredda; denunciano l'espansionismo sovietico, vedono la presenza sovietica in tutti i tumulti che agitano l'umanità attraverso il mondo. Ma la retorica antisovietica non permette di trinciar giudizi sulle diverse scuole di pensiero negli Stati Uniti. In realtà, la classe politica, i commentatori delle relazioni internazionali, restano profondamente divisi su certi dati (ad esempio, il rapporto di forze), sulla politica e i progetti del Cremlino.Cominciamo con i fatti e le discussioni che essi suscitano. L'Unione Sovietica si è assicurata una superiorità militare sugli Stati Uniti? A una domanda del genere non può essere data nessuna risposta semplice e categorica, visto che noi conosciamo in anticipo le quantità ma non le qualità; il valore delle armi e degli eserciti si rivela solo in combattimento. Detto questo, le quantità note, le qualità valutate alla luce dell'esperienza autorizzano un giudizio almeno probabile.A meno di rifiutare le cifre pubblicate nel fascicolo "Soviet Military Power" dal ministero americano della Difesa, mi pare incontestabile che l'Unione Sovietica possieda uno stock di armi molto superiore a quello degli Stati Uniti e una capacità di produzione industriale di armi ugualmente superiore. Bisogna dare una grande importanza ai cinquantamila carri armati, ai ventimila cannoni, ai cinquemila elicotteri? Si potrebbe obiettare che queste cifre globali non significano un granché, che la logistica non permetterebbe lo spiegamento di tutte queste armi in campo di battaglia, che comunque le forze armate sovietiche sono distribuite su molti fronti e che le grandi battaglie, paragonabili a quelle della seconda guerra mondiale, sono ormai inconcepibili, perlomeno tra le grandi potenze che dispongono di armi nucleari.Lasciamo da parte le cifre globali e diamo uno sguardo alla bilancia centrale. Il SALT 2, non ratificato dal Senato americano, verrebbe di fatto rispettato dalle due parti (supponendo che la verifica via satellite sia veramente attendibile). Secondo il trattato, gli Stati Uniti possiedono 1054 missili intercontinentali di cui 550 con MIRV, 656 missili sui sottomarini (SLBM) di cui 469 con MIRV e 573 bombardieri pesanti, alcuni dei quali dotati di missili da crociera; da parte sua, l'Unione Sovietica possiede 1398 ICBM di cui 608 con MIRV e 950 SLBM dei quali 144 dotati di MIRV e 156 bombardieri pesanti.Esiste un equilibrio? La triade americana comporta una parte relativamente ridotta di ICBM, probabilmente perché i dirigenti americani pensano che non colpiranno mai per primi, e contano di più sui missili dei sottomarini, meno vulnerabili al primo colpo. L'equilibrio è stabilito, se a definirlo è la capacità di ciascuna delle due Superpotenze di infliggere all'altra, come reazione a un primo colpo, "distruzioni inaccettabili". Ma, ribattono i pessimisti, reagire a un primo colpo contro le basi americane con il bombardamento delle città significa attirare sulle città americane bombardamenti della stessa potenza. (Archivio Selexi) Con quale finalità l'autore menziona dati quali "cinquantamila carri armati, ventimila cannoni, cinquemila elicotteri"?
RISPOSTA    Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Il presidente R. Reagan e alcuni dei suoi ministri o consiglieri usano il linguaggio della guerra fredda; denunciano l'espansionismo sovietico, vedono la presenza sovietica in tutti i tumulti che agitano l'umanità attraverso il mondo. Ma la retorica antisovietica non permette di trinciar giudizi sulle diverse scuole di pensiero negli Stati Uniti. In realtà, la classe politica, i commentatori delle relazioni internazionali, restano profondamente divisi su certi dati (ad esempio, il rapporto di forze), sulla politica e i progetti del Cremlino.Cominciamo con i fatti e le discussioni che essi suscitano. L'Unione Sovietica si è assicurata una superiorità militare sugli Stati Uniti? A una domanda del genere non può essere data nessuna risposta semplice e categorica, visto che noi conosciamo in anticipo le quantità ma non le qualità; il valore delle armi e degli eserciti si rivela solo in combattimento. Detto questo, le quantità note, le qualità valutate alla luce dell'esperienza autorizzano un giudizio almeno probabile.A meno di rifiutare le cifre pubblicate nel fascicolo "Soviet Military Power" dal ministero americano della Difesa, mi pare incontestabile che l'Unione Sovietica possieda uno stock di armi molto superiore a quello degli Stati Uniti e una capacità di produzione industriale di armi ugualmente superiore. Bisogna dare una grande importanza ai cinquantamila carri armati, ai ventimila cannoni, ai cinquemila elicotteri? Si potrebbe obiettare che queste cifre globali non significano un granché, che la logistica non permetterebbe lo spiegamento di tutte queste armi in campo di battaglia, che comunque le forze armate sovietiche sono distribuite su molti fronti e che le grandi battaglie, paragonabili a quelle della seconda guerra mondiale, sono ormai inconcepibili, perlomeno tra le grandi potenze che dispongono di armi nucleari.Lasciamo da parte le cifre globali e diamo uno sguardo alla bilancia centrale. Il SALT 2, non ratificato dal Senato americano, verrebbe di fatto rispettato dalle due parti (supponendo che la verifica via satellite sia veramente attendibile). Secondo il trattato, gli Stati Uniti possiedono 1054 missili intercontinentali di cui 550 con MIRV, 656 missili sui sottomarini (SLBM) di cui 469 con MIRV e 573 bombardieri pesanti, alcuni dei quali dotati di missili da crociera; da parte sua, l'Unione Sovietica possiede 1398 ICBM di cui 608 con MIRV e 950 SLBM dei quali 144 dotati di MIRV e 156 bombardieri pesanti.Esiste un equilibrio? La triade americana comporta una parte relativamente ridotta di ICBM, probabilmente perché i dirigenti americani pensano che non colpiranno mai per primi, e contano di più sui missili dei sottomarini, meno vulnerabili al primo colpo. L'equilibrio è stabilito, se a definirlo è la capacità di ciascuna delle due Superpotenze di infliggere all'altra, come reazione a un primo colpo, "distruzioni inaccettabili". Ma, ribattono i pessimisti, reagire a un primo colpo contro le basi americane con il bombardamento delle città significa attirare sulle città americane bombardamenti della stessa potenza. (Archivio Selexi) Secondo quanto affermato dall'autore, il rispetto del trattato SALT 2:
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Il quindici marzo a mezzogiorno Tom era seduto sulla panca davanti alla fucina. La mattinata solatia era finita e le nuvole grigie foriere di pioggia arrivavano dall'oceano e le loro ombre scivolavano sulla terra splendente sotto di loro. Tom sentì il rumore degli zoccoli di un cavallo e vide un ragazzino che, agitando le braccia, spingeva un cavallo stanco verso casa. Si alzò e si diresse verso la strada. Il ragazzo galoppò fino alla casa, si tolse il cappello, buttò in terra una busta gialla, fece fare una giravolta al cavallo e lo rimise al galoppo a forza di calci. Tom fece per richiamarlo, ma poi si chinò stancamente e raccattò il telegramma. Sedette al sole sulla panca davanti alla fucina, con il telegramma in mano. E guardò le colline e la vecchia casa come per salvare qualcosa, prima di strappar la busta e leggere le inevitabili quattro parole, la persona, l'evento e l'ora. Si avviò verso la casa, attraversò la cucina, la stanzetta di soggiorno ed entrò in camera da letto. Tirò fuori dall'armadio il suo vestito nero e lo mise sullo schienale di una sedia e sul sedile ci mise una camicia bianca e una cravatta nera. Poi si distese sul letto e voltò la faccia contro il muro. (John Steinbeck, "La valle dell'Eden", Mondadori) I gesti di Tom dopo la notizia ricevuta:
RISPOSTA    Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Il signor Utterson, avvocato, era un uomo dall'aspetto scontroso, che non sorrideva mai; di poche parole, freddo e impacciato nella conversazione, non si lasciava facilmente andare ai sentimenti. Era magro, alto, trascurato e tetro, ma c'era in lui qualcosa che lo rendeva amabile, nonostante tutto. Quando si ritrovava con gli amici, davanti a un buon vino, gli brillava negli occhi una luce profondamente umana, una sensibilità che i suoi discorsi non tradivano mai, e che tuttavia non si manifestava soltanto dopo un pranzo conviviale, in quel suo sguardo silenzioso e appagato, ma in generale, e in modo più evidente, in tutte le sue azioni. Con se stesso era rigido: da solo beveva gin, per mortificare la sua propensione ai vini di pregio, e nonostante amasse il teatro non ci metteva piede da vent'anni. [1] Con gli altri, invece, si dimostrava sempre tollerante, e gli capitava di considerare con meraviglia, quasi con invidia, quella passione sfrenata, vitale, che li spingeva al crimine, sicché anche in casi estremi era più incline a soccorrere che a condannare.«Io sono dalla parte di Caino», era un suo stravagante modo di dire, «lascio che mio fratello se ne vada per la sua strada al diavolo.» Per via di questa disposizione di carattere, si trovava spesso a essere l'ultima conoscenza rispettabile, l'estrema influenza benefica, nell'esistenza di individui destinati alla perdizione, e in nessun caso, finché questi frequentavano il suo studio, dava mai il minimo segno di cambiamento nel suo modo di trattare con loro. (Da: "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde” di Robert Louis Stevenson, La biblioteca di Repubblica, Roma, 2011) Quale dei seguenti termini può essere sostituito a "incline" (passaggio 1)?
RISPOSTA   Domanda difficile Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Il sistema tedesco di ammucchiare ricchezze. Io non sono qui da molto tempo, però quel che ho potuto osservare e constatare qui rivolta il mio sangue tartaro. Com'è vero Dio, non voglio virtù come queste! Ieri sono già riuscito a fare un giro di dieci miglia all'intorno. Ebbene, è punto per punto proprio come nei libriccini morali illustrati dei tedeschi: dappertutto, in ogni casa, qui c'è il suo bravo Vater, straordinariamente virtuoso ed eccezionalmente onesto. Tanto onesto, che fa paura persino avvicinarlo. Odio le persone oneste, che fa paura avvicinare. Ogni siffatto Vater ha la sua famiglia, e alla sera leggono tutti ad alta voce dei libri istruttivi. Sopra la casetta stormiscono le fronde degli olmi e dei castagni. C'è il tramonto del sole, la cicogna sul tetto... e tutto è straordinariamente poetico e commovente...Non vi adirate, generale, permettetemi di raccontare le cose con un po' di commozione. Io stesso mi ricordo che mio padre buon'anima, anche lui sotto i tigli, nel nostro giardinetto, alla sera leggeva ad alta voce a me e a mia madre dei libri come quelli... Perché anch'io posso giudicarne con cognizione. Ebbene ognuna di queste famiglie qui è in completa schiavitù e sottomissione rispetto al Vater. Lavorano tutti come bestie, e tutti ammassano denaro come giudei. (da: "Il giocatore” di Dostoevskij) Verosimilmente, cosa potrebbe indicare il termine "Vater"?
RISPOSTA    Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  Il tema dell'equità e dell'efficienza è tornato in questi anni a occupare l'attenzione degli economisti. Era dagli anni Cinquanta, quando il dibattito fu introdotto nel contesto di una precisa rassegna critica delle diverse dottrine economiche da Kaldor e successivamente nel contesto empirico da Kutznets, che non si assisteva a una simile mole di lavori teorici ed empirici.Scopo di questo saggio è riesaminare criticamente questi nuovi lavori, cercando di evidenziarne i limiti e gli elementi in comune, per poi proporre una teoria più generale che permetta di inquadrare con precisione la problematica tra equità ed efficienza.Il legame tra equità (intesa come redistribuzione volta a ridurre le disuguaglianze di reddito o ricchezza) ed efficienza (intesa come massima produzione ottenibile date le risorse a disposizione) è un tema di grande rilevanza nella teoria economica che viene oggi ad assumere un ancor più forte significato. Il capitalismo e l'economia di mercato hanno forse vinto la sfida storica nei confronti dell'economia pianificata e del socialismo reale, ma ciò non significa affatto l'azzeramento del problema equità- efficienza. Al contrario, questo diventa il tema cruciale di tutte le moderne società industriali. Infatti, la domanda vera posta da molte parti è: quale capitalismo? Al di là delle varie formule, modelli, radici storiche, si tratta ancora una volta di combinare e coniugare la difficile equazione efficienza economica / giustizia sociale.Questo è ovviamente il tema portante che deve essere fronteggiato nelle politiche di privatizzazione e di rifondazione dei sistemi di welfare state introdotti nei vari Paesi industriali.Va infatti subito rilevato che l'approccio tradizionale pone l'obiettivo dell'equità in netta contrapposizione con quello dell'efficienza. Scopo di questo saggio è invece quello di investigare le condizioni storico-istituzionali interagenti con quelle tecnologiche, nelle quali si determina invece una relazione sinergica che, attraverso una più equa distribuzione del reddito, determina migliori condizioni di sviluppo. È evidente che, laddove un sistema economico si ritrovi in una situazione sinergica tra equità e sviluppo, il problema si esprime semplicemente in un obiettivo di efficienza interna del welfare state che, una volta conseguito, interagisce positivamente con le condizioni di crescita dell'economia.Il saggio va inteso quindi come un approccio iniziale di un filone di ricerca futura sui legami tra crescita, ricchezza e uguaglianza economica. Peraltro questo approccio è stato già utilizzato in alcuni importanti contributi. Esistono ampi spazi per dimostrare che equità ed efficienza possono assumere caratteri sinergici: esiste cioè una fase di miglioramento delle condizioni di equità che provoca una maggiore accumulazione e quindi una maggiore crescita dell'economia. (Archivio Selexi) Il brano è di natura:

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