Tutte le domande del quiz : Brani lunghitratto da:Esercito Italiano Quiz - Concorso per l'ammissione al 197° corso dell'Accademia Militare dell'Esercito - Anno accademico 2015/2016  Esercitati su questo Quiz  |
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RISPOSTA   Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. "Tabù" è una parola polinesiana che ci è difficile tradurre, perché non possediamo più il concetto a cui tale termine si riferisce. Per gli antichi romani il concetto era ancora familiare: il latino "sacer" è concetto identico al tabù dei polinesiani. Anche lo "hágos" dei greci, il "kodausch" degli ebrei deve aver coinciso, quanto a significato, con ciò che i polinesiani definiscono mediante il termine di tabù, e che molti altri popoli d'America, d'Africa (Madagascar), dell'Asia settentrionale e centrale esprimono attraverso analoghe definizioni.Per noi il significato del tabù si distingue in due accezioni opposte. Da un lato vuol dire: santo, consacrato. Dall'altro lato: inquietante, pericoloso, impuro. L'opposto del tabù si chiama in lingua polinesiana "noa", ossia "usuale", "generalmente accessibile". Di conseguenza nel concetto di tabù [1] è implicita un'idea di riserva; infatti il tabù si esprime essenzialmente in divieti e restrizioni. Il significato del tabù potrebbe coincidere spesso con la nostra espressione "orrore sacro".Le restrizioni derivanti dal tabù sono diverse dai divieti religiosi o morali. Non vengono ricondotte al comandamento di un dio, ma, propriamente parlando, si vietano da sé stesse; ciò che le distacca dalle proibizioni morali è il mancato inserimento in un sistema che dichiari necessarie - in termini assolutamente generali - certe astensioni e che giustifichi anche tale necessità. Le proibizioni derivanti dal tabù sono prive di qualsiasi giustificazione; la loro origine è sconosciuta; incomprensibili ai nostri occhi, appaiono ovvie a coloro che vi sono soggetti. Wundt definisce il tabù come il più antico codice di leggi non scritte dell'umanità. È un'ipotesi generalmente accettata che il tabù sia più antico degli dei e che risalga a tempi anteriori a ogni religione.Poiché ci occorre una descrizione imparziale del tabù, se vogliamo farne oggetto di un esame psicoanalitico, citerò qui alcuni estratti dall'articolo che l'Enciclopedia britannica dedica alla voce "Taboo", redatta dall'antropologo Northcote W. Thomas. "In senso più lato si possono distinguere diversi generi di tabù: 1) naturale o diretto, che è il risultato del "mana" (forza misteriosa) inerente a una persona o cosa; 2) trasmesso o indiretto, che procede anch'esso dal "mana", ma è o a) acquisito oppure b) imposto da un sacerdote, da un capo o da qualcun altro; 3) intermedio, ove sono presenti entrambi i fattori, come nel caso di una moglie fatta propria dal marito". [...] Non vi è dubbio che all'inizio la punizione per la trasgressione di tabù è affidata a una disposizione interiore che opera in maniera automatica: [2] il tabù violato si vendica da sé. Quando successivamente sorgono rappresentazioni di dei o di spiriti, con i quali il tabù entra in relazione, ci si aspetta una punizione automatica dalla potenza della divinità. In altri casi, probabilmente in conseguenza di un'ulteriore evoluzione del concetto, è la società che si assume il compito di punire il temerario, il cui modo di procedere ha messo in pericolo i compagni. In tal modo anche i primi sistemi penali dell'umanità si riallacciano al tabù. "La violazione di un tabù rende a sua volta il trasgressore tabù". Alcuni pericoli derivanti dalla trasgressione di un tabù possono essere scongiurati mediante cerimonie di espiazione e purificazione.La fonte del tabù - si ritiene - è una particolare forza magica insita in persone e in spiriti, e da questi può essere trasmessa mediante oggetti inanimati. "Persone o cose considerate tabù possono essere paragonate con oggetti carichi di elettricità; sono la sede di un tremendo potere trasmissibile per contatto e si scatenano con effetti funesti se gli organismi che provocano la scarica sono troppo deboli per resisterle; la conseguenza della violazione di un tabù dipende sia dall'intensità dell'influsso magico insito nell'oggetto o persona tabù, sia dalla forza del "mana" che si oppone, nel trasgressore, a questa forza. (da: S. Freud, "Totem e Tabù") Quale dei seguenti termini NON è sinonimo di tabù? |
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RISPOSTA   Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. A Gomance, sotto un abete folto e aggrovigliato che nasconde il terreno, ci dev'essere ancora un elmetto tedesco, perforato da una pallottola. È giusto averlo rimesso là sotto, dopo averlo trovato per caso; forse è l'unica ancorché vicaria tomba di chi lo portava sulla testa ed è verosimilmente sparito, perché la foresta, a differenza dei campi, non ha sepolture riconoscibili che mettano un po' d'ordine nel mondo. I boschi del Nevoso erano un punto nevralgico della guerra partigiana; vi agivano piccole fulminee compagnie e vi si insediavano comandi importanti, soprattutto le basi per i corrieri che tenevano i collegamenti clandestini con i reparti anche lontani. (Da: Claudio Magris, "Microcosmi", Garzanti) Nel brano si sottolinea: |
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RISPOSTA   Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. All'inizio del Settecento, con la morte di Carlo II di Spagna e con il pericolo di un'egemonia dei Borboni, l'equilibrio europeo si rompe e si fronteggiano due gruppi di potenze: Austria, Inghilterra, Olanda da una parte, Francia e Spagna dall'altra. La morte dell'imperatore Giuseppe I capovolge la situazione ed è perciò necessario giungere alla pace tra Inghilterra, Francia e Austria. La Francia è ormai in crisi e la vera vincitrice di questi conflitti solo apparentemente dinastici è l'Inghilterra, che si assume per qualche decennio il ruolo di suprema moderatrice del difficile e complesso gioco degli equilibri, in cui poco alla volta entrano con peso crescente due nuove potenze, la Russia e la Prussia. Nel lungo periodo di pace che l'Europa gode verso la metà del secolo raggiunge il culmine la potenza che l'Inghilterra è in grado di esercitare con il dominio dei mari e con la conseguente supremazia politica ed economica, ma soprattutto con il suo grandioso sviluppo scientifico, culturale e letterario. La pubblica opinione di quel Paese dà la misura e l'esempio di una moderna società civile che ha il suo fulcro nella borghesia e nel ceto dirigente che essa esprime in tutti i sensi e in tutti i campi. Lo stesso fenomeno di emancipazione dei ceti borghesi delle "caste" e degli "ordini chiusi" tradizionali si sviluppa successivamente anche in Francia e, più lentamente, in Germania e in Russia. La borghesia mercantile e intellettuale incontra talora l'approvazione di certa aristocrazia e ottiene l'appoggio di alcuni sovrani: l'ancien régime comincia a sgretolarsi. Il pensiero si articola sui nuovi modelli forniti dallo scientismo, dal razionalismo, dal laicismo e dall'individualismo, che saranno i fondamenti dell'Illuminismo, la più grande svolta filosofica, politica e sociale del mondo moderno. Il primo impulso verrà dalla riflessione di Locke e dalla ricerca di Newton, ma l'approfondimento e la divulgazione del nuovo modo di pensare è tutta opera francese. L'esigenza di rinnovamento nell'ambito della società europea provoca l'alleanza tra le classi più avanzate e i sovrani illuminati, mentre in Francia il "partito dei filosofi" formula più precise rivendicazioni di libertà politica. Intanto in Inghilterra la rivoluzione industriale, segnando il passaggio dal capitalismo mercantile al grande capitalismo moderno, produce il triste fenomeno del proletariato e fa crollare l'ipotesi della collaborazione tra le classi. La rivoluzione è ormai alle porte: dall'America passerà ben presto alla Francia e diventerà un problema europeo.La letteratura di questo periodo è tra le più ricche di fermenti e di suggestioni: riflette la vivacissima situazione della società contemporanea e vi si immerge con l'empito della partecipazione. Il Settecento fu un secolo prosastico con interessi filosofici, sociali, politici, economici, in una parola di solidarietà umana e di rinnovamento civile e sociale. Voci diverse si scontrano e pur nella diversità dei toni e delle impostazioni collaborano alla fondazione della società moderna. Secolo per eccellenza razionale, il Settecento conobbe infatti anche il fascino della commozione sentimentale, del languore e dell'abbandono alla voce del cuore: e questa, anticipatrice della avanzata sensibilità romantica, è anch'essa pienamente settecentesca e, a suo modo, rivoluzionaria. (Archivio Selexi) Lo scopo dell'autore del brano è di: |
RISPOSTA   Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente oimplicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. All'inizio del Settecento, con la morte di Carlo II di Spagna e con il pericolo di un'egemonia dei Borboni, l'equilibrio europeo si rompe e si fronteggiano due gruppi di potenze: Austria, Inghilterra, Olanda da una parte, Francia e Spagna dall'altra. La morte dell'imperatore Giuseppe I capovolge la situazione ed è perciò necessario giungere alla pace tra Inghilterra, Francia e Austria. La Francia è ormai in crisi e la vera vincitrice di questi conflitti solo apparentemente dinastici è l'Inghilterra, che si assume per qualche decennio il ruolo di suprema moderatrice del difficile e complesso gioco degli equilibri, in cui poco alla volta entrano con peso crescente due nuove potenze, la Russia e la Prussia. Nel lungo periodo di pace che l'Europa gode verso la metà del secolo raggiunge il culmine la potenza che l'Inghilterra è in grado di esercitare con il dominio dei mari e con la conseguente supremazia politica ed economica, ma soprattutto con il suo grandioso sviluppo scientifico, culturale e letterario. La pubblica opinione di quel Paese dà la misura e l'esempio di una moderna società civile che ha il suo fulcro nella borghesia e nel ceto dirigente che essa esprime in tutti i sensi e in tutti i campi. Lo stesso fenomeno di emancipazione dei ceti borghesi delle "caste" e degli "ordini chiusi" tradizionali si sviluppa successivamente anche in Francia e, più lentamente, in Germania e in Russia. La borghesia mercantile e intellettuale incontra talora l'approvazione di certa aristocrazia e ottiene l'appoggio di alcuni sovrani: l'ancien régime comincia a sgretolarsi. Il pensiero si articola sui nuovi modelli forniti dallo scientismo, dal razionalismo, dal laicismo e dall'individualismo, che saranno i fondamenti dell'Illuminismo, la più grande svolta filosofica, politica e sociale del mondo moderno. Il primo impulso verrà dalla riflessione di Locke e dalla ricerca di Newton, ma l'approfondimento e la divulgazione del nuovo modo di pensare è tutta opera francese. L'esigenza di rinnovamento nell'ambito della società europea provoca l'alleanza tra le classi più avanzate e i sovrani illuminati, mentre in Francia il "partito dei filosofi" formula più precise rivendicazioni di libertà politica. Intanto in Inghilterra la rivoluzione industriale, segnando il passaggio dal capitalismo mercantile al grande capitalismo moderno, produce il triste fenomeno del proletariato e fa crollare l'ipotesi della collaborazione tra le classi. La rivoluzione è ormai alle porte: dall'America passerà ben presto alla Francia e diventerà un problema europeo.La letteratura di questo periodo è tra le più ricche di fermenti e di suggestioni: riflette la vivacissima situazione della società contemporanea e vi si immerge con l'empito della partecipazione. Il Settecento fu un secolo prosastico con interessi filosofici, sociali, politici, economici, in una parola di solidarietà umana e di rinnovamento civile e sociale. Voci diverse si scontrano e pur nella diversità dei toni e delle impostazioni collaborano alla fondazione della società moderna. Secolo per eccellenza razionale, il Settecento conobbe infatti anche il fascino della commozione sentimentale, del languore e dell'abbandono alla voce del cuore: e questa, anticipatrice della avanzata sensibilità romantica, è anch'essa pienamente settecentesca e, a suo modo, rivoluzionaria. (Archivio Selexi) Secondo quanto riportato nel brano, verso la metà del Settecento l'Inghilterra raggiunge il culmine della sua potenza soprattutto tramite: |
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