Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbaletratto da:Comune di Napoli Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI  Esercitati su questo Quiz  |
RISPOSTA   Davanti agli occhi degli scienziati del Cern ci sono finalmente le tanto attese prime collisioni fra le nuvole diprotoni che corrono nel superacceleratore Lhc. Dopo la sua accensione venerdì notte, il passo fatidico eraproprio questo: scontrare i due fasci di particelle che corrono in direzione contraria per generare qualcosa dinuovo e di diverso. I quattro esperimenti intorno all'anello sotterraneo hanno registrato gli «eventi» come lichiamano i ricercatori, a partire dalle 14.22, prima nei rivelatori di Atlas, poi di Cms e quindi di Alice e Lhcb. Cosìinizia la storia della più potente macchina del mondo costruita per scoprire i primi momenti, le prime frazioni disecondo, dopo il Big Bang da cui è nato l'Universo. Varcando la soglia delle sale di controllo sembra di entrarein uno straordinario, gigantesco videogioco e quasi ci si sente smaterializzare. Sulle pareti, a tutta grandezza,appaiono in successione animata spaccati di fantascientifici strumenti, linee che saettano dal pavimento alsoffitto, brillamenti improvvisi, cifre in continua mutazione. Al di là di una grande vetrata gli spettatori osservanoammirati ciò che succede in questi silenziosi acquari di colori e numeri con gli scienziati chini davanti aimonitor come pregassero. Tutto arriva dalle viscere della Terra dove Lhc, a 100 metri di profondità e ormaiimpenetrabile, esprime le sue iniziali capacità. «Siamo al primo passo con un'energia di mezzo Tev - dice SergioBertolucci, direttore della ricerca al Cern - ma gli eventi raccolti mostrano il buon funzionamento dellamacchina: ieri volevamo far girare solo i due fasci in parallelo e invece siamo già agli scontri». I diecimila fisiciche dentro e fuori il Cern lavorano al superacceleratore sono ora mobilitati anche se Bertolucci manda a tutti unsegnale ripescato dalla sapienza latina: «Affrettiamoci con calma». I guai del passato insegnano. Dalle collisioniottenute, ovviamente, non sono zampillate scoperte perché tutto ciò serve per il rodaggio dei millemarchingegni che le generano. Lch: |
RISPOSTA   Davanti agli occhi degli scienziati del Cern ci sono finalmente le tanto attese prime collisioni fra le nuvole diprotoni che corrono nel superacceleratore Lhc. Dopo la sua accensione venerdì notte, il passo fatidico eraproprio questo: scontrare i due fasci di particelle che corrono in direzione contraria per generare qualcosa dinuovo e di diverso. I quattro esperimenti intorno all'anello sotterraneo hanno registrato gli «eventi» come lichiamano i ricercatori, a partire dalle 14.22, prima nei rivelatori di Atlas, poi di Cms e quindi di Alice e Lhcb. Cosìinizia la storia della più potente macchina del mondo costruita per scoprire i primi momenti, le prime frazioni disecondo, dopo il Big Bang da cui è nato l'Universo. Varcando la soglia delle sale di controllo sembra di entrarein uno straordinario, gigantesco videogioco e quasi ci si sente smaterializzare. Sulle pareti, a tutta grandezza,appaiono in successione animata spaccati di fantascientifici strumenti, linee che saettano dal pavimento alsoffitto, brillamenti improvvisi, cifre in continua mutazione. Al di là di una grande vetrata gli spettatori osservanoammirati ciò che succede in questi silenziosi acquari di colori e numeri con gli scienziati chini davanti aimonitor come pregassero. Tutto arriva dalle viscere della Terra dove Lhc, a 100 metri di profondità e ormaiimpenetrabile, esprime le sue iniziali capacità. «Siamo al primo passo con un'energia di mezzo Tev - dice SergioBertolucci, direttore della ricerca al Cern - ma gli eventi raccolti mostrano il buon funzionamento dellamacchina: ieri volevamo far girare solo i due fasci in parallelo e invece siamo già agli scontri». I diecimila fisiciche dentro e fuori il Cern lavorano al superacceleratore sono ora mobilitati anche se Bertolucci manda a tutti unsegnale ripescato dalla sapienza latina: «Affrettiamoci con calma». I guai del passato insegnano. Dalle collisioniottenute, ovviamente, non sono zampillate scoperte perché tutto ciò serve per il rodaggio dei millemarchingegni che le generano. L'energia di mezzo Tev: |
RISPOSTA   Davanti agli occhi degli scienziati del Cern ci sono finalmente le tanto attese prime collisioni fra le nuvole diprotoni che corrono nel superacceleratore Lhc. Dopo la sua accensione venerdì notte, il passo fatidico eraproprio questo: scontrare i due fasci di particelle che corrono in direzione contraria per generare qualcosa dinuovo e di diverso. I quattro esperimenti intorno all'anello sotterraneo hanno registrato gli «eventi» come lichiamano i ricercatori, a partire dalle 14.22, prima nei rivelatori di Atlas, poi di Cms e quindi di Alice e Lhcb. Cosìinizia la storia della più potente macchina del mondo costruita per scoprire i primi momenti, le prime frazioni disecondo, dopo il Big Bang da cui è nato l'Universo. Varcando la soglia delle sale di controllo sembra di entrarein uno straordinario, gigantesco videogioco e quasi ci si sente smaterializzare. Sulle pareti, a tutta grandezza,appaiono in successione animata spaccati di fantascientifici strumenti, linee che saettano dal pavimento alsoffitto, brillamenti improvvisi, cifre in continua mutazione. Al di là di una grande vetrata gli spettatori osservanoammirati ciò che succede in questi silenziosi acquari di colori e numeri con gli scienziati chini davanti aimonitor come pregassero. Tutto arriva dalle viscere della Terra dove Lhc, a 100 metri di profondità e ormaiimpenetrabile, esprime le sue iniziali capacità. «Siamo al primo passo con un'energia di mezzo Tev - dice SergioBertolucci, direttore della ricerca al Cern - ma gli eventi raccolti mostrano il buon funzionamento dellamacchina: ieri volevamo far girare solo i due fasci in parallelo e invece siamo già agli scontri». I diecimila fisiciche dentro e fuori il Cern lavorano al superacceleratore sono ora mobilitati anche se Bertolucci manda a tutti unsegnale ripescato dalla sapienza latina: «Affrettiamoci con calma». I guai del passato insegnano. Dalle collisioniottenute, ovviamente, non sono zampillate scoperte perché tutto ciò serve per il rodaggio dei millemarchingegni che le generano. Le collisioni tra nuvole di protoni: |
RISPOSTA   Davanti agli occhi degli scienziati del Cern ci sono finalmente le tanto attese prime collisioni fra le nuvole diprotoni che corrono nel superacceleratore Lhc. Dopo la sua accensione venerdì notte, il passo fatidico eraproprio questo: scontrare i due fasci di particelle che corrono in direzione contraria per generare qualcosa dinuovo e di diverso. I quattro esperimenti intorno all'anello sotterraneo hanno registrato gli «eventi» come lichiamano i ricercatori, a partire dalle 14.22, prima nei rivelatori di Atlas, poi di Cms e quindi di Alice e Lhcb. Cosìinizia la storia della più potente macchina del mondo costruita per scoprire i primi momenti, le prime frazioni disecondo, dopo il Big Bang da cui è nato l'Universo. Varcando la soglia delle sale di controllo sembra di entrarein uno straordinario, gigantesco videogioco e quasi ci si sente smaterializzare. Sulle pareti, a tutta grandezza,appaiono in successione animata spaccati di fantascientifici strumenti, linee che saettano dal pavimento alsoffitto, brillamenti improvvisi, cifre in continua mutazione. Al di là di una grande vetrata gli spettatori osservanoammirati ciò che succede in questi silenziosi acquari di colori e numeri con gli scienziati chini davanti aimonitor come pregassero. Tutto arriva dalle viscere della Terra dove Lhc, a 100 metri di profondità e ormaiimpenetrabile, esprime le sue iniziali capacità. «Siamo al primo passo con un'energia di mezzo Tev - dice SergioBertolucci, direttore della ricerca al Cern - ma gli eventi raccolti mostrano il buon funzionamento dellamacchina: ieri volevamo far girare solo i due fasci in parallelo e invece siamo già agli scontri». I diecimila fisiciche dentro e fuori il Cern lavorano al superacceleratore sono ora mobilitati anche se Bertolucci manda a tutti unsegnale ripescato dalla sapienza latina: «Affrettiamoci con calma». I guai del passato insegnano. Dalle collisioniottenute, ovviamente, non sono zampillate scoperte perché tutto ciò serve per il rodaggio dei millemarchingegni che le generano. Gli eventi: |
RISPOSTA   Davanti agli occhi degli scienziati del Cern ci sono finalmente le tanto attese prime collisioni fra le nuvole diprotoni che corrono nel superacceleratore Lhc. Dopo la sua accensione venerdì notte, il passo fatidico eraproprio questo: scontrare i due fasci di particelle che corrono in direzione contraria per generare qualcosa dinuovo e di diverso. I quattro esperimenti intorno all'anello sotterraneo hanno registrato gli «eventi» come lichiamano i ricercatori, a partire dalle 14.22, prima nei rivelatori di Atlas, poi di Cms e quindi di Alice e Lhcb. Cosìinizia la storia della più potente macchina del mondo costruita per scoprire i primi momenti, le prime frazioni disecondo, dopo il Big Bang da cui è nato l'Universo. Varcando la soglia delle sale di controllo sembra di entrarein uno straordinario, gigantesco videogioco e quasi ci si sente smaterializzare. Sulle pareti, a tutta grandezza,appaiono in successione animata spaccati di fantascientifici strumenti, linee che saettano dal pavimento alsoffitto, brillamenti improvvisi, cifre in continua mutazione. Al di là di una grande vetrata gli spettatori osservanoammirati ciò che succede in questi silenziosi acquari di colori e numeri con gli scienziati chini davanti aimonitor come pregassero. Tutto arriva dalle viscere della Terra dove Lhc, a 100 metri di profondità e ormaiimpenetrabile, esprime le sue iniziali capacità. «Siamo al primo passo con un'energia di mezzo Tev - dice SergioBertolucci, direttore della ricerca al Cern - ma gli eventi raccolti mostrano il buon funzionamento dellamacchina: ieri volevamo far girare solo i due fasci in parallelo e invece siamo già agli scontri». I diecimila fisiciche dentro e fuori il Cern lavorano al superacceleratore sono ora mobilitati anche se Bertolucci manda a tutti unsegnale ripescato dalla sapienza latina: «Affrettiamoci con calma». I guai del passato insegnano. Dalle collisioniottenute, ovviamente, non sono zampillate scoperte perché tutto ciò serve per il rodaggio dei millemarchingegni che le generano. I fisici che lavorano al superacceleratore: |
RISPOSTA   Davanti agli occhi degli scienziati del Cern ci sono finalmente le tanto attese prime collisioni fra le nuvole diprotoni che corrono nel superacceleratore Lhc. Dopo la sua accensione venerdì notte, il passo fatidico eraproprio questo: scontrare i due fasci di particelle che corrono in direzione contraria per generare qualcosa dinuovo e di diverso. I quattro esperimenti intorno all'anello sotterraneo hanno registrato gli «eventi» come lichiamano i ricercatori, a partire dalle 14.22, prima nei rivelatori di Atlas, poi di Cms e quindi di Alice e Lhcb. Cosìinizia la storia della più potente macchina del mondo costruita per scoprire i primi momenti, le prime frazioni disecondo, dopo il Big Bang da cui è nato l'Universo. Varcando la soglia delle sale di controllo sembra di entrarein uno straordinario, gigantesco videogioco e quasi ci si sente smaterializzare. Sulle pareti, a tutta grandezza,appaiono in successione animata spaccati di fantascientifici strumenti, linee che saettano dal pavimento alsoffitto, brillamenti improvvisi, cifre in continua mutazione. Al di là di una grande vetrata gli spettatori osservanoammirati ciò che succede in questi silenziosi acquari di colori e numeri con gli scienziati chini davanti aimonitor come pregassero. Tutto arriva dalle viscere della Terra dove Lhc, a 100 metri di profondità e ormaiimpenetrabile, esprime le sue iniziali capacità. «Siamo al primo passo con un'energia di mezzo Tev - dice SergioBertolucci, direttore della ricerca al Cern - ma gli eventi raccolti mostrano il buon funzionamento dellamacchina: ieri volevamo far girare solo i due fasci in parallelo e invece siamo già agli scontri». I diecimila fisiciche dentro e fuori il Cern lavorano al superacceleratore sono ora mobilitati anche se Bertolucci manda a tutti unsegnale ripescato dalla sapienza latina: «Affrettiamoci con calma». I guai del passato insegnano. Dalle collisioniottenute, ovviamente, non sono zampillate scoperte perché tutto ciò serve per il rodaggio dei millemarchingegni che le generano. I primi momenti dopo il Big Bang: |
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RISPOSTA   Della breve stagione nucleare italiana molto si è detto: si sa, ad esempio, che non vi è più da vari anni alcunacentrale termonucleare in funzione. Ciò che forse è meno noto è che quella stagione, pur limitata nel tempo, hatuttavia prodotto una notevole quantità di rifiuti radioattivi, rifiuti che devono in qualche modo essere sistemati eche si sommano a quelli provenienti da attività mediche e industriali, tanto che oggi, nel nostro Paese, sonopresenti tutte le tipologie di rifiuti: quelli ad alta attività, i rifiuti del combustile spento e i variegati rifiuti a bassae media attività. Nella centrale nucleare di Caorso il nocciolo del reattore è vuoto e il combustibile è statotrasferito nella piscina dell'impianto, ma il percorso delle barre non finisce lì, presto il combustibile saràalloggiato in grossi contenitori cilindrici detti cask. Per i rifiuti radioattivi meno tossici (a bassa e media attività)si è abbandonata a livello internazionale la pratica dell'affondamento in mare. Lo stoccaggio dei rifiuti ad altaattività e del combustibile spento è un argomento ancora aperto. Questi rifiuti sono in alcuni casi sistemati indepositi temporanei in attesa (qualche decennio) che il calore sviluppato dal decadimento radioattivo calidrasticamente. In qualche caso si preferisce lasciare aperta la porta a un'eventuale riutilizzazione delcombustibile spento; bisogna inoltre tener conto del lungo tempo necessario per studiare in modo adeguato laformazione geologica profonda ove sistemare in via definitiva il materiale radioattivo. Attualmente si tende ariunire in uno stesso sito rifiuti di diversa origine e natura, principalmente a causa del fatto che la scelta di unsito è complessa dal punto di vista tecnico, politico e sociale. La pratica dell'affondamento in mare: |
RISPOSTA   Della breve stagione nucleare italiana molto si è detto: si sa, ad esempio, che non vi è più da vari anni alcunacentrale termonucleare in funzione. Ciò che forse è meno noto è che quella stagione, pur limitata nel tempo, hatuttavia prodotto una notevole quantità di rifiuti radioattivi, rifiuti che devono in qualche modo essere sistemati eche si sommano a quelli provenienti da attività mediche e industriali, tanto che oggi, nel nostro Paese, sonopresenti tutte le tipologie di rifiuti: quelli ad alta attività, i rifiuti del combustile spento e i variegati rifiuti a bassae media attività. Nella centrale nucleare di Caorso il nocciolo del reattore è vuoto e il combustibile è statotrasferito nella piscina dell'impianto, ma il percorso delle barre non finisce lì, presto il combustibile saràalloggiato in grossi contenitori cilindrici detti cask. Per i rifiuti radioattivi meno tossici (a bassa e media attività)si è abbandonata a livello internazionale la pratica dell'affondamento in mare. Lo stoccaggio dei rifiuti ad altaattività e del combustibile spento è un argomento ancora aperto. Questi rifiuti sono in alcuni casi sistemati indepositi temporanei in attesa (qualche decennio) che il calore sviluppato dal decadimento radioattivo calidrasticamente. In qualche caso si preferisce lasciare aperta la porta a un'eventuale riutilizzazione delcombustibile spento; bisogna inoltre tener conto del lungo tempo necessario per studiare in modo adeguato laformazione geologica profonda ove sistemare in via definitiva il materiale radioattivo. Attualmente si tende ariunire in uno stesso sito rifiuti di diversa origine e natura, principalmente a causa del fatto che la scelta di unsito è complessa dal punto di vista tecnico, politico e sociale. Il combustibile spento: |
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RISPOSTA   Della breve stagione nucleare italiana molto si è detto: si sa, ad esempio, che non vi è più da vari anni alcunacentrale termonucleare in funzione. Ciò che forse è meno noto è che quella stagione, pur limitata nel tempo, hatuttavia prodotto una notevole quantità di rifiuti radioattivi, rifiuti che devono in qualche modo essere sistemati eche si sommano a quelli provenienti da attività mediche e industriali, tanto che oggi, nel nostro Paese, sonopresenti tutte le tipologie di rifiuti: quelli ad alta attività, i rifiuti del combustile spento e i variegati rifiuti a bassae media attività. Nella centrale nucleare di Caorso il nocciolo del reattore è vuoto e il combustibile è statotrasferito nella piscina dell'impianto, ma il percorso delle barre non finisce lì, presto il combustibile saràalloggiato in grossi contenitori cilindrici detti cask. Per i rifiuti radioattivi meno tossici (a bassa e media attività)si è abbandonata a livello internazionale la pratica dell'affondamento in mare. Lo stoccaggio dei rifiuti ad altaattività e del combustibile spento è un argomento ancora aperto. Questi rifiuti sono in alcuni casi sistemati indepositi temporanei in attesa (qualche decennio) che il calore sviluppato dal decadimento radioattivo calidrasticamente. In qualche caso si preferisce lasciare aperta la porta a un'eventuale riutilizzazione delcombustibile spento; bisogna inoltre tener conto del lungo tempo necessario per studiare in modo adeguato laformazione geologica profonda ove sistemare in via definitiva il materiale radioattivo. Attualmente si tende ariunire in uno stesso sito rifiuti di diversa origine e natura, principalmente a causa del fatto che la scelta di unsito è complessa dal punto di vista tecnico, politico e sociale. La scelta dei siti per i rifiuti radioattivi: |
RISPOSTA   Della breve stagione nucleare italiana molto si è detto: si sa, ad esempio, che non vi è più da vari anni alcunacentrale termonucleare in funzione. Ciò che forse è meno noto è che quella stagione, pur limitata nel tempo, hatuttavia prodotto una notevole quantità di rifiuti radioattivi, rifiuti che devono in qualche modo essere sistemati eche si sommano a quelli provenienti da attività mediche e industriali, tanto che oggi, nel nostro Paese, sonopresenti tutte le tipologie di rifiuti: quelli ad alta attività, i rifiuti del combustile spento e i variegati rifiuti a bassae media attività. Nella centrale nucleare di Caorso il nocciolo del reattore è vuoto e il combustibile è statotrasferito nella piscina dell'impianto, ma il percorso delle barre non finisce lì, presto il combustibile saràalloggiato in grossi contenitori cilindrici detti cask. Per i rifiuti radioattivi meno tossici (a bassa e media attività)si è abbandonata a livello internazionale la pratica dell'affondamento in mare. Lo stoccaggio dei rifiuti ad altaattività e del combustibile spento è un argomento ancora aperto. Questi rifiuti sono in alcuni casi sistemati indepositi temporanei in attesa (qualche decennio) che il calore sviluppato dal decadimento radioattivo calidrasticamente. In qualche caso si preferisce lasciare aperta la porta a un'eventuale riutilizzazione delcombustibile spento; bisogna inoltre tener conto del lungo tempo necessario per studiare in modo adeguato laformazione geologica profonda ove sistemare in via definitiva il materiale radioattivo. Attualmente si tende ariunire in uno stesso sito rifiuti di diversa origine e natura, principalmente a causa del fatto che la scelta di unsito è complessa dal punto di vista tecnico, politico e sociale. Si deve attendere qualche decennio: |
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RISPOSTA   Della breve stagione nucleare italiana molto si è detto: si sa, ad esempio, che non vi è più da vari anni alcunacentrale termonucleare in funzione. Ciò che forse è meno noto è che quella stagione, pur limitata nel tempo, hatuttavia prodotto una notevole quantità di rifiuti radioattivi, rifiuti che devono in qualche modo essere sistemati eche si sommano a quelli provenienti da attività mediche e industriali, tanto che oggi, nel nostro Paese, sonopresenti tutte le tipologie di rifiuti: quelli ad alta attività, i rifiuti del combustile spento e i variegati rifiuti a bassae media attività. Nella centrale nucleare di Caorso il nocciolo del reattore è vuoto e il combustibile è statotrasferito nella piscina dell'impianto, ma il percorso delle barre non finisce lì, presto il combustibile saràalloggiato in grossi contenitori cilindrici detti cask. Per i rifiuti radioattivi meno tossici (a bassa e media attività)si è abbandonata a livello internazionale la pratica dell'affondamento in mare. Lo stoccaggio dei rifiuti ad altaattività e del combustibile spento è un argomento ancora aperto. Questi rifiuti sono in alcuni casi sistemati indepositi temporanei in attesa (qualche decennio) che il calore sviluppato dal decadimento radioattivo calidrasticamente. In qualche caso si preferisce lasciare aperta la porta a un'eventuale riutilizzazione delcombustibile spento; bisogna inoltre tener conto del lungo tempo necessario per studiare in modo adeguato laformazione geologica profonda ove sistemare in via definitiva il materiale radioattivo. Attualmente si tende ariunire in uno stesso sito rifiuti di diversa origine e natura, principalmente a causa del fatto che la scelta di unsito è complessa dal punto di vista tecnico, politico e sociale. I rifiuti di diversa origine e natura: |
RISPOSTA   Dopo due anni di ripresa economica, nel 2001 la classe media russa è ritornata ai livelli di benessere pre-crisi esi è estesa fino a comprendere il 22% della popolazione. Nel periodo successivo alla crisi del 1998, la caduta delpotere d'acquisto del rublo era stimata in oltre il 50%. Ma già un anno dopo, le prime inchieste indicavano che ilpotere d'acquisto della cosiddetta classe media si era già ripreso, recuperando fino all'80% del livello pre-crisi.Successivamente, nella primavera e nell'autunno 2001, i sondaggi condotti sullo stile di vita dei russi a Mosca,San Pietroburgo e in altre 14 grandi città, hanno confermato che la classe media russa si è andatariconsolidando nel 1999-2001, non solo come classe di reddito, ma anche come comunanza di valori econsapevolezza sociale. Pur tenendo conto di un possibile rallentamento delle spese nel 2002-2003 in rapportoal boom del triennio scorso, ma di una prevedibile ripresa nel 2004-2006, le prospettive per chi opera sulmercato dei consumi in Russia sono comunque incoraggianti. Tra i settori più promettenti figurano quellodell'alimentazione e dell'abbigliamento per i quali si prevedono gli aumenti di spesa più vistosi, anche tenendoconto di un ulteriore allargamento della classe media, a seguire gli immobili e le automobili, anche se conpercentuali più basse. La classe media russa: |
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RISPOSTA   Dopo due anni di ripresa economica, nel 2001 la classe media russa è ritornata ai livelli di benessere pre-crisi esi è estesa fino a comprendere il 22% della popolazione. Nel periodo successivo alla crisi del 1998, la caduta delpotere d'acquisto del rublo era stimata in oltre il 50%. Ma già un anno dopo, le prime inchieste indicavano che ilpotere d'acquisto della cosiddetta classe media si era già ripreso, recuperando fino all'80% del livello pre-crisi.Successivamente, nella primavera e nell'autunno 2001, i sondaggi condotti sullo stile di vita dei russi a Mosca,San Pietroburgo e in altre 14 grandi città, hanno confermato che la classe media russa si è andatariconsolidando nel 1999-2001, non solo come classe di reddito, ma anche come comunanza di valori econsapevolezza sociale. Pur tenendo conto di un possibile rallentamento delle spese nel 2002-2003 in rapportoal boom del triennio scorso, ma di una prevedibile ripresa nel 2004-2006, le prospettive per chi opera sulmercato dei consumi in Russia sono comunque incoraggianti. Tra i settori più promettenti figurano quellodell'alimentazione e dell'abbigliamento per i quali si prevedono gli aumenti di spesa più vistosi, anche tenendoconto di un ulteriore allargamento della classe media, a seguire gli immobili e le automobili, anche se conpercentuali più basse. Per i settori degli immobili e delle automobili: |
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RISPOSTA   Dopo due anni di ripresa economica, nel 2001 la classe media russa è ritornata ai livelli di benessere pre-crisi esi è estesa fino a comprendere il 22% della popolazione. Nel periodo successivo alla crisi del 1998, la caduta delpotere d'acquisto del rublo era stimata in oltre il 50%. Ma già un anno dopo, le prime inchieste indicavano che ilpotere d'acquisto della cosiddetta classe media si era già ripreso, recuperando fino all'80% del livello pre-crisi.Successivamente, nella primavera e nell'autunno 2001, i sondaggi condotti sullo stile di vita dei russi a Mosca,San Pietroburgo e in altre 14 grandi città, hanno confermato che la classe media russa si è andatariconsolidando nel 1999-2001, non solo come classe di reddito, ma anche come comunanza di valori econsapevolezza sociale. Pur tenendo conto di un possibile rallentamento delle spese nel 2002-2003 in rapportoal boom del triennio scorso, ma di una prevedibile ripresa nel 2004-2006, le prospettive per chi opera sulmercato dei consumi in Russia sono comunque incoraggianti. Tra i settori più promettenti figurano quellodell'alimentazione e dell'abbigliamento per i quali si prevedono gli aumenti di spesa più vistosi, anche tenendoconto di un ulteriore allargamento della classe media, a seguire gli immobili e le automobili, anche se conpercentuali più basse. Nel 1999: |
RISPOSTA   Dopo due anni di ripresa economica, nel 2001 la classe media russa è ritornata ai livelli di benessere pre-crisi esi è estesa fino a comprendere il 22% della popolazione. Nel periodo successivo alla crisi del 1998, la caduta delpotere d'acquisto del rublo era stimata in oltre il 50%. Ma già un anno dopo, le prime inchieste indicavano che ilpotere d'acquisto della cosiddetta classe media si era già ripreso, recuperando fino all'80% del livello pre-crisi.Successivamente, nella primavera e nell'autunno 2001, i sondaggi condotti sullo stile di vita dei russi a Mosca,San Pietroburgo e in altre 14 grandi città, hanno confermato che la classe media russa si è andatariconsolidando nel 1999-2001, non solo come classe di reddito, ma anche come comunanza di valori econsapevolezza sociale. Pur tenendo conto di un possibile rallentamento delle spese nel 2002-2003 in rapportoal boom del triennio scorso, ma di una prevedibile ripresa nel 2004-2006, le prospettive per chi opera sulmercato dei consumi in Russia sono comunque incoraggianti. Tra i settori più promettenti figurano quellodell'alimentazione e dell'abbigliamento per i quali si prevedono gli aumenti di spesa più vistosi, anche tenendoconto di un ulteriore allargamento della classe media, a seguire gli immobili e le automobili, anche se conpercentuali più basse. Il livello pre-crisi del potere d'acquisto del rublo: |
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