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Tutte le domande del quiz : Brani lunghi

tratto da:
Ospedale dei Colli
Quiz 8 collaboratori amministrativi 2020Concorso pubblico, per titoli ed esami, per 8 Collaboratori Amministrativi Professionali, categoria D - 2020 - Banca dati UFFICIALE



 Esercitati su questo Quiz 

RISPOSTA   Domanda di media difficoltà "Io voglio fare come gli altri". Ci voleva proprio la splendida sintesi di un alunno disabile per racchiudere, come in un cristallo, i molteplici sensi della "normalità". Voglio fare come gli altri, prima di tutto perché valgo come gli altri (ho gli stessi diritti); voglio fare come gli altri anche perché è un mio bisogno profondo. Bisogno di normalità, dunque, come affermazione del possesso degli stessi diritti di tutti gli altri, dell'essere soggetto di valore pari a quello di tutti gli altri e di avere pari opportunità. Anzi, diritto a compensazioni e aiuti se qualcosa ostacola la realizzazione del proprio potenziale: si pensi alla lezione di Don Milani "dare di più a chi ha di meno", non solo garantire a tutti le stesse possibilità.Questo bisogno di normalità non nega la diversità o il bisogno speciale dei deficit o delle patologie specifiche, soltanto li colloca all'interno di un fondamentale ed essenziale bisogno di normalità, di valore e di dignità. L'affermazione dell'uguaglianza e del pari valore non nega le reali diversità delle persone, ma non le usa come discriminanti o per giustificare la riduzione di diritti e opportunità. I genitori che, per primi, negli anni Settanta, cercavano di superare le resistenze all'integrazione scolastica dei loro figli disabili lottavano per la possibilità di frequentare una scuola normale, di tutti, perché sentivano che il valore del loro figlio era normale, era pari a quello di tutti gli altri. Non credevano certo che il loro figlio fosse normale! Ognuno di noi, anche se gravemente disabile, ha un profondo bisogno di normalità, per realizzare al meglio, attraverso di essa, la sua socializzazione primaria e secondaria (Dubar, 2004). Ma cosa troviamo nella normalità? [.........] Nella normalità si trova appartenenza e coesione con altri, con la maggioranza degli altri, si sente di appartenere a un gruppo forte. Questo senso di appartenenza può anche assumere le forme estreme del conformismo (Mucchi Faina, 1997) e dello spirito gregario, la "voce del branco", ma è prima di tutto un forte riconoscimento della comune appartenenza che sta alla base di tutte le relazioni e i rapporti sociali. Il senso di appartenenza alla normalità crea anche coesione sociale tra gruppi che potrebbero altrimenti non aver alcun rapporto e legame reciproci, come ad esempio gli alunni disabili in una scuola speciale e gli alunni che frequentano una scuola normale.Brano tratto dal libro "La Speciale normalità. Strategie di integrazione e inclusione per le disabilità e i Bisogni Educativi Speciali". (D. Ianes, 2006) "Io voglio fare come gli altri". Quale significato racchiude questa semplice affermazione?
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà "Io voglio fare come gli altri". Ci voleva proprio la splendida sintesi di un alunno disabile per racchiudere, come in un cristallo, i molteplici sensi della "normalità". Voglio fare come gli altri, prima di tutto perché valgo come gli altri (ho gli stessi diritti); voglio fare come gli altri anche perché è un mio bisogno profondo. Bisogno di normalità, dunque, come affermazione del possesso degli stessi diritti di tutti gli altri, dell'essere soggetto di valore pari a quello di tutti gli altri e di avere pari opportunità. Anzi, diritto a compensazioni e aiuti se qualcosa ostacola la realizzazione del proprio potenziale: si pensi alla lezione di Don Milani "dare di più a chi ha di meno", non solo garantire a tutti le stesse possibilità.Questo bisogno di normalità non nega la diversità o il bisogno speciale dei deficit o delle patologie specifiche, soltanto li colloca all'interno di un fondamentale ed essenziale bisogno di normalità, di valore e di dignità. L'affermazione dell'uguaglianza e del pari valore non nega le reali diversità delle persone, ma non le usa come discriminanti o per giustificare la riduzione di diritti e opportunità. I genitori che, per primi, negli anni Settanta, cercavano di superare le resistenze all'integrazione scolastica dei loro figli disabili lottavano per la possibilità di frequentare una scuola normale, di tutti, perché sentivano che il valore del loro figlio era normale, era pari a quello di tutti gli altri. Non credevano certo che il loro figlio fosse normale! Ognuno di noi, anche se gravemente disabile, ha un profondo bisogno di normalità, per realizzare al meglio, attraverso di essa, la sua socializzazione primaria e secondaria (Dubar, 2004). Ma cosa troviamo nella normalità? [.........] Nella normalità si trova appartenenza e coesione con altri, con la maggioranza degli altri, si sente di appartenere a un gruppo forte. Questo senso di appartenenza può anche assumere le forme estreme del conformismo (Mucchi Faina, 1997) e dello spirito gregario, la "voce del branco", ma è prima di tutto un forte riconoscimento della comune appartenenza che sta alla base di tutte le relazioni e i rapporti sociali. Il senso di appartenenza alla normalità crea anche coesione sociale tra gruppi che potrebbero altrimenti non aver alcun rapporto e legame reciproci, come ad esempio gli alunni disabili in una scuola speciale e gli alunni che frequentano una scuola normale.Brano tratto dal libro "La Speciale normalità. Strategie di integrazione e inclusione per le disabilità e i Bisogni Educativi Speciali". (D. Ianes, 2006) Quale tra le seguenti affermazioni si riferisce in modo corretto al pensiero di Don Milani?
RISPOSTA   Domanda difficile "Io voglio fare come gli altri". Ci voleva proprio la splendida sintesi di un alunno disabile per racchiudere, come in un cristallo, i molteplici sensi della "normalità". Voglio fare come gli altri, prima di tutto perché valgo come gli altri (ho gli stessi diritti); voglio fare come gli altri anche perché è un mio bisogno profondo. Bisogno di normalità, dunque, come affermazione del possesso degli stessi diritti di tutti gli altri, dell'essere soggetto di valore pari a quello di tutti gli altri e di avere pari opportunità. Anzi, diritto a compensazioni e aiuti se qualcosa ostacola la realizzazione del proprio potenziale: si pensi alla lezione di Don Milani "dare di più a chi ha di meno", non solo garantire a tutti le stesse possibilità.Questo bisogno di normalità non nega la diversità o il bisogno speciale dei deficit o delle patologie specifiche, soltanto li colloca all'interno di un fondamentale ed essenziale bisogno di normalità, di valore e di dignità. L'affermazione dell'uguaglianza e del pari valore non nega le reali diversità delle persone, ma non le usa come discriminanti o per giustificare la riduzione di diritti e opportunità. I genitori che, per primi, negli anni Settanta, cercavano di superare le resistenze all'integrazione scolastica dei loro figli disabili lottavano per la possibilità di frequentare una scuola normale, di tutti, perché sentivano che il valore del loro figlio era normale, era pari a quello di tutti gli altri. Non credevano certo che il loro figlio fosse normale! Ognuno di noi, anche se gravemente disabile, ha un profondo bisogno di normalità, per realizzare al meglio, attraverso di essa, la sua socializzazione primaria e secondaria (Dubar, 2004). Ma cosa troviamo nella normalità? [.........] Nella normalità si trova appartenenza e coesione con altri, con la maggioranza degli altri, si sente di appartenere a un gruppo forte. Questo senso di appartenenza può anche assumere le forme estreme del conformismo (Mucchi Faina, 1997) e dello spirito gregario, la "voce del branco", ma è prima di tutto un forte riconoscimento della comune appartenenza che sta alla base di tutte le relazioni e i rapporti sociali. Il senso di appartenenza alla normalità crea anche coesione sociale tra gruppi che potrebbero altrimenti non aver alcun rapporto e legame reciproci, come ad esempio gli alunni disabili in una scuola speciale e gli alunni che frequentano una scuola normale.Brano tratto dal libro "La Speciale normalità. Strategie di integrazione e inclusione per le disabilità e i Bisogni Educativi Speciali". (D. Ianes, 2006) Individuare tra le seguenti l'affermazione errata.
RISPOSTA   Domanda difficile "Io voglio fare come gli altri". Ci voleva proprio la splendida sintesi di un alunno disabile per racchiudere, come in un cristallo, i molteplici sensi della "normalità". Voglio fare come gli altri, prima di tutto perché valgo come gli altri (ho gli stessi diritti); voglio fare come gli altri anche perché è un mio bisogno profondo. Bisogno di normalità, dunque, come affermazione del possesso degli stessi diritti di tutti gli altri, dell'essere soggetto di valore pari a quello di tutti gli altri e di avere pari opportunità. Anzi, diritto a compensazioni e aiuti se qualcosa ostacola la realizzazione del proprio potenziale: si pensi alla lezione di Don Milani "dare di più a chi ha di meno", non solo garantire a tutti le stesse possibilità.Questo bisogno di normalità non nega la diversità o il bisogno speciale dei deficit o delle patologie specifiche, soltanto li colloca all'interno di un fondamentale ed essenziale bisogno di normalità, di valore e di dignità. L'affermazione dell'uguaglianza e del pari valore non nega le reali diversità delle persone, ma non le usa come discriminanti o per giustificare la riduzione di diritti e opportunità. I genitori che, per primi, negli anni Settanta, cercavano di superare le resistenze all'integrazione scolastica dei loro figli disabili lottavano per la possibilità di frequentare una scuola normale, di tutti, perché sentivano che il valore del loro figlio era normale, era pari a quello di tutti gli altri. Non credevano certo che il loro figlio fosse normale! Ognuno di noi, anche se gravemente disabile, ha un profondo bisogno di normalità, per realizzare al meglio, attraverso di essa, la sua socializzazione primaria e secondaria (Dubar, 2004). Ma cosa troviamo nella normalità? [.........] Nella normalità si trova appartenenza e coesione con altri, con la maggioranza degli altri, si sente di appartenere a un gruppo forte. Questo senso di appartenenza può anche assumere le forme estreme del conformismo (Mucchi Faina, 1997) e dello spirito gregario, la "voce del branco", ma è prima di tutto un forte riconoscimento della comune appartenenza che sta alla base di tutte le relazioni e i rapporti sociali. Il senso di appartenenza alla normalità crea anche coesione sociale tra gruppi che potrebbero altrimenti non aver alcun rapporto e legame reciproci, come ad esempio gli alunni disabili in una scuola speciale e gli alunni che frequentano una scuola normale.Brano tratto dal libro "La Speciale normalità. Strategie di integrazione e inclusione per le disabilità e i Bisogni Educativi Speciali". (D. Ianes, 2006) Quali vantaggi si ottengono vivendo in una condizione di "normalità"?
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà Centro CONI Il Centro CONI è il progetto nazionale del CONI che ridisegna il modo di fare sport durante il pomeriggio. Non un solo sport, ma tante attività sportive che i giovani - di età compresa fra i 5 e i 14 anni - possono scoprire e praticare ampliando così il personale bagaglio motorio e affinando i gesti tecnici specifici relativi alle diverse discipline coinvolte. Parola d'ordine: contaminazione! Il CONI e gli Organismi Sportivi attraverso le società sportive ad essi affiliate e i propri tecnici hanno deciso di “mettersi in gioco” e di cogliere la sfida facendo “rete”, di unire le proprie conoscenze specifiche per costruire insieme un percorso di crescita sportiva che ponga al centro i giovani atleti, che sia coinvolgente e stimolante e che faciliti, allo stesso tempo, lo sviluppo delle loro abilità e competenze. Tutti i partecipanti al Centro CONI possono praticare le attività sportive secondo percorsi che tengono conto delle loro fasi di crescita psico- fisica con una frequenza minima di 2 volte a settimana presso le società sportive coinvolte. «Lo sport (...) alla vita un maggiore equilibrio psicofisico e l'arricchisce di serenità e coraggio» Gabriella Dorio Il Centro CONI è un progetto:
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà Centro CONI Il Centro CONI è il progetto nazionale del CONI che ridisegna il modo di fare sport durante il pomeriggio. Non un solo sport, ma tante attività sportive che i giovani - di età compresa fra i 5 e i 14 anni - possono scoprire e praticare ampliando così il personale bagaglio motorio e affinando i gesti tecnici specifici relativi alle diverse discipline coinvolte. Parola d'ordine: contaminazione! Il CONI e gli Organismi Sportivi attraverso le società sportive ad essi affiliate e i propri tecnici hanno deciso di “mettersi in gioco” e di cogliere la sfida facendo “rete”, di unire le proprie conoscenze specifiche per costruire insieme un percorso di crescita sportiva che ponga al centro i giovani atleti, che sia coinvolgente e stimolante e che faciliti, allo stesso tempo, lo sviluppo delle loro abilità e competenze. Tutti i partecipanti al Centro CONI possono praticare le attività sportive secondo percorsi che tengono conto delle loro fasi di crescita psico- fisica con una frequenza minima di 2 volte a settimana presso le società sportive coinvolte. «Lo sport (...) alla vita un maggiore equilibrio psicofisico e l'arricchisce di serenità e coraggio» Gabriella Dorio Si individui l'affermazione errata. Con il progetto Centro CONI i giovani:
RISPOSTA   Domanda difficile Centro CONI Il Centro CONI è il progetto nazionale del CONI che ridisegna il modo di fare sport durante il pomeriggio. Non un solo sport, ma tante attività sportive che i giovani - di età compresa fra i 5 e i 14 anni - possono scoprire e praticare ampliando così il personale bagaglio motorio e affinando i gesti tecnici specifici relativi alle diverse discipline coinvolte. Parola d'ordine: contaminazione! Il CONI e gli Organismi Sportivi attraverso le società sportive ad essi affiliate e i propri tecnici hanno deciso di “mettersi in gioco” e di cogliere la sfida facendo “rete”, di unire le proprie conoscenze specifiche per costruire insieme un percorso di crescita sportiva che ponga al centro i giovani atleti, che sia coinvolgente e stimolante e che faciliti, allo stesso tempo, lo sviluppo delle loro abilità e competenze. Tutti i partecipanti al Centro CONI possono praticare le attività sportive secondo percorsi che tengono conto delle loro fasi di crescita psico- fisica con una frequenza minima di 2 volte a settimana presso le società sportive coinvolte. «Lo sport (...) alla vita un maggiore equilibrio psicofisico e l'arricchisce di serenità e coraggio» Gabriella Dorio La Parola d'ordine del progetto è:
RISPOSTA   Domanda difficile Centro CONI Il Centro CONI è il progetto nazionale del CONI che ridisegna il modo di fare sport durante il pomeriggio. Non un solo sport, ma tante attività sportive che i giovani - di età compresa fra i 5 e i 14 anni - possono scoprire e praticare ampliando così il personale bagaglio motorio e affinando i gesti tecnici specifici relativi alle diverse discipline coinvolte. Parola d'ordine: contaminazione! Il CONI e gli Organismi Sportivi attraverso le società sportive ad essi affiliate e i propri tecnici hanno deciso di “mettersi in gioco” e di cogliere la sfida facendo “rete”, di unire le proprie conoscenze specifiche per costruire insieme un percorso di crescita sportiva che ponga al centro i giovani atleti, che sia coinvolgente e stimolante e che faciliti, allo stesso tempo, lo sviluppo delle loro abilità e competenze. Tutti i partecipanti al Centro CONI possono praticare le attività sportive secondo percorsi che tengono conto delle loro fasi di crescita psico- fisica con una frequenza minima di 2 volte a settimana presso le società sportive coinvolte. «Lo sport (...) alla vita un maggiore equilibrio psicofisico e l'arricchisce di serenità e coraggio» Gabriella Dorio Secondo il brano quali dei seguenti soggetti hanno deciso di unire le proprie conoscenze specifiche per costruire insieme un percorso di crescita sportiva che ponga al centro i giovani atleti?
RISPOSTA   Domanda difficile Debora è indecisa su quale corso di ceramica iscriversi tra quattro possibili: corso di porcellana e gres, corso serigrafia ceramica in quadricromia, corso di tecnica Raku, corso di serigrafia multimediale.La durata dei corsi, non necessariamente in questo ordine, è di undici, tredici, quindici, diciotto lezioni ed il prezzo, sempre non necessariamente in questo ordine, è di 560 euro, 680 euro, 720 euro e 780 euro.Anche la durata delle singole lezioni, è diversa per ogni corso e non necessariamente in questo ordire: dalle ore 18,30 alle 19,20, dalle ore 19,00 alle 20,00, dalle ore 15,00 alle 16,30, dalle ore 20,00 alle 22,00.È inoltre noto che:- il corso che costa 560 euro ha lezioni della durata di cinquanta minuti e prevede tredici lezioni;- le lezioni del corso serigrafia ceramica in quadricromia durano un'ora e mezza e sono meno di tredici;- il costo del corso di serigrafia multimediale è superiore a 680 euro, la durata delle lezioni è inferiore a due ore e sono previste meno di diciotto lezioni;- il costo del corso di tecnica Raku è 780 euro. Quale corso di ceramica ha lezioni che durano un'ora?
RISPOSTA   Domanda difficile Debora è indecisa su quale corso di ceramica iscriversi tra quattro possibili: corso di porcellana e gres, corso serigrafia ceramica in quadricromia, corso di tecnica Raku, corso di serigrafia multimediale.La durata dei corsi, non necessariamente in questo ordine, è di undici, tredici, quindici, diciotto lezioni ed il prezzo, sempre non necessariamente in questo ordine, è di 560 euro, 680 euro, 720 euro e 780 euro.Anche la durata delle singole lezioni, è diversa per ogni corso e non necessariamente in questo ordire: dalle ore 18,30 alle 19,20, dalle ore 19,00 alle 20,00, dalle ore 15,00 alle 16,30, dalle ore 20,00 alle 22,00.È inoltre noto che:- il corso che costa 560 euro ha lezioni della durata di cinquanta minuti e prevede tredici lezioni;- le lezioni del corso serigrafia ceramica in quadricromia durano un'ora e mezza e sono meno di tredici;- il costo del corso di serigrafia multimediale è superiore a 680 euro, la durata delle lezioni è inferiore a due ore e sono previste meno di diciotto lezioni;- il costo del corso di tecnica Raku è 780 euro. Qual è il corso di ceramica che costa 680 euro?
RISPOSTA   Domanda difficile Debora è indecisa su quale corso di ceramica iscriversi tra quattro possibili: corso di porcellana e gres, corso serigrafia ceramica in quadricromia, corso di tecnica Raku, corso di serigrafia multimediale.La durata dei corsi, non necessariamente in questo ordine, è di undici, tredici, quindici, diciotto lezioni ed il prezzo, sempre non necessariamente in questo ordine, è di 560 euro, 680 euro, 720 euro e 780 euro.Anche la durata delle singole lezioni, è diversa per ogni corso e non necessariamente in questo ordire: dalle ore 18,30 alle 19,20, dalle ore 19,00 alle 20,00, dalle ore 15,00 alle 16,30, dalle ore 20,00 alle 22,00.È inoltre noto che:- il corso che costa 560 euro ha lezioni della durata di cinquanta minuti e prevede tredici lezioni;- le lezioni del corso serigrafia ceramica in quadricromia durano un'ora e mezza e sono meno di tredici;- il costo del corso di serigrafia multimediale è superiore a 680 euro, la durata delle lezioni è inferiore a due ore e sono previste meno di diciotto lezioni;- il costo del corso di tecnica Raku è 780 euro. Quale corso di ceramica prevede diciotto lezioni?
RISPOSTA   Domanda difficile Debora è indecisa su quale corso di ceramica iscriversi tra quattro possibili: corso di porcellana e gres, corso serigrafia ceramica in quadricromia, corso di tecnica Raku, corso di serigrafia multimediale.La durata dei corsi, non necessariamente in questo ordine, è di undici, tredici, quindici, diciotto lezioni ed il prezzo, sempre non necessariamente in questo ordine, è di 560 euro, 680 euro, 720 euro e 780 euro.Anche la durata delle singole lezioni, è diversa per ogni corso e non necessariamente in questo ordire: dalle ore 18,30 alle 19,20, dalle ore 19,00 alle 20,00, dalle ore 15,00 alle 16,30, dalle ore 20,00 alle 22,00.È inoltre noto che:- il corso che costa 560 euro ha lezioni della durata di cinquanta minuti e prevede tredici lezioni;- le lezioni del corso serigrafia ceramica in quadricromia durano un'ora e mezza e sono meno di tredici;- il costo del corso di serigrafia multimediale è superiore a 680 euro, la durata delle lezioni è inferiore a due ore e sono previste meno di diciotto lezioni;- il costo del corso di tecnica Raku è 780 euro. Quale corso sceglierebbe Debora se decidesse per quello che, in base al costo, è secondo in ordine decrescente?
RISPOSTA   Domanda difficile Debora è indecisa su quale corso di ceramica iscriversi tra quattro possibili: corso di porcellana e gres, corso serigrafia ceramica in quadricromia, corso di tecnica Raku, corso di serigrafia multimediale.La durata dei corsi, non necessariamente in questo ordine, è di undici, tredici, quindici, diciotto lezioni ed il prezzo, sempre non necessariamente in questo ordine, è di 560 euro, 680 euro, 720 euro e 780 euro.Anche la durata delle singole lezioni, è diversa per ogni corso e non necessariamente in questo ordire: dalle ore 18,30 alle 19,20, dalle ore 19,00 alle 20,00, dalle ore 15,00 alle 16,30, dalle ore 20,00 alle 22,00.È inoltre noto che:- il corso che costa 560 euro ha lezioni della durata di cinquanta minuti e prevede tredici lezioni;- le lezioni del corso serigrafia ceramica in quadricromia durano un'ora e mezza e sono meno di tredici;- il costo del corso di serigrafia multimediale è superiore a 680 euro, la durata delle lezioni è inferiore a due ore e sono previste meno di diciotto lezioni;- il costo del corso di tecnica Raku è 780 euro. Quale corso sceglierebbe Debora se decidesse per quello che, in base alla durata di ciascuna lezione, è terzo in ordine crescente?
RISPOSTA   Domanda difficile Il Dott. Grassia ha deciso di acquistare una casa fra quattro possibili opportunità. Il primo immobile di 65 mq si trova in Via Amarena, il secondo di 75 mq si trova in Via Imperiale, il terzo si trova in Via Giacometti ed è di 80 mq mentre l'ultimo si trova in Via Torti e misura 85 mq. Gli appartamenti sono stati proposti dalle agenzie immobiliari Tantecase, Fondocasa, Tecnocasa e Bardazzi, non necessariamente in questo ordine e i prezzi degli immobili, sempre non necessariamente in questo ordine sono: 125.000 euro, 133.000 euro, 164.000 euro, 190.000 euro. Anche le provvigioni per l'intermediazione variano molto e, proposte in ordine sparso, sono 3%, 4%, 5% e 7%.È inoltre noto che:- 125.000 euro è il prezzo dell'immobile, proposto da Tecnocasa, la cui metratura è di 75 mq;- la provvigione per l'intermediazione dell'immobile di Via Giacometti è del 5% e il prezzo dell'immobile è inferiore a 164.000 euro;- Bardazzi, che per l'intermediazione ha la provvigione più vantaggiosa, propone l'immobile più caro ma con metratura più piccola;- per l'immobile di 85 mq è richiesta una provvigione inferiore al 7% e l'agenzia che lo propone è Fondocasa. Quale immobile è proposto da Tecnocasa?
RISPOSTA   Domanda difficile Il Dott. Grassia ha deciso di acquistare una casa fra quattro possibili opportunità. Il primo immobile di 65 mq si trova in Via Amarena, il secondo di 75 mq si trova in Via Imperiale, il terzo si trova in Via Giacometti ed è di 80 mq mentre l'ultimo si trova in Via Torti e misura 85 mq. Gli appartamenti sono stati proposti dalle agenzie immobiliari Tantecase, Fondocasa, Tecnocasa e Bardazzi, non necessariamente in questo ordine e i prezzi degli immobili, sempre non necessariamente in questo ordine sono: 125.000 euro, 133.000 euro, 164.000 euro, 190.000 euro. Anche le provvigioni per l'intermediazione variano molto e, proposte in ordine sparso, sono 3%, 4%, 5% e 7%.È inoltre noto che:- 125.000 euro è il prezzo dell'immobile, proposto da Tecnocasa, la cui metratura è di 75 mq;- la provvigione per l'intermediazione dell'immobile di Via Giacometti è del 5% e il prezzo dell'immobile è inferiore a 164.000 euro;- Bardazzi, che per l'intermediazione ha la provvigione più vantaggiosa, propone l'immobile più caro ma con metratura più piccola;- per l'immobile di 85 mq è richiesta una provvigione inferiore al 7% e l'agenzia che lo propone è Fondocasa. Euro 133.000 è il prezzo:
RISPOSTA    Il Dott. Grassia ha deciso di acquistare una casa fra quattro possibili opportunità. Il primo immobile di 65 mq si trova in Via Amarena, il secondo di 75 mq si trova in Via Imperiale, il terzo si trova in Via Giacometti ed è di 80 mq mentre l'ultimo si trova in Via Torti e misura 85 mq. Gli appartamenti sono stati proposti dalle agenzie immobiliari Tantecase, Fondocasa, Tecnocasa e Bardazzi, non necessariamente in questo ordine e i prezzi degli immobili, sempre non necessariamente in questo ordine sono: 125.000 euro, 133.000 euro, 164.000 euro, 190.000 euro. Anche le provvigioni per l'intermediazione variano molto e, proposte in ordine sparso, sono 3%, 4%, 5% e 7%.È inoltre noto che:- 125.000 euro è il prezzo dell'immobile, proposto da Tecnocasa, la cui metratura è di 75 mq;- la provvigione per l'intermediazione dell'immobile di Via Giacometti è del 5% e il prezzo dell'immobile è inferiore a 164.000 euro;- Bardazzi, che per l'intermediazione ha la provvigione più vantaggiosa, propone l'immobile più caro ma con metratura più piccola;- per l'immobile di 85 mq è richiesta una provvigione inferiore al 7% e l'agenzia che lo propone è Fondocasa. Sulla base delle informazioni fornite indicare l'affermazione corretta.
RISPOSTA   Domanda difficile Il Dott. Grassia ha deciso di acquistare una casa fra quattro possibili opportunità. Il primo immobile di 65 mq si trova in Via Amarena, il secondo di 75 mq si trova in Via Imperiale, il terzo si trova in Via Giacometti ed è di 80 mq mentre l'ultimo si trova in Via Torti e misura 85 mq. Gli appartamenti sono stati proposti dalle agenzie immobiliari Tantecase, Fondocasa, Tecnocasa e Bardazzi, non necessariamente in questo ordine e i prezzi degli immobili, sempre non necessariamente in questo ordine sono: 125.000 euro, 133.000 euro, 164.000 euro, 190.000 euro. Anche le provvigioni per l'intermediazione variano molto e, proposte in ordine sparso, sono 3%, 4%, 5% e 7%.È inoltre noto che:- 125.000 euro è il prezzo dell'immobile, proposto da Tecnocasa, la cui metratura è di 75 mq;- la provvigione per l'intermediazione dell'immobile di Via Giacometti è del 5% e il prezzo dell'immobile è inferiore a 164.000 euro;- Bardazzi, che per l'intermediazione ha la provvigione più vantaggiosa, propone l'immobile più caro ma con metratura più piccola;- per l'immobile di 85 mq è richiesta una provvigione inferiore al 7% e l'agenzia che lo propone è Fondocasa. Quale immobile sceglierebbe il Dott. Grassia se decidesse per quello che, in base al prezzo, è secondo in ordine crescente?
RISPOSTA   Domanda difficile Il Dott. Grassia ha deciso di acquistare una casa fra quattro possibili opportunità. Il primo immobile di 65 mq si trova in Via Amarena, il secondo di 75 mq si trova in Via Imperiale, il terzo si trova in Via Giacometti ed è di 80 mq mentre l'ultimo si trova in Via Torti e misura 85 mq. Gli appartamenti sono stati proposti dalle agenzie immobiliari Tantecase, Fondocasa, Tecnocasa e Bardazzi, non necessariamente in questo ordine e i prezzi degli immobili, sempre non necessariamente in questo ordine sono: 125.000 euro, 133.000 euro, 164.000 euro, 190.000 euro. Anche le provvigioni per l'intermediazione variano molto e, proposte in ordine sparso, sono 3%, 4%, 5% e 7%.È inoltre noto che:- 125.000 euro è il prezzo dell'immobile, proposto da Tecnocasa, la cui metratura è di 75 mq;- la provvigione per l'intermediazione dell'immobile di Via Giacometti è del 5% e il prezzo dell'immobile è inferiore a 164.000 euro;- Bardazzi, che per l'intermediazione ha la provvigione più vantaggiosa, propone l'immobile più caro ma con metratura più piccola;- per l'immobile di 85 mq è richiesta una provvigione inferiore al 7% e l'agenzia che lo propone è Fondocasa. Quale immobile è proposto da Tantecase?
RISPOSTA   Domanda di media difficoltà In tutte le epoche ed in tutte le comunità umane si sono date esperienze di religiosità, infatti il praticare culti a forze trascendenti è una costante della convivenza umana. Tuttavia, tali esperienze comuni hanno assunto le forme più diverse. Alcune, come quelle di tipo animista, riconoscono la presenza del trascendente nelle forze della natura e in alcuni individui. In questi casi si può dire che il trascendente sia immanente e il sacro agisca direttamente sul mondo. Altre forme di religiosità presuppongono la presenza di una o più divinità che abitano una dimensione altra rispetto a quella mondana, ma riescono a stabilire un collegamento con gli esseri umani. Tuttavia, il fatto di praticare forme di religiosità non significa necessariamente postulare l'esistenza di un Dio o di più divinità personali: infatti la religiosità si può esprimere anche in modalità non ritualizzate nel contesto di una religione ufficiale, ma determinate dal fatto stesso di agire alcune pratiche e di sviluppare alcune credenze. Molto spesso nella storia umana le pratiche religiose hanno avuto un carattere molto locale, cioè sono state concepite e si sono sviluppate solamente all'interno di un tipo specifico di comunità o di territorio. Le religioni basate sul totemismo e sull'animismo tuttora mantengono un forte radicamento etnico e territoriale locale. Sono però anche comparse, in differenti momenti e in differenti luoghi, pratiche religiose che hanno saputo allargare il proprio raggio di fedeli e adepti a comunità e territori anche assai diversificati tra loro. In alcuni casi esse sono riuscite ad attraversare i confini di territori e di continenti. È per questo che si parla di alcune religioni come "universali", a segnalare il loro espandersi e il loro emanciparsi dalla appartenenza ad una territorio specifico. È questo il caso di religioni come il Buddismo, il Cristianesimo e l'Islam, che si sono largamente diffuse in più aree ed in più culture. Quale, tra le affermazioni proposte, è esatta?
RISPOSTA   Domanda difficile In tutte le epoche ed in tutte le comunità umane si sono date esperienze di religiosità, infatti il praticare culti a forze trascendenti è una costante della convivenza umana. Tuttavia, tali esperienze comuni hanno assunto le forme più diverse. Alcune, come quelle di tipo animista, riconoscono la presenza del trascendente nelle forze della natura e in alcuni individui. In questi casi si può dire che il trascendente sia immanente e il sacro agisca direttamente sul mondo. Altre forme di religiosità presuppongono la presenza di una o più divinità che abitano una dimensione altra rispetto a quella mondana, ma riescono a stabilire un collegamento con gli esseri umani. Tuttavia, il fatto di praticare forme di religiosità non significa necessariamente postulare l'esistenza di un Dio o di più divinità personali: infatti la religiosità si può esprimere anche in modalità non ritualizzate nel contesto di una religione ufficiale, ma determinate dal fatto stesso di agire alcune pratiche e di sviluppare alcune credenze. Molto spesso nella storia umana le pratiche religiose hanno avuto un carattere molto locale, cioè sono state concepite e si sono sviluppate solamente all'interno di un tipo specifico di comunità o di territorio. Le religioni basate sul totemismo e sull'animismo tuttora mantengono un forte radicamento etnico e territoriale locale. Sono però anche comparse, in differenti momenti e in differenti luoghi, pratiche religiose che hanno saputo allargare il proprio raggio di fedeli e adepti a comunità e territori anche assai diversificati tra loro. In alcuni casi esse sono riuscite ad attraversare i confini di territori e di continenti. È per questo che si parla di alcune religioni come "universali", a segnalare il loro espandersi e il loro emanciparsi dalla appartenenza ad una territorio specifico. È questo il caso di religioni come il Buddismo, il Cristianesimo e l'Islam, che si sono largamente diffuse in più aree ed in più culture. Quali connotazioni assumono le religioni di tipo animista?

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