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Tutte le domande del quiz : Ragionamento critico verbale

tratto da:
Comune di Napoli
Quiz - Concorsi-corso pubblici per titoli ed esami, per il reclutamento complessivo di 534 unita' di personale di ruolo con diversi profili professionali delle categorie C e D - Selezioni per LAUREATI



 Esercitati su questo Quiz 

RISPOSTA    Dopo due anni di ripresa economica, nel 2001 la classe media russa è ritornata ai livelli di benessere pre-crisi esi è estesa fino a comprendere il 22% della popolazione. Nel periodo successivo alla crisi del 1998, la caduta delpotere d'acquisto del rublo era stimata in oltre il 50%. Ma già un anno dopo, le prime inchieste indicavano che ilpotere d'acquisto della cosiddetta classe media si era già ripreso, recuperando fino all'80% del livello pre-crisi.Successivamente, nella primavera e nell'autunno 2001, i sondaggi condotti sullo stile di vita dei russi a Mosca,San Pietroburgo e in altre 14 grandi città, hanno confermato che la classe media russa si è andatariconsolidando nel 1999-2001, non solo come classe di reddito, ma anche come comunanza di valori econsapevolezza sociale. Pur tenendo conto di un possibile rallentamento delle spese nel 2002-2003 in rapportoal boom del triennio scorso, ma di una prevedibile ripresa nel 2004-2006, le prospettive per chi opera sulmercato dei consumi in Russia sono comunque incoraggianti. Tra i settori più promettenti figurano quellodell'alimentazione e dell'abbigliamento per i quali si prevedono gli aumenti di spesa più vistosi, anche tenendoconto di un ulteriore allargamento della classe media, a seguire gli immobili e le automobili, anche se conpercentuali più basse. La caduta del potere d'acquisto del rublo:
RISPOSTA    Dopo due anni di ripresa economica, nel 2001 la classe media russa è ritornata ai livelli di benessere pre-crisi esi è estesa fino a comprendere il 22% della popolazione. Nel periodo successivo alla crisi del 1998, la caduta delpotere d'acquisto del rublo era stimata in oltre il 50%. Ma già un anno dopo, le prime inchieste indicavano che ilpotere d'acquisto della cosiddetta classe media si era già ripreso, recuperando fino all'80% del livello pre-crisi.Successivamente, nella primavera e nell'autunno 2001, i sondaggi condotti sullo stile di vita dei russi a Mosca,San Pietroburgo e in altre 14 grandi città, hanno confermato che la classe media russa si è andatariconsolidando nel 1999-2001, non solo come classe di reddito, ma anche come comunanza di valori econsapevolezza sociale. Pur tenendo conto di un possibile rallentamento delle spese nel 2002-2003 in rapportoal boom del triennio scorso, ma di una prevedibile ripresa nel 2004-2006, le prospettive per chi opera sulmercato dei consumi in Russia sono comunque incoraggianti. Tra i settori più promettenti figurano quellodell'alimentazione e dell'abbigliamento per i quali si prevedono gli aumenti di spesa più vistosi, anche tenendoconto di un ulteriore allargamento della classe media, a seguire gli immobili e le automobili, anche se conpercentuali più basse. In Russia, il mercato dei consumi:
RISPOSTA    Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, sisono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana.Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, ilmeteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attivitàbiologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo deilaghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che sisiano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gliscienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano.Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi chehanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate enon andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altricristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo nonbiologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una bruscafrenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. Grazie agli studi sul meteorite ALH8400:
RISPOSTA   Domanda difficile Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, sisono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana.Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, ilmeteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attivitàbiologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo deilaghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che sisiano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gliscienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano.Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi chehanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate enon andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altricristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo nonbiologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una bruscafrenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. Alcuni ricercatori americani, studiando il meteorite:
RISPOSTA    Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, sisono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana.Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, ilmeteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attivitàbiologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo deilaghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che sisiano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gliscienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano.Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi chehanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate enon andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altricristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo nonbiologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una bruscafrenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. Molti batteri terrestri:
RISPOSTA    Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, sisono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana.Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, ilmeteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attivitàbiologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo deilaghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che sisiano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gliscienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano.Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi chehanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate enon andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altricristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo nonbiologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una bruscafrenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. I cristalli di magnetite:
RISPOSTA    Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, sisono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana.Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, ilmeteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attivitàbiologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo deilaghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che sisiano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gliscienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano.Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi chehanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate enon andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altricristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo nonbiologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una bruscafrenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. Analizzando il meteorite, i ricercatori:
RISPOSTA   Domanda difficile Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, sisono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana.Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, ilmeteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attivitàbiologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo deilaghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che sisiano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gliscienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano.Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi chehanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate enon andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altricristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo nonbiologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una bruscafrenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. Precedentemente alla pubblicazione dell'articolo dei ricercatori di Houston:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, sisono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana.Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, ilmeteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attivitàbiologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo deilaghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che sisiano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gliscienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano.Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi chehanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate enon andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altricristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo nonbiologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una bruscafrenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. Alcuni geologi hanno affrontato il problema dei cristalli di magnetite concludendo:
RISPOSTA   Domanda difficile Dopo l'annuncio nel 1996 della scoperta di fossili in un meteorite di origine marziana, noto come ALH8400, sisono sentite solo smentite. Ora un gruppo di scienziati è tornato a sostenere l'esistenza della vita marziana.Secondo alcuni ricercatori di Houston, che hanno pubblicato la loro scoperta su diverse riviste scientifiche, ilmeteorite conterrebbe minuscoli cristalli di magnetite che sulla Terra sono un tipico prodotto dell'attivitàbiologica. I cristalli si presentano infatti in piccole catene che molti batteri terrestri, che vivono sul fondo deilaghi, utilizzano come bussole per orientarsi. Secondo gli autori del lavoro, non esistono cristalli simili che sisiano formati in modi non biologici. Nei batteri terrestri, poi, i cristalli sono ricoperti da una membrana, di cui gliscienziati sostengono di aver visto i resti fossili al microscopio elettronico analizzando il meteorite marziano.Anche se in effetti sulla Terra simili catene di cristalli si formano solo per processi biologici, altri geologi chehanno studiato a fondo il meteorite, avvertono però che le conclusioni di questa ricerca sono forse affrettate enon andrebbero accettate senza un ulteriore studio. Un primo problema è che il meteorite contiene molti altricristalli di magnetite che non sono attribuibili alla vita, per cui non è escluso che ci sia un meccanismo nonbiologico in grado di produrre anche le catene. Non è escluso ora che queste ricerche subiscano una bruscafrenata a causa delle profonde divergenze che dividono i ricercatori. Le ricerche sul metorite:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà Durante una normale giornata di lavoro, quanto tempo trascorriamo all'aperto? Per la maggior parte degliabitanti dei paesi industrializzati la risposta è una-due ore, persino il tempo libero viene spesso trascorso inambienti chiusi. Eppure, mentre per l'inquinamento degli ambienti esterni si sono messi a punto accurati metodidi valutazione e parametri di riferimento, sono assai meno conosciuti e pubblicizzati i metodi per valutare laqualità dell'aria negli ambienti interni. Tale qualità dipende principalmente dalla concentrazione degli inquinanti,ovvero dalla quantità di inquinanti rilasciata nell'aria in rapporto al fattore di diluizione determinato dal ricambiocon aria pulita. Alcuni inquinanti, però, non sono immediatamente percepibili. E' questo il caso del radon che,incolore e inodore, può essere misurato solo utilizzando strumenti di analisi. La maggioranza delle molecoleinquinanti è tuttavia percepibile non solo tramite l'olfatto, ma anche per l'azione irritante o tossica svoltasull'organismo. Per esempio, l'ozono e la formaldeide hanno un odore pungente caratteristico e sonofortemente irritanti per le mucose. L'anidride carbonica è del tutto inodore, ma a concentrazioni crescentiprovoca sensazioni d'aria viziata e soffocante. Ma anche gli inquinanti rilasciati da arredi, suppellettili erivestimenti possono contribuire ad aumentare la sensazione di disagio. In condizioni normali, è impossibilediscriminare l'azione dei singoli inquinanti; ciò che percepiamo è solo un livello più o meno elevato diaccettabilità, che possiamo tradurre in una sensazione di «comfort» respiratorio più o meno elevato. Nelle varie ricerche sull'inquinamento:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà Durante una normale giornata di lavoro, quanto tempo trascorriamo all'aperto? Per la maggior parte degliabitanti dei paesi industrializzati la risposta è una-due ore, persino il tempo libero viene spesso trascorso inambienti chiusi. Eppure, mentre per l'inquinamento degli ambienti esterni si sono messi a punto accurati metodidi valutazione e parametri di riferimento, sono assai meno conosciuti e pubblicizzati i metodi per valutare laqualità dell'aria negli ambienti interni. Tale qualità dipende principalmente dalla concentrazione degli inquinanti,ovvero dalla quantità di inquinanti rilasciata nell'aria in rapporto al fattore di diluizione determinato dal ricambiocon aria pulita. Alcuni inquinanti, però, non sono immediatamente percepibili. E' questo il caso del radon che,incolore e inodore, può essere misurato solo utilizzando strumenti di analisi. La maggioranza delle molecoleinquinanti è tuttavia percepibile non solo tramite l'olfatto, ma anche per l'azione irritante o tossica svoltasull'organismo. Per esempio, l'ozono e la formaldeide hanno un odore pungente caratteristico e sonofortemente irritanti per le mucose. L'anidride carbonica è del tutto inodore, ma a concentrazioni crescentiprovoca sensazioni d'aria viziata e soffocante. Ma anche gli inquinanti rilasciati da arredi, suppellettili erivestimenti possono contribuire ad aumentare la sensazione di disagio. In condizioni normali, è impossibilediscriminare l'azione dei singoli inquinanti; ciò che percepiamo è solo un livello più o meno elevato diaccettabilità, che possiamo tradurre in una sensazione di «comfort» respiratorio più o meno elevato. Una delle caratteristiche del radon:
RISPOSTA    Durante una normale giornata di lavoro, quanto tempo trascorriamo all'aperto? Per la maggior parte degliabitanti dei paesi industrializzati la risposta è una-due ore, persino il tempo libero viene spesso trascorso inambienti chiusi. Eppure, mentre per l'inquinamento degli ambienti esterni si sono messi a punto accurati metodidi valutazione e parametri di riferimento, sono assai meno conosciuti e pubblicizzati i metodi per valutare laqualità dell'aria negli ambienti interni. Tale qualità dipende principalmente dalla concentrazione degli inquinanti,ovvero dalla quantità di inquinanti rilasciata nell'aria in rapporto al fattore di diluizione determinato dal ricambiocon aria pulita. Alcuni inquinanti, però, non sono immediatamente percepibili. E' questo il caso del radon che,incolore e inodore, può essere misurato solo utilizzando strumenti di analisi. La maggioranza delle molecoleinquinanti è tuttavia percepibile non solo tramite l'olfatto, ma anche per l'azione irritante o tossica svoltasull'organismo. Per esempio, l'ozono e la formaldeide hanno un odore pungente caratteristico e sonofortemente irritanti per le mucose. L'anidride carbonica è del tutto inodore, ma a concentrazioni crescentiprovoca sensazioni d'aria viziata e soffocante. Ma anche gli inquinanti rilasciati da arredi, suppellettili erivestimenti possono contribuire ad aumentare la sensazione di disagio. In condizioni normali, è impossibilediscriminare l'azione dei singoli inquinanti; ciò che percepiamo è solo un livello più o meno elevato diaccettabilità, che possiamo tradurre in una sensazione di «comfort» respiratorio più o meno elevato. Nello studio dell'inquinamento di ambienti esterni:
RISPOSTA    Durante una normale giornata di lavoro, quanto tempo trascorriamo all'aperto? Per la maggior parte degliabitanti dei paesi industrializzati la risposta è una-due ore, persino il tempo libero viene spesso trascorso inambienti chiusi. Eppure, mentre per l'inquinamento degli ambienti esterni si sono messi a punto accurati metodidi valutazione e parametri di riferimento, sono assai meno conosciuti e pubblicizzati i metodi per valutare laqualità dell'aria negli ambienti interni. Tale qualità dipende principalmente dalla concentrazione degli inquinanti,ovvero dalla quantità di inquinanti rilasciata nell'aria in rapporto al fattore di diluizione determinato dal ricambiocon aria pulita. Alcuni inquinanti, però, non sono immediatamente percepibili. E' questo il caso del radon che,incolore e inodore, può essere misurato solo utilizzando strumenti di analisi. La maggioranza delle molecoleinquinanti è tuttavia percepibile non solo tramite l'olfatto, ma anche per l'azione irritante o tossica svoltasull'organismo. Per esempio, l'ozono e la formaldeide hanno un odore pungente caratteristico e sonofortemente irritanti per le mucose. L'anidride carbonica è del tutto inodore, ma a concentrazioni crescentiprovoca sensazioni d'aria viziata e soffocante. Ma anche gli inquinanti rilasciati da arredi, suppellettili erivestimenti possono contribuire ad aumentare la sensazione di disagio. In condizioni normali, è impossibilediscriminare l'azione dei singoli inquinanti; ciò che percepiamo è solo un livello più o meno elevato diaccettabilità, che possiamo tradurre in una sensazione di «comfort» respiratorio più o meno elevato. Uno degli effetti dell'anidride carbonica:
RISPOSTA   Domanda difficile Durante una normale giornata di lavoro, quanto tempo trascorriamo all'aperto? Per la maggior parte degliabitanti dei paesi industrializzati la risposta è una-due ore, persino il tempo libero viene spesso trascorso inambienti chiusi. Eppure, mentre per l'inquinamento degli ambienti esterni si sono messi a punto accurati metodidi valutazione e parametri di riferimento, sono assai meno conosciuti e pubblicizzati i metodi per valutare laqualità dell'aria negli ambienti interni. Tale qualità dipende principalmente dalla concentrazione degli inquinanti,ovvero dalla quantità di inquinanti rilasciata nell'aria in rapporto al fattore di diluizione determinato dal ricambiocon aria pulita. Alcuni inquinanti, però, non sono immediatamente percepibili. E' questo il caso del radon che,incolore e inodore, può essere misurato solo utilizzando strumenti di analisi. La maggioranza delle molecoleinquinanti è tuttavia percepibile non solo tramite l'olfatto, ma anche per l'azione irritante o tossica svoltasull'organismo. Per esempio, l'ozono e la formaldeide hanno un odore pungente caratteristico e sonofortemente irritanti per le mucose. L'anidride carbonica è del tutto inodore, ma a concentrazioni crescentiprovoca sensazioni d'aria viziata e soffocante. Ma anche gli inquinanti rilasciati da arredi, suppellettili erivestimenti possono contribuire ad aumentare la sensazione di disagio. In condizioni normali, è impossibilediscriminare l'azione dei singoli inquinanti; ciò che percepiamo è solo un livello più o meno elevato diaccettabilità, che possiamo tradurre in una sensazione di «comfort» respiratorio più o meno elevato. La sensazione di disagio che a volte percepiamo in un ambiente chiuso:
RISPOSTA    Durante una normale giornata di lavoro, quanto tempo trascorriamo all'aperto? Per la maggior parte degliabitanti dei paesi industrializzati la risposta è una-due ore, persino il tempo libero viene spesso trascorso inambienti chiusi. Eppure, mentre per l'inquinamento degli ambienti esterni si sono messi a punto accurati metodidi valutazione e parametri di riferimento, sono assai meno conosciuti e pubblicizzati i metodi per valutare laqualità dell'aria negli ambienti interni. Tale qualità dipende principalmente dalla concentrazione degli inquinanti,ovvero dalla quantità di inquinanti rilasciata nell'aria in rapporto al fattore di diluizione determinato dal ricambiocon aria pulita. Alcuni inquinanti, però, non sono immediatamente percepibili. E' questo il caso del radon che,incolore e inodore, può essere misurato solo utilizzando strumenti di analisi. La maggioranza delle molecoleinquinanti è tuttavia percepibile non solo tramite l'olfatto, ma anche per l'azione irritante o tossica svoltasull'organismo. Per esempio, l'ozono e la formaldeide hanno un odore pungente caratteristico e sonofortemente irritanti per le mucose. L'anidride carbonica è del tutto inodore, ma a concentrazioni crescentiprovoca sensazioni d'aria viziata e soffocante. Ma anche gli inquinanti rilasciati da arredi, suppellettili erivestimenti possono contribuire ad aumentare la sensazione di disagio. In condizioni normali, è impossibilediscriminare l'azione dei singoli inquinanti; ciò che percepiamo è solo un livello più o meno elevato diaccettabilità, che possiamo tradurre in una sensazione di «comfort» respiratorio più o meno elevato. Uno dei problemi dell'inquinamento degli ambienti chiusi:
RISPOSTA    Durante una normale giornata di lavoro, quanto tempo trascorriamo all'aperto? Per la maggior parte degliabitanti dei paesi industrializzati la risposta è una-due ore, persino il tempo libero viene spesso trascorso inambienti chiusi. Eppure, mentre per l'inquinamento degli ambienti esterni si sono messi a punto accurati metodidi valutazione e parametri di riferimento, sono assai meno conosciuti e pubblicizzati i metodi per valutare laqualità dell'aria negli ambienti interni. Tale qualità dipende principalmente dalla concentrazione degli inquinanti,ovvero dalla quantità di inquinanti rilasciata nell'aria in rapporto al fattore di diluizione determinato dal ricambiocon aria pulita. Alcuni inquinanti, però, non sono immediatamente percepibili. E' questo il caso del radon che,incolore e inodore, può essere misurato solo utilizzando strumenti di analisi. La maggioranza delle molecoleinquinanti è tuttavia percepibile non solo tramite l'olfatto, ma anche per l'azione irritante o tossica svoltasull'organismo. Per esempio, l'ozono e la formaldeide hanno un odore pungente caratteristico e sonofortemente irritanti per le mucose. L'anidride carbonica è del tutto inodore, ma a concentrazioni crescentiprovoca sensazioni d'aria viziata e soffocante. Ma anche gli inquinanti rilasciati da arredi, suppellettili erivestimenti possono contribuire ad aumentare la sensazione di disagio. In condizioni normali, è impossibilediscriminare l'azione dei singoli inquinanti; ciò che percepiamo è solo un livello più o meno elevato diaccettabilità, che possiamo tradurre in una sensazione di «comfort» respiratorio più o meno elevato. Una delle modalità di riconoscimento delle sostanze inquinanti:
RISPOSTA    Durante una normale giornata di lavoro, quanto tempo trascorriamo all'aperto? Per la maggior parte degliabitanti dei paesi industrializzati la risposta è una-due ore, persino il tempo libero viene spesso trascorso inambienti chiusi. Eppure, mentre per l'inquinamento degli ambienti esterni si sono messi a punto accurati metodidi valutazione e parametri di riferimento, sono assai meno conosciuti e pubblicizzati i metodi per valutare laqualità dell'aria negli ambienti interni. Tale qualità dipende principalmente dalla concentrazione degli inquinanti,ovvero dalla quantità di inquinanti rilasciata nell'aria in rapporto al fattore di diluizione determinato dal ricambiocon aria pulita. Alcuni inquinanti, però, non sono immediatamente percepibili. E' questo il caso del radon che,incolore e inodore, può essere misurato solo utilizzando strumenti di analisi. La maggioranza delle molecoleinquinanti è tuttavia percepibile non solo tramite l'olfatto, ma anche per l'azione irritante o tossica svoltasull'organismo. Per esempio, l'ozono e la formaldeide hanno un odore pungente caratteristico e sonofortemente irritanti per le mucose. L'anidride carbonica è del tutto inodore, ma a concentrazioni crescentiprovoca sensazioni d'aria viziata e soffocante. Ma anche gli inquinanti rilasciati da arredi, suppellettili erivestimenti possono contribuire ad aumentare la sensazione di disagio. In condizioni normali, è impossibilediscriminare l'azione dei singoli inquinanti; ciò che percepiamo è solo un livello più o meno elevato diaccettabilità, che possiamo tradurre in una sensazione di «comfort» respiratorio più o meno elevato. La qualità dell'aria negli ambienti interni:
RISPOSTA   Domanda difficile E' stato un gigantesco bolide celeste, 250 milioni di anni fa, a scatenare la "Madre di tutte le estinzioni", lacatastrofe globale che fu sul punto di cancellare per sempre la vita sulla Terra. L'impatto di un asteroide,spiegano oggi i ricercatori della Nasa e delle università di Washington, non fu direttamente responsabiledell'estinzione, ma servì ad innescare una serie di cataclismi che attaccarono le specie viventi su più fronti,spazzandone via il 96 per cento. Il bolide era di dimensioni colossali: da 6 a 12 chilometri di diametro, calcolanogli scienziati, secondo i quali la collisione liberò un'energia un milione di volte superiore a quella del più terribiledei terremoti recenti. Meno famosa, ma molto più grave della catastrofe che condannò i dinosauri, la cosiddetta"estinzione del Permiano" (dal nome del periodo geologico al termine del quale si verificò) è stata la piùdrammatica delle cinque estinzioni di massa che la Terra ha conosciuto fino ad oggi, ed è stata quella che,secondo gli scienziati, ha portato la vita sull'orlo della scomparsa totale. Le terre emerse, che all'epoca eranoraggruppate nel supercontinente Pangea, furono sconvolte da una attività vulcanica senza precedenti, cheseppellì l'intera superficie sotto 3 metri di lava. Le nubi di polveri e anidride carbonica prodotte dalle eruzionisconvolsero il clima, i livelli del mare mutarono e la percentuale di ossigeno contenuta nelle acque oceaniche sialterò: una catena di eventi che colpì con estrema violenza sia gli organismi marini che quelli terrestri,risparmiandone una percentuale a stento sufficiente a garantire la prosecuzione della vita. L'impatto del gigantesco bolide che colpì la terra durante il Permiano:
RISPOSTA    E' stato un gigantesco bolide celeste, 250 milioni di anni fa, a scatenare la "Madre di tutte le estinzioni", lacatastrofe globale che fu sul punto di cancellare per sempre la vita sulla Terra. L'impatto di un asteroide,spiegano oggi i ricercatori della Nasa e delle università di Washington, non fu direttamente responsabiledell'estinzione, ma servì ad innescare una serie di cataclismi che attaccarono le specie viventi su più fronti,spazzandone via il 96 per cento. Il bolide era di dimensioni colossali: da 6 a 12 chilometri di diametro, calcolanogli scienziati, secondo i quali la collisione liberò un'energia un milione di volte superiore a quella del più terribiledei terremoti recenti. Meno famosa, ma molto più grave della catastrofe che condannò i dinosauri, la cosiddetta"estinzione del Permiano" (dal nome del periodo geologico al termine del quale si verificò) è stata la piùdrammatica delle cinque estinzioni di massa che la Terra ha conosciuto fino ad oggi, ed è stata quella che,secondo gli scienziati, ha portato la vita sull'orlo della scomparsa totale. Le terre emerse, che all'epoca eranoraggruppate nel supercontinente Pangea, furono sconvolte da una attività vulcanica senza precedenti, cheseppellì l'intera superficie sotto 3 metri di lava. Le nubi di polveri e anidride carbonica prodotte dalle eruzionisconvolsero il clima, i livelli del mare mutarono e la percentuale di ossigeno contenuta nelle acque oceaniche sialterò: una catena di eventi che colpì con estrema violenza sia gli organismi marini che quelli terrestri,risparmiandone una percentuale a stento sufficiente a garantire la prosecuzione della vita. Come erano strutturati i continenti all'epoca "dell'estinzione del Permiano"?

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