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Guardia di Finanza
Quiz - 631 allievi marescialli 2018 (90° corso) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per 631 allievi marescialli 2018
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Brani
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Leggere attentamente il seguente brano.
"Vedo studenti arrivati fin qui da più di cento paesi diversi che credono, come quei primi coloni, che anche per loro sarà possibile trovare una casa in questa città sulla collina � che anche loro potranno trovare il successo in questo luogo così difficile". Il ricorso di un Barack Obama non ancora presidente � è già abile oratore � alla metafora della "città sulla collina" nel 2006 è l'ennesima riprova di quanto l'immagine biblica evocata dal predicatore puritano John Winthrop (1588-1649) nel suo celebre sermone a bordo della nave Arbella sia un riferimento culturale imprescindibile per la storia americana, costituendone, ancor più che una pietra miliare, un vero e proprio fondamento ideologico.
Nella primavera del 1630, lasciandosi alle spalle l'Inghilterra "tiepidamente" anglicana (e sospetta di simpatie cattoliche) di Carlo I, il puritano John Winthrop parte, a capo di undici vascelli, alla volta del New England, dove sarà guida spirituale e governatore della nascente Massachusetts Bay Colony. Durante la traversata oceanica, Winthrop scrive il sermone "Un modello di carità cristiana" in cui sancisce i capisaldi che andranno a improntare l'operato della futura comunità di "eletti" sulla costa atlantica del continente nordamericano, delineando i precetti teocratici sui quali si baserà, con grande rigore, la vita del New England coloniale. Le sue parole annunciano la consapevole entrata di quel gruppo di puritani in un patto con Dio: novello popolo di Israele in fuga verso una "terra promessa", essi perseguiranno la loro missione sapendo di essere un modello per il mondo. Riecheggiando il "Discorso della montagna" di Gesù, Winthrop conclude il sermone tanto sull'esemplarità dell'esperimento cristiano cui quel carico di puritani si accinge ("Perché dobbiamo sapere che saremo come una città sulla collina") quanto sull'eccezionalità del destino manifesto ("Gli occhi di tutti sono su di noi"). [1] Delusi dal fallimento del protettorato di Oliver Cromwell e della conseguente restaurazione della dinastia Stuart (1660) nella madrepatria, i predicatori del Massachusetts che seguono nel solco di Winthrop � tra cui ricordiamo Increase Mather (1663 � 1728) � danno impulso ai toni cupi e introspettivi di un genere letterario di matrice biblica, la geremiade, in cui essi denunciano, attraverso elenchi di lamentazioni, la deriva spirituale delle nuove generazioni e il conseguente tradimento del patto con Dio stretto sulla Arbella da parte della comunità religiosa. [2] Nelle varianti in cui sarà declinato nel tempo ad assecondare i mutamenti sociali che porteranno dal New England puritano alla Repubblica dei padri fondatori, giù fino alla dottrina imperialista del "destino manifesto", l'ideale della "città sulla collina" perderà la spinta teocratica delle origini per rinascere come simbolo di una nuova religione democratica dedicata all'infinito processo della civiltà statunitense.
(Da: Cinzia Scarpino, "Città sulla collina" in "Americana", il Saggiatore)
Da quanto emerge dalla lettura del brano, Obama nel suo discorso:
"Vedo studenti arrivati fin qui da più di cento paesi diversi che credono, come quei primi coloni, che anche per loro sarà possibile trovare una casa in questa città sulla collina � che anche loro potranno trovare il successo in questo luogo così difficile". Il ricorso di un Barack Obama non ancora presidente � è già abile oratore � alla metafora della "città sulla collina" nel 2006 è l'ennesima riprova di quanto l'immagine biblica evocata dal predicatore puritano John Winthrop (1588-1649) nel suo celebre sermone a bordo della nave Arbella sia un riferimento culturale imprescindibile per la storia americana, costituendone, ancor più che una pietra miliare, un vero e proprio fondamento ideologico.
Nella primavera del 1630, lasciandosi alle spalle l'Inghilterra "tiepidamente" anglicana (e sospetta di simpatie cattoliche) di Carlo I, il puritano John Winthrop parte, a capo di undici vascelli, alla volta del New England, dove sarà guida spirituale e governatore della nascente Massachusetts Bay Colony. Durante la traversata oceanica, Winthrop scrive il sermone "Un modello di carità cristiana" in cui sancisce i capisaldi che andranno a improntare l'operato della futura comunità di "eletti" sulla costa atlantica del continente nordamericano, delineando i precetti teocratici sui quali si baserà, con grande rigore, la vita del New England coloniale. Le sue parole annunciano la consapevole entrata di quel gruppo di puritani in un patto con Dio: novello popolo di Israele in fuga verso una "terra promessa", essi perseguiranno la loro missione sapendo di essere un modello per il mondo. Riecheggiando il "Discorso della montagna" di Gesù, Winthrop conclude il sermone tanto sull'esemplarità dell'esperimento cristiano cui quel carico di puritani si accinge ("Perché dobbiamo sapere che saremo come una città sulla collina") quanto sull'eccezionalità del destino manifesto ("Gli occhi di tutti sono su di noi"). [1] Delusi dal fallimento del protettorato di Oliver Cromwell e della conseguente restaurazione della dinastia Stuart (1660) nella madrepatria, i predicatori del Massachusetts che seguono nel solco di Winthrop � tra cui ricordiamo Increase Mather (1663 � 1728) � danno impulso ai toni cupi e introspettivi di un genere letterario di matrice biblica, la geremiade, in cui essi denunciano, attraverso elenchi di lamentazioni, la deriva spirituale delle nuove generazioni e il conseguente tradimento del patto con Dio stretto sulla Arbella da parte della comunità religiosa. [2] Nelle varianti in cui sarà declinato nel tempo ad assecondare i mutamenti sociali che porteranno dal New England puritano alla Repubblica dei padri fondatori, giù fino alla dottrina imperialista del "destino manifesto", l'ideale della "città sulla collina" perderà la spinta teocratica delle origini per rinascere come simbolo di una nuova religione democratica dedicata all'infinito processo della civiltà statunitense.
(Da: Cinzia Scarpino, "Città sulla collina" in "Americana", il Saggiatore)
Da quanto emerge dalla lettura del brano, Obama nel suo discorso:
A | ha utilizzato l'immagine della "città sulla collina" dandole un significato nuovo rispetto all'originale |
B | ha utilizzato nel suo primo discorso dopo le elezioni l'immagine della "città sulla collina" per indicare la necessità di accogliere studenti da altri paesi |
C | ha utilizzato una metafora biblica centrale nella cultura americana |
D | è diventato presidente suscitando entusiasmo con un discorso in cui citava la metafora della "città sulla collina" |
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