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Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbale

tratto da:
Comune di Napoli
Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI



 Esercitati su questo Quiz 

RISPOSTA    Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. Gordon Brown:
RISPOSTA    Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. Gli agglomerati verdi:
RISPOSTA    Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. Il consumo energetico delle nuove città:
RISPOSTA   Domanda difficile Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. L'uso di doppi vetri isolanti:
RISPOSTA    Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. Nelle città ecologiche:
RISPOSTA    Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. Il primo ministro britannico:
RISPOSTA    Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. Le nuove villette:
RISPOSTA    Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. I futuri conglomerati ecologici:
RISPOSTA   Domanda difficile Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. L'impatto delle attività umane sul clima:
RISPOSTA    Le città del futuro saranno bruttine, ecologiche e lillipuziane. Le prime quattro verranno ultimate nel 2016 inGran Bretagna, e conteranno ognuna 2500 case, tutte a consumo zero, poiché dotate delle ultime tecnologie sulrisparmio energetico. Ad ogni angolo di strada sarà inoltre possibile ricaricare le auto elettriche, ovunque sipotrà prendere in prestito una bicicletta e i servizi pubblici copriranno capillarmente ogni centimetro quadratodei nuovi centri urbani. Quanto costerà edificare questi avveniristici agglomerati "verdi"? Il primo ministroGordon Brown, che si è detto fortemente convinto dell'utilità del progetto, ha appena stanziato l'equivalente di280 milioni di euro. Lo scopo delle "eco-towns", così sono state battezzate dalla stampa inglese, è anzituttodidattico: i fortunati abitanti delle case pionieristiche dovranno servire da esempio agli altri cittadini del Paese.In Inghilterra, infatti, oltre un quarto delle emissioni di CO2 proviene dell'energia di uso domestico. Ora, come haspiegato Brown, «per ridurre l'impatto delle attività umane sul clima, ognuno di noi sarà prima o poi costretto arisparmiare sui bisogni di acqua, elettricità e riscaldamento». Per questo motivo, nelle quattro nuove città èprevisto un consumo energetico bassissimo: ogni villetta sarà ricoperta di pannelli solari, avrà doppi vetriisolanti e disporrà di un sistema per il riciclo delle acque. Le auto elettriche:
RISPOSTA    Le fonti di inquinamento negli edifici comprendono gli stessi occupanti e le loro attività, per esempio il fumo deltabacco. Inoltre, i materiali da costruzione e di rivestimento possono contribuire sensibilmente all'inquinamentodell'edificio. Ma anche l'aria esterna di ricambio può contribuire al carico inquinante totale che gravasull'ambiente. La possibilità di ricambio dell'aria dipende fortemente dall'accettabilità dell'aria esterna. Qualorala qualità dell'aria immessa non fosse più che accettabile, si dovrebbero impiegare filtri adeguatamentedimensionati, avendo cura di posizionare la presa esterna in modo da minimizzare la concentrazione degliinquinanti esterni. Un fattore che, negli edifici recenti, ha contribuito a peggiorare ulteriormente la qualitàdell'aria interna è stato l'impiego di serramenti a chiusura ermetica. In realtà, l'eccessiva impermeabilità all'ariadegli edifici non solo ha eliminato la ventilazione naturale, ma ha creato nuovi disagi e pericoli. La cattiva qualitàdell'aria interna crea non pochi problemi anche negli edifici che sono totalmente privi di ventilazione naturale:oltre a produrre una climatizzazione spesso squilibrata, gli stessi impianti di ventilazione possono trasformarsi -qualora siano mal progettati o mal gestiti - in pericolose fonti di inquinamento. La ventilazione controllata è unostrumento utile, indispensabile e oggi obbligatorio per garantire salute, sicurezza e comfort negli ambienti divita e in quelli di lavoro. Uno dei fattori che ha peggiorato la qualità dell'aria negli ambienti interni:
RISPOSTA   Domanda difficile Le fonti di inquinamento negli edifici comprendono gli stessi occupanti e le loro attività, per esempio il fumo deltabacco. Inoltre, i materiali da costruzione e di rivestimento possono contribuire sensibilmente all'inquinamentodell'edificio. Ma anche l'aria esterna di ricambio può contribuire al carico inquinante totale che gravasull'ambiente. La possibilità di ricambio dell'aria dipende fortemente dall'accettabilità dell'aria esterna. Qualorala qualità dell'aria immessa non fosse più che accettabile, si dovrebbero impiegare filtri adeguatamentedimensionati, avendo cura di posizionare la presa esterna in modo da minimizzare la concentrazione degliinquinanti esterni. Un fattore che, negli edifici recenti, ha contribuito a peggiorare ulteriormente la qualitàdell'aria interna è stato l'impiego di serramenti a chiusura ermetica. In realtà, l'eccessiva impermeabilità all'ariadegli edifici non solo ha eliminato la ventilazione naturale, ma ha creato nuovi disagi e pericoli. La cattiva qualitàdell'aria interna crea non pochi problemi anche negli edifici che sono totalmente privi di ventilazione naturale:oltre a produrre una climatizzazione spesso squilibrata, gli stessi impianti di ventilazione possono trasformarsi -qualora siano mal progettati o mal gestiti - in pericolose fonti di inquinamento. La ventilazione controllata è unostrumento utile, indispensabile e oggi obbligatorio per garantire salute, sicurezza e comfort negli ambienti divita e in quelli di lavoro. Alcuni pericoli per l'aria negli ambienti chiusi:
RISPOSTA    Le fonti di inquinamento negli edifici comprendono gli stessi occupanti e le loro attività, per esempio il fumo deltabacco. Inoltre, i materiali da costruzione e di rivestimento possono contribuire sensibilmente all'inquinamentodell'edificio. Ma anche l'aria esterna di ricambio può contribuire al carico inquinante totale che gravasull'ambiente. La possibilità di ricambio dell'aria dipende fortemente dall'accettabilità dell'aria esterna. Qualorala qualità dell'aria immessa non fosse più che accettabile, si dovrebbero impiegare filtri adeguatamentedimensionati, avendo cura di posizionare la presa esterna in modo da minimizzare la concentrazione degliinquinanti esterni. Un fattore che, negli edifici recenti, ha contribuito a peggiorare ulteriormente la qualitàdell'aria interna è stato l'impiego di serramenti a chiusura ermetica. In realtà, l'eccessiva impermeabilità all'ariadegli edifici non solo ha eliminato la ventilazione naturale, ma ha creato nuovi disagi e pericoli. La cattiva qualitàdell'aria interna crea non pochi problemi anche negli edifici che sono totalmente privi di ventilazione naturale:oltre a produrre una climatizzazione spesso squilibrata, gli stessi impianti di ventilazione possono trasformarsi -qualora siano mal progettati o mal gestiti - in pericolose fonti di inquinamento. La ventilazione controllata è unostrumento utile, indispensabile e oggi obbligatorio per garantire salute, sicurezza e comfort negli ambienti divita e in quelli di lavoro. Gli impianti di ventilazione:
RISPOSTA    Le fonti di inquinamento negli edifici comprendono gli stessi occupanti e le loro attività, per esempio il fumo deltabacco. Inoltre, i materiali da costruzione e di rivestimento possono contribuire sensibilmente all'inquinamentodell'edificio. Ma anche l'aria esterna di ricambio può contribuire al carico inquinante totale che gravasull'ambiente. La possibilità di ricambio dell'aria dipende fortemente dall'accettabilità dell'aria esterna. Qualorala qualità dell'aria immessa non fosse più che accettabile, si dovrebbero impiegare filtri adeguatamentedimensionati, avendo cura di posizionare la presa esterna in modo da minimizzare la concentrazione degliinquinanti esterni. Un fattore che, negli edifici recenti, ha contribuito a peggiorare ulteriormente la qualitàdell'aria interna è stato l'impiego di serramenti a chiusura ermetica. In realtà, l'eccessiva impermeabilità all'ariadegli edifici non solo ha eliminato la ventilazione naturale, ma ha creato nuovi disagi e pericoli. La cattiva qualitàdell'aria interna crea non pochi problemi anche negli edifici che sono totalmente privi di ventilazione naturale:oltre a produrre una climatizzazione spesso squilibrata, gli stessi impianti di ventilazione possono trasformarsi -qualora siano mal progettati o mal gestiti - in pericolose fonti di inquinamento. La ventilazione controllata è unostrumento utile, indispensabile e oggi obbligatorio per garantire salute, sicurezza e comfort negli ambienti divita e in quelli di lavoro. Lo stato dell'aria negli edifici:
RISPOSTA    Le fonti di inquinamento negli edifici comprendono gli stessi occupanti e le loro attività, per esempio il fumo deltabacco. Inoltre, i materiali da costruzione e di rivestimento possono contribuire sensibilmente all'inquinamentodell'edificio. Ma anche l'aria esterna di ricambio può contribuire al carico inquinante totale che gravasull'ambiente. La possibilità di ricambio dell'aria dipende fortemente dall'accettabilità dell'aria esterna. Qualorala qualità dell'aria immessa non fosse più che accettabile, si dovrebbero impiegare filtri adeguatamentedimensionati, avendo cura di posizionare la presa esterna in modo da minimizzare la concentrazione degliinquinanti esterni. Un fattore che, negli edifici recenti, ha contribuito a peggiorare ulteriormente la qualitàdell'aria interna è stato l'impiego di serramenti a chiusura ermetica. In realtà, l'eccessiva impermeabilità all'ariadegli edifici non solo ha eliminato la ventilazione naturale, ma ha creato nuovi disagi e pericoli. La cattiva qualitàdell'aria interna crea non pochi problemi anche negli edifici che sono totalmente privi di ventilazione naturale:oltre a produrre una climatizzazione spesso squilibrata, gli stessi impianti di ventilazione possono trasformarsi -qualora siano mal progettati o mal gestiti - in pericolose fonti di inquinamento. La ventilazione controllata è unostrumento utile, indispensabile e oggi obbligatorio per garantire salute, sicurezza e comfort negli ambienti divita e in quelli di lavoro. Gli ambienti chiusi hanno una relazione diretta con l'ambiente esterno rispetto alla qualità dell'aria?
RISPOSTA    Le fonti di inquinamento negli edifici comprendono gli stessi occupanti e le loro attività, per esempio il fumo deltabacco. Inoltre, i materiali da costruzione e di rivestimento possono contribuire sensibilmente all'inquinamentodell'edificio. Ma anche l'aria esterna di ricambio può contribuire al carico inquinante totale che gravasull'ambiente. La possibilità di ricambio dell'aria dipende fortemente dall'accettabilità dell'aria esterna. Qualorala qualità dell'aria immessa non fosse più che accettabile, si dovrebbero impiegare filtri adeguatamentedimensionati, avendo cura di posizionare la presa esterna in modo da minimizzare la concentrazione degliinquinanti esterni. Un fattore che, negli edifici recenti, ha contribuito a peggiorare ulteriormente la qualitàdell'aria interna è stato l'impiego di serramenti a chiusura ermetica. In realtà, l'eccessiva impermeabilità all'ariadegli edifici non solo ha eliminato la ventilazione naturale, ma ha creato nuovi disagi e pericoli. La cattiva qualitàdell'aria interna crea non pochi problemi anche negli edifici che sono totalmente privi di ventilazione naturale:oltre a produrre una climatizzazione spesso squilibrata, gli stessi impianti di ventilazione possono trasformarsi -qualora siano mal progettati o mal gestiti - in pericolose fonti di inquinamento. La ventilazione controllata è unostrumento utile, indispensabile e oggi obbligatorio per garantire salute, sicurezza e comfort negli ambienti divita e in quelli di lavoro. Quali effetti ha avuto l'utilizzo di serramenti ermetici negli edifici?
RISPOSTA   Domanda difficile Le fonti di inquinamento negli edifici comprendono gli stessi occupanti e le loro attività, per esempio il fumo deltabacco. Inoltre, i materiali da costruzione e di rivestimento possono contribuire sensibilmente all'inquinamentodell'edificio. Ma anche l'aria esterna di ricambio può contribuire al carico inquinante totale che gravasull'ambiente. La possibilità di ricambio dell'aria dipende fortemente dall'accettabilità dell'aria esterna. Qualorala qualità dell'aria immessa non fosse più che accettabile, si dovrebbero impiegare filtri adeguatamentedimensionati, avendo cura di posizionare la presa esterna in modo da minimizzare la concentrazione degliinquinanti esterni. Un fattore che, negli edifici recenti, ha contribuito a peggiorare ulteriormente la qualitàdell'aria interna è stato l'impiego di serramenti a chiusura ermetica. In realtà, l'eccessiva impermeabilità all'ariadegli edifici non solo ha eliminato la ventilazione naturale, ma ha creato nuovi disagi e pericoli. La cattiva qualitàdell'aria interna crea non pochi problemi anche negli edifici che sono totalmente privi di ventilazione naturale:oltre a produrre una climatizzazione spesso squilibrata, gli stessi impianti di ventilazione possono trasformarsi -qualora siano mal progettati o mal gestiti - in pericolose fonti di inquinamento. La ventilazione controllata è unostrumento utile, indispensabile e oggi obbligatorio per garantire salute, sicurezza e comfort negli ambienti divita e in quelli di lavoro. L'utilizzo di un sistema filtrante adeguato:
RISPOSTA    Le fonti di inquinamento negli edifici comprendono gli stessi occupanti e le loro attività, per esempio il fumo deltabacco. Inoltre, i materiali da costruzione e di rivestimento possono contribuire sensibilmente all'inquinamentodell'edificio. Ma anche l'aria esterna di ricambio può contribuire al carico inquinante totale che gravasull'ambiente. La possibilità di ricambio dell'aria dipende fortemente dall'accettabilità dell'aria esterna. Qualorala qualità dell'aria immessa non fosse più che accettabile, si dovrebbero impiegare filtri adeguatamentedimensionati, avendo cura di posizionare la presa esterna in modo da minimizzare la concentrazione degliinquinanti esterni. Un fattore che, negli edifici recenti, ha contribuito a peggiorare ulteriormente la qualitàdell'aria interna è stato l'impiego di serramenti a chiusura ermetica. In realtà, l'eccessiva impermeabilità all'ariadegli edifici non solo ha eliminato la ventilazione naturale, ma ha creato nuovi disagi e pericoli. La cattiva qualitàdell'aria interna crea non pochi problemi anche negli edifici che sono totalmente privi di ventilazione naturale:oltre a produrre una climatizzazione spesso squilibrata, gli stessi impianti di ventilazione possono trasformarsi -qualora siano mal progettati o mal gestiti - in pericolose fonti di inquinamento. La ventilazione controllata è unostrumento utile, indispensabile e oggi obbligatorio per garantire salute, sicurezza e comfort negli ambienti divita e in quelli di lavoro. Le persone che vivono negli edifici:
RISPOSTA   Domanda difficile Le grandi eruzioni esplosive emettono in poche ore volumi di magma spesso superiori al chilometro cubo. Ilmagma risale nel condotto come una schiuma di gas e liquido, fino a un punto critico di pressione dove le bolledi gas cominciano a esplodere. I brandelli di magma raggiungono la bocca del cratere accelerati dai gas edescono formando una colonna eruttiva alta decine di chilometri (colonna pliniana), dalla quale ricadono solidisotto forma di pomici e ceneri che ricoprono aree di migliaia di chilometri quadrati. Ogni vulcano ha la suapersonalità: una metodologia per conoscere un vulcano consiste nello studio dei prodotti emessi nel corsodelle passate eruzioni. In questi ultimi anni, il lavoro di raccolta di dati svolto dai vulcanologi ha incominciato adare i suoi frutti e si intravedono alcune ricorrenze nel comportamento dei vulcani che permettono laformulazione di modelli fisici attendibili. Nel modello proposto dagli autori, il magma saturo occupa l'interno diun serbatoio che si è andato sigillando nel corso del tempo per la deposizione di minerali intorno alle pareti.Questo sigillo può rompersi con una prima fuoriuscita di gas e di piccole frazioni di magma. Di conseguenza, ilserbatoio subisce un'iniziale decompressione, sufficiente a provocare l'essoluzione del gas dal magma saturo ela formazione di bolle. L'aumento di volume del magma, provocato dalla crescita delle bolle, innesca una nuovafuoriuscita di magma e una nuova decompressione, con un processo di reazione positiva che rapidamenteaccelera nel tempo rendendo catastrofici gli eventi che ne conseguono. Una delle metodologie che può essere utilizzata per conoscere un vulcano consiste:
RISPOSTA    Le grandi eruzioni esplosive emettono in poche ore volumi di magma spesso superiori al chilometro cubo. Ilmagma risale nel condotto come una schiuma di gas e liquido, fino a un punto critico di pressione dove le bolledi gas cominciano a esplodere. I brandelli di magma raggiungono la bocca del cratere accelerati dai gas edescono formando una colonna eruttiva alta decine di chilometri (colonna pliniana), dalla quale ricadono solidisotto forma di pomici e ceneri che ricoprono aree di migliaia di chilometri quadrati. Ogni vulcano ha la suapersonalità: una metodologia per conoscere un vulcano consiste nello studio dei prodotti emessi nel corsodelle passate eruzioni. In questi ultimi anni, il lavoro di raccolta di dati svolto dai vulcanologi ha incominciato adare i suoi frutti e si intravedono alcune ricorrenze nel comportamento dei vulcani che permettono laformulazione di modelli fisici attendibili. Nel modello proposto dagli autori, il magma saturo occupa l'interno diun serbatoio che si è andato sigillando nel corso del tempo per la deposizione di minerali intorno alle pareti.Questo sigillo può rompersi con una prima fuoriuscita di gas e di piccole frazioni di magma. Di conseguenza, ilserbatoio subisce un'iniziale decompressione, sufficiente a provocare l'essoluzione del gas dal magma saturo ela formazione di bolle. L'aumento di volume del magma, provocato dalla crescita delle bolle, innesca una nuovafuoriuscita di magma e una nuova decompressione, con un processo di reazione positiva che rapidamenteaccelera nel tempo rendendo catastrofici gli eventi che ne conseguono. Nel caso delle eruzioni esplosive, per punto critico di pressione si intende:

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