Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbaletratto da:Comune di Napoli Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI  Esercitati su questo Quiz  |
RISPOSTA   L'industria, soprattutto nella dimensione della fabbrica, ha subito un cambiamento profondo dagli albori dellaciviltà delle macchine. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la spinta dell'automazione, dell'informatica, delletelecomunicazioni, il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione di cui, tuttavia, spesso non sonobalzati alla ribalta gli aspetti positivi. Non stupisce che spesso l'impresa venga identificata ancora con i vecchimodelli, con gli ambienti rumorosi e ostili delle catene di montaggio, in fondo con l'immagine surreale di CharlieChaplin in "Tempi moderni". Ma, per fortuna, i vecchi sistemi produttivi appartengono in gran parte al museodell'industrializzazione. L'azienda moderna è una realtà sempre più integrata di progettazione, programmazione,produzione e marketing: sono aumentate le funzioni aziendali e insieme è cresciuta l'integrazione tra le diversefunzioni; è aumentata la responsabilità ad ogni livello e sta crescendo anche la possibilità di far partecipare invario modo tutti i componenti dell'impresa ai risultati aziendali. Il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione: |
| RISPOSTA   L'industria, soprattutto nella dimensione della fabbrica, ha subito un cambiamento profondo dagli albori dellaciviltà delle macchine. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la spinta dell'automazione, dell'informatica, delletelecomunicazioni, il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione di cui, tuttavia, spesso non sonobalzati alla ribalta gli aspetti positivi. Non stupisce che spesso l'impresa venga identificata ancora con i vecchimodelli, con gli ambienti rumorosi e ostili delle catene di montaggio, in fondo con l'immagine surreale di CharlieChaplin in "Tempi moderni". Ma, per fortuna, i vecchi sistemi produttivi appartengono in gran parte al museodell'industrializzazione. L'azienda moderna è una realtà sempre più integrata di progettazione, programmazione,produzione e marketing: sono aumentate le funzioni aziendali e insieme è cresciuta l'integrazione tra le diversefunzioni; è aumentata la responsabilità ad ogni livello e sta crescendo anche la possibilità di far partecipare invario modo tutti i componenti dell'impresa ai risultati aziendali. Nell'azienda moderna per tutti i componenti dell'impresa: |
| RISPOSTA   L'industria, soprattutto nella dimensione della fabbrica, ha subito un cambiamento profondo dagli albori dellaciviltà delle macchine. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la spinta dell'automazione, dell'informatica, delletelecomunicazioni, il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione di cui, tuttavia, spesso non sonobalzati alla ribalta gli aspetti positivi. Non stupisce che spesso l'impresa venga identificata ancora con i vecchimodelli, con gli ambienti rumorosi e ostili delle catene di montaggio, in fondo con l'immagine surreale di CharlieChaplin in "Tempi moderni". Ma, per fortuna, i vecchi sistemi produttivi appartengono in gran parte al museodell'industrializzazione. L'azienda moderna è una realtà sempre più integrata di progettazione, programmazione,produzione e marketing: sono aumentate le funzioni aziendali e insieme è cresciuta l'integrazione tra le diversefunzioni; è aumentata la responsabilità ad ogni livello e sta crescendo anche la possibilità di far partecipare invario modo tutti i componenti dell'impresa ai risultati aziendali. Gli ambienti rumorosi delle catene di montaggio e i vecchi sistemi produttivi, nell'industria moderna: |
RISPOSTA   L'industria, soprattutto nella dimensione della fabbrica, ha subito un cambiamento profondo dagli albori dellaciviltà delle macchine. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la spinta dell'automazione, dell'informatica, delletelecomunicazioni, il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione di cui, tuttavia, spesso non sonobalzati alla ribalta gli aspetti positivi. Non stupisce che spesso l'impresa venga identificata ancora con i vecchimodelli, con gli ambienti rumorosi e ostili delle catene di montaggio, in fondo con l'immagine surreale di CharlieChaplin in "Tempi moderni". Ma, per fortuna, i vecchi sistemi produttivi appartengono in gran parte al museodell'industrializzazione. L'azienda moderna è una realtà sempre più integrata di progettazione, programmazione,produzione e marketing: sono aumentate le funzioni aziendali e insieme è cresciuta l'integrazione tra le diversefunzioni; è aumentata la responsabilità ad ogni livello e sta crescendo anche la possibilità di far partecipare invario modo tutti i componenti dell'impresa ai risultati aziendali. L'azienda moderna è una realtà: |
RISPOSTA   L'industria, soprattutto nella dimensione della fabbrica, ha subito un cambiamento profondo dagli albori dellaciviltà delle macchine. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la spinta dell'automazione, dell'informatica, delletelecomunicazioni, il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione di cui, tuttavia, spesso non sonobalzati alla ribalta gli aspetti positivi. Non stupisce che spesso l'impresa venga identificata ancora con i vecchimodelli, con gli ambienti rumorosi e ostili delle catene di montaggio, in fondo con l'immagine surreale di CharlieChaplin in "Tempi moderni". Ma, per fortuna, i vecchi sistemi produttivi appartengono in gran parte al museodell'industrializzazione. L'azienda moderna è una realtà sempre più integrata di progettazione, programmazione,produzione e marketing: sono aumentate le funzioni aziendali e insieme è cresciuta l'integrazione tra le diversefunzioni; è aumentata la responsabilità ad ogni livello e sta crescendo anche la possibilità di far partecipare invario modo tutti i componenti dell'impresa ai risultati aziendali. Le funzioni aziendali, nel contesto dell'azienda moderna: |
| RISPOSTA   L'industria, soprattutto nella dimensione della fabbrica, ha subito un cambiamento profondo dagli albori dellaciviltà delle macchine. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la spinta dell'automazione, dell'informatica, delletelecomunicazioni, il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione di cui, tuttavia, spesso non sonobalzati alla ribalta gli aspetti positivi. Non stupisce che spesso l'impresa venga identificata ancora con i vecchimodelli, con gli ambienti rumorosi e ostili delle catene di montaggio, in fondo con l'immagine surreale di CharlieChaplin in "Tempi moderni". Ma, per fortuna, i vecchi sistemi produttivi appartengono in gran parte al museodell'industrializzazione. L'azienda moderna è una realtà sempre più integrata di progettazione, programmazione,produzione e marketing: sono aumentate le funzioni aziendali e insieme è cresciuta l'integrazione tra le diversefunzioni; è aumentata la responsabilità ad ogni livello e sta crescendo anche la possibilità di far partecipare invario modo tutti i componenti dell'impresa ai risultati aziendali. L'immagine della fabbrica proposta in "Tempi moderni": |
| RISPOSTA   L'Italia è un vero museo a "cielo aperto" esposto a continui furti favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo dellanostra storia e della nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che ha attirato gli interessidella criminalità organizzata. Quello dell'archeomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni '70 perl'esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre nuovi che facilitino il riciclaggio dei profittiaccumulati illegalmente. Nell'ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed oggetti d'arte cheforniscono anche la garanzia di un'alta rivalutazione. Il sistema è "semplice": i pezzi rari e di alto valore,facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte per molti anni; successivamentei ladri cercano acquirenti diretti (collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provvedono anchealla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere lequotazioni delle opere d'arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati alla criminalità internazionale. Irischi per i trafficanti d'arte sono minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traffico di beniculturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata osservanza di esse ha favorito il depauperamento delpatrimonio artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi motivi, alla restituzione dei beni alPaese di provenienza o non ne impediscono l'esportazione dall'Europa. In Gran Bretagna i venditori d'arte nonsono tenuti a verificare l'origine dei beni acquistati, così le opere introdotte in modo illegale possono diventarelegali e vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare tutto il patrimonio artistico che sitrova nelle case degli italiani, dato che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni artistici èillegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga del commercio clandestino di opere d'arte ed èspesso opera di persone insospettabili. La criminalità internazionale: |
RISPOSTA   L'Italia è un vero museo a "cielo aperto" esposto a continui furti favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo dellanostra storia e della nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che ha attirato gli interessidella criminalità organizzata. Quello dell'archeomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni '70 perl'esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre nuovi che facilitino il riciclaggio dei profittiaccumulati illegalmente. Nell'ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed oggetti d'arte cheforniscono anche la garanzia di un'alta rivalutazione. Il sistema è "semplice": i pezzi rari e di alto valore,facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte per molti anni; successivamentei ladri cercano acquirenti diretti (collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provvedono anchealla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere lequotazioni delle opere d'arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati alla criminalità internazionale. Irischi per i trafficanti d'arte sono minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traffico di beniculturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata osservanza di esse ha favorito il depauperamento delpatrimonio artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi motivi, alla restituzione dei beni alPaese di provenienza o non ne impediscono l'esportazione dall'Europa. In Gran Bretagna i venditori d'arte nonsono tenuti a verificare l'origine dei beni acquistati, così le opere introdotte in modo illegale possono diventarelegali e vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare tutto il patrimonio artistico che sitrova nelle case degli italiani, dato che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni artistici èillegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga del commercio clandestino di opere d'arte ed èspesso opera di persone insospettabili. Le opere d'arte vengono detenute illecitamente: |
RISPOSTA   L'Italia è un vero museo a "cielo aperto" esposto a continui furti favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo dellanostra storia e della nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che ha attirato gli interessidella criminalità organizzata. Quello dell'archeomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni '70 perl'esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre nuovi che facilitino il riciclaggio dei profittiaccumulati illegalmente. Nell'ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed oggetti d'arte cheforniscono anche la garanzia di un'alta rivalutazione. Il sistema è "semplice": i pezzi rari e di alto valore,facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte per molti anni; successivamentei ladri cercano acquirenti diretti (collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provvedono anchealla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere lequotazioni delle opere d'arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati alla criminalità internazionale. Irischi per i trafficanti d'arte sono minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traffico di beniculturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata osservanza di esse ha favorito il depauperamento delpatrimonio artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi motivi, alla restituzione dei beni alPaese di provenienza o non ne impediscono l'esportazione dall'Europa. In Gran Bretagna i venditori d'arte nonsono tenuti a verificare l'origine dei beni acquistati, così le opere introdotte in modo illegale possono diventarelegali e vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare tutto il patrimonio artistico che sitrova nelle case degli italiani, dato che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni artistici èillegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga del commercio clandestino di opere d'arte ed èspesso opera di persone insospettabili. Le opere introdotte in Gran Bretagna in modo illegale: |
| RISPOSTA   L'Italia è un vero museo a "cielo aperto" esposto a continui furti favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo dellanostra storia e della nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che ha attirato gli interessidella criminalità organizzata. Quello dell'archeomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni '70 perl'esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre nuovi che facilitino il riciclaggio dei profittiaccumulati illegalmente. Nell'ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed oggetti d'arte cheforniscono anche la garanzia di un'alta rivalutazione. Il sistema è "semplice": i pezzi rari e di alto valore,facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte per molti anni; successivamentei ladri cercano acquirenti diretti (collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provvedono anchealla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere lequotazioni delle opere d'arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati alla criminalità internazionale. Irischi per i trafficanti d'arte sono minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traffico di beniculturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata osservanza di esse ha favorito il depauperamento delpatrimonio artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi motivi, alla restituzione dei beni alPaese di provenienza o non ne impediscono l'esportazione dall'Europa. In Gran Bretagna i venditori d'arte nonsono tenuti a verificare l'origine dei beni acquistati, così le opere introdotte in modo illegale possono diventarelegali e vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare tutto il patrimonio artistico che sitrova nelle case degli italiani, dato che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni artistici èillegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga del commercio clandestino di opere d'arte ed èspesso opera di persone insospettabili. Chi provvede alla falsificazione dei documenti? |
| RISPOSTA   L'Italia è un vero museo a "cielo aperto" esposto a continui furti favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo dellanostra storia e della nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che ha attirato gli interessidella criminalità organizzata. Quello dell'archeomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni '70 perl'esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre nuovi che facilitino il riciclaggio dei profittiaccumulati illegalmente. Nell'ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed oggetti d'arte cheforniscono anche la garanzia di un'alta rivalutazione. Il sistema è "semplice": i pezzi rari e di alto valore,facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte per molti anni; successivamentei ladri cercano acquirenti diretti (collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provvedono anchealla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere lequotazioni delle opere d'arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati alla criminalità internazionale. Irischi per i trafficanti d'arte sono minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traffico di beniculturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata osservanza di esse ha favorito il depauperamento delpatrimonio artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi motivi, alla restituzione dei beni alPaese di provenienza o non ne impediscono l'esportazione dall'Europa. In Gran Bretagna i venditori d'arte nonsono tenuti a verificare l'origine dei beni acquistati, così le opere introdotte in modo illegale possono diventarelegali e vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare tutto il patrimonio artistico che sitrova nelle case degli italiani, dato che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni artistici èillegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga del commercio clandestino di opere d'arte ed èspesso opera di persone insospettabili. Le norme comunitarie per contrastare il traffico dei beni culturali: |
| RISPOSTA   L'Italia è un vero museo a "cielo aperto" esposto a continui furti favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo dellanostra storia e della nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che ha attirato gli interessidella criminalità organizzata. Quello dell'archeomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni '70 perl'esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre nuovi che facilitino il riciclaggio dei profittiaccumulati illegalmente. Nell'ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed oggetti d'arte cheforniscono anche la garanzia di un'alta rivalutazione. Il sistema è "semplice": i pezzi rari e di alto valore,facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte per molti anni; successivamentei ladri cercano acquirenti diretti (collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provvedono anchealla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere lequotazioni delle opere d'arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati alla criminalità internazionale. Irischi per i trafficanti d'arte sono minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traffico di beniculturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata osservanza di esse ha favorito il depauperamento delpatrimonio artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi motivi, alla restituzione dei beni alPaese di provenienza o non ne impediscono l'esportazione dall'Europa. In Gran Bretagna i venditori d'arte nonsono tenuti a verificare l'origine dei beni acquistati, così le opere introdotte in modo illegale possono diventarelegali e vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare tutto il patrimonio artistico che sitrova nelle case degli italiani, dato che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni artistici èillegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga del commercio clandestino di opere d'arte ed èspesso opera di persone insospettabili. I pezzi rari: |
| RISPOSTA   L'Italia è un vero museo a "cielo aperto" esposto a continui furti favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo dellanostra storia e della nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che ha attirato gli interessidella criminalità organizzata. Quello dell'archeomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni '70 perl'esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre nuovi che facilitino il riciclaggio dei profittiaccumulati illegalmente. Nell'ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed oggetti d'arte cheforniscono anche la garanzia di un'alta rivalutazione. Il sistema è "semplice": i pezzi rari e di alto valore,facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte per molti anni; successivamentei ladri cercano acquirenti diretti (collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provvedono anchealla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere lequotazioni delle opere d'arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati alla criminalità internazionale. Irischi per i trafficanti d'arte sono minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traffico di beniculturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata osservanza di esse ha favorito il depauperamento delpatrimonio artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi motivi, alla restituzione dei beni alPaese di provenienza o non ne impediscono l'esportazione dall'Europa. In Gran Bretagna i venditori d'arte nonsono tenuti a verificare l'origine dei beni acquistati, così le opere introdotte in modo illegale possono diventarelegali e vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare tutto il patrimonio artistico che sitrova nelle case degli italiani, dato che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni artistici èillegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga del commercio clandestino di opere d'arte ed èspesso opera di persone insospettabili. Il fenomeno dell'archeomafia: |
| RISPOSTA   L'Italia è un vero museo a "cielo aperto" esposto a continui furti favoriti dal mercato clandestino. Un pezzo dellanostra storia e della nostra cultura viene ferito e trasformato in un lucroso business che ha attirato gli interessidella criminalità organizzata. Quello dell'archeomafia è un fenomeno che si è sviluppato sin dagli anni '70 perl'esigenza della criminalità internazionale di trovare sistemi sempre nuovi che facilitino il riciclaggio dei profittiaccumulati illegalmente. Nell'ultimo ventennio ha compreso i vantaggi di comprare opere ed oggetti d'arte cheforniscono anche la garanzia di un'alta rivalutazione. Il sistema è "semplice": i pezzi rari e di alto valore,facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati e nascosti a volte per molti anni; successivamentei ladri cercano acquirenti diretti (collezionisti privati) o si rivolgono a ladri professionisti che provvedono anchealla falsificazione dei documenti. Sono stati soprattutto gli acquirenti giapponesi ed americani a far crescere lequotazioni delle opere d'arte europee, favoriti dal cambio e in alcuni casi legati alla criminalità internazionale. Irischi per i trafficanti d'arte sono minimi. Le vigenti norme comunitarie potrebbero contrastare il traffico di beniculturali, ma non tutti i Paesi vi si attengono e la mancata osservanza di esse ha favorito il depauperamento delpatrimonio artistico e archeologico. Alcuni Stati si oppongono, senza validi motivi, alla restituzione dei beni alPaese di provenienza o non ne impediscono l'esportazione dall'Europa. In Gran Bretagna i venditori d'arte nonsono tenuti a verificare l'origine dei beni acquistati, così le opere introdotte in modo illegale possono diventarelegali e vengono immesse sul mercato. Sarebbe opportuno poter catalogare tutto il patrimonio artistico che sitrova nelle case degli italiani, dato che molti in Italia fanno finta di non sapere che detenere patrimoni artistici èillegale. Questa detenzione illecita è il retroterra della piaga del commercio clandestino di opere d'arte ed èspesso opera di persone insospettabili. I ladri di opere d'arte: |
RISPOSTA   L'orecchio assoluto è una rarità anche fra i musicisti di professione, ma uno studio mostra che probabilmentenasciamo tutti con questa straordinaria capacità, che però perdiamo perché diventa «ingombrante». L'orecchioassoluto è la capacità di riconoscere le note musicali anche isolate, senza la necessità di confrontarle con altre.E' stato fatto uno studio sull'apprendimento della musica nei bambini attraverso un metodo per misurare se isoggetti sottoposti ad alcuni esperimenti utilizzano un metodo assoluto o uno relativo per riconoscere lemusiche. In tutte le prove, gli adulti se la sono cavata molto bene nel misurare le variazioni relative, ma nonquelle assolute. I bambini hanno invece mostrato il comportamento opposto. Le musiche usate sono dei flussidi tre minuti di suoni simili a rintocchi di campanelle, che non hanno nessuna relazione con delle canzoni omelodie note. Dopo che i bambini hanno ascoltato la canzoncina, essa viene ripetuta cambiando il valoreassoluto delle note, ma non quello relativo. Il tempo che i bambini dedicano all'ascolto viene misurato. Inpratica, l'esperimento si basa sul fatto che se il bambino riconosce la stessa canzone nelle due musiche, laseconda volta la sua attenzione calerà in fretta, perché mancherà l'interesse rappresentato dalla novità. Ilperché nasciamo tutti con l'orecchio assoluto per poi perderlo quando cresciamo, potrebbe dipendere dal fattoche l'orecchio assoluto permette di ricavare delle informazioni estremamente dettagliate su quello che si sente,che sono probabilmente inutili per la vita di tutti i giorni. L'orecchio assoluto è però molto frequente fra i nonvedenti, poiché il tono dei rumori può fornire delle informazioni spaziali molto utili. Alcuni studi hanno dimostrato: |
RISPOSTA   L'orecchio assoluto è una rarità anche fra i musicisti di professione, ma uno studio mostra che probabilmentenasciamo tutti con questa straordinaria capacità, che però perdiamo perché diventa «ingombrante». L'orecchioassoluto è la capacità di riconoscere le note musicali anche isolate, senza la necessità di confrontarle con altre.E' stato fatto uno studio sull'apprendimento della musica nei bambini attraverso un metodo per misurare se isoggetti sottoposti ad alcuni esperimenti utilizzano un metodo assoluto o uno relativo per riconoscere lemusiche. In tutte le prove, gli adulti se la sono cavata molto bene nel misurare le variazioni relative, ma nonquelle assolute. I bambini hanno invece mostrato il comportamento opposto. Le musiche usate sono dei flussidi tre minuti di suoni simili a rintocchi di campanelle, che non hanno nessuna relazione con delle canzoni omelodie note. Dopo che i bambini hanno ascoltato la canzoncina, essa viene ripetuta cambiando il valoreassoluto delle note, ma non quello relativo. Il tempo che i bambini dedicano all'ascolto viene misurato. Inpratica, l'esperimento si basa sul fatto che se il bambino riconosce la stessa canzone nelle due musiche, laseconda volta la sua attenzione calerà in fretta, perché mancherà l'interesse rappresentato dalla novità. Ilperché nasciamo tutti con l'orecchio assoluto per poi perderlo quando cresciamo, potrebbe dipendere dal fattoche l'orecchio assoluto permette di ricavare delle informazioni estremamente dettagliate su quello che si sente,che sono probabilmente inutili per la vita di tutti i giorni. L'orecchio assoluto è però molto frequente fra i nonvedenti, poiché il tono dei rumori può fornire delle informazioni spaziali molto utili. Durante lo studio effettuato sono state utilizzate: |
RISPOSTA   L'orecchio assoluto è una rarità anche fra i musicisti di professione, ma uno studio mostra che probabilmentenasciamo tutti con questa straordinaria capacità, che però perdiamo perché diventa «ingombrante». L'orecchioassoluto è la capacità di riconoscere le note musicali anche isolate, senza la necessità di confrontarle con altre.E' stato fatto uno studio sull'apprendimento della musica nei bambini attraverso un metodo per misurare se isoggetti sottoposti ad alcuni esperimenti utilizzano un metodo assoluto o uno relativo per riconoscere lemusiche. In tutte le prove, gli adulti se la sono cavata molto bene nel misurare le variazioni relative, ma nonquelle assolute. I bambini hanno invece mostrato il comportamento opposto. Le musiche usate sono dei flussidi tre minuti di suoni simili a rintocchi di campanelle, che non hanno nessuna relazione con delle canzoni omelodie note. Dopo che i bambini hanno ascoltato la canzoncina, essa viene ripetuta cambiando il valoreassoluto delle note, ma non quello relativo. Il tempo che i bambini dedicano all'ascolto viene misurato. Inpratica, l'esperimento si basa sul fatto che se il bambino riconosce la stessa canzone nelle due musiche, laseconda volta la sua attenzione calerà in fretta, perché mancherà l'interesse rappresentato dalla novità. Ilperché nasciamo tutti con l'orecchio assoluto per poi perderlo quando cresciamo, potrebbe dipendere dal fattoche l'orecchio assoluto permette di ricavare delle informazioni estremamente dettagliate su quello che si sente,che sono probabilmente inutili per la vita di tutti i giorni. L'orecchio assoluto è però molto frequente fra i nonvedenti, poiché il tono dei rumori può fornire delle informazioni spaziali molto utili. Uno dei motivi della rarità dell'orecchio assoluto: |
| RISPOSTA   L'orecchio assoluto è una rarità anche fra i musicisti di professione, ma uno studio mostra che probabilmentenasciamo tutti con questa straordinaria capacità, che però perdiamo perché diventa «ingombrante». L'orecchioassoluto è la capacità di riconoscere le note musicali anche isolate, senza la necessità di confrontarle con altre.E' stato fatto uno studio sull'apprendimento della musica nei bambini attraverso un metodo per misurare se isoggetti sottoposti ad alcuni esperimenti utilizzano un metodo assoluto o uno relativo per riconoscere lemusiche. In tutte le prove, gli adulti se la sono cavata molto bene nel misurare le variazioni relative, ma nonquelle assolute. I bambini hanno invece mostrato il comportamento opposto. Le musiche usate sono dei flussidi tre minuti di suoni simili a rintocchi di campanelle, che non hanno nessuna relazione con delle canzoni omelodie note. Dopo che i bambini hanno ascoltato la canzoncina, essa viene ripetuta cambiando il valoreassoluto delle note, ma non quello relativo. Il tempo che i bambini dedicano all'ascolto viene misurato. Inpratica, l'esperimento si basa sul fatto che se il bambino riconosce la stessa canzone nelle due musiche, laseconda volta la sua attenzione calerà in fretta, perché mancherà l'interesse rappresentato dalla novità. Ilperché nasciamo tutti con l'orecchio assoluto per poi perderlo quando cresciamo, potrebbe dipendere dal fattoche l'orecchio assoluto permette di ricavare delle informazioni estremamente dettagliate su quello che si sente,che sono probabilmente inutili per la vita di tutti i giorni. L'orecchio assoluto è però molto frequente fra i nonvedenti, poiché il tono dei rumori può fornire delle informazioni spaziali molto utili. Gli studi sull'orecchio assoluto: |
| RISPOSTA   L'orecchio assoluto è una rarità anche fra i musicisti di professione, ma uno studio mostra che probabilmentenasciamo tutti con questa straordinaria capacità, che però perdiamo perché diventa «ingombrante». L'orecchioassoluto è la capacità di riconoscere le note musicali anche isolate, senza la necessità di confrontarle con altre.E' stato fatto uno studio sull'apprendimento della musica nei bambini attraverso un metodo per misurare se isoggetti sottoposti ad alcuni esperimenti utilizzano un metodo assoluto o uno relativo per riconoscere lemusiche. In tutte le prove, gli adulti se la sono cavata molto bene nel misurare le variazioni relative, ma nonquelle assolute. I bambini hanno invece mostrato il comportamento opposto. Le musiche usate sono dei flussidi tre minuti di suoni simili a rintocchi di campanelle, che non hanno nessuna relazione con delle canzoni omelodie note. Dopo che i bambini hanno ascoltato la canzoncina, essa viene ripetuta cambiando il valoreassoluto delle note, ma non quello relativo. Il tempo che i bambini dedicano all'ascolto viene misurato. Inpratica, l'esperimento si basa sul fatto che se il bambino riconosce la stessa canzone nelle due musiche, laseconda volta la sua attenzione calerà in fretta, perché mancherà l'interesse rappresentato dalla novità. Ilperché nasciamo tutti con l'orecchio assoluto per poi perderlo quando cresciamo, potrebbe dipendere dal fattoche l'orecchio assoluto permette di ricavare delle informazioni estremamente dettagliate su quello che si sente,che sono probabilmente inutili per la vita di tutti i giorni. L'orecchio assoluto è però molto frequente fra i nonvedenti, poiché il tono dei rumori può fornire delle informazioni spaziali molto utili. L'orecchio assoluto: |
RISPOSTA   L'orecchio assoluto è una rarità anche fra i musicisti di professione, ma uno studio mostra che probabilmentenasciamo tutti con questa straordinaria capacità, che però perdiamo perché diventa «ingombrante». L'orecchioassoluto è la capacità di riconoscere le note musicali anche isolate, senza la necessità di confrontarle con altre.E' stato fatto uno studio sull'apprendimento della musica nei bambini attraverso un metodo per misurare se isoggetti sottoposti ad alcuni esperimenti utilizzano un metodo assoluto o uno relativo per riconoscere lemusiche. In tutte le prove, gli adulti se la sono cavata molto bene nel misurare le variazioni relative, ma nonquelle assolute. I bambini hanno invece mostrato il comportamento opposto. Le musiche usate sono dei flussidi tre minuti di suoni simili a rintocchi di campanelle, che non hanno nessuna relazione con delle canzoni omelodie note. Dopo che i bambini hanno ascoltato la canzoncina, essa viene ripetuta cambiando il valoreassoluto delle note, ma non quello relativo. Il tempo che i bambini dedicano all'ascolto viene misurato. Inpratica, l'esperimento si basa sul fatto che se il bambino riconosce la stessa canzone nelle due musiche, laseconda volta la sua attenzione calerà in fretta, perché mancherà l'interesse rappresentato dalla novità. Ilperché nasciamo tutti con l'orecchio assoluto per poi perderlo quando cresciamo, potrebbe dipendere dal fattoche l'orecchio assoluto permette di ricavare delle informazioni estremamente dettagliate su quello che si sente,che sono probabilmente inutili per la vita di tutti i giorni. L'orecchio assoluto è però molto frequente fra i nonvedenti, poiché il tono dei rumori può fornire delle informazioni spaziali molto utili. L'orecchio assoluto è una caratteristica: |
|
 Esercitati su questo Quiz  |
Cerca
CONCORSI NELLE PROVINCE
Agrigento Alessandria Ancona Aosta Arezzo Ascoli Piceno Asti Avellino Bari Barletta Andria Trani Belluno Benevento Bergamo Biella Bologna Bolzano Brescia Brindisi Cagliari Caltanissetta Campobasso Carbonia Iglesias Caserta Catania Catanzaro Chieti Como Cosenza Cremona Crotone Cuneo Enna Fermo Ferrara Firenze Foggia Forli Cesena Frosinone Genova Gorizia Grosseto Imperia Isernia La Spezia L'Aquila Latina Lecce Lecco Livorno Lodi Lucca Macerata Mantova Massa Carrara Matera Messina Milano Modena Monza e della Brianza Napoli Novara Nuoro Olbia Tempio Oristano Padova Palermo Parma Pavia Perugia Pesaro e Urbino Pescara Piacenza Pisa Pistoia Pordenone Potenza Prato Ragusa Ravenna Reggio Calabria Reggio Emilia Rieti Rimini Roma Rovigo Salerno Medio Campidano Sassari Savona Siena Siracusa Sondrio Taranto Teramo Terni Torino Ogliastra Trapani Trento Treviso Trieste Udine Varese Venezia Verbano Cusio Ossola Vercelli Verona Vibo Valentia Vicenza Viterbo

L'industria, soprattutto nella dimensione della fabbrica, ha subito un cambiamento profondo dagli albori dellaciviltà delle macchine. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la spinta dell'automazione, dell'informatica, delletelecomunicazioni, il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione di cui, tuttavia, spesso non sonobalzati alla ribalta gli aspetti positivi. Non stupisce che spesso l'impresa venga identificata ancora con i vecchimodelli, con gli ambienti rumorosi e ostili delle catene di montaggio, in fondo con l'immagine surreale di CharlieChaplin in "Tempi moderni". Ma, per fortuna, i vecchi sistemi produttivi appartengono in gran parte al museodell'industrializzazione. L'azienda moderna è una realtà sempre più integrata di progettazione, programmazione,produzione e marketing: sono aumentate le funzioni aziendali e insieme è cresciuta l'integrazione tra le diversefunzioni; è aumentata la responsabilità ad ogni livello e sta crescendo anche la possibilità di far partecipare invario modo tutti i componenti dell'impresa ai risultati aziendali. Il modo di produrre ha vissuto una seconda rivoluzione: