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Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbale

tratto da:
Comune di Napoli
Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI



 Esercitati su questo Quiz 

RISPOSTA    In contrapposizione alle lingue, i dialetti si configurano come forme meno indipendenti, meno stabili, menodelimitate, cioè come parlate tipiche di una regione che fa parte di un'area linguistica. I linguisti riservanosempre più spesso la definizione di "patois" alle forme di estensione ancor più ridotta, strettamente locali, disolito tipiche delle popolazioni rurali. Il termine peggiorativo di "gergo" si addice meno ad una parlataincomprensibile che a una parlata deformata dall'uso eccessivo di termini stranieri, specialistici, particolari,come ad esempio i gerghi tipici delle discipline scientifiche che costituiscono dei sottosistemi consacratiall'efficienza interna, anche se spesso cadono nell'ermetismo. Quando invece si ha la deliberata assunzione ditermini inintelligibili alla maggioranza, proprio per rendere il gergo incomprensibile ai non iniziati, si può parlaredi "argot", nome che in origine designava la parlata della malavita parigina. Maggiore importanza hanno i"sabir", parlate semplificate a base mista (elementi spagnoli, turchi, arabi, ecc.), il cui prototipo fu la "linguafranca", diffusa all'epoca delle crociate. Con un simile ruolo veicolare tra persone di culture diverse, oggi i"pidgin" di base inglese semplificato sono diffusi in molte regioni costiere dell'Africa occidentale, dell'EstremoOriente e dell'Oceania. Bisogna però ricordare che i sabir e i pidgin sono sempre e solo seconde lingue dipersone che conservano le loro lingue etniche. E' proprio questo che li distingue dalle parlate creole, comparsetra le masse africane ridotte in schiavitù, costrette a barattare le loro molteplici lingue contro una versionesemplificata di quella dei loro padroni. Le parlate creole, diventando l'unica espressione di questi gruppi umani,hanno acquistato una vita propria e una personalità che manca ai pidgin. Il gergo della malavita parigina:
RISPOSTA    In contrapposizione alle lingue, i dialetti si configurano come forme meno indipendenti, meno stabili, menodelimitate, cioè come parlate tipiche di una regione che fa parte di un'area linguistica. I linguisti riservanosempre più spesso la definizione di "patois" alle forme di estensione ancor più ridotta, strettamente locali, disolito tipiche delle popolazioni rurali. Il termine peggiorativo di "gergo" si addice meno ad una parlataincomprensibile che a una parlata deformata dall'uso eccessivo di termini stranieri, specialistici, particolari,come ad esempio i gerghi tipici delle discipline scientifiche che costituiscono dei sottosistemi consacratiall'efficienza interna, anche se spesso cadono nell'ermetismo. Quando invece si ha la deliberata assunzione ditermini inintelligibili alla maggioranza, proprio per rendere il gergo incomprensibile ai non iniziati, si può parlaredi "argot", nome che in origine designava la parlata della malavita parigina. Maggiore importanza hanno i"sabir", parlate semplificate a base mista (elementi spagnoli, turchi, arabi, ecc.), il cui prototipo fu la "linguafranca", diffusa all'epoca delle crociate. Con un simile ruolo veicolare tra persone di culture diverse, oggi i"pidgin" di base inglese semplificato sono diffusi in molte regioni costiere dell'Africa occidentale, dell'EstremoOriente e dell'Oceania. Bisogna però ricordare che i sabir e i pidgin sono sempre e solo seconde lingue dipersone che conservano le loro lingue etniche. E' proprio questo che li distingue dalle parlate creole, comparsetra le masse africane ridotte in schiavitù, costrette a barattare le loro molteplici lingue contro una versionesemplificata di quella dei loro padroni. Le parlate creole, diventando l'unica espressione di questi gruppi umani,hanno acquistato una vita propria e una personalità che manca ai pidgin. I "sabir" sono parlate:
RISPOSTA    In contrapposizione alle lingue, i dialetti si configurano come forme meno indipendenti, meno stabili, menodelimitate, cioè come parlate tipiche di una regione che fa parte di un'area linguistica. I linguisti riservanosempre più spesso la definizione di "patois" alle forme di estensione ancor più ridotta, strettamente locali, disolito tipiche delle popolazioni rurali. Il termine peggiorativo di "gergo" si addice meno ad una parlataincomprensibile che a una parlata deformata dall'uso eccessivo di termini stranieri, specialistici, particolari,come ad esempio i gerghi tipici delle discipline scientifiche che costituiscono dei sottosistemi consacratiall'efficienza interna, anche se spesso cadono nell'ermetismo. Quando invece si ha la deliberata assunzione ditermini inintelligibili alla maggioranza, proprio per rendere il gergo incomprensibile ai non iniziati, si può parlaredi "argot", nome che in origine designava la parlata della malavita parigina. Maggiore importanza hanno i"sabir", parlate semplificate a base mista (elementi spagnoli, turchi, arabi, ecc.), il cui prototipo fu la "linguafranca", diffusa all'epoca delle crociate. Con un simile ruolo veicolare tra persone di culture diverse, oggi i"pidgin" di base inglese semplificato sono diffusi in molte regioni costiere dell'Africa occidentale, dell'EstremoOriente e dell'Oceania. Bisogna però ricordare che i sabir e i pidgin sono sempre e solo seconde lingue dipersone che conservano le loro lingue etniche. E' proprio questo che li distingue dalle parlate creole, comparsetra le masse africane ridotte in schiavitù, costrette a barattare le loro molteplici lingue contro una versionesemplificata di quella dei loro padroni. Le parlate creole, diventando l'unica espressione di questi gruppi umani,hanno acquistato una vita propria e una personalità che manca ai pidgin. Che cosa hanno in comune i "pidgin" e i "sabir"?
RISPOSTA    In contrapposizione alle lingue, i dialetti si configurano come forme meno indipendenti, meno stabili, menodelimitate, cioè come parlate tipiche di una regione che fa parte di un'area linguistica. I linguisti riservanosempre più spesso la definizione di "patois" alle forme di estensione ancor più ridotta, strettamente locali, disolito tipiche delle popolazioni rurali. Il termine peggiorativo di "gergo" si addice meno ad una parlataincomprensibile che a una parlata deformata dall'uso eccessivo di termini stranieri, specialistici, particolari,come ad esempio i gerghi tipici delle discipline scientifiche che costituiscono dei sottosistemi consacratiall'efficienza interna, anche se spesso cadono nell'ermetismo. Quando invece si ha la deliberata assunzione ditermini inintelligibili alla maggioranza, proprio per rendere il gergo incomprensibile ai non iniziati, si può parlaredi "argot", nome che in origine designava la parlata della malavita parigina. Maggiore importanza hanno i"sabir", parlate semplificate a base mista (elementi spagnoli, turchi, arabi, ecc.), il cui prototipo fu la "linguafranca", diffusa all'epoca delle crociate. Con un simile ruolo veicolare tra persone di culture diverse, oggi i"pidgin" di base inglese semplificato sono diffusi in molte regioni costiere dell'Africa occidentale, dell'EstremoOriente e dell'Oceania. Bisogna però ricordare che i sabir e i pidgin sono sempre e solo seconde lingue dipersone che conservano le loro lingue etniche. E' proprio questo che li distingue dalle parlate creole, comparsetra le masse africane ridotte in schiavitù, costrette a barattare le loro molteplici lingue contro una versionesemplificata di quella dei loro padroni. Le parlate creole, diventando l'unica espressione di questi gruppi umani,hanno acquistato una vita propria e una personalità che manca ai pidgin. Le parlate creole:
RISPOSTA    In contrapposizione alle lingue, i dialetti si configurano come forme meno indipendenti, meno stabili, menodelimitate, cioè come parlate tipiche di una regione che fa parte di un'area linguistica. I linguisti riservanosempre più spesso la definizione di "patois" alle forme di estensione ancor più ridotta, strettamente locali, disolito tipiche delle popolazioni rurali. Il termine peggiorativo di "gergo" si addice meno ad una parlataincomprensibile che a una parlata deformata dall'uso eccessivo di termini stranieri, specialistici, particolari,come ad esempio i gerghi tipici delle discipline scientifiche che costituiscono dei sottosistemi consacratiall'efficienza interna, anche se spesso cadono nell'ermetismo. Quando invece si ha la deliberata assunzione ditermini inintelligibili alla maggioranza, proprio per rendere il gergo incomprensibile ai non iniziati, si può parlaredi "argot", nome che in origine designava la parlata della malavita parigina. Maggiore importanza hanno i"sabir", parlate semplificate a base mista (elementi spagnoli, turchi, arabi, ecc.), il cui prototipo fu la "linguafranca", diffusa all'epoca delle crociate. Con un simile ruolo veicolare tra persone di culture diverse, oggi i"pidgin" di base inglese semplificato sono diffusi in molte regioni costiere dell'Africa occidentale, dell'EstremoOriente e dell'Oceania. Bisogna però ricordare che i sabir e i pidgin sono sempre e solo seconde lingue dipersone che conservano le loro lingue etniche. E' proprio questo che li distingue dalle parlate creole, comparsetra le masse africane ridotte in schiavitù, costrette a barattare le loro molteplici lingue contro una versionesemplificata di quella dei loro padroni. Le parlate creole, diventando l'unica espressione di questi gruppi umani,hanno acquistato una vita propria e una personalità che manca ai pidgin. I gerghi:
RISPOSTA   Domanda difficile In contrapposizione alle lingue, i dialetti si configurano come forme meno indipendenti, meno stabili, menodelimitate, cioè come parlate tipiche di una regione che fa parte di un'area linguistica. I linguisti riservanosempre più spesso la definizione di "patois" alle forme di estensione ancor più ridotta, strettamente locali, disolito tipiche delle popolazioni rurali. Il termine peggiorativo di "gergo" si addice meno ad una parlataincomprensibile che a una parlata deformata dall'uso eccessivo di termini stranieri, specialistici, particolari,come ad esempio i gerghi tipici delle discipline scientifiche che costituiscono dei sottosistemi consacratiall'efficienza interna, anche se spesso cadono nell'ermetismo. Quando invece si ha la deliberata assunzione ditermini inintelligibili alla maggioranza, proprio per rendere il gergo incomprensibile ai non iniziati, si può parlaredi "argot", nome che in origine designava la parlata della malavita parigina. Maggiore importanza hanno i"sabir", parlate semplificate a base mista (elementi spagnoli, turchi, arabi, ecc.), il cui prototipo fu la "linguafranca", diffusa all'epoca delle crociate. Con un simile ruolo veicolare tra persone di culture diverse, oggi i"pidgin" di base inglese semplificato sono diffusi in molte regioni costiere dell'Africa occidentale, dell'EstremoOriente e dell'Oceania. Bisogna però ricordare che i sabir e i pidgin sono sempre e solo seconde lingue dipersone che conservano le loro lingue etniche. E' proprio questo che li distingue dalle parlate creole, comparsetra le masse africane ridotte in schiavitù, costrette a barattare le loro molteplici lingue contro una versionesemplificata di quella dei loro padroni. Le parlate creole, diventando l'unica espressione di questi gruppi umani,hanno acquistato una vita propria e una personalità che manca ai pidgin. I pidgin:
RISPOSTA    In contrapposizione alle lingue, i dialetti si configurano come forme meno indipendenti, meno stabili, menodelimitate, cioè come parlate tipiche di una regione che fa parte di un'area linguistica. I linguisti riservanosempre più spesso la definizione di "patois" alle forme di estensione ancor più ridotta, strettamente locali, disolito tipiche delle popolazioni rurali. Il termine peggiorativo di "gergo" si addice meno ad una parlataincomprensibile che a una parlata deformata dall'uso eccessivo di termini stranieri, specialistici, particolari,come ad esempio i gerghi tipici delle discipline scientifiche che costituiscono dei sottosistemi consacratiall'efficienza interna, anche se spesso cadono nell'ermetismo. Quando invece si ha la deliberata assunzione ditermini inintelligibili alla maggioranza, proprio per rendere il gergo incomprensibile ai non iniziati, si può parlaredi "argot", nome che in origine designava la parlata della malavita parigina. Maggiore importanza hanno i"sabir", parlate semplificate a base mista (elementi spagnoli, turchi, arabi, ecc.), il cui prototipo fu la "linguafranca", diffusa all'epoca delle crociate. Con un simile ruolo veicolare tra persone di culture diverse, oggi i"pidgin" di base inglese semplificato sono diffusi in molte regioni costiere dell'Africa occidentale, dell'EstremoOriente e dell'Oceania. Bisogna però ricordare che i sabir e i pidgin sono sempre e solo seconde lingue dipersone che conservano le loro lingue etniche. E' proprio questo che li distingue dalle parlate creole, comparsetra le masse africane ridotte in schiavitù, costrette a barattare le loro molteplici lingue contro una versionesemplificata di quella dei loro padroni. Le parlate creole, diventando l'unica espressione di questi gruppi umani,hanno acquistato una vita propria e una personalità che manca ai pidgin. La "lingua franca" diffusa all'epoca delle crociate fu il prototipo delle parlate:
RISPOSTA    In contrapposizione alle lingue, i dialetti si configurano come forme meno indipendenti, meno stabili, menodelimitate, cioè come parlate tipiche di una regione che fa parte di un'area linguistica. I linguisti riservanosempre più spesso la definizione di "patois" alle forme di estensione ancor più ridotta, strettamente locali, disolito tipiche delle popolazioni rurali. Il termine peggiorativo di "gergo" si addice meno ad una parlataincomprensibile che a una parlata deformata dall'uso eccessivo di termini stranieri, specialistici, particolari,come ad esempio i gerghi tipici delle discipline scientifiche che costituiscono dei sottosistemi consacratiall'efficienza interna, anche se spesso cadono nell'ermetismo. Quando invece si ha la deliberata assunzione ditermini inintelligibili alla maggioranza, proprio per rendere il gergo incomprensibile ai non iniziati, si può parlaredi "argot", nome che in origine designava la parlata della malavita parigina. Maggiore importanza hanno i"sabir", parlate semplificate a base mista (elementi spagnoli, turchi, arabi, ecc.), il cui prototipo fu la "linguafranca", diffusa all'epoca delle crociate. Con un simile ruolo veicolare tra persone di culture diverse, oggi i"pidgin" di base inglese semplificato sono diffusi in molte regioni costiere dell'Africa occidentale, dell'EstremoOriente e dell'Oceania. Bisogna però ricordare che i sabir e i pidgin sono sempre e solo seconde lingue dipersone che conservano le loro lingue etniche. E' proprio questo che li distingue dalle parlate creole, comparsetra le masse africane ridotte in schiavitù, costrette a barattare le loro molteplici lingue contro una versionesemplificata di quella dei loro padroni. Le parlate creole, diventando l'unica espressione di questi gruppi umani,hanno acquistato una vita propria e una personalità che manca ai pidgin. Il termine "patois" indica:
RISPOSTA   Domanda difficile In Liechtenstein, l'AG (Società per Azioni), può essere costituita sia da residenti che da non residenti purchéquesti ultimi conferiscano un capitale minimo pari a 50.000 franchi svizzeri, interamente versato, all'atto dellacostituzione, in una banca del Liechtenstein od elvetica. La società, una volta iscritta nel Pubblico Registro, concontestuale versamento di un'imposta di registro pari al 3% del capitale, può operare dopo due giorni comeentità munita di autonomia patrimoniale perfetta. I sottoscrittori del capitale azionario possono essere siapersone fisiche che giuridiche di qualunque nazionalità. Le azioni possono essere sia nominative, che, piùfrequentemente, al portatore. Questo ultimo aspetto consente al titolare di poter mantenere l'anonimato; del suonome non verrà fatta menzione neppure nel Pubblico Registro, potendo costituire la società attraverso unfiduciario (es.: un avvocato locale), che ne avrà anche la gestione. Inoltre, come è logico supporre, lacircolazione dei titoli potrà avvenire con la semplice disponibilità materiale o giuridica degli stessi da parte delcessionario. Non esistono limiti all'oggetto sociale indicato dalla società; delle restrizioni di carattereamministrativo sussistono per il settore bancario ed amministrativo. L'apertura di una filiale nel Principatonecessita di una licenza amministrativa e di un capitale adeguato pari a 10.000.000 di franchi svizzeri. L'AG:
RISPOSTA   Domanda difficile In Liechtenstein, l'AG (Società per Azioni), può essere costituita sia da residenti che da non residenti purchéquesti ultimi conferiscano un capitale minimo pari a 50.000 franchi svizzeri, interamente versato, all'atto dellacostituzione, in una banca del Liechtenstein od elvetica. La società, una volta iscritta nel Pubblico Registro, concontestuale versamento di un'imposta di registro pari al 3% del capitale, può operare dopo due giorni comeentità munita di autonomia patrimoniale perfetta. I sottoscrittori del capitale azionario possono essere siapersone fisiche che giuridiche di qualunque nazionalità. Le azioni possono essere sia nominative, che, piùfrequentemente, al portatore. Questo ultimo aspetto consente al titolare di poter mantenere l'anonimato; del suonome non verrà fatta menzione neppure nel Pubblico Registro, potendo costituire la società attraverso unfiduciario (es.: un avvocato locale), che ne avrà anche la gestione. Inoltre, come è logico supporre, lacircolazione dei titoli potrà avvenire con la semplice disponibilità materiale o giuridica degli stessi da parte delcessionario. Non esistono limiti all'oggetto sociale indicato dalla società; delle restrizioni di carattereamministrativo sussistono per il settore bancario ed amministrativo. L'apertura di una filiale nel Principatonecessita di una licenza amministrativa e di un capitale adeguato pari a 10.000.000 di franchi svizzeri. Il capitale di un'AG:
RISPOSTA    In Liechtenstein, l'AG (Società per Azioni), può essere costituita sia da residenti che da non residenti purchéquesti ultimi conferiscano un capitale minimo pari a 50.000 franchi svizzeri, interamente versato, all'atto dellacostituzione, in una banca del Liechtenstein od elvetica. La società, una volta iscritta nel Pubblico Registro, concontestuale versamento di un'imposta di registro pari al 3% del capitale, può operare dopo due giorni comeentità munita di autonomia patrimoniale perfetta. I sottoscrittori del capitale azionario possono essere siapersone fisiche che giuridiche di qualunque nazionalità. Le azioni possono essere sia nominative, che, piùfrequentemente, al portatore. Questo ultimo aspetto consente al titolare di poter mantenere l'anonimato; del suonome non verrà fatta menzione neppure nel Pubblico Registro, potendo costituire la società attraverso unfiduciario (es.: un avvocato locale), che ne avrà anche la gestione. Inoltre, come è logico supporre, lacircolazione dei titoli potrà avvenire con la semplice disponibilità materiale o giuridica degli stessi da parte delcessionario. Non esistono limiti all'oggetto sociale indicato dalla società; delle restrizioni di carattereamministrativo sussistono per il settore bancario ed amministrativo. L'apertura di una filiale nel Principatonecessita di una licenza amministrativa e di un capitale adeguato pari a 10.000.000 di franchi svizzeri. Nel Liechtenstein per poter procedere alla costituzione di un'AG:
RISPOSTA   Domanda difficile In Liechtenstein, l'AG (Società per Azioni), può essere costituita sia da residenti che da non residenti purchéquesti ultimi conferiscano un capitale minimo pari a 50.000 franchi svizzeri, interamente versato, all'atto dellacostituzione, in una banca del Liechtenstein od elvetica. La società, una volta iscritta nel Pubblico Registro, concontestuale versamento di un'imposta di registro pari al 3% del capitale, può operare dopo due giorni comeentità munita di autonomia patrimoniale perfetta. I sottoscrittori del capitale azionario possono essere siapersone fisiche che giuridiche di qualunque nazionalità. Le azioni possono essere sia nominative, che, piùfrequentemente, al portatore. Questo ultimo aspetto consente al titolare di poter mantenere l'anonimato; del suonome non verrà fatta menzione neppure nel Pubblico Registro, potendo costituire la società attraverso unfiduciario (es.: un avvocato locale), che ne avrà anche la gestione. Inoltre, come è logico supporre, lacircolazione dei titoli potrà avvenire con la semplice disponibilità materiale o giuridica degli stessi da parte delcessionario. Non esistono limiti all'oggetto sociale indicato dalla società; delle restrizioni di carattereamministrativo sussistono per il settore bancario ed amministrativo. L'apertura di una filiale nel Principatonecessita di una licenza amministrativa e di un capitale adeguato pari a 10.000.000 di franchi svizzeri. L'oggetto sociale della Società per Azioni del Liechtenstein:
RISPOSTA    In Liechtenstein, l'AG (Società per Azioni), può essere costituita sia da residenti che da non residenti purchéquesti ultimi conferiscano un capitale minimo pari a 50.000 franchi svizzeri, interamente versato, all'atto dellacostituzione, in una banca del Liechtenstein od elvetica. La società, una volta iscritta nel Pubblico Registro, concontestuale versamento di un'imposta di registro pari al 3% del capitale, può operare dopo due giorni comeentità munita di autonomia patrimoniale perfetta. I sottoscrittori del capitale azionario possono essere siapersone fisiche che giuridiche di qualunque nazionalità. Le azioni possono essere sia nominative, che, piùfrequentemente, al portatore. Questo ultimo aspetto consente al titolare di poter mantenere l'anonimato; del suonome non verrà fatta menzione neppure nel Pubblico Registro, potendo costituire la società attraverso unfiduciario (es.: un avvocato locale), che ne avrà anche la gestione. Inoltre, come è logico supporre, lacircolazione dei titoli potrà avvenire con la semplice disponibilità materiale o giuridica degli stessi da parte delcessionario. Non esistono limiti all'oggetto sociale indicato dalla società; delle restrizioni di carattereamministrativo sussistono per il settore bancario ed amministrativo. L'apertura di una filiale nel Principatonecessita di una licenza amministrativa e di un capitale adeguato pari a 10.000.000 di franchi svizzeri. Nel Liechtenstein:
RISPOSTA    In Liechtenstein, l'AG (Società per Azioni), può essere costituita sia da residenti che da non residenti purchéquesti ultimi conferiscano un capitale minimo pari a 50.000 franchi svizzeri, interamente versato, all'atto dellacostituzione, in una banca del Liechtenstein od elvetica. La società, una volta iscritta nel Pubblico Registro, concontestuale versamento di un'imposta di registro pari al 3% del capitale, può operare dopo due giorni comeentità munita di autonomia patrimoniale perfetta. I sottoscrittori del capitale azionario possono essere siapersone fisiche che giuridiche di qualunque nazionalità. Le azioni possono essere sia nominative, che, piùfrequentemente, al portatore. Questo ultimo aspetto consente al titolare di poter mantenere l'anonimato; del suonome non verrà fatta menzione neppure nel Pubblico Registro, potendo costituire la società attraverso unfiduciario (es.: un avvocato locale), che ne avrà anche la gestione. Inoltre, come è logico supporre, lacircolazione dei titoli potrà avvenire con la semplice disponibilità materiale o giuridica degli stessi da parte delcessionario. Non esistono limiti all'oggetto sociale indicato dalla società; delle restrizioni di carattereamministrativo sussistono per il settore bancario ed amministrativo. L'apertura di una filiale nel Principatonecessita di una licenza amministrativa e di un capitale adeguato pari a 10.000.000 di franchi svizzeri. Il titolare di azioni al portatore:
RISPOSTA    In Liechtenstein, l'AG (Società per Azioni), può essere costituita sia da residenti che da non residenti purchéquesti ultimi conferiscano un capitale minimo pari a 50.000 franchi svizzeri, interamente versato, all'atto dellacostituzione, in una banca del Liechtenstein od elvetica. La società, una volta iscritta nel Pubblico Registro, concontestuale versamento di un'imposta di registro pari al 3% del capitale, può operare dopo due giorni comeentità munita di autonomia patrimoniale perfetta. I sottoscrittori del capitale azionario possono essere siapersone fisiche che giuridiche di qualunque nazionalità. Le azioni possono essere sia nominative, che, piùfrequentemente, al portatore. Questo ultimo aspetto consente al titolare di poter mantenere l'anonimato; del suonome non verrà fatta menzione neppure nel Pubblico Registro, potendo costituire la società attraverso unfiduciario (es.: un avvocato locale), che ne avrà anche la gestione. Inoltre, come è logico supporre, lacircolazione dei titoli potrà avvenire con la semplice disponibilità materiale o giuridica degli stessi da parte delcessionario. Non esistono limiti all'oggetto sociale indicato dalla società; delle restrizioni di carattereamministrativo sussistono per il settore bancario ed amministrativo. L'apertura di una filiale nel Principatonecessita di una licenza amministrativa e di un capitale adeguato pari a 10.000.000 di franchi svizzeri. E' necessaria una licenza amministrativa:
RISPOSTA   Domanda difficile In Liechtenstein, l'AG (Società per Azioni), può essere costituita sia da residenti che da non residenti purchéquesti ultimi conferiscano un capitale minimo pari a 50.000 franchi svizzeri, interamente versato, all'atto dellacostituzione, in una banca del Liechtenstein od elvetica. La società, una volta iscritta nel Pubblico Registro, concontestuale versamento di un'imposta di registro pari al 3% del capitale, può operare dopo due giorni comeentità munita di autonomia patrimoniale perfetta. I sottoscrittori del capitale azionario possono essere siapersone fisiche che giuridiche di qualunque nazionalità. Le azioni possono essere sia nominative, che, piùfrequentemente, al portatore. Questo ultimo aspetto consente al titolare di poter mantenere l'anonimato; del suonome non verrà fatta menzione neppure nel Pubblico Registro, potendo costituire la società attraverso unfiduciario (es.: un avvocato locale), che ne avrà anche la gestione. Inoltre, come è logico supporre, lacircolazione dei titoli potrà avvenire con la semplice disponibilità materiale o giuridica degli stessi da parte delcessionario. Non esistono limiti all'oggetto sociale indicato dalla società; delle restrizioni di carattereamministrativo sussistono per il settore bancario ed amministrativo. L'apertura di una filiale nel Principatonecessita di una licenza amministrativa e di un capitale adeguato pari a 10.000.000 di franchi svizzeri. Per quanto riguarda il settore bancario:
RISPOSTA   Domanda difficile In molti sport gli atleti devono calcolare in pochi decimi di secondo la traiettoria della palla lanciata dal loroavversario e l'istante preciso in cui colpirla. Nonostante il consiglio degli allenatori sia, in genere, di guardaresempre la palla, alcuni ricercatori dell'università di Oxford hanno scoperto che non è necessario seguirladurante tutta la sua traiettoria. Una precisa strategia di movimenti degli occhi e della testa permette di prevederedove e quando colpire la palla. Lo studio è stato eseguito su tre giocatori di cricket di diversa esperienza. Unavideocamera, montata all'altezza dell'occhio sinistro, registrava la direzione dello sguardo e la posizione dellatesta, mentre una macchina eseguiva lanci di lunghezze diverse. Ed è risultato che la palla inizialmente vienefissata per i primi due decimi di secondo, poi lo sguardo si abbassa bruscamente di circa 7,5 gradi, come sel'occhio si preparasse in anticipo all'arrivo della palla a terra. Subito dopo la testa ruota verso il basso, mentre ladirezione dello sguardo rimane la stessa. Appena la palla rimbalza gli occhi sono di nuovo puntati su di essa,ma ne seguono precisamente la traiettoria per non più di due decimi di secondo. I primi istanti, secondo iricercatori, servono per stimare il punto in cui avverrà il rimbalzo, da cui si ricavano informazioni precise sullatraiettoria successiva della palla. Infatti i parametri che i giocatori possono «misurare», come l'angolo tra ladirezione dello sguardo al momento del rimbalzo e il piano orizzontale, e l'istante in cui la palla tocca terra, sonolegati all'altezza che raggiungerà la palla nell'istante in cui verrà colpita. Dal confronto tra i tre battitori èrisultato che i più esperti fissano la palla, nella fase iniziale, per un tempo più breve, riuscendo a prevedere piùvelocemente il punto del rimbalzo, e adottano movimenti diversi degli occhi secondo la lunghezza del lancio. Lastrategia dell'occhio contribuisce quindi a stabilire l'abilità di un giocatore. Alcuni ricercatori di Oxford, attraverso uno studio eseguito su tre giocatori di cricket:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà In molti sport gli atleti devono calcolare in pochi decimi di secondo la traiettoria della palla lanciata dal loroavversario e l'istante preciso in cui colpirla. Nonostante il consiglio degli allenatori sia, in genere, di guardaresempre la palla, alcuni ricercatori dell'università di Oxford hanno scoperto che non è necessario seguirladurante tutta la sua traiettoria. Una precisa strategia di movimenti degli occhi e della testa permette di prevederedove e quando colpire la palla. Lo studio è stato eseguito su tre giocatori di cricket di diversa esperienza. Unavideocamera, montata all'altezza dell'occhio sinistro, registrava la direzione dello sguardo e la posizione dellatesta, mentre una macchina eseguiva lanci di lunghezze diverse. Ed è risultato che la palla inizialmente vienefissata per i primi due decimi di secondo, poi lo sguardo si abbassa bruscamente di circa 7,5 gradi, come sel'occhio si preparasse in anticipo all'arrivo della palla a terra. Subito dopo la testa ruota verso il basso, mentre ladirezione dello sguardo rimane la stessa. Appena la palla rimbalza gli occhi sono di nuovo puntati su di essa,ma ne seguono precisamente la traiettoria per non più di due decimi di secondo. I primi istanti, secondo iricercatori, servono per stimare il punto in cui avverrà il rimbalzo, da cui si ricavano informazioni precise sullatraiettoria successiva della palla. Infatti i parametri che i giocatori possono «misurare», come l'angolo tra ladirezione dello sguardo al momento del rimbalzo e il piano orizzontale, e l'istante in cui la palla tocca terra, sonolegati all'altezza che raggiungerà la palla nell'istante in cui verrà colpita. Dal confronto tra i tre battitori èrisultato che i più esperti fissano la palla, nella fase iniziale, per un tempo più breve, riuscendo a prevedere piùvelocemente il punto del rimbalzo, e adottano movimenti diversi degli occhi secondo la lunghezza del lancio. Lastrategia dell'occhio contribuisce quindi a stabilire l'abilità di un giocatore. Lo studio è stato effettuato:
RISPOSTA    In molti sport gli atleti devono calcolare in pochi decimi di secondo la traiettoria della palla lanciata dal loroavversario e l'istante preciso in cui colpirla. Nonostante il consiglio degli allenatori sia, in genere, di guardaresempre la palla, alcuni ricercatori dell'università di Oxford hanno scoperto che non è necessario seguirladurante tutta la sua traiettoria. Una precisa strategia di movimenti degli occhi e della testa permette di prevederedove e quando colpire la palla. Lo studio è stato eseguito su tre giocatori di cricket di diversa esperienza. Unavideocamera, montata all'altezza dell'occhio sinistro, registrava la direzione dello sguardo e la posizione dellatesta, mentre una macchina eseguiva lanci di lunghezze diverse. Ed è risultato che la palla inizialmente vienefissata per i primi due decimi di secondo, poi lo sguardo si abbassa bruscamente di circa 7,5 gradi, come sel'occhio si preparasse in anticipo all'arrivo della palla a terra. Subito dopo la testa ruota verso il basso, mentre ladirezione dello sguardo rimane la stessa. Appena la palla rimbalza gli occhi sono di nuovo puntati su di essa,ma ne seguono precisamente la traiettoria per non più di due decimi di secondo. I primi istanti, secondo iricercatori, servono per stimare il punto in cui avverrà il rimbalzo, da cui si ricavano informazioni precise sullatraiettoria successiva della palla. Infatti i parametri che i giocatori possono «misurare», come l'angolo tra ladirezione dello sguardo al momento del rimbalzo e il piano orizzontale, e l'istante in cui la palla tocca terra, sonolegati all'altezza che raggiungerà la palla nell'istante in cui verrà colpita. Dal confronto tra i tre battitori èrisultato che i più esperti fissano la palla, nella fase iniziale, per un tempo più breve, riuscendo a prevedere piùvelocemente il punto del rimbalzo, e adottano movimenti diversi degli occhi secondo la lunghezza del lancio. Lastrategia dell'occhio contribuisce quindi a stabilire l'abilità di un giocatore. In questo studio è stato dimostrato che, dopo aver fissato la palla per pochi decimi di secondo, lo sguardo:
RISPOSTA    In molti sport gli atleti devono calcolare in pochi decimi di secondo la traiettoria della palla lanciata dal loroavversario e l'istante preciso in cui colpirla. Nonostante il consiglio degli allenatori sia, in genere, di guardaresempre la palla, alcuni ricercatori dell'università di Oxford hanno scoperto che non è necessario seguirladurante tutta la sua traiettoria. Una precisa strategia di movimenti degli occhi e della testa permette di prevederedove e quando colpire la palla. Lo studio è stato eseguito su tre giocatori di cricket di diversa esperienza. Unavideocamera, montata all'altezza dell'occhio sinistro, registrava la direzione dello sguardo e la posizione dellatesta, mentre una macchina eseguiva lanci di lunghezze diverse. Ed è risultato che la palla inizialmente vienefissata per i primi due decimi di secondo, poi lo sguardo si abbassa bruscamente di circa 7,5 gradi, come sel'occhio si preparasse in anticipo all'arrivo della palla a terra. Subito dopo la testa ruota verso il basso, mentre ladirezione dello sguardo rimane la stessa. Appena la palla rimbalza gli occhi sono di nuovo puntati su di essa,ma ne seguono precisamente la traiettoria per non più di due decimi di secondo. I primi istanti, secondo iricercatori, servono per stimare il punto in cui avverrà il rimbalzo, da cui si ricavano informazioni precise sullatraiettoria successiva della palla. Infatti i parametri che i giocatori possono «misurare», come l'angolo tra ladirezione dello sguardo al momento del rimbalzo e il piano orizzontale, e l'istante in cui la palla tocca terra, sonolegati all'altezza che raggiungerà la palla nell'istante in cui verrà colpita. Dal confronto tra i tre battitori èrisultato che i più esperti fissano la palla, nella fase iniziale, per un tempo più breve, riuscendo a prevedere piùvelocemente il punto del rimbalzo, e adottano movimenti diversi degli occhi secondo la lunghezza del lancio. Lastrategia dell'occhio contribuisce quindi a stabilire l'abilità di un giocatore. Gli allenatori di molti sport, in genere, consigliano di:

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