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Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbale

tratto da:
Comune di Napoli
Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI



 Esercitati su questo Quiz 

RISPOSTA    Il ritrovamento di ossa di antichi animali, rimaste per cinquant'anni nei magazzini di un museo archeologicogreco, sembra aver chiarito una annosa controversia riguardante la credibilità dei testi omerici circa le usanzereligiose delle antiche popolazioni greche. Le ossa furono ritrovate nel Palazzo di Nestore da archeologi dellaUC. Dallo studio dei 30 chilogrammi di scheletri si è avuta la prova conclusiva di sacrifici di animali nell'Età delBronzo greca. «E' stata risolta - ha spiegato uno dei ricercatori della UC - una controversia riguardante laprogenie dei greci, sul fatto che certe pratiche comuni nella Grecia classica, tra cui i sacrifici animali medianteincenerimento, avesse origine nell'Età del Bronzo. Si sospettava da molti anni che le élite che vivevano neipalazzi della civiltà micenea, fiorita nel XIII secolo avanti Cristo, offrissero questo tipo di sacrifici agli dèi, ma lacertezza esisteva solo per la Grecia classica. Questa ricerca dimostra la continuità tra un periodo e ilsuccessivo in questo significativo aspetto della vita religiosa greca». La seconda conclusione è che l'Odissea èuno scritto attendibile dal punto di vista storico riguardo ai sacrifici di animali. I ritrovamenti evocanoimmediatamente le prime righe del terzo libro di Omero, in cui il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, incontra il reNestore che sacrifica agli dèi tori neri sulle spiagge di Pilo. Interessante anche la grande varietà di speciesacrificate e le modalità dei sacrifici, ricostruite in base a vari dettagli. «Abbiamo trovato - ha continuatol'archeologo - mandibole, zampe anteriori e altre ossa. Molte di esse sono di bovini, poche di cervi. I segni ditagli indicano la separazione di queste ossa dal resto della carcassa e il taglio a pezzi delle carni primadell'incenerimento. Queste conclusioni derivano dal confronto con la grande quantità di ossa non combustetrovata in varie parti del palazzo». Una delle conclusioni cui si è giunti dopo il ritrovamento di resti animali conservati in un museo archeologico greco:
RISPOSTA    Il ritrovamento di ossa di antichi animali, rimaste per cinquant'anni nei magazzini di un museo archeologicogreco, sembra aver chiarito una annosa controversia riguardante la credibilità dei testi omerici circa le usanzereligiose delle antiche popolazioni greche. Le ossa furono ritrovate nel Palazzo di Nestore da archeologi dellaUC. Dallo studio dei 30 chilogrammi di scheletri si è avuta la prova conclusiva di sacrifici di animali nell'Età delBronzo greca. «E' stata risolta - ha spiegato uno dei ricercatori della UC - una controversia riguardante laprogenie dei greci, sul fatto che certe pratiche comuni nella Grecia classica, tra cui i sacrifici animali medianteincenerimento, avesse origine nell'Età del Bronzo. Si sospettava da molti anni che le élite che vivevano neipalazzi della civiltà micenea, fiorita nel XIII secolo avanti Cristo, offrissero questo tipo di sacrifici agli dèi, ma lacertezza esisteva solo per la Grecia classica. Questa ricerca dimostra la continuità tra un periodo e ilsuccessivo in questo significativo aspetto della vita religiosa greca». La seconda conclusione è che l'Odissea èuno scritto attendibile dal punto di vista storico riguardo ai sacrifici di animali. I ritrovamenti evocanoimmediatamente le prime righe del terzo libro di Omero, in cui il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, incontra il reNestore che sacrifica agli dèi tori neri sulle spiagge di Pilo. Interessante anche la grande varietà di speciesacrificate e le modalità dei sacrifici, ricostruite in base a vari dettagli. «Abbiamo trovato - ha continuatol'archeologo - mandibole, zampe anteriori e altre ossa. Molte di esse sono di bovini, poche di cervi. I segni ditagli indicano la separazione di queste ossa dal resto della carcassa e il taglio a pezzi delle carni primadell'incenerimento. Queste conclusioni derivano dal confronto con la grande quantità di ossa non combustetrovata in varie parti del palazzo». Importanti notizie circa le pratiche religiose dell'antica Grecia:
RISPOSTA   Domanda difficile Il ritrovamento di ossa di antichi animali, rimaste per cinquant'anni nei magazzini di un museo archeologicogreco, sembra aver chiarito una annosa controversia riguardante la credibilità dei testi omerici circa le usanzereligiose delle antiche popolazioni greche. Le ossa furono ritrovate nel Palazzo di Nestore da archeologi dellaUC. Dallo studio dei 30 chilogrammi di scheletri si è avuta la prova conclusiva di sacrifici di animali nell'Età delBronzo greca. «E' stata risolta - ha spiegato uno dei ricercatori della UC - una controversia riguardante laprogenie dei greci, sul fatto che certe pratiche comuni nella Grecia classica, tra cui i sacrifici animali medianteincenerimento, avesse origine nell'Età del Bronzo. Si sospettava da molti anni che le élite che vivevano neipalazzi della civiltà micenea, fiorita nel XIII secolo avanti Cristo, offrissero questo tipo di sacrifici agli dèi, ma lacertezza esisteva solo per la Grecia classica. Questa ricerca dimostra la continuità tra un periodo e ilsuccessivo in questo significativo aspetto della vita religiosa greca». La seconda conclusione è che l'Odissea èuno scritto attendibile dal punto di vista storico riguardo ai sacrifici di animali. I ritrovamenti evocanoimmediatamente le prime righe del terzo libro di Omero, in cui il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, incontra il reNestore che sacrifica agli dèi tori neri sulle spiagge di Pilo. Interessante anche la grande varietà di speciesacrificate e le modalità dei sacrifici, ricostruite in base a vari dettagli. «Abbiamo trovato - ha continuatol'archeologo - mandibole, zampe anteriori e altre ossa. Molte di esse sono di bovini, poche di cervi. I segni ditagli indicano la separazione di queste ossa dal resto della carcassa e il taglio a pezzi delle carni primadell'incenerimento. Queste conclusioni derivano dal confronto con la grande quantità di ossa non combustetrovata in varie parti del palazzo». Uno delle nuove certezze emerse grazie a questo ritrovamento:
RISPOSTA    Il ritrovamento di ossa di antichi animali, rimaste per cinquant'anni nei magazzini di un museo archeologicogreco, sembra aver chiarito una annosa controversia riguardante la credibilità dei testi omerici circa le usanzereligiose delle antiche popolazioni greche. Le ossa furono ritrovate nel Palazzo di Nestore da archeologi dellaUC. Dallo studio dei 30 chilogrammi di scheletri si è avuta la prova conclusiva di sacrifici di animali nell'Età delBronzo greca. «E' stata risolta - ha spiegato uno dei ricercatori della UC - una controversia riguardante laprogenie dei greci, sul fatto che certe pratiche comuni nella Grecia classica, tra cui i sacrifici animali medianteincenerimento, avesse origine nell'Età del Bronzo. Si sospettava da molti anni che le élite che vivevano neipalazzi della civiltà micenea, fiorita nel XIII secolo avanti Cristo, offrissero questo tipo di sacrifici agli dèi, ma lacertezza esisteva solo per la Grecia classica. Questa ricerca dimostra la continuità tra un periodo e ilsuccessivo in questo significativo aspetto della vita religiosa greca». La seconda conclusione è che l'Odissea èuno scritto attendibile dal punto di vista storico riguardo ai sacrifici di animali. I ritrovamenti evocanoimmediatamente le prime righe del terzo libro di Omero, in cui il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, incontra il reNestore che sacrifica agli dèi tori neri sulle spiagge di Pilo. Interessante anche la grande varietà di speciesacrificate e le modalità dei sacrifici, ricostruite in base a vari dettagli. «Abbiamo trovato - ha continuatol'archeologo - mandibole, zampe anteriori e altre ossa. Molte di esse sono di bovini, poche di cervi. I segni ditagli indicano la separazione di queste ossa dal resto della carcassa e il taglio a pezzi delle carni primadell'incenerimento. Queste conclusioni derivano dal confronto con la grande quantità di ossa non combustetrovata in varie parti del palazzo». I ritrovamenti hanno mostrato una certa similitudine tra le pratiche religiose dell'Età del Bronzo greca:
RISPOSTA    Il ritrovamento di ossa di antichi animali, rimaste per cinquant'anni nei magazzini di un museo archeologicogreco, sembra aver chiarito una annosa controversia riguardante la credibilità dei testi omerici circa le usanzereligiose delle antiche popolazioni greche. Le ossa furono ritrovate nel Palazzo di Nestore da archeologi dellaUC. Dallo studio dei 30 chilogrammi di scheletri si è avuta la prova conclusiva di sacrifici di animali nell'Età delBronzo greca. «E' stata risolta - ha spiegato uno dei ricercatori della UC - una controversia riguardante laprogenie dei greci, sul fatto che certe pratiche comuni nella Grecia classica, tra cui i sacrifici animali medianteincenerimento, avesse origine nell'Età del Bronzo. Si sospettava da molti anni che le élite che vivevano neipalazzi della civiltà micenea, fiorita nel XIII secolo avanti Cristo, offrissero questo tipo di sacrifici agli dèi, ma lacertezza esisteva solo per la Grecia classica. Questa ricerca dimostra la continuità tra un periodo e ilsuccessivo in questo significativo aspetto della vita religiosa greca». La seconda conclusione è che l'Odissea èuno scritto attendibile dal punto di vista storico riguardo ai sacrifici di animali. I ritrovamenti evocanoimmediatamente le prime righe del terzo libro di Omero, in cui il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, incontra il reNestore che sacrifica agli dèi tori neri sulle spiagge di Pilo. Interessante anche la grande varietà di speciesacrificate e le modalità dei sacrifici, ricostruite in base a vari dettagli. «Abbiamo trovato - ha continuatol'archeologo - mandibole, zampe anteriori e altre ossa. Molte di esse sono di bovini, poche di cervi. I segni ditagli indicano la separazione di queste ossa dal resto della carcassa e il taglio a pezzi delle carni primadell'incenerimento. Queste conclusioni derivano dal confronto con la grande quantità di ossa non combustetrovata in varie parti del palazzo». Una prova certa dei sacrifici animali nell'Età del Bronzo:
RISPOSTA    Il ritrovamento di ossa di antichi animali, rimaste per cinquant'anni nei magazzini di un museo archeologicogreco, sembra aver chiarito una annosa controversia riguardante la credibilità dei testi omerici circa le usanzereligiose delle antiche popolazioni greche. Le ossa furono ritrovate nel Palazzo di Nestore da archeologi dellaUC. Dallo studio dei 30 chilogrammi di scheletri si è avuta la prova conclusiva di sacrifici di animali nell'Età delBronzo greca. «E' stata risolta - ha spiegato uno dei ricercatori della UC - una controversia riguardante laprogenie dei greci, sul fatto che certe pratiche comuni nella Grecia classica, tra cui i sacrifici animali medianteincenerimento, avesse origine nell'Età del Bronzo. Si sospettava da molti anni che le élite che vivevano neipalazzi della civiltà micenea, fiorita nel XIII secolo avanti Cristo, offrissero questo tipo di sacrifici agli dèi, ma lacertezza esisteva solo per la Grecia classica. Questa ricerca dimostra la continuità tra un periodo e ilsuccessivo in questo significativo aspetto della vita religiosa greca». La seconda conclusione è che l'Odissea èuno scritto attendibile dal punto di vista storico riguardo ai sacrifici di animali. I ritrovamenti evocanoimmediatamente le prime righe del terzo libro di Omero, in cui il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, incontra il reNestore che sacrifica agli dèi tori neri sulle spiagge di Pilo. Interessante anche la grande varietà di speciesacrificate e le modalità dei sacrifici, ricostruite in base a vari dettagli. «Abbiamo trovato - ha continuatol'archeologo - mandibole, zampe anteriori e altre ossa. Molte di esse sono di bovini, poche di cervi. I segni ditagli indicano la separazione di queste ossa dal resto della carcassa e il taglio a pezzi delle carni primadell'incenerimento. Queste conclusioni derivano dal confronto con la grande quantità di ossa non combustetrovata in varie parti del palazzo». Alcuni archeologi affermano con una certa sicurezza che i resti ritrovati sono frutto di pratiche religiose:
RISPOSTA   Domanda difficile Il ritrovamento di ossa di antichi animali, rimaste per cinquant'anni nei magazzini di un museo archeologicogreco, sembra aver chiarito una annosa controversia riguardante la credibilità dei testi omerici circa le usanzereligiose delle antiche popolazioni greche. Le ossa furono ritrovate nel Palazzo di Nestore da archeologi dellaUC. Dallo studio dei 30 chilogrammi di scheletri si è avuta la prova conclusiva di sacrifici di animali nell'Età delBronzo greca. «E' stata risolta - ha spiegato uno dei ricercatori della UC - una controversia riguardante laprogenie dei greci, sul fatto che certe pratiche comuni nella Grecia classica, tra cui i sacrifici animali medianteincenerimento, avesse origine nell'Età del Bronzo. Si sospettava da molti anni che le élite che vivevano neipalazzi della civiltà micenea, fiorita nel XIII secolo avanti Cristo, offrissero questo tipo di sacrifici agli dèi, ma lacertezza esisteva solo per la Grecia classica. Questa ricerca dimostra la continuità tra un periodo e ilsuccessivo in questo significativo aspetto della vita religiosa greca». La seconda conclusione è che l'Odissea èuno scritto attendibile dal punto di vista storico riguardo ai sacrifici di animali. I ritrovamenti evocanoimmediatamente le prime righe del terzo libro di Omero, in cui il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, incontra il reNestore che sacrifica agli dèi tori neri sulle spiagge di Pilo. Interessante anche la grande varietà di speciesacrificate e le modalità dei sacrifici, ricostruite in base a vari dettagli. «Abbiamo trovato - ha continuatol'archeologo - mandibole, zampe anteriori e altre ossa. Molte di esse sono di bovini, poche di cervi. I segni ditagli indicano la separazione di queste ossa dal resto della carcassa e il taglio a pezzi delle carni primadell'incenerimento. Queste conclusioni derivano dal confronto con la grande quantità di ossa non combustetrovata in varie parti del palazzo». Gli animali utilizzati per le pratiche religiose:
RISPOSTA   Domanda difficile Il ritrovamento di ossa di antichi animali, rimaste per cinquant'anni nei magazzini di un museo archeologicogreco, sembra aver chiarito una annosa controversia riguardante la credibilità dei testi omerici circa le usanzereligiose delle antiche popolazioni greche. Le ossa furono ritrovate nel Palazzo di Nestore da archeologi dellaUC. Dallo studio dei 30 chilogrammi di scheletri si è avuta la prova conclusiva di sacrifici di animali nell'Età delBronzo greca. «E' stata risolta - ha spiegato uno dei ricercatori della UC - una controversia riguardante laprogenie dei greci, sul fatto che certe pratiche comuni nella Grecia classica, tra cui i sacrifici animali medianteincenerimento, avesse origine nell'Età del Bronzo. Si sospettava da molti anni che le élite che vivevano neipalazzi della civiltà micenea, fiorita nel XIII secolo avanti Cristo, offrissero questo tipo di sacrifici agli dèi, ma lacertezza esisteva solo per la Grecia classica. Questa ricerca dimostra la continuità tra un periodo e ilsuccessivo in questo significativo aspetto della vita religiosa greca». La seconda conclusione è che l'Odissea èuno scritto attendibile dal punto di vista storico riguardo ai sacrifici di animali. I ritrovamenti evocanoimmediatamente le prime righe del terzo libro di Omero, in cui il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, incontra il reNestore che sacrifica agli dèi tori neri sulle spiagge di Pilo. Interessante anche la grande varietà di speciesacrificate e le modalità dei sacrifici, ricostruite in base a vari dettagli. «Abbiamo trovato - ha continuatol'archeologo - mandibole, zampe anteriori e altre ossa. Molte di esse sono di bovini, poche di cervi. I segni ditagli indicano la separazione di queste ossa dal resto della carcassa e il taglio a pezzi delle carni primadell'incenerimento. Queste conclusioni derivano dal confronto con la grande quantità di ossa non combustetrovata in varie parti del palazzo». I ritrovamenti sono stati una conferma:
RISPOSTA    Il settore idrico nei Paesi più industrializzati ha da tempo raggiunto livelli di concentrazione ed efficienza assaielevati. In Francia la riorganizzazione di questo settore è iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale e inpochi anni ha portato alla costituzione di tre grandi gruppi industriali che oggi controllano l'80% del mercatofrancese. Queste aziende, tutte di cospicue dimensioni, si sono organizzate in modo tale da sviluppare unproprio know how tecnico e gestionale e hanno creato al proprio interno numerose società di ingegneria esviluppo di software di tipo idraulico. Questi colossi transalpini sono protagonisti di gare internazionali, anchesul territorio italiano. In Germania, nel dopoguerra, il settore idrico si è sviluppato a livello di autonomie locali,raggiungendo un livello di efficienza analogo a quello francese e inglese, pur mantenendo un'altaframmentazione gestionale. Attualmente il mercato tedesco è in fase di transizione e di concentrazione tra leaziende. In Gran Bretagna, la riorganizzazione del settore è stata avviata negli anni '70 e '80. Tutte le aziendebritanniche sono molto attive sul fronte della ricerca e dello sviluppo, grazie anche alla successiva acquisizionedi un numero cospicuo di società d'ingegneria. In Italia un mercato dell'acqua non è mai esistito. Il settorerisente in effetti di un'eccessiva frammentazione e mancano investimenti, ma, soprattutto, ciò che manca èricerca, sviluppo e cultura industriale. In Francia, il settore idrico:
RISPOSTA    Il settore idrico nei Paesi più industrializzati ha da tempo raggiunto livelli di concentrazione ed efficienza assaielevati. In Francia la riorganizzazione di questo settore è iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale e inpochi anni ha portato alla costituzione di tre grandi gruppi industriali che oggi controllano l'80% del mercatofrancese. Queste aziende, tutte di cospicue dimensioni, si sono organizzate in modo tale da sviluppare unproprio know how tecnico e gestionale e hanno creato al proprio interno numerose società di ingegneria esviluppo di software di tipo idraulico. Questi colossi transalpini sono protagonisti di gare internazionali, anchesul territorio italiano. In Germania, nel dopoguerra, il settore idrico si è sviluppato a livello di autonomie locali,raggiungendo un livello di efficienza analogo a quello francese e inglese, pur mantenendo un'altaframmentazione gestionale. Attualmente il mercato tedesco è in fase di transizione e di concentrazione tra leaziende. In Gran Bretagna, la riorganizzazione del settore è stata avviata negli anni '70 e '80. Tutte le aziendebritanniche sono molto attive sul fronte della ricerca e dello sviluppo, grazie anche alla successiva acquisizionedi un numero cospicuo di società d'ingegneria. In Italia un mercato dell'acqua non è mai esistito. Il settorerisente in effetti di un'eccessiva frammentazione e mancano investimenti, ma, soprattutto, ciò che manca èricerca, sviluppo e cultura industriale. In Germania:
RISPOSTA    Il settore idrico nei Paesi più industrializzati ha da tempo raggiunto livelli di concentrazione ed efficienza assaielevati. In Francia la riorganizzazione di questo settore è iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale e inpochi anni ha portato alla costituzione di tre grandi gruppi industriali che oggi controllano l'80% del mercatofrancese. Queste aziende, tutte di cospicue dimensioni, si sono organizzate in modo tale da sviluppare unproprio know how tecnico e gestionale e hanno creato al proprio interno numerose società di ingegneria esviluppo di software di tipo idraulico. Questi colossi transalpini sono protagonisti di gare internazionali, anchesul territorio italiano. In Germania, nel dopoguerra, il settore idrico si è sviluppato a livello di autonomie locali,raggiungendo un livello di efficienza analogo a quello francese e inglese, pur mantenendo un'altaframmentazione gestionale. Attualmente il mercato tedesco è in fase di transizione e di concentrazione tra leaziende. In Gran Bretagna, la riorganizzazione del settore è stata avviata negli anni '70 e '80. Tutte le aziendebritanniche sono molto attive sul fronte della ricerca e dello sviluppo, grazie anche alla successiva acquisizionedi un numero cospicuo di società d'ingegneria. In Italia un mercato dell'acqua non è mai esistito. Il settorerisente in effetti di un'eccessiva frammentazione e mancano investimenti, ma, soprattutto, ciò che manca èricerca, sviluppo e cultura industriale. Il settore idrico italiano:
RISPOSTA    Il settore idrico nei Paesi più industrializzati ha da tempo raggiunto livelli di concentrazione ed efficienza assaielevati. In Francia la riorganizzazione di questo settore è iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale e inpochi anni ha portato alla costituzione di tre grandi gruppi industriali che oggi controllano l'80% del mercatofrancese. Queste aziende, tutte di cospicue dimensioni, si sono organizzate in modo tale da sviluppare unproprio know how tecnico e gestionale e hanno creato al proprio interno numerose società di ingegneria esviluppo di software di tipo idraulico. Questi colossi transalpini sono protagonisti di gare internazionali, anchesul territorio italiano. In Germania, nel dopoguerra, il settore idrico si è sviluppato a livello di autonomie locali,raggiungendo un livello di efficienza analogo a quello francese e inglese, pur mantenendo un'altaframmentazione gestionale. Attualmente il mercato tedesco è in fase di transizione e di concentrazione tra leaziende. In Gran Bretagna, la riorganizzazione del settore è stata avviata negli anni '70 e '80. Tutte le aziendebritanniche sono molto attive sul fronte della ricerca e dello sviluppo, grazie anche alla successiva acquisizionedi un numero cospicuo di società d'ingegneria. In Italia un mercato dell'acqua non è mai esistito. Il settorerisente in effetti di un'eccessiva frammentazione e mancano investimenti, ma, soprattutto, ciò che manca èricerca, sviluppo e cultura industriale. I gruppi industriali francesi:
RISPOSTA   Domanda difficile Il settore idrico nei Paesi più industrializzati ha da tempo raggiunto livelli di concentrazione ed efficienza assaielevati. In Francia la riorganizzazione di questo settore è iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale e inpochi anni ha portato alla costituzione di tre grandi gruppi industriali che oggi controllano l'80% del mercatofrancese. Queste aziende, tutte di cospicue dimensioni, si sono organizzate in modo tale da sviluppare unproprio know how tecnico e gestionale e hanno creato al proprio interno numerose società di ingegneria esviluppo di software di tipo idraulico. Questi colossi transalpini sono protagonisti di gare internazionali, anchesul territorio italiano. In Germania, nel dopoguerra, il settore idrico si è sviluppato a livello di autonomie locali,raggiungendo un livello di efficienza analogo a quello francese e inglese, pur mantenendo un'altaframmentazione gestionale. Attualmente il mercato tedesco è in fase di transizione e di concentrazione tra leaziende. In Gran Bretagna, la riorganizzazione del settore è stata avviata negli anni '70 e '80. Tutte le aziendebritanniche sono molto attive sul fronte della ricerca e dello sviluppo, grazie anche alla successiva acquisizionedi un numero cospicuo di società d'ingegneria. In Italia un mercato dell'acqua non è mai esistito. Il settorerisente in effetti di un'eccessiva frammentazione e mancano investimenti, ma, soprattutto, ciò che manca èricerca, sviluppo e cultura industriale. In Gran Bretagna:
RISPOSTA   Domanda difficile Il settore idrico nei Paesi più industrializzati ha da tempo raggiunto livelli di concentrazione ed efficienza assaielevati. In Francia la riorganizzazione di questo settore è iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale e inpochi anni ha portato alla costituzione di tre grandi gruppi industriali che oggi controllano l'80% del mercatofrancese. Queste aziende, tutte di cospicue dimensioni, si sono organizzate in modo tale da sviluppare unproprio know how tecnico e gestionale e hanno creato al proprio interno numerose società di ingegneria esviluppo di software di tipo idraulico. Questi colossi transalpini sono protagonisti di gare internazionali, anchesul territorio italiano. In Germania, nel dopoguerra, il settore idrico si è sviluppato a livello di autonomie locali,raggiungendo un livello di efficienza analogo a quello francese e inglese, pur mantenendo un'altaframmentazione gestionale. Attualmente il mercato tedesco è in fase di transizione e di concentrazione tra leaziende. In Gran Bretagna, la riorganizzazione del settore è stata avviata negli anni '70 e '80. Tutte le aziendebritanniche sono molto attive sul fronte della ricerca e dello sviluppo, grazie anche alla successiva acquisizionedi un numero cospicuo di società d'ingegneria. In Italia un mercato dell'acqua non è mai esistito. Il settorerisente in effetti di un'eccessiva frammentazione e mancano investimenti, ma, soprattutto, ciò che manca èricerca, sviluppo e cultura industriale. I tre colossi transalpini:
RISPOSTA   Domanda difficile Il settore idrico nei Paesi più industrializzati ha da tempo raggiunto livelli di concentrazione ed efficienza assaielevati. In Francia la riorganizzazione di questo settore è iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale e inpochi anni ha portato alla costituzione di tre grandi gruppi industriali che oggi controllano l'80% del mercatofrancese. Queste aziende, tutte di cospicue dimensioni, si sono organizzate in modo tale da sviluppare unproprio know how tecnico e gestionale e hanno creato al proprio interno numerose società di ingegneria esviluppo di software di tipo idraulico. Questi colossi transalpini sono protagonisti di gare internazionali, anchesul territorio italiano. In Germania, nel dopoguerra, il settore idrico si è sviluppato a livello di autonomie locali,raggiungendo un livello di efficienza analogo a quello francese e inglese, pur mantenendo un'altaframmentazione gestionale. Attualmente il mercato tedesco è in fase di transizione e di concentrazione tra leaziende. In Gran Bretagna, la riorganizzazione del settore è stata avviata negli anni '70 e '80. Tutte le aziendebritanniche sono molto attive sul fronte della ricerca e dello sviluppo, grazie anche alla successiva acquisizionedi un numero cospicuo di società d'ingegneria. In Italia un mercato dell'acqua non è mai esistito. Il settorerisente in effetti di un'eccessiva frammentazione e mancano investimenti, ma, soprattutto, ciò che manca èricerca, sviluppo e cultura industriale. Nel campo della ricerca e dello sviluppo:
RISPOSTA   Domanda difficile Il settore idrico nei Paesi più industrializzati ha da tempo raggiunto livelli di concentrazione ed efficienza assaielevati. In Francia la riorganizzazione di questo settore è iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale e inpochi anni ha portato alla costituzione di tre grandi gruppi industriali che oggi controllano l'80% del mercatofrancese. Queste aziende, tutte di cospicue dimensioni, si sono organizzate in modo tale da sviluppare unproprio know how tecnico e gestionale e hanno creato al proprio interno numerose società di ingegneria esviluppo di software di tipo idraulico. Questi colossi transalpini sono protagonisti di gare internazionali, anchesul territorio italiano. In Germania, nel dopoguerra, il settore idrico si è sviluppato a livello di autonomie locali,raggiungendo un livello di efficienza analogo a quello francese e inglese, pur mantenendo un'altaframmentazione gestionale. Attualmente il mercato tedesco è in fase di transizione e di concentrazione tra leaziende. In Gran Bretagna, la riorganizzazione del settore è stata avviata negli anni '70 e '80. Tutte le aziendebritanniche sono molto attive sul fronte della ricerca e dello sviluppo, grazie anche alla successiva acquisizionedi un numero cospicuo di società d'ingegneria. In Italia un mercato dell'acqua non è mai esistito. Il settorerisente in effetti di un'eccessiva frammentazione e mancano investimenti, ma, soprattutto, ciò che manca èricerca, sviluppo e cultura industriale. Un certo numero di società di ingegneria:
RISPOSTA    Il sughero è composto per il 45% di suberina, una miscela di acidi grassi e alcol organici pesanti impermeabili aigas e ai liquidi. E' elastico e, in presenza di umidità, si dilata fino al 140% del suo spessore. Il primo raccolto,non adatto alla fabbricazione dei tappi, avviene, per legge, quando il tronco ha un'altezza dal suolo di 1,30 m eun diametro di 70 cm. Il secondo raccolto, quello di sughero per tappi, avviene quando l'altezza è 3 volte ildiametro. Le cortecce raccolte vengono inviate alle fabbriche dove, vengono lasciate all'aria e all'acqua peralmeno sei mesi, impilate in enormi cataste. Finita la stagionatura le plance vengono bollite. Il gas nella pareteintracellulare si espande e le plance si distendono. Dopo una settimana si tagliano a listelli e da qui si stampanoi tappi. Una volta controllata la compattezza della superficie (che deve essere alta per i tappi di qualità) i tappivengono lavati con acqua ossigenata e non con candeggina, come avveniva prima della normativa europea. Gliscarti si tritano per fare altri prodotti o tappi più economici. In Portogallo, è attiva da un anno la prima banca deisemi, voluta dall'associazione degli agricoltori, che studia come ottenere, attraverso le biotecnologie, alberi diqualità stabile. Nel 2000 il Consorzio europeo del sughero ha emanato le norme per regolare il processoproduttivo. Questo sforzo normativo è volto sia a ridurre la possibilità di sviluppo del Tca, la muffa che puòrovinare il vino e attaccare il sughero anche nelle fasi di lavorazione, sia per contrastare l'avanzata dei tappi inplastica che vengono usati dai produttori d'Oltreoceano. Per fabbricare i tappi è necessario utilizzare il sughero:
RISPOSTA   Domanda difficile Il sughero è composto per il 45% di suberina, una miscela di acidi grassi e alcol organici pesanti impermeabili aigas e ai liquidi. E' elastico e, in presenza di umidità, si dilata fino al 140% del suo spessore. Il primo raccolto,non adatto alla fabbricazione dei tappi, avviene, per legge, quando il tronco ha un'altezza dal suolo di 1,30 m eun diametro di 70 cm. Il secondo raccolto, quello di sughero per tappi, avviene quando l'altezza è 3 volte ildiametro. Le cortecce raccolte vengono inviate alle fabbriche dove, vengono lasciate all'aria e all'acqua peralmeno sei mesi, impilate in enormi cataste. Finita la stagionatura le plance vengono bollite. Il gas nella pareteintracellulare si espande e le plance si distendono. Dopo una settimana si tagliano a listelli e da qui si stampanoi tappi. Una volta controllata la compattezza della superficie (che deve essere alta per i tappi di qualità) i tappivengono lavati con acqua ossigenata e non con candeggina, come avveniva prima della normativa europea. Gliscarti si tritano per fare altri prodotti o tappi più economici. In Portogallo, è attiva da un anno la prima banca deisemi, voluta dall'associazione degli agricoltori, che studia come ottenere, attraverso le biotecnologie, alberi diqualità stabile. Nel 2000 il Consorzio europeo del sughero ha emanato le norme per regolare il processoproduttivo. Questo sforzo normativo è volto sia a ridurre la possibilità di sviluppo del Tca, la muffa che puòrovinare il vino e attaccare il sughero anche nelle fasi di lavorazione, sia per contrastare l'avanzata dei tappi inplastica che vengono usati dai produttori d'Oltreoceano. Quale, fra i seguenti, è un fattore che determina l'alta qualità del tappo?
RISPOSTA    Il sughero è composto per il 45% di suberina, una miscela di acidi grassi e alcol organici pesanti impermeabili aigas e ai liquidi. E' elastico e, in presenza di umidità, si dilata fino al 140% del suo spessore. Il primo raccolto,non adatto alla fabbricazione dei tappi, avviene, per legge, quando il tronco ha un'altezza dal suolo di 1,30 m eun diametro di 70 cm. Il secondo raccolto, quello di sughero per tappi, avviene quando l'altezza è 3 volte ildiametro. Le cortecce raccolte vengono inviate alle fabbriche dove, vengono lasciate all'aria e all'acqua peralmeno sei mesi, impilate in enormi cataste. Finita la stagionatura le plance vengono bollite. Il gas nella pareteintracellulare si espande e le plance si distendono. Dopo una settimana si tagliano a listelli e da qui si stampanoi tappi. Una volta controllata la compattezza della superficie (che deve essere alta per i tappi di qualità) i tappivengono lavati con acqua ossigenata e non con candeggina, come avveniva prima della normativa europea. Gliscarti si tritano per fare altri prodotti o tappi più economici. In Portogallo, è attiva da un anno la prima banca deisemi, voluta dall'associazione degli agricoltori, che studia come ottenere, attraverso le biotecnologie, alberi diqualità stabile. Nel 2000 il Consorzio europeo del sughero ha emanato le norme per regolare il processoproduttivo. Questo sforzo normativo è volto sia a ridurre la possibilità di sviluppo del Tca, la muffa che puòrovinare il vino e attaccare il sughero anche nelle fasi di lavorazione, sia per contrastare l'avanzata dei tappi inplastica che vengono usati dai produttori d'Oltreoceano. La banca dei semi:
RISPOSTA   Domanda difficile Il sughero è composto per il 45% di suberina, una miscela di acidi grassi e alcol organici pesanti impermeabili aigas e ai liquidi. E' elastico e, in presenza di umidità, si dilata fino al 140% del suo spessore. Il primo raccolto,non adatto alla fabbricazione dei tappi, avviene, per legge, quando il tronco ha un'altezza dal suolo di 1,30 m eun diametro di 70 cm. Il secondo raccolto, quello di sughero per tappi, avviene quando l'altezza è 3 volte ildiametro. Le cortecce raccolte vengono inviate alle fabbriche dove, vengono lasciate all'aria e all'acqua peralmeno sei mesi, impilate in enormi cataste. Finita la stagionatura le plance vengono bollite. Il gas nella pareteintracellulare si espande e le plance si distendono. Dopo una settimana si tagliano a listelli e da qui si stampanoi tappi. Una volta controllata la compattezza della superficie (che deve essere alta per i tappi di qualità) i tappivengono lavati con acqua ossigenata e non con candeggina, come avveniva prima della normativa europea. Gliscarti si tritano per fare altri prodotti o tappi più economici. In Portogallo, è attiva da un anno la prima banca deisemi, voluta dall'associazione degli agricoltori, che studia come ottenere, attraverso le biotecnologie, alberi diqualità stabile. Nel 2000 il Consorzio europeo del sughero ha emanato le norme per regolare il processoproduttivo. Questo sforzo normativo è volto sia a ridurre la possibilità di sviluppo del Tca, la muffa che puòrovinare il vino e attaccare il sughero anche nelle fasi di lavorazione, sia per contrastare l'avanzata dei tappi inplastica che vengono usati dai produttori d'Oltreoceano. Il Consorzio europeo del sughero:

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